"Quando la luna, regina della notte,
diffonde sulla terra la sua dolce luce argentea,
le ostriche dai fondali marini salgono in superficie
ed aprono le valve lasciandosi cullare dalle onde del mare.
All'interno delle valve i raggi lunari in un atto d'amore,
si fondono con le gocce di rugiada notturna dando origine
alle perle…"
MARVIN GAYE : WHAT’S GOING ON – 1971
diffonde sulla terra la sua dolce luce argentea,
le ostriche dai fondali marini salgono in superficie
ed aprono le valve lasciandosi cullare dalle onde del mare.
All'interno delle valve i raggi lunari in un atto d'amore,
si fondono con le gocce di rugiada notturna dando origine
alle perle…"
MARVIN GAYE : WHAT’S GOING ON – 1971
< I have listened to,recorded and produced many,many albums in my lifetime.
And I still say,What’s Going On is my favorite album of all time.
More than that,it is the greatest album of all time... >
Smokey Robinson,2000
< Dio sta scrivendo questo album, Dio sta lavorando attraverso di me >
Marvin Gaye
Ci sono dischi che segnano una linea immaginaria fra il presente ed il futuro,opere che sono la spartiacque tra il presente ed il futuro.
Ci sono momenti in cui ti rendi conto di avere qualcosa di unico fra le mani.
‘What’s going on’ è tutto questo.
Era il 1971.
Marving Gaye decise di accantonare le canzonette spensierate che infarcivano le classifiche imprimendo quella svolta alla Tamla che nessuno aveva mai apportato precedentemente,reinventando e redifinendo il suo personaggio.
Il Principe della Motown mette quindi da parte canzonette,sex appeal ed erotismo e decide di comporre e produrre un disco con una verve diversa da tutte le sue precedenti incisioni e dell’etichetta per cui incideva,la mitica Tamla.
Anche i testi sottolineano un nuovo impegno civile,politico e sociale,come traspare dalla celeberrima title track,e che abbraccerà tematiche che si riveleranno poi drammaticamente attuali:
guerra,ecologia,nucleare, stilando un ritratto impietoso dell'America di quegli anni,e non solo.
‘What’s going on’ è un concept album.
Un album intriso di misticismo e di amore,di sussurri e grida,di moderazione,di tecnica e di professionalità.
‘What’s going on’ galleggia in un’atmosfera unica,sperimentale,una soffice mistura di Pop-R&B-Funky-Jazz-Soul urbano in cui spicca una voce in grado di scioglierti inevitabilmente dentro fin dal primo momento.
Un feeling che ti rapisce man mano che procede l’ascolto fino a iniettarti una gioia indescrivibile,che ti colpisce come un diamante sparato in piena fronte,per arrivarti,non senza prima commuoverti,dritto al cuore.
Emozioni che difficilmente riesci a scordare,un sound che ti riempie di gioia incontenibile,ed è davvero impossibile rimanere fermi.
Mi aveva sempre affascinato quella copertina,che ritraeva Marvin Gaye sotto la pioggia con un trench nero in similpelle dall’immenso collettone a punta,tirato su fino a metà della nuca.
Quel ritratto in primo piano,leggermente di profilo,quell’espressione rilassata,mistica,catartica…
E lo sguardo,quello sguardo che fissava lontano,proiettato al futuro,che sembrava guardare in un’altra direzione,così distante dal clichè della canzonetta,che fino ad allora aveva contraddistinto la mitica etichetta di Detroit:
per la prima volta un album singolo della Tamla veniva stampato con una copertina apribile a doppia anta.
per la prima volta entrava in scena uno strumento nuovo, la strana box ‘Drum’ di Gaye.
per la prima volta venivano pubblicati i testi all’interno del disco.
per la prima volta in copertina compariva il tributo ufficiale ad un orchestra,condotta e arrangiata per l’occasione da David Van DePitte.
‘What’s going on’ ha un mood irripetibile,un ritmo irresistibile (Gaye inizio’ la sua carriera come batterista),denso di spiritualità e misticismo…un’atmosfera trascendentale e visionaria trasmessa dal canto di Gaye e che coinvolgerà direttamente tutti i componenti del gruppo,come essi stessi dichiareranno in seguito.
