pluto ha scritto:Ma state ancora a discutere del dr Costa?
Professionalmente non discuto non essendone all'altezza. La sua retorica naif di quando faceva le interviste però me la ricordo ancora
Ma non lo sapete che c'era stata una querelle tra lui e Vale e i 2 non si sopportano? Anzi è lui che non sopporta Vale..appena può gli tira qualche stoccata ed infatti...
Di che parlate scusate?
no, questa mi era sfuggita, pensavo che il Dr Costa e Vale fossero grandi amici, con tutte le volte che lo aveva rappezzato in passato....
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29 maggio 2014
http://motori.fanpage.it/motogp-valentino-rossi-il-dott-costa-ha-salvato-la-vita-a-mio-padre/
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Mi sa che la ruggine sia più del Dr Costa verso Rossi che non viceversa....
http://www.formulapassion.it/2014/12/motogp-dottor-costa-mi-aspetterei-piu-riconoscenza-da-valentino/
15 dicembre 2014 – C’è molta ‘ruggine’ tra il Dottor Costa, il fondatore della Clinica Mobile, e Valentino Rossi. La si può percepire leggendo il suo libro “Magic Marquez”, ma anche dalle parole del mitico dottore pronunciate in occasione della presentazione della sua ultima fatica.
Tra il nove volte campione del mondo Valentino Rossi e il ‘salvatore’ di tanti motociclisti, il Dottor Claudio Costa, i rapporti sportivi, umani, da medico a paziente e viceversa, si sono interrotti bruscamente nel 2010, in occasione del GP d’Italia al Mugello. La gara che Valentino non corse per la doppia frattura riportata nella violenta caduta patìta nell’ultima sessione di prove libere del sabato, alla ‘esse’ Biondetti.
Rossi_Mugello_2010_01
Lo ‘rogna’ era già iniziata alcuni mesi prima, quando Valentino si infortunò ad una spalla durante l’allenamento con la moto da cross il 15 aprile 2010. Rossi si sottopose alle cure del Dottor Costa e dello staff della Clinica Mobile e nonostante non fosse al 100% riuscì grazie ai trattamenti medici a partecipare regolarmente e positivamente alle prime gare della stagione, seppur un po’ dolorante.
Il medico a quel tempo raccontò: “Subito dopo l’incidente, quando Valentino mi ha chiamato, gli ho detto di venire subito perché ero un po’ preoccupato. Ma poi dopo il controllo col Dott. Porcellini, mi sono tranquillizzato perché gli esami sono risultati tutti negativi, anche se la spalla è una articolazione delicata. Quella di Rossi è una distorsione e in questi giorni se ne sta occupando il suo fisioterapista. Vedremo se dovrà affrontare il compagno di molti piloti: il dolore“
Poi si arrivò al Mugello con il grave infortunio patito da Valentino che fu operato all’Ospedale ‘Careggi’ di Firenze dove anche la spalla trattata da mesi risultò avere dei danni irreversibili che sarebbero dovuti essere riparati con un intervento chirurgico avvenuto a fine stagione, dopo il primo test con la Ducati, in novembre nella clinica ‘Cervesi’ di Cattolica dallo staff dei professori Castagna e Porcellini.
Valentino Rossi durante la permanenza all’ospedale fiorentino, accusò i dottori Costa e Porcellini di aver sbagliato la prognosi e di aver inizialmente sottovalutato l’entità dell’infortunio. Il Dottor Costa sostenne sempre che per Valentino era consigliabile una dolorosa convivenza con l’infortunio, cercando di potenziare la muscolatura, senza rischiare una soluzione chirurgica che potesse risultare inutile o non risolutiva.
DottorCosta_Imola_2014
Ma, ritornando coi fatti al Mugello, il Dottor Costa durante la presentazione del suo ultimo libro, imbeccato sull’argomento ‘Valentino’ dal giornalista Marino Bartoletti ha detto: “Io ho seguito Valentino fin dall’inizio, accompagnandolo nella sua fulgida carriera, supportandolo e curando le sue ferite, come ad esempio Assen, quando sono riuscito a farlo correre con tre fratture alla mano, la destra, la più importante per l’uso del freno. Tra noi c’era un bel rapporto”.
