Si è qui per citare le impressioni di tutti.......
Su, sviscera!
allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
pavel ha scritto:e che ho detto???? Guarda che tra le due affermazioni (l'ampli che fa suonare le magneplanar....e i trans... è PIU' DUBBIA LA PRIMA CHE LA SECONDA!)
pavel ha scritto:So un fenomeno .....mando in OT pure i 3D che apro io.........
AMMINISTRATOREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
pavel ha scritto:aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
Per questo,.....sono rimasto perplesso anche io....
Dragon ha scritto:pavel ha scritto:aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
Per questo,.....sono rimasto perplesso anche io....
Io no...
xin ha scritto:Dragon ha scritto:pavel ha scritto:aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
Per questo,.....sono rimasto perplesso anche io....
Io no...
Sputa il rospo... occhèttusai?
Dragon ha scritto:xin ha scritto:Dragon ha scritto:pavel ha scritto:aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
Per questo,.....sono rimasto perplesso anche io....
Io no...
Sputa il rospo... occhèttusai?
Nulla...io ho già detto
xin ha scritto:Dragon ha scritto:xin ha scritto:Dragon ha scritto:pavel ha scritto:aircooled ha scritto:allora c'era unaltro ampli nascostonon hanno una efficienza di 95/98 db, ma di meno.
Per questo,.....sono rimasto perplesso anche io....
Io no...
Sputa il rospo... occhèttusai?
Nulla...io ho già detto
Indove???
Parla, chi temi?
xin ha scritto:Come credi...
Adattamento In Potenza Cos'è l’adattamento in potenza?
A rigor di logica secondo il teorema di Norton, si ha quando il carico dell’impedenza di uscita di un amplificatore uguaglia l’impedenza di carico.
In effetti essendo l’impedenza d’uscita di un amplificatore frazioni di ohm, diciamo che questa situazione non viene mai realizzata essendo il carico applicato all’amplificatore generalmente di valori differenti scendendo al minimo in termini di un ohm, ma quasi mai meno, e comunque solo per determinati valori di frequenze.
Io voglio però parlarvi della potenza di un diffusore e della potenza necessaria a pilotarlo.
Ho notato dalle domande di molti audiofili e dalla analisi della realtà, che il senso comune, che spesso accompagna la formazione di catene d’ascolto, approda a scelte quanto mai bizzare, determinate da falsi miti e credenze e spesse volte sostenute da un’ignoranza baratrale.
Un diffusore ha una potenza max sopportabile? certo che ce l’ha, e ha anche una potenza minima di esercizio? analogamente,si. E allora qual’è il problema direbbe qualcuno, già la casa costruttice ci dice qual’è la potenza consigliata per quel diffusore.
No, le cose molte volte non stanno cosi. Dichiarare una potenza per un diffusore, senza dire quali siano le condizioni al contorno, è prettamente inutile, allorchè fuorviante.
Ogni altoparlante che è all’interno di un diffusore ha una propria potenza massima sopportabile. E qual’è?
Prendiamo ad esempio un woofer da 20 cm che si trova all’interno di un diffusore da pavimento dichiarato per una potenza di 200 watt max.
Qual’è la potenza che riuscira a sopportare?
- 1000 watt?
- 200 Watt?
- 50 Watt?
- 10 watt?
Nessuno lo sa, a meno di non fare delle misure sul componente. Probabilmente il parametro che ci manca è il tempo. Si il tempo, e in ultima analisi la frequenza di lavoro.
Allora ecco la prima condizione da rispettare: la frequenza.
Certo se io piloto l’altoparlante con un segnale sinusoidale di 15.000 hz, sicuramente non sentirò niente, non essendo adatto, lil woofer, a riprodurre tale frequenza, ma cosa succederà all’energia che attraverserà la bobina dell’altoparlante? Risposta: verrà trasformata essenzialmente in calore. L’energia termica prodotta quindi verrà trasformata in calore nella bobina attraversata dalla corrente, e a seconda di come è fatto l’altoparlante, dalla sua massa, dalla dimensione della bobina e di tanti altri fattori ci sarà una potenza massima e un tempo massimo oltre il quale la bobina non riuscirà a cedere nell'unità di tempo il proprio calore all'ambiente circostante , e si brucerà.
Ecco allora che dovendo considerare la potenza supportata da questo nostro woofer, forse dovremmo scrivere la potenza che l’altoparlante realmente supporta prima di danneggiarsi. In tal caso i valori potrebbero realisticamente essere i seguenti:
- 1000 watt .....per 0,01 sec
- 200 watt .......per 1 sec
- 50 watt ........per 20 sec
- 10 watt ........indefinitivamente
Bene analizziamo adesso l’altro altoparlante contenuto nel nostro diffusore: il tweeter e supponiamo un tweeter a cupola destinato ad un uso per alta fedelta e non per P.A. (public address).
