Ho avuto la possibilità di ascoltare il Docet cuffia Amp con alimentatore switching da 3 A, e con la
speranza che possa risultare utile, volevo mettere nero su bianco qualche impressione di ascolto anche
confrontandolo con l'ampli già in mio possesso, un Lake-People G109.
Non che quest'ultimo non mi soddisfacesse, ma dopo aver sentito parlare un gran bene del Docet ero
veramente curioso di ascoltarlo a casa mia, nel mio setup.
L'ho ascoltato utilizzando come sorgente un Marantz 6004 e come cuffie le Sennheiser 650.
Ho limitato al massimo le variabili, sicuro già in partenza che uno dei due avrebbe lasciato la mia
abitazione dopo questo confronto, dato che collezionare ampli per cuffie non è proprio il mio hobby.
Software musicale assolutamente vario, dalla classica al pop al jazz.
Dunque, per quanto riguarda la costruzione, entrambi sono impeccabili, forse l'interno del Docet
tradisce un'impostazione un pochino più artigianale (ma nel senso buono), mi dispiace di non aver
fatto foto perché quelle visibili sul sito della casa non sono assolutamente attinenti a quello che ho
potuto vedere con i miei occhi, con un layout circuitale molto pulito e ordinato, senza troppi fili
volanti, e con un dissipatore di calore, applicato al circuito integrato che si occupa dell'amplificazione
del segnale (un BA5415A se ho letto bene), un po' più gradevole esteticamente, si tratta di un
pressofuso alettato e non della precedente lamina di metallo piegata. Perché sul sito Docet non
aggiornino le foto con altre più attractive è un mistero.
I connettori posteriori del Docet sono dorati, e presentano un loop IN-OUT che può risultare utile,
sono anche ben sporgenti e distanziati e quindi vi si può collegare ogni tipo di connettore, anche il più
ingombrante. I connettori del L-P sono solo due IN, e incassati nel pannello posteriore, cosicché i
connettori più voluminosi (diametro >12 mm) non hanno possibilità di essere inseriti, cosa di cui ho
ampiamente discusso in questo topic:
https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t16378-lake-people-g109-e-hd650-thumbs-up
Nel quale ho parlato anche del carattere sonoro dell'ampli che qui però ricapitolo sinteticamente:
suono aperto, dettagliato, robusto ma senza essere grossolano, con estremi banda molto estesi.
Il basso è ben profondo e definito, ma a volte si vorrebbe con un po' più di corpo. Gli alti non si
possono definire "setosi" ma non sono nemmeno aggressivi o taglienti, perlomeno non con le 650:
probabilmente è il tipo di impostazione che ci vuole per queste cuffie. I medi sono un pelo più
arretrati di quanto sarebbe piacevole ascoltare, soprattutto con le voci, mentre se il programma è
esclusivamente musicale l'equilibrio complessivo è piacevole, e la neutralità timbrica non genera
comunque un suono asettico o impersonale. Anzi lo definirei eufonico nell'accezione più positiva, nel
significato di "bel suono".
Non da primato l'headstage, in larghezza non si va molto oltre gli auricolari, l'altezza è buona e il
senso di profondità sufficiente; gli strumenti sono abbastanza ben definiti nelle loro posizioni.
Preciso che il L-P è stato settato per il massimo guadagno spostando due ponticelli sullo stampato
(dalla fabbrica arriva con guadagno standard a +8 dB che può essere incrementato di ulteriori 6 dB o
diminuito di 4 dB).
Messo a confronto con queste caratteristiche il Docet non potrebbe apparire più diverso, in modo
assolutamente eclatante: l'equilibrio timbrico è decisamente spostato verso la parte centrale e bassa
dello spettro, ma quello che salta subito agli occhi, anzi alle orecchie, è quanto spinge; ammazza
quanto spinge! Pure troppo in realtà, col potenziometro non andavo oltre ore 8, ho dovuto diminuire il
guadagno dell'ampli per poterlo sfruttare meglio e regolare il volume con più precisione. Per fare
questo vi sono due trimmer accessibili dal pannello posteriore, ruotati al massimo per impostazione di
fabbrica. Essendo appunto due, uno per canale, permettono di regolare anche in maniera fine il
bilanciamento dei canali.
