Mi serve uno impianto per uno studio da 10 mq in cui uso il computer, in cui posizionerò diffusori bookshelf sulla scrivania.
Ascolto principalmente CD, secondariamente mp3 e streaming.
Inoltre, se sono in studio è per usare il computer (nel salone ho un altro impianto hi fi), che quindi funge da fonte streaming e mp3 (oltre naturalmente alle chiavette USB e ai CD con mp3) collegato con cavo ottico.
Ascolto musica soft, jazz, blues, ma anche pop, e solo voci femminili.
Vorrei un suono caldo ma dettagliato.
Vorrei i controlli di tono e il telecomando per l'ampli (cui eventualmente posso rinunciare, ma esso è collocato non sulla scrivania ma in una posizione che mi costringe ad alzarmi).
Sono orientato per i diffusori Indiana Line Diva 262.
Il dubbio è su ampli e CD.
Ho adocchiato l'accoppiata Onkyo PHA-1045 (70w su 4 ohm, presumo una quarantina su 8 ohm).
Pensavo di fare un salto di qualità, senza aumentare troppo i costi, sostituendo l'ampli con un Rotel RA-12 (60w su 8 ohm), che avrebbe i seguenti vantaggi rispetto all'Onkyo:
- maggiore qualità Rotel
- suono Rotel piatto oppure (a seconda del forum che leggo in giro) accentuato sui medio alti e limitato nei bassi, quindi adatto a compensare sia il timbro delle Indiana Line, che hanno un'enfasi sui 100 hz e gli acuti "educati", sia il fatto che sono posizionate sulla scrivania (potrebbero enfatizzare i bassi?)
- il DAC Wolfson WM8740 (anche l'Onkyo ha il Wolfson, ma credo si tratti di un modello inferiore perché non viene indicata la sigla)
- maggiore potenza, più adeguata per i diffusori (è il motivo per cui non scelgo il Rotel RA-11 da 40w)
Compenserei il maggior prezzo del Rotel abbinando un lettore CD economico, tipo un Onkyo o un Denon da non più di 200 euro, da collegare con cavo ottico o coassiale per sfruttare il DAC del Rotel.
Mi chiedo: ma usare un buon DAC di un buon amplificatore collegato in ottico a un lettore economico è forse l'uovo di colombo?
Quanti errori potranno mai esserci nel segnale digitale?
In altre parole, a che pro abbinare a un Rotel RA-12 un CD della stessa Rotel, che possiede lo stesso DAC, per cui compro due DAC per usarne uno soltanto?
Considerate che il Rotel ha l'ingresso USB e i comandi dei toni in digitale, cosa che mi sembra positiva.
Altre combinazioni mi sembrano meno sensate: per esempio spendere di meno per l'ampli e di più sul lettore CD, che abbia un buon DAC (in tal caso, non userei il suo DAC per lo streaming proveniente dal PC, che ha l'uscita ottica, ma userei il DAC più scarso dell'ampli).
Inoltre gli ampli economici non hanno l'ingresso USB, e per trovarlo sul lettore CD si sale di prezzo.
Insomma, come giudicate la mia scelta di puntare tutto sull'ampli e sacrificare il lettore CD, viste le mie esigenze?
Grazie a tutti
Ascolto principalmente CD, secondariamente mp3 e streaming.
Inoltre, se sono in studio è per usare il computer (nel salone ho un altro impianto hi fi), che quindi funge da fonte streaming e mp3 (oltre naturalmente alle chiavette USB e ai CD con mp3) collegato con cavo ottico.
Ascolto musica soft, jazz, blues, ma anche pop, e solo voci femminili.
Vorrei un suono caldo ma dettagliato.
Vorrei i controlli di tono e il telecomando per l'ampli (cui eventualmente posso rinunciare, ma esso è collocato non sulla scrivania ma in una posizione che mi costringe ad alzarmi).
Sono orientato per i diffusori Indiana Line Diva 262.
Il dubbio è su ampli e CD.
Ho adocchiato l'accoppiata Onkyo PHA-1045 (70w su 4 ohm, presumo una quarantina su 8 ohm).
Pensavo di fare un salto di qualità, senza aumentare troppo i costi, sostituendo l'ampli con un Rotel RA-12 (60w su 8 ohm), che avrebbe i seguenti vantaggi rispetto all'Onkyo:
- maggiore qualità Rotel
- suono Rotel piatto oppure (a seconda del forum che leggo in giro) accentuato sui medio alti e limitato nei bassi, quindi adatto a compensare sia il timbro delle Indiana Line, che hanno un'enfasi sui 100 hz e gli acuti "educati", sia il fatto che sono posizionate sulla scrivania (potrebbero enfatizzare i bassi?)
- il DAC Wolfson WM8740 (anche l'Onkyo ha il Wolfson, ma credo si tratti di un modello inferiore perché non viene indicata la sigla)
- maggiore potenza, più adeguata per i diffusori (è il motivo per cui non scelgo il Rotel RA-11 da 40w)
Compenserei il maggior prezzo del Rotel abbinando un lettore CD economico, tipo un Onkyo o un Denon da non più di 200 euro, da collegare con cavo ottico o coassiale per sfruttare il DAC del Rotel.
Mi chiedo: ma usare un buon DAC di un buon amplificatore collegato in ottico a un lettore economico è forse l'uovo di colombo?
Quanti errori potranno mai esserci nel segnale digitale?
In altre parole, a che pro abbinare a un Rotel RA-12 un CD della stessa Rotel, che possiede lo stesso DAC, per cui compro due DAC per usarne uno soltanto?
Considerate che il Rotel ha l'ingresso USB e i comandi dei toni in digitale, cosa che mi sembra positiva.
Altre combinazioni mi sembrano meno sensate: per esempio spendere di meno per l'ampli e di più sul lettore CD, che abbia un buon DAC (in tal caso, non userei il suo DAC per lo streaming proveniente dal PC, che ha l'uscita ottica, ma userei il DAC più scarso dell'ampli).
Inoltre gli ampli economici non hanno l'ingresso USB, e per trovarlo sul lettore CD si sale di prezzo.
Insomma, come giudicate la mia scelta di puntare tutto sull'ampli e sacrificare il lettore CD, viste le mie esigenze?
Grazie a tutti