Audio-gd Master-7
……. ho saltato il fosso!
E’ sempre più difficile fare acquisti nel panorama hi-end ….. prezzi dettati dall’euforia e dall’emotività del momento, magazzini vuoti, prodotti civetta, pregiudizi, mode, truffe on line di negozi inesistenti e truffette dell’ultimo utente web … il mercato globale poi per certi versi ci ha un pò incasinato la vita.
Da insaziabile ricercatore del web, (lo siamo diventati da tempo), cerco di documentarmi sull’argomento. Leggo pagine e pagine di forum internazionali, verifico la compatibilità dei dati, valuto se da i feedback rilasciati dagli utenti possessori non emergano criticità, …. anche nella gestione del post vendita ….e alla fine sai com’è ? …. HO SALTATO IL FOSSO !!! ho comprato il DAC Audio gd Master-7 in combinazione con l’interfaccia digitale DI-2014.
Premetto che il mio progetto volgeva ad ottenere un miglioramento sostanziale di due punti del set up. Il primo, della sezione di conversione (D/A) del lettore CD, sorgente nutrita da una variegata quantità di supporti. Secondo poi l’accesso al mondo della liquida, inseguendo gli ultimi orientamenti di mercato che parrebbero oggi essersi acquietati sulla codifica PCM/ DSD.
Il secondo progetto è rallentato a causa del mio motivato scarso interesse nel volerlo alimentare, visto che non c’è nessuna fretta … anzi!
In ordine sparso …. vedo la liquida rappresentata ancora da “outsider” che non hanno chiaro un modello definito di business e come gestire il mercato di riferimento … se non quello di spingere l’utente alla fruizione di una piattaforma informatica proprietaria, il più delle volte consentendogli la manipolazione di un formato audio digitale non originale. ……..Siii! va bene il gioco nuovo maaa !!!
La standardizzazione del software? Impossibile!…. è in subordine all’hardware e viceversa ….. l’alchimia è stata sempre questa dalle origini no!... nulla di nuovo!! Il più delle volte i brani decodificati dal digitale vengono proposti con alterazione del volume e basta, così da giocare sulla falsa percezione di un migliore ascolto. Di materiale codificato a campioni super iper ce ne sono pochi …… rippare i mie CD ? … non ci penso neanche !!! che li ho comprati a fare … e poi sarebbe un lavoraccio senza paragoni.
Il mercato! non mi risulta abbia lasciato a piedi acquirenti di ottimi CD SCDA e LP.
Se invece parliamo di economicità, azzeramento totale di spazi impiegati per lo stoccaggio della musica e comodità di utilizzo, il centro è stato pieno ma per quanto mi riguarda e ringraziando il cielo, sono ancora in salute per alzarmi a cambiare un disco e metterne su un altro. Sai che è..!!! quando sarà il momento si cercherà di colmare un gap… l’importante è essere pronti!!
Ad ogni modo ho lasciato l’interpretazione di tutto quanto sopra ad un produttore della Cina, non convenzionale nel panorama nazionale e precisamente ad Audio-gd.
Affascinato dalle realizzazioni a stato solido senza compromessi, riscontrandone cura e ordine negli schemi adottati, condividendone di base la filosofia del “NO” assoluto all’utilizzo di circuiti operazionali OPA per l’alimentazione del segnale in uscita, e volendo seguire una geometria bilanciata del mio impianto, la scelta è ricaduta sul modello Master-7.
Il DAC da vicino!
….. è grosso e pesante! Il case è in alluminio spazzolato di colore nero. Le pareti sono solide e le lamiere di base e copertura hanno uno spessore ridotto rispetto ai fianchi. Pertanto il peso reale è tutto rappresentato dalla sostanza che è all’interno. Wow!
Alla vista il DAC richiama un po’ lo stile retrò per certi versi, con una serigrafia bianca del marchio che ha sapori di prodotto artigianale e un display digitale nostalgico ad una cifra che scorre da 1 a 6…. tali sono gli ingressi in dotazioni posti sul retro ……..opzionabili dall’utente …. e si! questa è solo una delle grandi cose che questo produttore riserva all’utente finale, la possibilità di scegliere la configurazione (personalizzare) degli ingressi a piacimento…… in questo modo le distanze con il produttore si accorciano …e di parecchio!!
Da non sottovalutare le potenzialità di funzionamento del DI 2014 (superato dall’attuale DI U208).
Ha la funzione di un HUB con implementazione di ingressi ed uscite. A tal proposito consente maggiori connessioni di sorgenti senza sovraffollare il pannello posteriore del M-7 evitandone le interferenze. La connessione I2s si può sfruttare anche per collegare sorgenti con segnale non nativo.
