http://forum.videohifi.com/discussion/301471/mario-bon-vs-lorenzo-zen-
sono andato leggere la risposta di Mario Bon http://www.mariobon.com/_X_forum/x_AltaFdelta.htm
dove ho trovato un passaggio molto interessante:
L’esempio più eclatante dei danni provocati dalla mancanza di standardizzazione delle caratteristiche di interfaccia sta nell’accoppiamento tra amplificatore e diffusori. Benché esista una norma (DIN 45500) che fissa i limiti dei minimi di impedenza, nessuno si preoccupa di segnalare i diffusori acustici “fuori norma” che, detto per inciso, rappresentano una percentuale rilevante di quelli in commercio. Vale tutto anche diffusori con impedenza tipica di un Ohm. Chi dovrebbe segnalare i diffusori “fuori norma”? le riviste specializzate. Come? Pubblicando una misura di Impedenza. La misura di impedenza non richiede camera anecoica o apparecchiature sofisticate, è semplice, altamente ripetibile e di interpretazione immediata. E’ fondamentale per determinare la compatibilità tra amplificatore e diffusori e la scelta dei cavi. Non tutte le riviste la fanno. Si preferisce lasciare l’utente alla ricerca della “sinergia” tra un diffusore dalla impedenza sconosciuta con un amplificatore quasi altrettanto sconosciuto da collegarsi con un cavo confezionato a mano da vergini tailandesi nelle notti di plenilunio. Questo provoca un aumento del costo dell’impianto stereo perché induce ad acquistare amplificatori sovradimensionati o “correntosi”. Produce anche una quantità di utenti insoddisfatti. Questo è male.
Perché una persona dovrebbe investire migliaia di euro per infilarsi in un ginepraio dove, a fronte di una notevole spesa, non c’è garanzia di risultato? Se guardiamo i diversi settori merceologici ci accorgiamo che i prodotti di maggiore diffusione sono anche quelli più largamente standardizzati. Non lamentiamoci se il mercato HiFi è in costante calo. A questo punto mi si dirà “vai da Zen che ti assembla l’impianto… “. Non desidero, per principio, acquistare dispositivi difettosi da accoppiare a sentimento e soprattutto desidero poter cambiare in ogni momento un componente senza dovermi preoccupare della “sinergia” con l’impianto preesistente.
Voi che ne pensate? Facendo una standardizzazione seria si potrebbe allargare il mercato HiFi con tutti i vantaggi che potrebbero derivare (per esempio riduzione di prezzi)?
PS non voglio scatenare la polemica tipo misurazione si o no