Vai! - mi sono detto scendendo le scale - ecco finalmente un impianto che come timbrica mi andrebbe bene...
Sotto di me abita una famiglia, il cui capofamiglia una volta mi ha mostrato con orgoglio il suo impianto e la sua collezione di CD/Lp; niente di clamoroso (era pure spento), ma questo mi fece capire che sono appassionati di musica. Tra l'altro qualche anno fa uno dei figli faceva miagolare un violino con molto impegno.
Scendendo appunto le scale prima di cena ho sentito una bellissima musica barocca che usciva dal piano sotto al mio, ma mi sono accorto che era l'altro appartamento che la emetteva, dove il figlio del signore di prima e' andato ad abitare. Oltre alla bellezza dei brani, mi ha colpito il fatto che il suono fosse coinvolgente, "palpabile" e discretamente "presente" un po', andando a memoria, come quando usavo le valvole e le LS3/5a con l'analogico. Visto l'impianto che mi era stato mostrato a suo tempo, ho meditato sul fatto che, come sostengo da tempo, gli impianti oltre un certo livello vivono di vita propria allontanandosi, secondo me, dall'emozione del live nonostante tutti i pregi tecnicamente audiofili che hanno.
Ecco: sognando un impianto come quello, che immaginavo certamente non oltre oltre le mie possibilita' economiche e che al contrario mi aspettavo quasi consumer vista la filosofia di vita dei possessori, ho deciso di suonare il campanello appena possibile per capire che tipo di componenti usassero per un suono che in fondo mi andava bene e col quale sentivo che avrei potuto convivere serenamente nei secoli dei secoli. Ho quindi velocemente preparato nella mente gli annunci di vendita dei miei componenti e i prezzi. Uscendo dal portone del palazzo la musica si sentiva dalla finestra aperta, confermandomi l'ottima impressione sia musicofila che audiofila.
Tornando a casa dopo mezz'ora era l'ora di cena e ho incrociato il figlio del proprietario che portava delle pizze da un appartamento all'altro: l'ho subito "preso al volo", buttando li' un "Ciao, bella musica... Poi mi dici cos'e' e con quale impianto la ascolti perche' mi sembra che suoni molto bene".
E lui: "Mah... Veramente... ABBIAMO PORTATO GLI STRUMENTI E STIAMO PROVANDO UN QUARTETTO D'ARCHI"...
Ora, la mia domanda e' questa... Come fa un disgraziato ad essere soddisfatto del proprio impianto se considera cosi' "normale" la resa live da non accorgersi che e' appunto live?
Sotto di me abita una famiglia, il cui capofamiglia una volta mi ha mostrato con orgoglio il suo impianto e la sua collezione di CD/Lp; niente di clamoroso (era pure spento), ma questo mi fece capire che sono appassionati di musica. Tra l'altro qualche anno fa uno dei figli faceva miagolare un violino con molto impegno.
Scendendo appunto le scale prima di cena ho sentito una bellissima musica barocca che usciva dal piano sotto al mio, ma mi sono accorto che era l'altro appartamento che la emetteva, dove il figlio del signore di prima e' andato ad abitare. Oltre alla bellezza dei brani, mi ha colpito il fatto che il suono fosse coinvolgente, "palpabile" e discretamente "presente" un po', andando a memoria, come quando usavo le valvole e le LS3/5a con l'analogico. Visto l'impianto che mi era stato mostrato a suo tempo, ho meditato sul fatto che, come sostengo da tempo, gli impianti oltre un certo livello vivono di vita propria allontanandosi, secondo me, dall'emozione del live nonostante tutti i pregi tecnicamente audiofili che hanno.
Ecco: sognando un impianto come quello, che immaginavo certamente non oltre oltre le mie possibilita' economiche e che al contrario mi aspettavo quasi consumer vista la filosofia di vita dei possessori, ho deciso di suonare il campanello appena possibile per capire che tipo di componenti usassero per un suono che in fondo mi andava bene e col quale sentivo che avrei potuto convivere serenamente nei secoli dei secoli. Ho quindi velocemente preparato nella mente gli annunci di vendita dei miei componenti e i prezzi. Uscendo dal portone del palazzo la musica si sentiva dalla finestra aperta, confermandomi l'ottima impressione sia musicofila che audiofila.
Tornando a casa dopo mezz'ora era l'ora di cena e ho incrociato il figlio del proprietario che portava delle pizze da un appartamento all'altro: l'ho subito "preso al volo", buttando li' un "Ciao, bella musica... Poi mi dici cos'e' e con quale impianto la ascolti perche' mi sembra che suoni molto bene".
E lui: "Mah... Veramente... ABBIAMO PORTATO GLI STRUMENTI E STIAMO PROVANDO UN QUARTETTO D'ARCHI"...
Ora, la mia domanda e' questa... Come fa un disgraziato ad essere soddisfatto del proprio impianto se considera cosi' "normale" la resa live da non accorgersi che e' appunto live?
Ultima modifica di Luca58 il Sab Apr 26 2014, 23:28 - modificato 2 volte.