NANDO - Audio Analogue
Per capire il perché di un progetto e la sua genialità è fondamentale conoscere le problematiche che hanno fatto in modo che si sviluppasse, è un po’ come nell’arte, per capire molti dei movimenti più importanti bisogna capire il periodo storico ed i problemi che ci girano attorno…
Il NANDO, questo nome del progetto Audio Analogue per lo sviluppo di un tonearm innovativo, si può dire che nasce quasi per “gioco”, però esso vuole prendere realmente in considerazione la problematica delle vibrazioni e la massima accortezza nello sviluppo progettuale per risolvere questo problema.
Questa ditta che nasce nel 1995 dalla passione e dai concetti maniacalmente perfezionistici dei loro “padri-padroni” e come tali si rispecchiano nella ricerca e nello sviluppo delle problematiche intrinseche ed ad un brainstorming di idee e pensieri che spesso tracciano una linea netta tra la consuetudine e la genialità.
Quello che in questo braccio riusciamo a trovare è proprio ciò che nel profondo conosciamo ma non sappiamo esprimere, proprio perché è lì, a volte è addirittura troppo facile per rendercene conto.
.
Spesso nel campo audiofilo la semplicità crea una sorta di catalizzatore, che permette alla musica di fluire più regolare e senza blocchi, in questo braccio non si vuole aspirare a creare la perfezione, sarebbe forse troppo pretenzioso, ma di certo ci si vuole avvicinare e di molto…
Nelle vibrazioni si cela la maggior parte dei limiti di una buona sorgente analogica, spesso i produttori vanno a montare il braccio ancorandolo alla base del giradischi, in questo progetto invece il braccio viene sospeso, quest’operazione viene resa fattibile grazie al perno di movimento orizzontale rovesciato, per permette di distanziarlo il più possibile dalla base e quindi evitare la trasmissione di vibrazioni ed ad un perno pivottante che và ad agire sull’articolazione verticale, in pratica il braccio ci sembrerà “appeso” e con molti meno punti contatto, ciò permette di raccogliere meno vibrazioni possibili.
qua invece si può notare il pesetto con foro di fissaggio decentrato, questo serve per tarare l'azimut, infatti decentrano verso destra o sinistra riesci a equilibrare in modo perfeto la perpendicolarita della canna e di conseguenza lo stilo di lettura.
La ricerca non si ferma alla sola sospensione del braccio, il resto del toream ha una serie di accortezze che migliorano ulteriormente la perfezione dell’idea di base, per esempio la canna del braccio viene ancorata alle torri di sostegno con un semplice sistema ad O-ring, praticamente vengono messi in trazione degli anelli in gomma tra due pulegge a bloccare il braccio, la gomma permette l’assorbimento delle risonanze, inoltre la canna è stata costruita in un unico pezzo mantenendo costante lo spessore, ciò permetterà che non si creino dei nodi vibrazionali di accoppiamento… proprio come si diceva prima, la semplicità crea una sorta di catalizzatore, che permette alla musica di fluire più regolare e senza blocchi.
Come ogni giradischi anche questo dovrà affrontare il problema della forza di compensazione dello skating che spinge la testina verso il centro del disco, in questo progetto si vuole utilizzare il sistema a filo con contrappeso, ma per evitare che la cordina trasmetta vibrazioni si è deciso di inserirlo nella struttura portante e si fa scorrere su una rondella svasata in teflon, quindi l’antiskating sarà agganciato al perno dell’asse verticale ed andrà ad “affogarsi” nel blocco portante, quasi un vero e proprio risultato di perfezione assoluta.
Su questa foto si può vedere il piccolo peso con il foro in cui viene alloggiato, questo serve per evitare che lo stesso colpito da onde sonore si metta a vibrare e cosi facendo trasmetta il tutto all'articolazione del braccio con quello che ne consegue …….certo soluzione estrema, ma del resto il braccio è estremo.
Una buona caratteristica di un braccio è la possibilità di regolazione, sappiamo bene che le problematiche che spesso incontriamo derivano anche dal supporto che spesso risulta esser imperfetto, la possibilità di regolazione ci permette di personalizzare un braccio e regolarlo nel migliore dei modo, è per questo che il NANDO ha la possibilità di regolare il contrappeso in maniera disassata , dove si potrà muovere in orizzontare spostando il baricentro avanti ed in dietro, dando modo cosi di sostituire la puntina variando il peso in base ad essa, il sistema è mosso da una una vite con pomello che muove il perno e riesce ad agire nel più misurato dei movimenti, per la massima precisione di regolazione, questo a sua volta verrà bloccato da un ulteriore vite con pomello che bloccherà il peso nella posizione desiderata ed eviterà spiacevoli vibrazioni durante la riproduzione.
