Prendete il mio parere assolutamente con le pinze.
Non voglio in alcun modo generalizzare. Cio' che sto' per scrivere nasce dalla mia esperienza limitata e dalle mie conoscenze e non vuol essere un giudizio o un parere verso nessun audiofilo o nessun musicista o musicofilo.
Io parlo per me, ovviamente, che sono abbastanza ignorante in termini musicali (ho strimpellato solo un po' il pianoforte con scarsa voglia e scarsi risultati e fatto il primo corso di teoria e solfeggio).
Ho seguito diversi concerti, dal vivo, ma ultimamente sto andando troppo poco ad ascoltare la musica dal vivo.
Io penso che ci siano fondamentalmente due tipi di utenti (sto volutamente estremizzando e semplificando perche' poi ci possono essere enne sfumature), chi ascolta la musica e chi ascolta il suono.
Per la mia modesta esperienza, chi studia uno strumento, chi e' un musicista, ascolta la musica, suona e conosce benissimo il proprio strumento, partecipa ai concerti, molto spesso dall'interno, suonando lo strumento, e quindi e' critico verso l'interpretazione, verso il messaggio sonoro che il compositore ha voluto dare scrivendo quel pezzo.
Se partecipa dalla tribuna lo fa perche' e' il suo lavoro, ma piu' spesso lui e' sul palco (grande o piccolo che sia, importante o modesto che sia) e quindi la sua sensazione e' mediata dalla sua posizione fisica. Lui crea la musica, e' piu' attento all'interpretazione, al ritmo, al tempo, alla dinamica (ai piani e ai forti), agli errori.
In piu' ascolta la musica indipendentemente dall'impianto.
Ho conosciuto tantissimi musicisti che ascoltavano musica dal mangianastri o da apparati ultraeconomici, se investivano investivano in strumenti.
Per loro la musica e' quella riprodotta dallo strumento non dall'impianto. Spesso hanno fior di strumenti, ma impianti scarsissimi.
L'audiofilo invece, molto spesso ascolta il suono, la cosa primaria e' che il suono sia (secondo il suo parere) riprodotto al meglio, non ha un'esperienza diretta e vissuta dello strumento o degli strumenti (come ho scritto sopra nella premessa, sto volutamente estremizzando, perche' poi ci sono enne sfumature, ovviamente, audiofili anche musicisti e viceversa).
L'audiofilo puo' anche essere appassionato di concerti, sceglie il posto in funzione anche dell'acustica se e' possibile farlo.
Penso che siano semplicemente due visioni (assolutamente legittime) dell'evento musicale.
Uno lo crea, lo vive dall'interno, privilegia certi parametri, ascolta e critica gli errori a livello di interpretazione, l'altro invece predilige altri parametri, ascolta l'impatto sonoro, la spazialita', la timbrica complessiva, la disposizione degli strumenti sul palco.
Poi ci sono naturalmente anche coloro che hanno un'elevata preparazione e competenza sia in ambito musicale che audiofilo.