Al suo interno si trova tutta la tecnologia asservita alla gestione del segnale web (USB IN) e svolge la funzione di reclocker (PLL) del medesimo. La codifica è trasferita fedelmente dal collegamento in I2s al M-7 (come ho voluto io) che accetta in questa configurazione segnali fino a 32 bit / 384K .
L’ammodernamento di solo questo modulo attenuerebbe il costo per obsolescenza del M-7.
I Collegamenti.
Al Master 7 sono collegati:
· lettore Sony CDP x5000 utilizzato come sola meccanica, BNC (IN) che accetta segnali 96/24 (uno standard evoluto dei CD)
· lettore universale Sony UHP-H1 per la lettura dei SACD e dei dei file HD scaricati e residenti su disco rigido WD, HDMI (IN) che accetta segnali fino a 32 bit / 384K
· modulo DI 2014. I2s (IN).
Al modulo DI 2014 sono collegati:
· Smart TV, Toslink (IN)
· Macbook Pro, USB (IN)
L’ascolto!
Innanzitutto voglio evidenziare che la presenza di questo DAC all’interno del set up ne ha esaltato le prestazioni generali e soprattutto in termini di trasparenza e micro dettaglio.
All’ascolto mette in risalto una concreta olografia del palcoscenico virtuale. Non è solo l’individuazione dei piani sonori o il posizionamento degli esecutori ma è la percezione della cosiddetta aria intorno …è la capacità di riproduzione del riverbero e l’estensione del suono di uno strumento che ne determina le giuste dimensioni rendendolo 3D.
La riproduzione del basso, dei violoncelli, dei violini, degli archi in alcuni passaggi di musica sinfonica sono ben individuabili nel punto di posizionamento e nell’efficacia dell’impatto sul gruppo. Le trombe, i sax, i fiati sono percepiti chiaramente nella propria presenza ed estensione sonora.
Le voci maschili e femminili sono cesellate nello spettro acustico riuscendo a coinvolgere in un effetto live che poche volte capita di ascoltare.
Certo il posizionamento dei diffusori e la loro messa in fase devono agevolare l’insieme.
Forse un pizzico in più di un maggiore impatto dinamico delle grandi masse orchestrali, è quello che si poteva chiedere a questo gioiello. Ma forse è anche il limite imposto dai diffusori di chi scrive che ridimensionano questa sensazione …. durante gli ascolti mi chiedevo se potesse essere solo un tarlo nella testa !
Sta di fatto però che le incisioni belle e meno belle vengono servite nude e crude …. aspettativa e punto di arrivo di chi vuole un set up distintivo e ben suonante.
Kingwa (il costruttore) dichiara:- “It allows users to hear the flaws and perfections of the source recording (matched with a revealing amp)” -Esso consente agli utenti di ascoltare i difetti e le perfezioni della registrazione di origine (in abbinamento con un amplificatore rivelatore)-.
L’aggiornamento.
Passano quasi 2 anni dall’acquisto e mi accorgo che Kingwa ha rivisto qualcosa del suo progetto nel Master 7 (ver. 2016). Un aggiornamento del Cyclon II il datasheet! Si acquista dall’importatore Olandese.
E adesso come si fa!! come si fa!! vendo questo e compro quello aggiornato !!! ma non ci penso neanche …. e poi in quanto tempo ….. e a che a che prezzo???
Lo rimando in Cina per l’aggiornamento !! Seeh! Con i costi di spedizione e circa 16 Kg spendo meno se lo porto a nuoto!
Lo rimando al venditore in Olanda ! Siiiiii ! Lo spedisco a loro per l’aggiornamento ecco!
Ma de che ! ……
Interesso l’importatore in Olanda con scambi di mail sulla fattibilità della cosa. Concordiamo che mi manda una USB Blaster per posta ordinaria e l’aggiornamento lo facciamo in remoto.
In remoto??? Davvero ???
E sì !! … attendo come un bambino che aspetta Babbo Natale l’arrivo della USB Blaster. Nel frattempo l’Olanda mi manda il link di Teamviewer che mi consente il collegamento remoto con loro, e per mail mi da indicazioni su come connettere la USB Blaster nel Master 7, inserendo qualche foto.
Bene sembra facile.
Passa qualche giorno e arriva l’USB Blaster. Mando un mail in Olanda per concordare il collegamento in remoto, apro il cofano della macchina …ops pardon! rimuovo la lamiera in alto e……
Ecco cosa mi trovo davanti !!!! Che spettacolo!!! mi rendo conto concretamente delle dimensioni dei componenti dei 3 R-core e di quanta competenza si deve avere per realizzare un macchina del genere … che spettacolo !!!