“Ad esempio nel 2010 si fece male alla spalla, io cominciai a trattarlo, perché volevamo vincere il mondiale, e quando i giornalisti nell’ultima gara a Valencia 2014 hanno detto, quando ha fatto la pole, che non la conquistava da quattro anni, da Le Mans 2010, mi sono detto – gliela feci fare io trattandogli la spalla -. Facemmo un trattamento non esagerato perché dovevo sempre tener conto che il prezzo da pagare è quello di mandare un pilota in moto, dove può morire da quando lo metti in pista fino a quando arriva”.
“Aspettavo il Mugello perché in quel posto lui poteva fare il miracolo, perché lui ha un vantaggio e poteva vincere, e quando è venuto da me e mi ha detto – ho male a questa spalla e voglio capire cosa c’è... – io ho sentito qualcosa di innaturale, perché la ragione è sempre stata al di fuori dalla Clinica Mobile, io non volevo che Valentino si consegnasse alla ragione, e li ho capito che lui per la gara non voleva più l’aiuto della Clinica Mobile ma della scienza, si interrompeva il mio percorso di ‘assistenza’ al pilota…”
Rossi_Mugello_2010
“Per me era come quando un figlio che tu ami da morire ti fa qualcosa che… gli daresti uno schiaffo, cosa che oggi non si può più fare… Ma io non toccherei mai una persona e allora gli dissi ‘se tu fai così non vincerai più per tanti anni e ti farai male’. E ciò accadde, non vinse per 4 anni (in verità Rossi vinse a Motegi nell’ottobre 2010 e tornò alla vittoria ad Assen nel giugno 2013, n.d.r.), e due giorni dopo di ruppe la gamba. Valentino per la spalla si affidò alla scienza medica e abbandonò la ‘follia’ della Clinica Mobile. Insieme, convivendo con il dolore, avremmo vinto il campionato del mondo.”
Questa storia e tante altre sono raccontate nel libro “Magic Marquez” del Dottor Costa, in cui il primo capitolo tratta della cena d’addio alle corse del fondatore della Clinica Mobile, una cena con tanti piloti ‘salvati’ o semplicemente aiutati dal dottore, tra cui l’esempio della rinascita dalle grandezza delle sue cure, l’australiano cinque volte campione del mondo della classe regina Mick Doohan. Unico assente Valentino Rossi, la cui sedia rimase vuota.
Il Dottor Costa, stimato ed amato dai tantissimi piloti a cui ha prestato le sue cure, da Mick Doohan a Loris Capirossi, da Franco Uncini a Marco Melandri ha ricordato l’episodio in cui nel 1982 a Imola insieme al medico del suo staff il dottor Cozza, salvò la vita a Graziano Rossi, proprio lui, il babbo di Valentino, dopo una rovinosa caduta nella staccata all’ingresso della curva Tosa, praticandogli il massaggio cardiaco.
Rossi Marquez Losail 2014
“Se non avesse salvato Graziano, Valentino non esisterebbe nemmeno” ha sentenziato Marino Bartoletti, anche se ha dimenticato che il pesarese è nato il 16 febbraio 1979. Per Graziano e per tutto il sostegno medico, psicologico e morale dato a Valentino Rossi durante la sua straordinaria carriera, il fondatore della Clinica Mobile si aspetterebbe una maggior riconoscenza dal pesarese.
Al Dottor Costa - basterebbe un abbraccio - per ripristinare quel rapporto interrotto bruscamente al Mugello quattro anni fa, tra due personaggi dal carattere forte e determinato, la ‘follia’ del mondo mitologico degli eroi delle moto, dove ogni ferita diventa un dono e la ‘ragione’ del pilota che con la volontà, la passione e l’amore per quello che fa, è da 18 anni sul podio.
Foto caduta Mugello: motogp.com
Boh Peccato sono due grandissimi ognuno nel proprio mestiere e passione.