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La percezione del suono e la sua elaborazione psichica
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    La percezione del suono e la sua elaborazione psichica

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    Messaggio Da gciraso Gio 12 Set - 21:47

    Non vorrei apparire pedante nè saccente, ma in molte affermazioni fatte spesso da audiofili ed appassionati ricorre la parola “psicoacustica”, con accezioni talora negativa, usata come sinonimo di “fuffa” o di “ suggestione”. Quello che vorrei dire, con criteri scientifici, è che le cose non stanno esattamente così.
    Come tutti sapete, il suono puro sopra i 15 kHz è difficile da sentire. La risposta in frequenza di un normale quarantenne arriva in genere tra i 15 ed i 17 kHz, scendendo ulteriormente con l'invecchiamento fisiologico, ma parecchie esperienze documentano che l'orecchio esercitato al suono coglie minime differenza sulle alte frequenze anche se non vengono percepite come suoni puri. Nella ricostruzione del suono, infatti, che è quello che fa il cervello, entrano anche le armoniche superiori ed in questo senso anche suoni superiori ai 20 kHz, che non vengono percepiti, assumono importanza per la qualità del suono. Consiglio di leggere a tale proposito la parola ed il canto, di De Santis e Fussi, ed. Piccin Padova, libro vecchiotto ma sempre valido, scritto da due foniatri. Oppure anche "Cosa sente il nostro orecchio - acustica e psicoacustica, un affascinante viaggio nel mondo dei suoni", di Andrea di Giovanni, Casa Musicale Eco.
    Quindi, in generale, tanto più è estesa la risposta in frequenza, tante più informazioni sono potenzialmente disponibili.
    Sulle base frequenze il discorso è ancora più complicato, perchè varia ancora di più la percezione soggettiva. In particolare frequenze sotto i 30 Hz (come toni puri) sono difficilmente percepibili come suono, ma sono avvertibilissime come vibrazioni. Tanto più aumenta l’età, tanto maggiore è il decadimento della prestazione acustica, sia in alto che in basso. Ma, non ci si deve dimenticare della memoria, fantastica capacità che ci trae spesso d’impaccio, ma ci regala anche qualche falsa percezione. E arriviamo alla parolina cardine di tutto il discorso: “percezione”. Innazitutto essa va definita. Che cosa si intende infatti con tale termine?
    La percezione è classicamente distinta sulla base delle aree percettive, in buona parte corrispondenti ad organi percettori diversi; si descrivono pertanto un’area sensoriale visiva, una uditiva, una tattile e cenestesica, una gustativa e olfattiva. Quindi una percezione visiva, olfattiva, uditiva, ecc.. Tali campi ovviamente identificano anche i disturbi in tale aree, come le allucinaziono, che al momento non interessano nel nostro discorso.
    Quello che però è importante è che ogni percezione viaggia dagli organi di senso al cervello e qua viene elaborata in chiave sia conscia che inconscia.
    Il tutto viene integrato non solo dalla memoria (nel caso di specie dalla memoria per i suoni - che se è di tipo particolare passa sotto il nome di orecchio assoluto), ma anche da quello che passa sotto il concetto di affettività, che è definibile come il complesso dinamico dei fatti e dei fenomeni affettivi (sentimenti, emozioni, passioni, ecc.) che caratterizzano le tendenze e le reazioni psichiche di un individuo. 
    Tutto questo pistolotto per comprendere che i nostri stati d’animo, il nostro umore, ecc., sono parte del processo percettivo e non possono essere disgiunti dalla percezione sensoriale medesima.
    Siamo una cosiddetta unità somato-sensoriale e quello che sentiamo percepiamo, captiamo, in ogni modo con i nostri organi di senso, non può essere disgiunta dalla nostra elaborazione intrapsichica del fenomeno.
    Di questi aspetti si sono occupati numerosi Autori, sia italiani che stranieri, anche se la diffusione di questi studi è abbastanza limitata all’ambito specialistico, dato che tutti o quasi gli studi sono orientati alla patologia delle percezioni e non alla loro normalità.
    La cosa funziona anche al contrario, nel senso che la percezione sensoriale oltre che essere influenzata dall’affettività, può anche determinare variazioni degli stati d’animo e dell’umore e per questo motivo si utilizza la cosiddetta musicoterapia. D’altro canto è nozione comune che la tonalità di un determinato brano musicale determini un certo atteggiamento mentale nell’ascoltatore e questo aspetto è utilizzato dal compositore per creare determinate atmosfere. Senza approfondire troppo, pensate alle tonalità maggiore o minore, che identificano diversi colori ed atmosfere. Tali aspetti percettivi sono intimamente correlati, secondo moltissimi neurofisiologi, al sincronismo con le onde cerebrali, oppure a multipli della loro frequenza.
    Quindi, in conclusione, l’intera percezione musicale in senso lato (fatto che comporta anche dovere successivamente parlare di armonia e melodia) non può che essere definita come psicoacustica, togliendo finalmente a tale termine ogni accezione dispregiativa.
    Se la cosa interessa se ne può parlare ulteriormente, ditemi voi.
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    Messaggio Da Fausto Gio 12 Set - 22:01