Il basso morbido,fluido e ipnotico di James Jamerson e Bob Babbit (“Inner city blues”: “Il crimine aumenta, la polizia ha il grilletto facile, il panico si diffonde. Dio solo sa dove stiamo andando..” ),che intesse il canovaccio sonoro su cui si impernia tutto il lavoro.
Le chitarre di Joe Messina e Robert White che cesellano minuziosamente orpelli sonori accompagnando senza mai invadere o proprompere.
Il piano di Gayle,onirico ed essenziale.
La sua voce dolce e sensuale,a tratti quasi vellutata,il suo inconfondibile modo di cantare in falsetto.
Il romantico tenor saxophone di George Benson e l’uso reiterato dei fiati che riportano più ad atmosfere jazz che soul.
L’apporto imprescindibile delle percussioni,bongos,conga e tabla.
E grandi,grandissimi arrangiamenti orchestrali,in perfetto stile Tamla Motown.
Il tutto confezionato con incommensurabile eleganza e con uno stile assolutamente personale,fatto di improvvise accelerazioni ritmiche, alternate a momenti più tranquilli ed intimistici,assolutamente d’atmosfera.
Certo,i richiami ad un certo sound tipico di Isaac Hayes,Stevie Wonder,Ray Charles o Sam Cooke non mancano,ma nient’altro suona come questo album.
“God is writing this album,God is working through me”,dichiarerà al suo compagno di scuderia Smokey Robinson.
Quello stesso Amore Supremo che influenzo’ diversi anni prima il concepimento di un altro indimenticabile capolavoro di un altro afro-americano:
John Coltrane.
Dunque è questo il sottile filo conduttore che lega questi due capolavori:
un amore divino e sovrannaturale.
Un sottile denominatore comune,un dettaglio solo apparentemente trascurabile,che porterà al concepimento di due lavori che risulteranno seminali per gli scenari e le generazioni future (ad esempio il cantato protorap di “Save the children”),e ai quali non si finirà mai di rendere il giusto tributo.
E a proposito di tributi,come dimenticare quella bellissima versione di Mercy Mercy Me (“Oh abbi pietà, abbi pietà di me. Le cose non sono andate come dovevano andare. Dove vanno i cieli azzurri, il veleno è nel vento che soffia da nord a sud. Oh Signore, abbi pietà, abbi pietà di me”… ),rifatta qualche anno più tardi da Robert Palmer ?
Un discorso a parte merita l’elegantissima,interessantissima doppia edizione De Luxe di stampa americana,nella quale spiccano i differenti mixaggi (la alternate Detrioit Mix,antecedente a quella poi definitiva),ed il cantato in coppia con le voci spalmate sui rispettivi canali stereofonici.
Una sorta di duetto di chiara ispirazione ‘sinatrana’,una tendenza questa,che dilagherà,supportata dalle case discografiche,sul finire degli anni ’70,ma che Gaye aveva ampiamente rodato in passato con parters femminili,e che gli valsero l’appellativo di “the black Frank Sinatra" .
Nel secondo cd è presente il famoso singolo "What's going on", con il suo lato B, una versione di "God is love" diversa rispetto a quella dell'album. Il singolo venne però bloccato dal Controllo Qualità, un organismo interno alla casa discografica. Per protesta, Gaye decise di non incidere più nulla per la Motown, e solo l'intervento di un vecchio produttore, Harry Bulk, portò alla pubblicazione del singolo, il 20 gennaio del 1971, all'insaputa di Berry Gordy.
Viene poi riportata la registrazione del bellissimo concerto tenuto nel 1972 al Kennedy Center (con tanto di urletti tra una strofa e l’altra,una caratteristica del particolare modo di cantare di Gaye),che promuoveva l’album appena uscito,e delle outtakes.
Il tutto corredato da un libretto di 25 pagine con commenti autorevoli,testi,fotografie e dettagli tecnici.
Una confezione deliziosa,cartonata e rimasterizzata che restituisce un sound cristallino e senza tempo,rendendo il giusto omaggio ad una insuperabile,autentica perla nera,l’ultimo contributo prima che si spengano le luci della ribalta,lasciandoci tra le dita soltanto polvere di stelle.
Buon ascolto.
Liz.