Ogni percorso, soprattutto audiofilo, è fatto di piccoli passi, piccole sfumature che aiutano ad affilare e far maturare una sensibilità musicale molto particolare…
Particolare nel senso di “insaziabilità”, ad ogni passo che facciamo riusciamo a capire quanto ci si possa allontanare dal banale concetto di “sentire” la musica a quello invece di “Ascoltarla”.
Dopo diverse discussioni e confrontandomi con molte persone ho riflettuto sull’importanza di un’elettronica sorgente, alla quale ho sempre dato il ruolo di rifinitura, dando priorità ad altro, come casse ed amplificazione…beh mi sbagliavo!
Si deve capire che se il segnale che viene estrapolato dalla sorgente è fondamentale, perché più è perfetto e ricco di dati più potenzialmente tutta la catena suonerà bene…nessun ampli potrà inventarsi ciò che non c’è.
Perciò nel periodo precedente all’acquisto del PAGANINI, cercavo proprio il miglioramento di quest’importantissimo componente, volevo un suono che mi catturasse, che fosse fatto a misura per me, perciò mi son deciso a comprare alcuni lettori in modo da riuscire a fare dei confronti pratici a casa.
Il suono che cercavo era un suono coinvolgente, che avesse una gamma di frequenze basse di forte impatto, ma nel contempo stesso restasse molto lineare e preciso nei medioalti.
Avevo in precedenza un vecchio Marantz che però dimostrava molti limiti, soprattutto nella precisione di riproduzione dei particolari, ho voluto provare un altro Marantz un SA7001 e poi un PRIMARE CD21 alla fine sono arrivato all’ AUDIO ANALOGUE…beh vi allora racconto ….
GUARDANDO L’OGGETTO…
Il Paganini ha un’estetica molto sobria, decisamente minimalista, con particolare cura hai dettagli ed hai particolari.
La struttura portante è tutta realizzata in metallo di rilevante spessore, con due profili laterali strutturali che uniscono la base, il top superiore e il frontale.
Il frontale è realizzato in materiale metallico d’alta qualità, avente finitura anodizzata/spazzolata, lo spessore di tale pannello è di un centimetro tutto massiccio.
Ottima la soluzione dell’ispezionabilità in piano del top superiore, basta togliere le viti che lo tengono ancorato ai profili ed il top viene via molto facilmente, ciò permette un facile modo d’interagire, per i curiosi, con la macchina.
Nella parte posteriore vige una palese sobrietà e semplicità, un’uscita analogica RCA ed una Digitale, inoltre la vaschetta d’alimentazione, fornita di fusibile di sicurezza, in maniera tale da permetter l’utilizzo di qualsiasi cavo d’alimentazione.
Sul frontale, proprio al centro, abbiamo un singolare tastierino metallico, la quale forma richiama un “asterisco”, da qui si possono comandare le funzioni del lettore.
Sulla sinistra il cassetto apribile per l’inserimento dei cd perfettamente integrato nel frontale, con riportato lo spessore in metallo del pannello frontale, decisamente un tocco raffinato.
A destra il display, color blu, con scritte bianche, a parer mio un po’ troppo piccolo e difficilmente leggibile a 3 metri di distanza (forse voluto da A.A. per limitare l’influenza del segnale del display nella riproduzione).
La solidità è indiscutibile dati gli 11 kg dell’oggetto.
Strepitoso il Telecomando in ottone cromato, pesante e stravagante, dal design strepitoso, unico neo pecca un po’ di precisione, devo stendere un pò il braccio e puntare bene in modo che i due si interfaccino.
ACCENSIONE!!!
L’accensione è abbastanza veloce, anche se non sorprendente, lo stato di play è possibile solo dopo qualche secondo e dopo che il sistema abbia verificato e fatto il but iniziale.
Il lettore ha passato un periodo di rodaggio di circa 200 di accensione, alterna dolo con qualche spegnimento, in maniera da riuscire a ricavarne il massimo dalla prova d’ascolto. E’ stato inoltre testato con varie tipologie di cd, da quelli ben registrati a delle cioffecche masterizzate che uso per “captare” i parametri negativi dell’impianto.
L’apertura del carrello per l’inserimento del dischetto è ottima, il carrello scorre senza odeggiare o traballare, ciò significa che è questo lettore possiede un’ottima meccanica, difatti AUDIO ANALOGUE ha sviluppato con TEAC la meccanica, in maniera da ottimizzarla in maniera da portare gli errori in lettura Moooolto vicini allo 0 , inoltre son stati fatti altri interventi per renderla estremamente silenziosa, altre modifiche a livello di software e di elettronica, tutto questo per portare il Jitter a livelli non misurabili…insomma questa si prospetta un’ottima meccanica e molto silenziosa.