Dopo svariati minuti di contemplazione vado avanti. Accetto l’Olanda in remoto dandogli il controllo del mio PC così da mettere in rete il DAC per il download dell’aggiornamento …. visivamente seguo passo passo quello che accade, oltre a collaborare durante il processo limitandomi ad accendere e spegnere il DAC nei vari passaggi. Ad un tratto mi rendo conto che la cosa non procede ….. Capirai !! alla fine mi comunicano di invertire la presa di collegamento sulla scheda madre …. sostituisco a volo e in un attimo il download è finito.
L’Olanda mi liquida con frasi di rito e si scollega …. Ooooh! Viva l’Olanda viva il Gouda, viva l’Heineken …..
Ricollego tutto e comincio l’ascolto di circa 2000 CD che ho … Seeh!! Comincio ad ascoltare i cd e le tracce HD di riferimento che ognuno di noi ha bene in mente e conosce a menadito e mi accorgo subito di una cosa! Quella sensazione di asprezza, a volte indistinguibile in alcuni passaggi, che fino a ieri rappresentava per me quel tarlo è sparita, ora l’ascolto è reso ancora più gradevole a tal punto da spingermi a decantare le lodi di questo magnifico DAC che da noi è ancora figlio di un dio minore ma che in realtà ne ha da dare a macchine sicuramente più costose e blasonate rispetto a questa.
Giungo alla fine dicendovi che un DAC così ben fatto e ben suonante non è comune a questi livelli di prezzo. Le mie aspettative positive sono state ampiamente rispettate senza delusione o rimpianto alcuno.
Ringrazio Jos di MagnaHifi per la gentilezza, la correttezza e la competenza che mi ha dimostrato, consentendomi l’acquisto e l’aggiornamento del mio Master 7 nella massima serenità.
Ultima considerazione personale va a Audio-gd!
Credo che Audio-gd, e altri produttori in Cina, che si stanno facendo strada nel panorama Hi End mondiale con queste soluzioni/impostazioni, possano rappresentare una nuova generazione di grandi marchi come lo sono stati all’epoca i Levinson, Krell, Mackintosh & co. ….
Buoni ascolti a tutti
……. ho saltato il fosso!
E’ sempre più difficile fare acquisti nel panorama hi-end ….. prezzi dettati dall’euforia e dall’emotività del momento, magazzini vuoti, prodotti civetta, pregiudizi, mode, truffe on line di negozi inesistenti e truffette dell’ultimo utente web … il mercato globale poi per certi versi ci ha un pò incasinato la vita.
Da insaziabile ricercatore del web, (lo siamo diventati da tempo), cerco di documentarmi sull’argomento. Leggo pagine e pagine di forum internazionali, verifico la compatibilità dei dati, valuto se da i feedback rilasciati dagli utenti possessori non emergano criticità, …. anche nella gestione del post vendita ….e alla fine sai com’è ? …. HO SALTATO IL FOSSO !!! ho comprato il DAC Audio gd Master-7 in combinazione con l’interfaccia digitale DI-2014.
Premetto che il mio progetto volgeva ad ottenere un miglioramento sostanziale di due punti del set up. Il primo, della sezione di conversione (D/A) del lettore CD, sorgente nutrita da una variegata quantità di supporti. Secondo poi l’accesso al mondo della liquida, inseguendo gli ultimi orientamenti di mercato che parrebbero oggi essersi acquietati sulla codifica PCM/ DSD.
Il secondo progetto è rallentato a causa del mio motivato scarso interesse nel volerlo alimentare, visto che non c’è nessuna fretta … anzi!
In ordine sparso …. vedo la liquida rappresentata ancora da “outsider” che non hanno chiaro un modello definito di business e come gestire il mercato di riferimento … se non quello di spingere l’utente alla fruizione di una piattaforma informatica proprietaria, il più delle volte consentendogli la manipolazione di un formato audio digitale non originale. ……..Siii! va bene il gioco nuovo maaa !!!
La standardizzazione del software? Impossibile!…. è in subordine all’hardware e viceversa ….. l’alchimia è stata sempre questa dalle origini no!... nulla di nuovo!! Il più delle volte i brani decodificati dal digitale vengono proposti con alterazione del volume e basta, così da giocare sulla falsa percezione di un migliore ascolto. Di materiale codificato a campioni super iper ce ne sono pochi …… rippare i mie CD ? … non ci penso neanche !!! che li ho comprati a fare … e poi sarebbe un lavoraccio senza paragoni.
