Questo mio intervento non sarà volto ad introdurvi novità, anche perchè come ben sapete il Gryphon Callisto 2200 non è più in produzione da almeno 4 anni e qualche mese.
Ormai sono quasi 4 mesi che staziona in casa e devo dire che in abbinata ad un CDP valvolare come lo Stibbert riesce ad appagar non poco le mie esigenze audiofil/musicofile.
Bhe si, forse non sono un puro audiofilo, in quanto cerco il massimo appagamento per godere principalmente la Musica.
Veniamo all'amplificazione Gryphon, oggetto di questo 3d.
Inizio dal dato più palese: La capacità di pilotaggio.
Dinamica e spinta sono ottime e le Audiosonica Dragonfly gradiscono tutti i 400W su 4ohm dell'amplificatore danese, il cui carattere asseconda le peculirità soniche del diffusore italiano.
Il Callisto 2200 tuttavia non è solo quantità, anche se a primo acchito è difficile non carpire l'importanza, la facilità con cui eroga e controlla la potenza a disposizione ad ogni livello di volume.
Queste doti fondamentali gli conferiscono la capacità di far svincolare il suono dai diffusori in modo disarmante.
Chiudendo gli occhi non si percepisce assolutamente la fonte d'emissione poichè si resta avvolti e coinvolti nell'evento sonoro.
La gamma media dell'amplificazione danese a me piace molto, è priva di colorazioni ed ascoltando voci quali Lisa Gerrard si ha la possibilità di percepire il naturale decadimento armonico e la magia che i Dead can dance riescono a creare nelle loro migliori composizioni.
L'estensione e il controllo della gamma bassa sono eccellenti ed in brani in cui sono presenti percussioni, contrabbasso, violoncello o basso elettrico si riesce a percepire una dinamica davvero coinvolgente.
E' il caso di un disco a me caro, Arcoluz, noto live di renaud garcia fons trio.
Le confortanti impressioni riscontrare col disco sopracitato emergono palesemente ascoltando gli ultimi brani tratti dall'ottimo disco Arkeology.
L'eccellente velocità che il Callisto 2200 riesce a garantire in esecuzioni a sprazzi difficili in cui percussioni d'ogni genere contrapposte agli archi non perdono mai un colpo.
Inutile soffermarsi sulla generosa riserva di potenza che permette al Gryphon di non dilugarsi ne scomporsi, mettendo alla prova i diffusori nei passaggi più impegnativi.
Ottimo anche l'equilibrio timbrico tonale, lo stage e la tridimensionalità restituita all'ascolto del critico Amused to Death.
Spendo 2 parole per consigliarlo ai pochi che ancora non l'hanno poichè, al di la dei gusti, è un ottimo disco test per verificare svariati parametri quali immagine, tridimensionalità, microdinamica e restituzione del dettaglio; spero di non aver scordato qualcosa.
Scordatevi un amplificatore docile e ruffiano, il Gryphon Callisto 2200 è tutt'altro pur mantenendo un'ottimo senso del ritmo e ricchezza armonica.
Questo per dirvi che non si tratta ne di un metronomo, ne di un complesso strumento per raggi x, ma di un vero e proprio giovane e brioso direttore d'orchestra in grado di rispettare tutti i corretti tempi d'esecuzione.
Gli ascolti si sono articolati un po' con tutti i generi e finora non ho trovato alcuna conto indicazione o avversione alla musica, si passa da esecuzioni di piano solo come le Goldberg Varations eseguite da Glenn Gould ai pieni orchestrali dello Minnesota orchestra nello Showcase edito dalla reference recordigs, passando per il jazz, pop moderno, avanguardia ed elettronica.
Un bell'integrato, dalle performarce assai inusuali per esser un amplificatore non di ultimissima generazione, questo conferma la bontà del progetto e la cura costruttiva garantita dal rinomato brand Danese.
Alle volte l'apparenza non inganna.