valutare all'ascolto un gingillo audiphile
prendete fiato e iniziate la lettura
Il gingillo audiofilo di turno,qualunque cosa faccia,che sia un rodatore,che sia un cavo,è una causa fisica dalla quale è lecito attendersi un effetto fisico.
Questo effetto è più precisamente uno stato mentale.Il suono infatti è uno stato mentale e non esiste fuori dal nostro cervello.
Potremmo disquisire se uno stato percettivo possa essere considerato uno stato fisico,mentale appunto in questo caso,e non vedo perchè non lo si possa considerare tale.
Altro è dire che sia una realtà fisica condivisibile,e sicuramente non lo è ipse facto.
Se l'effetto che ci aspettiamo fosse sempre noto è condivisibile non staremmo qui sui forum a discuterne nei termini in cui di solito se ne discute fra diverse opposte fazioni,ma che l'effetto debba esserci è indiscutibile.
Se però noi ci limitiamo a cercare di capire come quell'effetto possa modificare il risultato della percezione occorre fare i conti con la suggestione.
Occorre avere sempre presente,come si dice su un recente articolo apparso su CHF,che i suoni,mi ripeto, non esistono se non nella nostra mente,cioè sono uno stato mentale,e che essi sono il risultato di una elaborazione di dati sensibili di cui le onde meccaniche sonore sono l'unica causa certa,ma non certamente l'unica.
Si tratta comunque,al di là del nostro controllo su tutti i dati in ingresso,di un processo deterministico causa effetto.
La mancanza di controllo sui dati in ingresso ci porta quindi cautelativamente ad affermare che la nostra percezione sia stata suggestionata da altre cause non note.
Il colpevole però non è la suggestione che come si evince bene da quanto detto è un meccanismo percettivo a pieno titolo.
Potremmo definirla come quell'effetto dovuto a variabili ignote,solo in parte presumibili,ma non certamente come un meccanismo umano difettoso,come spesso sembra alcuni lo intendano.
Quindi comunque la suggestione è la parte del risultato percettivo provocata da cause reali,ma ignote,fisiche o psichiche che siano,siano essi cioè stati fisici o stati mentali,non meno reali di quelli fisici.
Ovviamente se parliamo di amplificatori invece che di gingilli non cambia la sostanza del discorso,salvo per il fatto che sappiamo cosa è un amplificatore,cioè conosciamo meglio la causa fisica in discorso, a differenza di un gingillo audiophile che invece non sappiamo bene cosa sia.
Tuttavia se non sappiamo o non vogliamo indagare con mezzi scientifici,rimane il fatto che una differenza percepita,anche quando la sua causa fosse solo e soltanto il gingillo,non significa molto di per sè ai fini di una utile condivisibilità attraverso il forum.
Quello che a noi interessa è se con il gingillo aumentano le ore di ascolto,se aumentano i dischi che diventano ascoltabili,se aumentano i brani ascoltabili all'interno di un dato disco.
Vogliamo sapere se grazie al gingillo iniziamo ad amare etichette nuove,senza perdere per strada l'amore per le vecchie,ad amare la classica senza perdere l'amore per il pop.
Ed in breve se il nostro settore della discoteca con l'etichetta AUDIOPHIL non tenda ad invadere l'intera discoteca.
Questo dovrebbe essere lo scopo e in fondo non dovrebbe neanche interessarci tanto come lo abbiamo ottenuto,se lo abbiamo ottenuto.Perchè il suono quando è buono non è meno buono se le cause non sono considerate da qualcuno ortodosse,perchè il suono è il risultato di un processo di elaborazione che include cause note e ignote e voler scrivere alla lavagna un elenco di cause buone e cattive non ha senso per l'utente finale che è il nostro cervello.
Se il gingillo dovesse trascinare con se concause il cui risultato finale è buono,anche detta suggestione,allora è il benvenuto.
Alla fine quindi è semmai un problema di condivisibiltà ,cosa che che il metodo scientifico ,quando applicato, riesce meglio a supportare.
Quindi dire che col gingillo il suono è migliorato non è una bestialità contestabile in se al buon burlone audiofilo di turno,ma è una frase da valutare bene se possibile in altri termini a maggior grado di condivisibilità, per potere cioè essere meglio fruibile l'esperienza del burlone attraverso un forum.
Quindi....
Quanto è migliorato e in che senso il suono?
Alla fine un numero che ci indica qualcosa è comunque gradito a prescindere .
Se non vogliamo o possiamo leggere utilmente il numero indicato sulla scala graduata di uno strumento, il numero di dischi che sono andati ad intasare la sezione audiphile però li possiamo contare.
Se invece ci limitiamo a fare una recensione del gingillo che passi attraverso l'uso dei soliti dischi audiophil,così da noi censiti in modo del tutto soggettivo,a che serve se non ad acuire vecchie polemiche inasprendo vecchie contrapposizioni pregiudiziali?