    Io rispondo sempre con sincerità ....
    Per me è troppo difficile!
    Io ascolto volentieri, nel tempo libero e senza farmi troppe domande ....
    Ho letto il tuo post ....
    Fino ad un certo punto ....
    Ma poi mi sono perso ....
    Grazie comunque.
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    Messaggio Da albertosi Gio 12 Set - 22:19

    Grazie Giovanni per la tua disamina. Troppo spesso il luogo comune limita l'individuo e le sue percezioni.
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    Messaggio Da enzo66 Gio 12 Set - 22:46

    gciraso ha scritto:

    Quindi, in conclusione, l’intera percezione musicale in senso lato (fatto che comporta anche dovere successivamente parlare di armonia e melodia) non può che essere definita come psicoacustica, togliendo finalmente a tale termine ogni accezione dispregiativa.
    Se la cosa interessa se ne può parlare ulteriormente, ditemi voi.
    Sì. Sono pienamente d'accordo. A me l'argomento interessa molto.
    Spesso attribuiamo senso di verità assoluta a ciò che percepiamo ma la percezione è influenzata da tantissime variabili sia psichiche (stato d'animo, condizionamenti, ecc.) che fisiche (idratazione, stanchezza, ecc). Quando si accenna a ciò, talvolta ci si sente rispondere: "non sono mica pazzo" o cose del genere.
    In realtà non c'e nulla di strano né, tanto meno, di negativo: funzioniamo così che ci piaccia o meno.


    Ultima modifica di enzo66 il Gio 12 Set - 22:56 - modificato 2 volte.


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    Messaggio Da gciraso Gio 12 Set - 22:52

    enzo66 ha scritto:
    ..... A me l'argomento interessa molto.
    .... Quando accenna a ciò, talvolta ci si sente rispondere: "non sono mica pazzo" o cose del genere.
    Se bastasse così poco per essere "pazzo" sarei milionario affraid 

    In realtà la percezione è una cosa abbastanza complessa ed estremamente affascinante, basti pensare, ad esempio, a come certe tonalità ci diano sensazioni di allegria o di tristezza: E' una sensazione che fa sì che si possa colorare il suono in modi diversi, e la cosa funziona anche a chi di musica è ad assoluto digiuno. Recenti interessanti esperienza con la risonanza magnetica funzionale hanno documentato attivazione di diverse aree cerebrali a seconda dei suoni che percepiamo e sono aree diverse tra loro, dove classicamente si riteneva non fosse rappresentata una specifica funzione, oppure attivazione di aree correlate alla memoria o alle emozioni ed il bello è che questo si verifica solo con la musica.
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    Messaggio Da enzo66 Gio 12 Set - 22:59

    Qualche mese fa feci delle banali misurazioni di risposta in frequenza spostando il microfono dello strumento di pochi cm per simulare posizioni diverse dell'ascoltatore: in stato d'attenzione (posizione eretta con testa staccata dallo schienale), mediamente svaccato, poco svaccato, seduto normalmente.
    La risposta in frequenza variava sensibilmente in funzione della postura assunta dall'ascoltatore che può essere funzione di diversi stati d'animo.