Al primo Play da subito so restato rapito dalla maniera con la quale va ad erogare il segnale audio, non si comporta come i classici lettori che fin ora ho provato, questo và in cresendo, ovvero no scarica tutta la musica al 100% ma ha una breve impennata di una frazione di secondo, questa cosa si può apprezzare soprattutto dopo che si mette in Pause e si riprende.
ANDIAMO A SEDERCI ED ASCOLTIAMO
Ascoltandolo ho cercato di mettere da parte i miei “pregiudizi” positivi su questo marchio, che stimo e del quale ho sempre molto rispetto.
Nonostante la mia posizione molto critica e carica d’aspettative, l’ascolto è risultato veramente unico, i miei parametri erano completamente annullati, (non è stato un ascolto veloce ed emozionale, ma molto ponderato), il lettore manifestava un’eccezionale capacità di riprodurre le frequenze medio alte, soprattutto molto squillanti, si può dire che la cura del dettaglio è molto buona, difficilmente si avrà una perdita d’informazioni, ho provato pure con Cd che presentavano dei difetti di registrazione più o meno evvidenti, e il PAGANINI ha risposto in maniera egregia.
Ascoltandolo nel complesso quello che esce è un’aria molto leggera ed armoniosa, la cosa bella di questo lettore è la capacità di captare gli spostamenti degli strumenti nello spazio, ovvero sentire eventuali spostamenti rispetto al microfono e di come questi siano poi stati regolati un fase di registrazione.
In una prova ascoltavo un brano dov’era presente un tamburello, che veniva scosso avanti ed indietro, tale suono poteva facilmente essere sentito sia nella fase di trazione e sia in distensione del braccio del musicista, ma non è tutto, al momento dell’entrata in scena della voce solista il tamburello si spostava leggermente in avanti ed in basso, con un suono più leggermente meno squillante, questo permetteva di dare più risalto alla voce.
Tale caratteristica permette al PAGANINI di riprodurre anche le più piccole sfumature, perfino quelle di spostamento nella scena e questa cosa tende ad esaltare lo “Stage” e la sensazione di realtà durante la riproduzione.
Le sonorità sono comunque molto equilibrate, ciò significa che nel complesso non risulta troppo squillante, anzi! Grazie alla riproduzione dei Medio Bassi (di questo lettore), che a parer mio son mostruosi, un suono pienissimo e veramente moooolto basso, nella mia stanza riuscivo a sentir vibrare il mio sedere e tale cosa non avveniva con altri lettori da me usati (ovviamente con gli stessi parametri d’ascolto).
Ho provato diversi tipologie di musica per scoprire se potesse in qualche maniera avere delle lacune, forse l’unico neo l’ho scovato con l’ascolto di alcuni pezzi dei Tool, dove la dinamica era molto elevata ed il suono della batteria decisamente intenso; nella stanza (soprattutto in quella nuova, che ha un eccessivo reverbero) rimbombava un po’ tutto agli alti volumi e tendeva ad impastare un po’ il resto degli strumenti. Probabilmente il problema non riguarda il lettore ma l’ambiente circostante, considerando che tale problema si è manifestato in più di un caso nella mia nuova abitazione, uno perché nell’ambiente precedente suonava a qualsiasi volume benissimo e due perchè l’ascolto in cuffia è riuscito ad eliminare tale problema.
Con questo vorrei sottolineare un’ottima qualità del segnale medio basso estremamente percettibile, ma nel contempo stesso mai invasivo.
Il suono nel complessivo risultava essere molto aperto e corposo ed i suoni sono reali e dettagliati
ma mai spigolosi, diciamo un equilibrio fantastico.
IN CONCLUSIONE.
Il Paganini è un lettore bello, che manifesta le sue virtù a colpo d’occhio e che all’ascolto si fa pregio di un equilibrio timbrico difficilmente ascoltabile.
Non riesco ancora oggi a capire come faccia il Paganini ad estrapolare così tanta differenza soprattutto in tonalità medio-basse rispetto ad altri concorrenti della stessa fascia/prezzo.
Vi posso dire una cosa…questo lettore ha un suono veramente analogico….da quando ho il Paga, il mio caro giradischi è stato un po’ in disparte…