Il mercato! non mi risulta abbia lasciato a piedi acquirenti di ottimi CD SCDA e LP.
Se invece parliamo di economicità, azzeramento totale di spazi impiegati per lo stoccaggio della musica e comodità di utilizzo, il centro è stato pieno ma per quanto mi riguarda e ringraziando il cielo, sono ancora in salute per alzarmi a cambiare un disco e metterne su un altro. Sai che è..!!! quando sarà il momento si cercherà di colmare un gap… l’importante è essere pronti!!
Ad ogni modo ho lasciato l’interpretazione di tutto quanto sopra ad un produttore della Cina, non convenzionale nel panorama nazionale e precisamente ad Audio-gd.
Affascinato dalle realizzazioni a stato solido senza compromessi, riscontrandone cura e ordine negli schemi adottati, condividendone di base la filosofia del “NO” assoluto all’utilizzo di circuiti operazionali OPA per l’alimentazione del segnale in uscita, e volendo seguire una geometria bilanciata del mio impianto, la scelta è ricaduta sul modello Master-7.
Il DAC da vicino!
….. è grosso e pesante! Il case è in alluminio spazzolato di colore nero. Le pareti sono solide e le lamiere di base e copertura hanno uno spessore ridotto rispetto ai fianchi. Pertanto il peso reale è tutto rappresentato dalla sostanza che è all’interno. Wow!
Alla vista il DAC richiama un po’ lo stile retrò per certi versi, con una serigrafia bianca del marchio che ha sapori di prodotto artigianale e un display digitale nostalgico ad una cifra che scorre da 1 a 6…. tali sono gli ingressi in dotazioni posti sul retro ……..opzionabili dall’utente …. e si! questa è solo una delle grandi cose che questo produttore riserva all’utente finale, la possibilità di scegliere la configurazione (personalizzare) degli ingressi a piacimento…… in questo modo le distanze con il produttore si accorciano …e di parecchio!!
Da non sottovalutare le potenzialità di funzionamento del DI 2014 (superato dall’attuale DI U208).
Ha la funzione di un HUB con implementazione di ingressi ed uscite. A tal proposito consente maggiori connessioni di sorgenti senza sovraffollare il pannello posteriore del M-7 evitandone le interferenze. La connessione I2s si può sfruttare anche per collegare sorgenti con segnale non nativo.
Al suo interno si trova tutta la tecnologia asservita alla gestione del segnale web (USB IN) e svolge la funzione di reclocker (PLL) del medesimo. La codifica è trasferita fedelmente dal collegamento in I2s al M-7 (come ho voluto io) che accetta in questa configurazione segnali fino a 32 bit / 384K .
L’ammodernamento di solo questo modulo attenuerebbe il costo per obsolescenza del M-7.
I Collegamenti.
Al Master 7 sono collegati:
· lettore Sony CDP x5000 utilizzato come sola meccanica, BNC (IN) che accetta segnali 96/24 (uno standard evoluto dei CD)
· lettore universale Sony UHP-H1 per la lettura dei SACD e dei dei file HD scaricati e residenti su disco rigido WD, HDMI (IN) che accetta segnali fino a 32 bit / 384K
· modulo DI 2014. I2s (IN).
Al modulo DI 2014 sono collegati:
· Smart TV, Toslink (IN)
· Macbook Pro, USB (IN)
L’ascolto!
Innanzitutto voglio evidenziare che la presenza di questo DAC all’interno del set up ne ha esaltato le prestazioni generali e soprattutto in termini di trasparenza e micro dettaglio.
All’ascolto mette in risalto una concreta olografia del palcoscenico virtuale. Non è solo l’individuazione dei piani sonori o il posizionamento degli esecutori ma è la percezione della cosiddetta aria intorno …è la capacità di riproduzione del riverbero e l’estensione del suono di uno strumento che ne determina le giuste dimensioni rendendolo 3D.
La riproduzione del basso, dei violoncelli, dei violini, degli archi in alcuni passaggi di musica sinfonica sono ben individuabili nel punto di posizionamento e nell’efficacia dell’impatto sul gruppo. Le trombe, i sax, i fiati sono percepiti chiaramente nella propria presenza ed estensione sonora.
Le voci maschili e femminili sono cesellate nello spettro acustico riuscendo a coinvolgere in un effetto live che poche volte capita di ascoltare.
Certo il posizionamento dei diffusori e la loro messa in fase devono agevolare l’insieme.
