Ti sembrerà strano Fred,ma non ho sufficiente esperienza in merito per risponderti
Però se uno può industrializzare è meglio per diversi motivi.
Uno dei motivi è che i cavi che non possono essere industrializzati non possono neanche essere brevettati,anche quando comportassero grossi elementi innovativi.
In questo caso quindi al costruttore rimarrebbe solo il margine di vantaggio della sua manualità acquisita sul campo,e le cose gli andranno bene fino a che il suo cavo manterrà una diffusione e una fama non troppo grande.
Diversamente si correrebbe il rischio di una potenziale concorrenza che in modo perfettamente legale potrebbe riprodurre e vendere i tuoi cavi.
Se il cavo è veramente valido devi comunque cercare di mantenere il mercato ristretto ad una cerchia...di amici.Che si sappia in giro,ma non troppo.....
O almeno così interpreto io la cosa.
Il requisito di industrializzazione di un prodotto da brevettare è legato a quello che è la ratio dei brevetti.
La ratio è che tutti debbano poter usufruire dei frutti intellettuali di chiunque,ai quali ultimi si riconosce solo un relativo breve periodo di esclusiva per compensare il lavoro fatto.
Se però il prodotto non è industrializzabile non si raggiunge lo scopo di una sua ampia diffusione,venendo così a mancare la ratio sulla quale sono basati i brevetti.
Insomma lo scopo principale dei brevetti non è quello di premiare chi ci ha lavorato sopra,ma quello che tutti possano usufruire delle novità della inventiva umana.
Questa ampia diffusione,in caso di non industribilità del prodotto,si raggiunge in subordine dando a chiunque il diritto di autocostruirsi quel cavo e magari anche di venderselo.
A questo pinto però mi sorge spontanea una domanda.
Visto che i cavi Cardas sono molto apprezzati e il loro brevetto è scaduto da un bel pò,come mai nessuno fà concorrenza a George Cardas.
O in subordine come mai nessuno se li costruisce anche solo per sè.
Che poi è quello che ho fatto io,e poi da cosa nasce cosa etc...
Ciao,Sebastiano.