Come dicevo, la parte medio bassa dello spettro sonoro è in evidenza: il basso è veramente vigoroso,
in qualche caso poderoso, però talvolta poco frenato, e si ha pure la sensazione che rispetto al L-P
manchi qualche hertz più in basso. Nulla che infici l'ascolto, sia ben chiaro, è solo un'impressione che
ho avuto confrontando i due apparecchi.
Il medio si giova di una notevole limpidezza, tuttavia in qualche caso l'evidenza che viene concessa a
questa parte della gamma determina accenni di nasalità, in dipendenza dall'incisione; certo è che le
voci ricevono sicuramente un trattamento di favore, con un'iniezione di corpo e di calore che lasciano
affascinati.
Gli acuti non sono certamente indietro, ma la sensazione netta, sempre al confronto tra i due ampli, è
che rispetto al tedesco ci sia una certa chiusura all'estremo altissimo, anzi si ha proprio l'impressione
di un roll-off abbastanza ben percepibile. Il risultato di questa impostazione sonora è un suono
certamente caldo, non stancante, musicale ma senza ruffianerie, un suono quasi valvolare, tanto che
in certi passaggi mi ha ricordato il precente TP-Audio. Un suono comunque non scuro, le 650
letteralmente volano con questo ampli, senza veli o chiusure di sorta.
La prospettiva sonora non è troppo dissimile dal L-P per quanto riguarda l'ampiezza del palcoscenico
immaginario, forse appena più estesa in larghezza e in altezza. Quello che colpisce maggiormente è
che sembra di riuscire ad ascoltare qualche particolare in più, inoltre i singoli strumenti appaiono meglio
identificati nella loro localizzazione spaziale, e addirittura si percepisce lo spazio attorno ad ognuno
di essi, se la ripresa è buona. Un effetto che il Lake People non riesce a restituire, gli oggetti si
localizzano sì ognuno al proprio posto, ma sono più amalgamati nell'insieme, mentre con il Docet
sono nettamente più individualizzati. Questo porta vantaggi e svantaggi, indubbiamente da una parte facilita la
percezione delle trame musicali in modo molto più fine e approfondito, dall'altra (ed è la cosa che a
me dà più fastidio, in generale, nell'ascolto in cuffia) è che talvolta è più difficile percepire il messaggio
sonoro nella sua interezza, perdendosi più nel particolare che nel generale. Però è possibile che vi sia
chi cerca proprio questo aspetto nell'ascolto, e allora qui troverà sicura soddisfazione.
Insomma un confronto che nonostante quello che può sembrare da ciò che ho scritto, ha generato in
me una notevole incertezza. Suono equilibratissimo ma forse un po' compassato (alla tedesca) o
suono esuberante e fascinoso (all'italiana)?
E' stato un dilemma che mi ha tormentato per un bel po', non dico che non ci ho dormito ma proprio
non sapevo che pesci prendere, il meglio sarebbe stato un ampli che riunisse in sè il meglio di
entrambi (se esiste qualcuno me lo indichi!), consapevole che qualunque dei due avessi tenuto non sarei
rimasto insoddisfatto.
Alla fine ho scelto quasi a istinto (ma con l'intervento di un pizzico di ragione) e ho ceduto il Docet,
ma non è stato facile.
In linea generale, devo dire che per il prezzo, la qualità e la resa sonora, che forse può risultare anche
più equilibrata con cuffie tendenti a valorizzare la chiarezza, il Docet può essere considerato
un'ottima scelta. Certo il L-P presenta qualche "finezza" in più: doppia uscita cuffia (anche se per me
rappresenta solo un ulteriore ingresso per la polvere), potenziometro Alps di qualità, trasformatore
toroidale, amplificazione a discreti, tutte cose che si pagano, ma devo dire che se si rinuncia a farsi
distrarre dalle features più strettamente tecniche e si bada al sodo, il Docet non sfigura affatto.