Forse un pizzico in più di un maggiore impatto dinamico delle grandi masse orchestrali, è quello che si poteva chiedere a questo gioiello. Ma forse è anche il limite imposto dai diffusori di chi scrive che ridimensionano questa sensazione …. durante gli ascolti mi chiedevo se potesse essere solo un tarlo nella testa !
Sta di fatto però che le incisioni belle e meno belle vengono servite nude e crude …. aspettativa e punto di arrivo di chi vuole un set up distintivo e ben suonante.
Kingwa (il costruttore) dichiara:- “It allows users to hear the flaws and perfections of the source recording (matched with a revealing amp)” -Esso consente agli utenti di ascoltare i difetti e le perfezioni della registrazione di origine (in abbinamento con un amplificatore rivelatore)-.
L’aggiornamento.
Passano quasi 2 anni dall’acquisto e mi accorgo che Kingwa ha rivisto qualcosa del suo progetto nel Master 7 (ver. 2016). Un aggiornamento del Cyclon II il datasheet! Si acquista dall’importatore Olandese.
E adesso come si fa!! come si fa!! vendo questo e compro quello aggiornato !!! ma non ci penso neanche …. e poi in quanto tempo ….. e a che a che prezzo???
Lo rimando in Cina per l’aggiornamento !! Seeh! Con i costi di spedizione e circa 16 Kg spendo meno se lo porto a nuoto!
Lo rimando al venditore in Olanda ! Siiiiii ! Lo spedisco a loro per l’aggiornamento ecco!
Ma de che ! ……
Interesso l’importatore in Olanda con scambi di mail sulla fattibilità della cosa. Concordiamo che mi manda una USB Blaster per posta ordinaria e l’aggiornamento lo facciamo in remoto.
In remoto??? Davvero ???
E sì !! … attendo come un bambino che aspetta Babbo Natale l’arrivo della USB Blaster. Nel frattempo l’Olanda mi manda il link di Teamviewer che mi consente il collegamento remoto con loro, e per mail mi da indicazioni su come connettere la USB Blaster nel Master 7, inserendo qualche foto.
Bene sembra facile.
Passa qualche giorno e arriva l’USB Blaster. Mando un mail in Olanda per concordare il collegamento in remoto, apro il cofano della macchina …ops pardon! rimuovo la lamiera in alto e……
Ecco cosa mi trovo davanti !!!! Che spettacolo!!! mi rendo conto concretamente delle dimensioni dei componenti dei 3 R-core e di quanta competenza si deve avere per realizzare un macchina del genere … che spettacolo !!!
Dopo svariati minuti di contemplazione vado avanti. Accetto l’Olanda in remoto dandogli il controllo del mio PC così da mettere in rete il DAC per il download dell’aggiornamento …. visivamente seguo passo passo quello che accade, oltre a collaborare durante il processo limitandomi ad accendere e spegnere il DAC nei vari passaggi. Ad un tratto mi rendo conto che la cosa non procede ….. Capirai !! alla fine mi comunicano di invertire la presa di collegamento sulla scheda madre …. sostituisco a volo e in un attimo il download è finito.
L’Olanda mi liquida con frasi di rito e si scollega …. Ooooh! Viva l’Olanda viva il Gouda, viva l’Heineken …..
Ricollego tutto e comincio l’ascolto di circa 2000 CD che ho … Seeh!! Comincio ad ascoltare i cd e le tracce HD di riferimento che ognuno di noi ha bene in mente e conosce a menadito e mi accorgo subito di una cosa! Quella sensazione di asprezza, a volte indistinguibile in alcuni passaggi, che fino a ieri rappresentava per me quel tarlo è sparita, ora l’ascolto è reso ancora più gradevole a tal punto da spingermi a decantare le lodi di questo magnifico DAC che da noi è ancora figlio di un dio minore ma che in realtà ne ha da dare a macchine sicuramente più costose e blasonate rispetto a questa.
Giungo alla fine dicendovi che un DAC così ben fatto e ben suonante non è comune a questi livelli di prezzo. Le mie aspettative positive sono state ampiamente rispettate senza delusione o rimpianto alcuno.
Ringrazio Jos di MagnaHifi per la gentilezza, la correttezza e la competenza che mi ha dimostrato, consentendomi l’acquisto e l’aggiornamento del mio Master 7 nella massima serenità.
Ultima considerazione personale va a Audio-gd!
Credo che Audio-gd, e altri produttori in Cina, che si stanno facendo strada nel panorama Hi End mondiale con queste soluzioni/impostazioni, possano rappresentare una nuova generazione di grandi marchi come lo sono stati all’epoca i Levinson, Krell, Mackintosh & co. ….
Buoni ascolti a tutti