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    Messaggio Da pluto Ven 13 Set - 9:34

    gciraso ha scritto:
    Se la cosa interessa se ne può parlare ulteriormente, ditemi voi.
    Per una volta che non si parla di valvole e cavetti...ma di un argomento molto interessante e dove c'è da imparare qualcosa..
    Certo che interessa, perlomeno qualcuno spero

    In privato ci siamo detti x es che Bach ha (spesso) un effetto di riappacificazione con il mondo esterno, quasi un effetto catartico di purificazione
    Penso alle endorfine e al cioccolato, che ti mettono di buon umore

    Ma tornando alla percezione, correggimi se sbaglio, a me pare quindi che qualcuno sente differenze se sollevo da terra i cavi casse, altri no (ed io sono tra questi), almeno x quelli che ho io. E probabilmente abbiamo ragione entrambi

    Ma la cosa x me più importante è che sarebbe opportuno che tutti noi avessimo coscienza di questo, cioè di queste ns diverse possibili percezioni e quindi si rispettasse un pò di più l'opinione altrui. Cosa che non fa mai male sempre (e non solo in psicoacustica)

    O no?
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    Messaggio Da gciraso Ven 13 Set - 10:28

    La percezione di qualsiasi cosa è SEMPRE assolutamente personale: non sto dicendo che sia grandemente diversa tra una persona e l'altra, ma un po' diversa sì. Poi vanno fatti anche altri ragionamenti, ad esempio l'abitudine o meno all'ascolto, ma le piccole differenza che UNA determinata persona sente sono dovute sempre ed invariabilmente alla attenzione con cui si ascolta da parte di un orecchio abituato ad ascoltare. Inoltre non è da sottovalutare la memoria per i suoni, che tuti abbiamo e che si può esercitare come qualsiasi campo della memoria. Nel corso di studi di qualsiasi musicista un ruolo fondamentale ha l'ear training, a parte i fortunati con l'orecchio assoluto che non ne hanno bisogno. Ma anche chi l'orecchio assoluto non ce l'ha (e ricordo che è una particolare forma di memoria per i suoni) ha sicuramente memoria di ascolti passati, di sfumature percepite, ecc. In questo caso bisogna stare attenti al bias di memoria, che ci fa ricordare anche cose che in realtà non abbiamo percepito. La cosa funziona in modo abbastanza particolare: dato che il nostro cervello non può ricordare tutto, elimina i "bit" meno significativi ed il nostro cervello ricostruisce l'evento ricordato integrandolo con tutti i ricordi che ha dell'evento. Molti, ad esempio hanno una eccellente memoria per i colori o gli odori ed anche questi entrano nella ricostruzione. Con questo non si vuole dire che tutto quello che ricordiamo è falso, ma solo che bisogna fare attenzione a "come" lo ricordiamo.

    Circa la produzione di neuromediatori determinati dall'ascolto della musica non penso ci siano notizie in Letteratura, ma la cosa non mi sorprenderebbe per nulla. Basti pensare, ad esempio alla più volte documentata sindrome di Stendhal, per cui di fronte all'opera d'arte si sviluppa il "deliquio" con perdita di coscienza. Vi sono sicuramente delle componenti particolari per il determinismo della sindrome (si parla di componenti isteriche, ansiose, ecc.), ma non si tratta certo di una cosa inventata.
    D'altro canto basta pensare che tutta la moderna psicofarmacologia si basa sulla sensibilità di particolari recettori cerebrali, la cui funzione non è ancora particolarmente chiarita. Non escludo che essi possano essere stimolati soto il profilo biochimico anche dalla musica.
    Ma quello che è da tenere sempre presente è che la percezione è SEMPRE influenzata dal nostro stato affettivo, quindi sentimenti, passioni, la moglie che rompe le scatole o che al contrario aderisce ai nostri innocenti hobby, tutti elementi che devono essere messi nel conto.
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    Messaggio Da Tony Ven 13 Set - 12:53

