Più volte mi sono domandato quale sia il rapporto tra "qualità del suono" e "volume di ascolto relativo".
Io penso che ci sia correlazione in un ambiente tipico come le nostre sale d'ascolto tra, qualità intesa come rigore timbrico, coerenza, percezione piacevole e volume di ascolto, penso che esista per ogni ambiente un volume ben specifico dove si raggiunge il "punto di non ritorno" oltre il quale decade rapidamente la "qualità" e sotto il quale il coinvolgimento non raggiunge l'apice.
Ritengo che il rapporto tra qualità e coinvolgimento sia delicato, spesso audiofili meno attenti alla timbrica e al messaggio musicale, cercano la "spettaccolarizzazione" di un ascolto ad alto volume, a volte snaturando completamente i suoni o le voci.
Penso che molti dei problemi lamentati da audiofili in crisi, siano dovuti ad errori in questo rapporto, a volte penso che gli basterebbe abbassare un pò il volume o migliorare il proprio ambiente di ascolto
Lorenzo
Io penso che ci sia correlazione in un ambiente tipico come le nostre sale d'ascolto tra, qualità intesa come rigore timbrico, coerenza, percezione piacevole e volume di ascolto, penso che esista per ogni ambiente un volume ben specifico dove si raggiunge il "punto di non ritorno" oltre il quale decade rapidamente la "qualità" e sotto il quale il coinvolgimento non raggiunge l'apice.
Ritengo che il rapporto tra qualità e coinvolgimento sia delicato, spesso audiofili meno attenti alla timbrica e al messaggio musicale, cercano la "spettaccolarizzazione" di un ascolto ad alto volume, a volte snaturando completamente i suoni o le voci.
Penso che molti dei problemi lamentati da audiofili in crisi, siano dovuti ad errori in questo rapporto, a volte penso che gli basterebbe abbassare un pò il volume o migliorare il proprio ambiente di ascolto
Lorenzo