Ciao,Sebastiano
prendete fiato e iniziate la lettura
Il gingillo audiofilo di turno,qualunque cosa faccia,che sia un rodatore,che sia un cavo,è una causa fisica dalla quale è lecito attendersi un effetto fisico.
Questo effetto è più precisamente uno stato mentale.Il suono infatti è uno stato mentale e non esiste fuori dal nostro cervello.
Potremmo disquisire se uno stato percettivo possa essere considerato uno stato fisico,mentale appunto in questo caso,e non vedo perchè non lo si possa considerare tale.
Altro è dire che sia una realtà fisica condivisibile,e sicuramente non lo è ipse facto.
Se l'effetto che ci aspettiamo fosse sempre noto è condivisibile non staremmo qui sui forum a discuterne nei termini in cui di solito se ne discute fra diverse opposte fazioni,ma che l'effetto debba esserci è indiscutibile.
Se però noi ci limitiamo a cercare di capire come quell'effetto possa modificare il risultato della percezione occorre fare i conti con la suggestione.
Occorre avere sempre presente,come si dice su un recente articolo apparso su CHF,che i suoni,mi ripeto, non esistono se non nella nostra mente,cioè sono uno stato mentale,e che essi sono il risultato di una elaborazione di dati sensibili di cui le onde meccaniche sonore sono l'unica causa certa,ma non certamente l'unica.
Si tratta comunque,al di là del nostro controllo su tutti i dati in ingresso,di un processo deterministico causa effetto.
La mancanza di controllo sui dati in ingresso ci porta quindi cautelativamente ad affermare che la nostra percezione sia stata suggestionata da altre cause non note.
Il colpevole però non è la suggestione che come si evince bene da quanto detto è un meccanismo percettivo a pieno titolo.
Potremmo definirla come quell'effetto dovuto a variabili ignote,solo in parte presumibili,ma non certamente come un meccanismo umano difettoso,come spesso sembra alcuni lo intendano.
Quindi comunque la suggestione è la parte del risultato percettivo provocata da cause reali,ma ignote,fisiche o psichiche che siano,siano essi cioè stati fisici o stati mentali,non meno reali di quelli fisici.
Ovviamente se parliamo di amplificatori invece che di gingilli non cambia la sostanza del discorso,salvo per il fatto che sappiamo cosa è un amplificatore,cioè conosciamo meglio la causa fisica in discorso, a differenza di un gingillo audiophile che invece non sappiamo bene cosa sia.
Tuttavia se non sappiamo o non vogliamo indagare con mezzi scientifici,rimane il fatto che una differenza percepita,anche quando la sua causa fosse solo e soltanto il gingillo,non significa molto di per sè ai fini di una utile condivisibilità attraverso il forum.
Quello che a noi interessa è se con il gingillo aumentano le ore di ascolto,se aumentano i dischi che diventano ascoltabili,se aumentano i brani ascoltabili all'interno di un dato disco.
Vogliamo sapere se grazie al gingillo iniziamo ad amare etichette nuove,senza perdere per strada l'amore per le vecchie,ad amare la classica senza perdere l'amore per il pop.
Ed in breve se il nostro settore della discoteca con l'etichetta AUDIOPHIL non tenda ad invadere l'intera discoteca.
Questo dovrebbe essere lo scopo e in fondo non dovrebbe neanche interessarci tanto come lo abbiamo ottenuto,se lo abbiamo ottenuto.Perchè il suono quando è buono non è meno buono se le cause non sono considerate da qualcuno ortodosse,perchè il suono è il risultato di un processo di elaborazione che include cause note e ignote e voler scrivere alla lavagna un elenco di cause buone e cattive non ha senso per l'utente finale che è il nostro cervello.
Se il gingillo dovesse trascinare con se concause il cui risultato finale è buono,anche detta suggestione,allora è il benvenuto.
Alla fine quindi è semmai un problema di condivisibiltà ,cosa che che il metodo scientifico ,quando applicato, riesce meglio a supportare.
Quindi dire che col gingillo il suono è migliorato non è una bestialità contestabile in se al buon burlone audiofilo di turno,ma è una frase da valutare bene se possibile in altri termini a maggior grado di condivisibilità, per potere cioè essere meglio fruibile l'esperienza del burlone attraverso un forum.
Quindi....
Quanto è migliorato e in che senso il suono?
Alla fine un numero che ci indica qualcosa è comunque gradito a prescindere .
Se non vogliamo o possiamo leggere utilmente il numero indicato sulla scala graduata di uno strumento, il numero di dischi che sono andati ad intasare la sezione audiphile però li possiamo contare.
Se invece ci limitiamo a fare una recensione del gingillo che passi attraverso l'uso dei soliti dischi audiophil,così da noi censiti in modo del tutto soggettivo,a che serve se non ad acuire vecchie polemiche inasprendo vecchie contrapposizioni pregiudiziali?
Ciao,Sebastiano