    Argomento sviscerato in altri lidi per molto, troppo tempo,ho letto tante cose sull'argomento,che ritrovo nelle parole di gciraso,una cosa che ho sempre saputo e che oggi è stata dimostrata,è che la musica sia una droga,nell'86/87 ho verificato di persona.All'epoca facevo alzate di potenza,bene ho smesso di allenarmi in palestra perchè non mi concentravo,solo che a casa durante gli allenamenti avevo sempre lo stereo acceso,un giorno mentre ascoltavo un pezzo dei Rockets ho visto che la mia resa aumentava del 10/15%,e questo solo con alcuni pezzi,lo stesso mi succede se gioco a calciobalilla con le cuffiette in testa,il mio gioco diventa devastante.... affraid affraid  sono un pò ot e me ne scuso, oggi però scopro che non si trattava di suggestione o altro, la musica aumenta le endorfine quindi maggior rilascio di dopamina.... siamo tutti drogati.. La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 650957 La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 650957  http://wisesociety.it/salute-e-benessere/la-musica-aumenta-le-endorfine/
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    Messaggio Da gciraso Ven 13 Set - 13:14

    Adesso c'è anche la citazione bibliografica sunny  Tra l'altro pubblicata su rivista attendibile (ho richiesto l'articolo La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 650957  )

    Anni fa avevo un gruppo di pazienti che facevano musicoterapia, non servivano i sedativi.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven 13 Set - 15:07

    Bellissimo questo intervento....

    Quante volte una persona si sente pronto ad ascoltare un certo brano piuttosto che un altro, e quante volte l'umore determina il piacere o meno della stessa sensazione ?
    Questo però è uno dei motivi per cui è fondamentale per l'ascolto di un componente, poter fare più e più prove approfondite con confronti in tempi il più possibile ravvicinati.
    E per cui sarebbe fondamentale più che importante eseguire le prove a casa propria con il proprio impianto.


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    (ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven 13 Set - 15:17

    Tony ha scritto:Argomento sviscerato in altri lidi per molto, troppo tempo,ho letto tante cose sull'argomento,che ritrovo nelle parole di gciraso,una cosa che ho sempre saputo e che oggi è stata dimostrata,è che la musica sia una droga,nell'86/87 ho verificato di persona.All'epoca facevo alzate di potenza,bene ho smesso di allenarmi in palestra perchè non mi concentravo,solo che a casa durante gli allenamenti avevo sempre lo stereo acceso,un giorno mentre ascoltavo un pezzo dei Rockets ho visto che la mia resa aumentava del 10/15%,e questo solo con alcuni pezzi,lo stesso mi succede se gioco a calciobalilla con le cuffiette in testa,il mio gioco diventa devastante.... affraid affraid  sono un pò ot e me ne scuso, oggi però scopro che non si trattava di suggestione o altro, la musica aumenta le endorfine quindi maggior rilascio di dopamina.... siamo tutti drogati.. La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 650957 La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 650957  http://wisesociety.it/salute-e-benessere/la-musica-aumenta-le-endorfine/
    Beh non si scopre oggi che la musica può dare sensazioni simili alla droga o addirittura una certa forma di appagamento "sessuale", o fare venire i "brividi" facendo accapponare la pelle. E l'emozione collettiva che da un concerto dal vivo particolarmente coinvolgente è qualcosa che "non ha prezzo". Del resto basta vedere quanti sono gli atleti che per concentrarsi ascoltano la musica, su tutti coloro che si preparano a gare a turni di lanci salto, ma anche gli stessi tennisti calciatori si concentrano così.