Un saluto
speranza che possa risultare utile, volevo mettere nero su bianco qualche impressione di ascolto anche
confrontandolo con l'ampli già in mio possesso, un Lake-People G109.
Non che quest'ultimo non mi soddisfacesse, ma dopo aver sentito parlare un gran bene del Docet ero
veramente curioso di ascoltarlo a casa mia, nel mio setup.
L'ho ascoltato utilizzando come sorgente un Marantz 6004 e come cuffie le Sennheiser 650.
Ho limitato al massimo le variabili, sicuro già in partenza che uno dei due avrebbe lasciato la mia
abitazione dopo questo confronto, dato che collezionare ampli per cuffie non è proprio il mio hobby.
Software musicale assolutamente vario, dalla classica al pop al jazz.
Dunque, per quanto riguarda la costruzione, entrambi sono impeccabili, forse l'interno del Docet
tradisce un'impostazione un pochino più artigianale (ma nel senso buono), mi dispiace di non aver
fatto foto perché quelle visibili sul sito della casa non sono assolutamente attinenti a quello che ho
potuto vedere con i miei occhi, con un layout circuitale molto pulito e ordinato, senza troppi fili
volanti, e con un dissipatore di calore, applicato al circuito integrato che si occupa dell'amplificazione
del segnale (un BA5415A se ho letto bene), un po' più gradevole esteticamente, si tratta di un
pressofuso alettato e non della precedente lamina di metallo piegata. Perché sul sito Docet non
aggiornino le foto con altre più attractive è un mistero.
I connettori posteriori del Docet sono dorati, e presentano un loop IN-OUT che può risultare utile,
sono anche ben sporgenti e distanziati e quindi vi si può collegare ogni tipo di connettore, anche il più
ingombrante. I connettori del L-P sono solo due IN, e incassati nel pannello posteriore, cosicché i
connettori più voluminosi (diametro >12 mm) non hanno possibilità di essere inseriti, cosa di cui ho
ampiamente discusso in questo topic:
https://www.ilgazeboaudiofilo.com/t16378-lake-people-g109-e-hd650-thumbs-up
Nel quale ho parlato anche del carattere sonoro dell'ampli che qui però ricapitolo sinteticamente:
suono aperto, dettagliato, robusto ma senza essere grossolano, con estremi banda molto estesi.
Il basso è ben profondo e definito, ma a volte si vorrebbe con un po' più di corpo. Gli alti non si
possono definire "setosi" ma non sono nemmeno aggressivi o taglienti, perlomeno non con le 650:
probabilmente è il tipo di impostazione che ci vuole per queste cuffie. I medi sono un pelo più
arretrati di quanto sarebbe piacevole ascoltare, soprattutto con le voci, mentre se il programma è
esclusivamente musicale l'equilibrio complessivo è piacevole, e la neutralità timbrica non genera
comunque un suono asettico o impersonale. Anzi lo definirei eufonico nell'accezione più positiva, nel
significato di "bel suono".
Non da primato l'headstage, in larghezza non si va molto oltre gli auricolari, l'altezza è buona e il
senso di profondità sufficiente; gli strumenti sono abbastanza ben definiti nelle loro posizioni.
Preciso che il L-P è stato settato per il massimo guadagno spostando due ponticelli sullo stampato
(dalla fabbrica arriva con guadagno standard a +8 dB che può essere incrementato di ulteriori 6 dB o
diminuito di 4 dB).
Messo a confronto con queste caratteristiche il Docet non potrebbe apparire più diverso, in modo
assolutamente eclatante: l'equilibrio timbrico è decisamente spostato verso la parte centrale e bassa
dello spettro, ma quello che salta subito agli occhi, anzi alle orecchie, è quanto spinge; ammazza
quanto spinge! Pure troppo in realtà, col potenziometro non andavo oltre ore 8, ho dovuto diminuire il
guadagno dell'ampli per poterlo sfruttare meglio e regolare il volume con più precisione. Per fare
questo vi sono due trimmer accessibili dal pannello posteriore, ruotati al massimo per impostazione di
fabbrica. Essendo appunto due, uno per canale, permettono di regolare anche in maniera fine il
bilanciamento dei canali.
