Da Pazzoperilpianoforte Mar Dic 13 2011, 15:31
OT dell'OT dell'OT.
SEgnalo che Lorenzo da Ponte, sicuramente grande viveur nonostante i voti sacerdotali (era un Abate), sembra in realtà non scrivesse il libretto del
Don Giovanni da zero, bensì semplicemente riadattasse un recente, coevo libretto di Giovanni Bertati (
Il Convitato di Pietra) scritto per un'opera di Giuseppe Gazzaniga andata in scena a Venezia il 5 Febbraio 1787.
Quando arrivò a Mozart la commissione per la nuova opera infatti, il nostro povero Lorenzo (da Ponte) si trovava alle strette con la commissione di due altri libretti, per due opere di Martini e Salieri. Il remake di un libretto già esistente era l'unico modo per far fronte ai tre impegni contemporanei, ed in breve tempo.
Il così riadattato libretto del Bertati (invero ben rimpinguato in quanto a lunghezza) suscitò qualche critica da parte di Mozart, ma non avendo Da Ponte né certamente tempo né probabilmente voglia, il libretto rimase quello che è. Si pensi ad esempio alla scena finale dove il comico fornito dal nascondersi di Leporello sotto il tavolo all'arrivo del Commendatore (e sottolineato dal libretto) è del tutto emarginato dalla musica di Mozart, che invece tende, modernatente, a sottolinare quasi pre-romanticamente la drammaticità dell'apparizione del fantasma, e quindi del finale dell'opera. Da Ponte riadatta un libretto aderente alle tradizioni del teatro tardo-settecentesco, Mozart ne fa un capolavoro moderno con una sensibilità che è già oltre quella del suo secolo.
Da Ponte nelle sue
Memorie asserirà di aver scelto il soggetto per ispirazione divina, e che subito piacque a Mozart e all'Imperatore... ma si sa, l'agiografia di sé stessi non può trattare di tempi di consegna e piccoli plagi....