    Però ti dirò che essere "dopati" con la musica o guardando un bel quadro o stando con una bella donna (per me che sono masculo ovviamente) è quanto di meglio possa esserci. Ed è "gratis" e non dannoso per la salute a parte di non esagerare con il volume o spatasciarsi in auto se stai guidando e guardi una bella ragazza per la strada... o peggio se quando lo fai ti becca la tua donna in flagrante La percezione del suono e la sua elaborazione psichica 775355 


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    Messaggio Da enzo66 Ven 13 Set - 17:30

    Trovai curiosi (ma non troppo strani) i risultati di un esperimento descritto su AR di marzo scorso. L'esperimento consisteva nel far vedere a gruppi di persone di paesi diversi lo stesso video nel quale passava lo stesso treno più volte ma, ogni volta, di un colore diverso. Nonostante il volume del rumore del treno fosse sempre lo stesso, la percezione era molto diversa e funzione del colore del treno e del paese di provenienza.


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    Messaggio Da gciraso Ven 13 Set - 18:30

    enzo66 ha scritto:Trovai curiosi (ma non troppo strani) i risultati di un esperimento descritto su AR di marzo scorso. L'esperimento consisteva nel far vedere a gruppi di persone di paesi diversi lo stesso video nel quale passava lo stesso treno più volte ma, ogni volta, di un colore diverso. Nonostante il volume del rumore del treno fosse sempre lo stesso, la percezione era molto diversa e funzione del colore del treno e del paese di provenienza.
    Ricorda il famoso esperimento della ragazza discinta. Fatto vero accaduto durante un congresso: mentre l'oratore sta parlando entra una ragazza mazza nuda inseguita da un energumeno. Un ascoltatore si alza e spara all'energumeno che cade al suolo. Su 150 persone presenti 60 versioni diverse del fatto. Funziona per qualsiasi cosa, fatti, colori, suoni, la percezione è correlata al singolo individuo, il che non sta a significare che sia falsa o che non si possa partire da percezioni condivise.
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    Messaggio Da pluto Ven 13 Set - 19:25

    Chi si offre x farsi sparare in nome dell'audiofilia? Laughing 
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    Messaggio Da RockOnlyRare Ven 13 Set - 19:55

    gciraso ha scritto:Ricorda il famoso esperimento della ragazza discinta. Fatto vero accaduto durante un congresso: mentre l'oratore sta parlando entra una ragazza mazza nuda inseguita da un energumeno. Un ascoltatore si alza e spara all'energumeno che cade al suolo. Su 150 persone presenti 60 versioni diverse del fatto. Funziona per qualsiasi cosa, fatti, colori, suoni, la percezione è correlata al singolo individuo, il che non sta a significare che sia falsa o che non si possa partire da percezioni condivise.
    Questo conferma il bello dell hi-fi, ognuno ascolta con le sue orecchie e non tutti hanno le stesse sensazioni. Ovviamente tutto questo è vero per apparecchi ed impianti di prestazioni analoghe. Se uno ascolta un bootleg inciso con un registratore mono con lo stesso brano inciso in presa diretta con uno studio professionale, dubito che ci sia qualuno che dica che si sente meglio il bootleg.
    Però è anche il brutto, difficile "fidarsi" di quello che dicono gli altri senza un'opinione personale, a maggior ragione se poi l'ascolto può avvenire con il tuo impianto come confronto.


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    Messaggio Da Rudino Sab 14 Set - 3:40

    Passando oltre la psicoaustica, Gciraso, esistono, secondo te, tracce di "Groupthinking" nei forum di audiofili?


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    Messaggio Da Rudino Sab 14 Set - 3:41

    pluto ha scritto:Chi si offre x farsi sparare in nome dell'audiofilia? Laughing 
    ...ma, soprattutto, chi si offre per impersonare la ragazza mezza nuda?


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    Messaggio Da pluto Sab 14 Set - 7:02

    Lilly?

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