Come dicevo, la parte medio bassa dello spettro sonoro è in evidenza: il basso è veramente vigoroso,
in qualche caso poderoso, però talvolta poco frenato, e si ha pure la sensazione che rispetto al L-P
manchi qualche hertz più in basso. Nulla che infici l'ascolto, sia ben chiaro, è solo un'impressione che
ho avuto confrontando i due apparecchi.
Il medio si giova di una notevole limpidezza, tuttavia in qualche caso l'evidenza che viene concessa a
questa parte della gamma determina accenni di nasalità, in dipendenza dall'incisione; certo è che le
voci ricevono sicuramente un trattamento di favore, con un'iniezione di corpo e di calore che lasciano
affascinati.
Gli acuti non sono certamente indietro, ma la sensazione netta, sempre al confronto tra i due ampli, è
che rispetto al tedesco ci sia una certa chiusura all'estremo altissimo, anzi si ha proprio l'impressione
di un roll-off abbastanza ben percepibile. Il risultato di questa impostazione sonora è un suono
certamente caldo, non stancante, musicale ma senza ruffianerie, un suono quasi valvolare, tanto che
in certi passaggi mi ha ricordato il precente TP-Audio. Un suono comunque non scuro, le 650
letteralmente volano con questo ampli, senza veli o chiusure di sorta.
La prospettiva sonora non è troppo dissimile dal L-P per quanto riguarda l'ampiezza del palcoscenico
immaginario, forse appena più estesa in larghezza e in altezza. Quello che colpisce maggiormente è
che sembra di riuscire ad ascoltare qualche particolare in più, inoltre i singoli strumenti appaiono meglio
identificati nella loro localizzazione spaziale, e addirittura si percepisce lo spazio attorno ad ognuno
di essi, se la ripresa è buona. Un effetto che il Lake People non riesce a restituire, gli oggetti si
localizzano sì ognuno al proprio posto, ma sono più amalgamati nell'insieme, mentre con il Docet
sono nettamente più individualizzati. Questo porta vantaggi e svantaggi, indubbiamente da una parte facilita la
percezione delle trame musicali in modo molto più fine e approfondito, dall'altra (ed è la cosa che a
me dà più fastidio, in generale, nell'ascolto in cuffia) è che talvolta è più difficile percepire il messaggio
sonoro nella sua interezza, perdendosi più nel particolare che nel generale. Però è possibile che vi sia
chi cerca proprio questo aspetto nell'ascolto, e allora qui troverà sicura soddisfazione.
Insomma un confronto che nonostante quello che può sembrare da ciò che ho scritto, ha generato in
me una notevole incertezza. Suono equilibratissimo ma forse un po' compassato (alla tedesca) o
suono esuberante e fascinoso (all'italiana)?
E' stato un dilemma che mi ha tormentato per un bel po', non dico che non ci ho dormito ma proprio
non sapevo che pesci prendere, il meglio sarebbe stato un ampli che riunisse in sè il meglio di
entrambi (se esiste qualcuno me lo indichi!), consapevole che qualunque dei due avessi tenuto non sarei
rimasto insoddisfatto.
Alla fine ho scelto quasi a istinto (ma con l'intervento di un pizzico di ragione) e ho ceduto il Docet,
ma non è stato facile.
In linea generale, devo dire che per il prezzo, la qualità e la resa sonora, che forse può risultare anche
più equilibrata con cuffie tendenti a valorizzare la chiarezza, il Docet può essere considerato
un'ottima scelta. Certo il L-P presenta qualche "finezza" in più: doppia uscita cuffia (anche se per me
rappresenta solo un ulteriore ingresso per la polvere), potenziometro Alps di qualità, trasformatore
toroidale, amplificazione a discreti, tutte cose che si pagano, ma devo dire che se si rinuncia a farsi
distrarre dalle features più strettamente tecniche e si bada al sodo, il Docet non sfigura affatto.
Un saluto
Ultima modifica di Pierinoaudiofilo il Mer Apr 17 2013, 16:13 - modificato 1 volta.