Pazzoperilpianoforte ha scritto:Faccio una domana, allora:
se io ascolto un impianto che molti dicono suoni benissimo e ci trovo degli acuti trapananti vuol dire che gli ascoltatori che dicono suoni benissimo hanno il firewall molto "alto" in gamma alta, mentre io l'ho molto basso?
Detto in altri termini: abbiamo spiegato in due parole - con l'affermzione di Rudino - come mai non può esserci unanimità di giudizio all'ascolto su di una apparecchiatura audio. A questo dovremmo aggiungere che oltre un certo tot non c'è chi ha ragione e chi torto...
Si potrebbe dire che gli apparecchi che vengono comunemente ritenuto meglio suonanti siano quelli con difetti inferiori alla soglia del firewall di molti, ma non necessariamente di tutti.
... e così via...
... abbiamo fatto saltare ogni pretesa di oggettività in ambito audio, non vi pare?
Penso che la questione del filtro sia più complessa .
Qualcosa di più di una asticella per il salto in "alto".
Il senso estetico per la musica è un dato che parte da una base comune e si evolve con l'esercizio e in base all'ambiente culturale.Ma le differenze sono sempre più apparenti che sostanziali.
Lo stesso discorso vale per gli strumenti di riproduzione nella misura in cui possano essere assimilati a strumenti di produzione e se ci limitiamo ad alcuni generi come il rock et similia non siamo lontani dal vero.
la pretesa di oggettività in ambito audio è certamente comprensibile ,ma a volte fuorviante nel senso che ci fà trascurare la ricerca di metodi di verifica che pur rimanendo di carattere soggettivo limitino tale soggettività.
Il vero paradosso è che continuiamo a giudicare i dischi con l'impianto e l'impianto con i dischi.
La ricerca di un criterio che ci avvicini all'oggettività deve partire da una scelta fra queste due opzioni.
Se lo scopo è quello di ascoltare musica attraverso i dischi la scelta è conseguente ed è quella di assumere fittiziamente che tutti i dischi sono buoni.da ciò seguirà che un impianto è tanto più buono quanti più dischi riusciamo ad ascoltarci.
Basterebbe allora mettere diversi audiofili,uno dopo l'altro,in una camera (con telecamera da grande fratello) e verificare quanti brani di un disco,quanti dischi,ascoltano per intero.
Poi bisognerà fare la tara ai risultati perchè magari sappiamo che PPP non riuscirà comunque ad ascoltare per intero un disco dei Clash,ma se un fans dei Clash riuscirà ad ascoltare per intero un disco di Mozart allora....
Niente di obiettivo,ma non certo un test di sfrenata soggettività.
Siamo così caduti nel campo della seminvarianza?
Perchè no.
il metodo proposto sarebbe comunque efficace e mirante allo scopo,proprio uno di quelli che somiglia al modo di fare del nostro sistema percettivo credo.
Ciao,Sebastiano.