Da matley Mer Set 15 2010, 01:26
ufff...che fatica vediamo;
Da noi è un prodotto tipico dei fornai, non delle pasticcerie. Non per niente lo chiamiamo
pan coll'uva. Lo trovi ancora calduccio al mattino, quando vai a prendere il pane, ed è difficile resistere. La preparazione è semplice e veloce, se si esclude la "dissemazione" degli acini.
PAN COLL’UVA...
Questo dolce, del quale credo la zona della Toscana centrale possa rivendicare la primogenitura, è un classico di questo periodo. Da noi si usa la normale pasta da pane lievitata (molto spesso acquistata già fatta dal fornaio; ricordate, qui il pane è senza sale!), rimpastata però con burro, nella dose di circa 70 grammi per 700 grammi di pasta, e semi di anice. Si divide la pasta in due parti: metà va a costituire il fondo, e la si ricopre con 3/4 dell'uva ben lavata; si spolvera di zucchero. Si richiude poi perfettamente con l'altra metà della pasta, sigillando, e si cosparge la superficie con il resto dell'uva. Ed ora viene la parte più caratteristica e, credo, tipica: prendete mezzo-tre quarti di bicchiere di vino, mettetelo al fuoco sciogliendoci 2 cucchiai di zucchero, e fatelo restringere fino ad ottenere uno sciroppo non denso. Con questo, spennellate generosamente la superficie, conservandone un pò, ed infornate a 180° per circa 30 minuti. Se vi accorgete che la superficie essicca troppo, bagnatela ancora con lo sciroppo.
Si mangia freddo: infornare per tempo!
Chi vuole farsi da sé anche la pasta può eseguire una qualunque ricetta di pasta da pane, senza sale.
mmhhh....mi riviene una certa famina...