Discorso analogo come per il woofer, ma con valori ancora più stringenti; ciò non deve però destare preoccupazione; del resto in un programma musicale la potenza associata alla parte alta dello spettro è molto pù bassa. In un tweeter siffato i valori risultanti infatti potrebbero essere questi:
- 200 watt..... per 0,01 sec
- 50 watt....... per 0,5 sec
- 10 watt .......per 1 sec
- 0,5 watt ......indefinitivamente
Allora il valore dichiarato per tale diffusore di 200 watt è una boiata? No non lo è. L’amplificatore suggerito è infatti di tale valore, e rappresenta la potenza minima per un pilotaggio eccellente.
Supponiamo infatti di ascoltare ad un livello medio di 80 db di SPL e che il mio diffusore abbia una sensibilità di 90 db/1v/1mt e che abbia un impedenza media di 8 ohm. Supponiamo di ascoltare un programma con un’escursione dinamica di 50 db. Vorrà dire che la mia SPL varia da 55 db a 105 db. Ciò vorrà dire che la potenza istantanea ceduta all’altoparlante varierà tra 0,0035 watt e 300 watt circa.
Per nostra fortuna o sfortuna non tutti i programmi musicali registrati hanno tale dinamica ( 50 db di dinamica ricordiamo comunque che è inferiore a quella reale) e quindi il nostro ampli da 200 watt è in grado, nella maggior parte dei casi, di pilotare tale diffusore, senza distorsione. E già, perchè è la distorsione dell’ampli il nemico più spietato per la salvaguardia del nostro diffusore.
Cosa capita però se il nostro diffusore venisse pilotato nelle medesime condizioni da un ampli da 50 watt?
Durante l’escursione dinamica nei picchi, l’amplificatore è chiamato a generare una potenza per lui impossibile. E’ sotto stress e genera quindi distorsione e armoniche di ordini superiori, anche nel campo dell’inudibile e anche se generate da una nota di basso. Tali armoniche sono quindi assai dannose e determinano la morte dei nostri beneamati tweeter.Vediamo quindi cosa accade :
Qui viene rappresentato il livello di uscita di potenza massima dell’ampli (average output) e quanto invece sarebbe necessario per evitare la distorsione (esempio 2 volte la potenza massima)
La differenza tra i due livelli è ciò che manca al nostro ampli. Al superamento della potenza disponibile ecco cosa capita alla nostra onda:
Si crea un’onda quadra, il cui spettro ha frequenze tendenti all’infinito, non riproducibili e perciò trasformate in calore dai nostri tweeter, calore che distrugge inevitabilmente il nostro tweeter.
Qualcuno ora obietterà che anche un grosso amplificatore applicato a un minidiffusore, potrebbe danneggiare inevitabilmente gli altoparlanti.
Certo ma solo se uno è sordo e non si accorge della distorsione prodotta dall’altoparlante, che è facilmente udibile, a differenza di quella dell’amplificatore.
A questo proposito mi fanno sorridere, per l’ingenuità che dimostrano, gli audiofili che parlano di watt veri, quelli prodotti dagli ampli valvolari, come se gli altri fossero watt falsi.
I watt sono watt e basta.
Casomai possiamo parlare di andamento della distorsione e principalmente di armoniche pari (più gradevoli all’orecchio)prodotte dagli ampli valvolari, rispetto ad armoniche dispari degli ampli a stato solido, ma sempre di distorsione si tratta, e di quella che brucia i tweeter.
Credo ora di aver spiegato chiaramente le motivazioni all’utilizzo di un ampli di potenza quanto più elevata possibile. Chi ha ancora dubbi o vuole avere ulteriori informazioni non ha che da contattarmi. bergat@tiscali.it
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Saluti
bergat
aircooled ha scritto:xin ha scritto:Come credi...
che ti deve di? deve ripetere che con un certo ampli da 3W e spicci ci spinge i treni, ha già detto, e trova pure qualche ritardato mentale che gli da pure retta certo bisogna comunque dire che quell'ampli miracoloso cia un circuito super segreto che trasforma i W X 100 qua si va oltre i limiti della realta, la fisica l'è una barzelletta per bimbi scemi, ma che credete voi poeri umanoidi
dite dite che qualche grullo abbocca, non preoccupatevi qualcuno abbocca sempre
qui stai sbagliando di grosso...(ve lo immaginate il crescendo da 50watt nella sala grande??? anche con un diffusore molto + efficiente delle B&w???. Ovviamente NO).