Da mariovalvola Sab Ott 10, 2015 2:54 pm
Il tuo artigiano ha compreso perfettamente il problema.
Come sempre, però, non esistono pasti gratis.
La progettazione di un ampli, in senso globale, è sempre il risultato di un equilibrismo degno di un trapezista.
Esasperare l'ottimizzazione di un aspetto, rischia di farti perdere da un'altra parte. Provo a spiegarmi.
Cosa succede alzando il carico anodico in un amplificatore?
1) Sicuramente la retta di carico (consideriamo valida la rappresentazione grafica convenzionale essendo in presenza di un carico resistivo) risulta più orizzontale. Per molti versi è un vantaggio soprattutto con i triodi moderni che non sempre sono in grado, avendo gli ossidi emittenti attivati alla svelta, di erogare correnti impulsive alte, si trovano sicuramente meno in affanno. La distorsione complessiva si riduce ( bisognerebbe vedere bene lo spettro. Non sempre il famoso ed evocato decadimento delle varie armoniche risulta quello voluto ).
Quello che si guadagna in escursione in corrente, lo devi recuperare in tensione. Pertanto al driver, nei limiti consentiti dal "tappo" imposto dalla polarizzazione della finale si richiede un lavoro maggiore. Basta prevederlo. Andando alla membro di segugio, strumentalmente, rischi di ottenere una distorsione complessiva paradossalmente migliore. L'abilità sara proprio quella di combinare con equilibrio una minima dose di cancellazione armonica con un corretto funzionamento a bassa potenza per non trovarsi devastati sin dall'inizio da "cespugli" di intermodulazione.
2) Il trasformatore d'uscita più aumenta l'impedenza primaria più diventa complesso. Questo carico primario non va solo visto come se fosse stabilito da un banale rapporto di trasformazione ma va supportato da un'induttanza primaria adeguata al carico previsto (data una certa frequenza).
In altre parole a 30Hz, 18,6H corrispondono a una reattanza induttiva di circa 3.5KOhm. Pertanto l'induttanza primaria ideale per un trasformatore che presenti un carico pari a 3,5KOhm anche a 30Hz dovrà essere pari a 18,6H che è già un valore discretamente alto per un SE se vuoi mantenere un impeccabile risposta in alta frequenza ( a parità di ferro, più ti serve induttanza più devi avvolgere filo con tutti gli effetti parassiti che diventano sempre più evidenti).
Realizzare un 5KOhm, diventa quindi più difficile. L'induttanza primaria sale a 26.6 H per offrire un carico anodico di 5KOhm a 30Hz. Risulta evidente che il trasformatore diventi un poco più complesso. Non basta. Il carico alto, in teoria, diminuisce la distorsione e migliora il fattore di smorzamento. Bisogna però stare attenti a dimensionare tutto per bene. Il rischio è quello di trovarsi resistenze in DC del primario maggiori con conseguente peggior comportamento sotto questo aspetto.
Trasformatori interstadio. Se l'artigiano deve avvolgersi anche il resto, capisco le sue perplessità. Un interstadio buono é un componente moto critico e, di solito, si trovano per accoppiare alla finale tubi driver dalla resistenza interna non particolarmente alta ( di solito con una Rp<5K). Il resto è tutto in discesa. Dovrebbe provare gli Hashimoto A-305 (visto che usa altri prodotti della stessa casa)
http://www.acoustic-dimension.com/hashimoto/datasheets/Hashimoto-A-305-datasheet.pdf
Ci si dimenticano spesso i vantaggi offerti da una griglia del tubo finale ben riferita a massa come quando è collegata al secondario di un interstadio.
Comunque, il tuo artigiano, ha tutto il diritto di pensarla diversamente.