Ogni particolare è stato studiato accuratamente, un buon braccio di lettura è fondamentale per un’ottima riproduzione, pensiamo all’ipotesi che la sorgente rilevi errori e non sia coerente con quello che è inciso…beh a questo punto sarebbe inutile spendere decine di migliaia di Euro per ampli e casse. Proprio da questo l’Audio Analogue ha cercato con questo progetto di estremizzare le soluzioni, in maniera da “giocare” con essi ma con molta attenzione ai particolari.
Un buon braccio deve tracciare bene, ovvero deve muoversi in verticale ed orizzontale, in maniera perfetta senza impuntamenti o forzature, troppo facile a dirsi e difficilissimo a farsi soprattutto visto le grandezze in gioco. Questo è un braccio unico al mondo che mette in atto 3 sistemi diversi, ognuno di quei sistemi cerca di articolare il braccio con minime tolleranze per far si che non si creino nodi di risonanza ed anche perche ogni sistema ha una sua impedenza di circolo, infatti i cuscinetti hanno una loro impedenza che smorzeranno certe frequenze, mentre il pivot altre e le O-ring funzioneranno da filtro passabasso a largo spettro, tutti e 3 i sistemi insieme andranno a creare un bel filtro vibrazioni…insomma un mega filtro contro le vibrazioni.
Il sistema dell’alzabraccio è particolare, non potevamo chiedere di più in questo progetto, sfrutta il gioco delle leve, agendo con un perno disusati sulla parte posteriore del braccio, dov’è stata posta un’astina, quest’astina viene spinta verso il basso con il risultato di far salire la punta del nostro tonearm.
In questo progetto ogni piccolo particolare viene pensato per amalgamarsi al tutto in maniera neutra, senza essere invasivo. Nel Nando si cerca di unire più idee e sperimentare, il risultato è qualcosa di mai visto fino ad ora.
Per capire il perché di un progetto e la sua genialità è fondamentale conoscere le problematiche che hanno fatto in modo che si sviluppasse, è un po’ come nell’arte, per capire molti dei movimenti più importanti bisogna capire il periodo storico ed i problemi che ci girano attorno…
Il NANDO, questo nome del progetto Audio Analogue per lo sviluppo di un tonearm innovativo, si può dire che nasce quasi per “gioco”, però esso vuole prendere realmente in considerazione la problematica delle vibrazioni e la massima accortezza nello sviluppo progettuale per risolvere questo problema.
Questa ditta che nasce nel 1995 dalla passione e dai concetti maniacalmente perfezionistici dei loro “padri-padroni” e come tali si rispecchiano nella ricerca e nello sviluppo delle problematiche intrinseche ed ad un brainstorming di idee e pensieri che spesso tracciano una linea netta tra la consuetudine e la genialità.
Quello che in questo braccio riusciamo a trovare è proprio ciò che nel profondo conosciamo ma non sappiamo esprimere, proprio perché è lì, a volte è addirittura troppo facile per rendercene conto.
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Spesso nel campo audiofilo la semplicità crea una sorta di catalizzatore, che permette alla musica di fluire più regolare e senza blocchi, in questo braccio non si vuole aspirare a creare la perfezione, sarebbe forse troppo pretenzioso, ma di certo ci si vuole avvicinare e di molto…
Nelle vibrazioni si cela la maggior parte dei limiti di una buona sorgente analogica, spesso i produttori vanno a montare il braccio ancorandolo alla base del giradischi, in questo progetto invece il braccio viene sospeso, quest’operazione viene resa fattibile grazie al perno di movimento orizzontale rovesciato, per permette di distanziarlo il più possibile dalla base e quindi evitare la trasmissione di vibrazioni ed ad un perno pivottante che và ad agire sull’articolazione verticale, in pratica il braccio ci sembrerà “appeso” e con molti meno punti contatto, ciò permette di raccogliere meno vibrazioni possibili.
qua invece si può notare il pesetto con foro di fissaggio decentrato, questo serve per tarare l'azimut, infatti decentrano verso destra o sinistra riesci a equilibrare in modo perfeto la perpendicolarita della canna e di conseguenza lo stilo di lettura.
La ricerca non si ferma alla sola sospensione del braccio, il resto del toream ha una serie di accortezze che migliorano ulteriormente la perfezione dell’idea di base, per esempio la canna del braccio viene ancorata alle torri di sostegno con un semplice sistema ad O-ring, praticamente vengono messi in trazione degli anelli in gomma tra due pulegge a bloccare il braccio, la gomma permette l’assorbimento delle risonanze, inoltre la canna è stata costruita in un unico pezzo mantenendo costante lo spessore, ciò permetterà che non si creino dei nodi vibrazionali di accoppiamento… proprio come si diceva prima, la semplicità crea una sorta di catalizzatore, che permette alla musica di fluire più regolare e senza blocchi.
Come ogni giradischi anche questo dovrà affrontare il problema della forza di compensazione dello skating che spinge la testina verso il centro del disco, in questo progetto si vuole utilizzare il sistema a filo con contrappeso, ma per evitare che la cordina trasmetta vibrazioni si è deciso di inserirlo nella struttura portante e si fa scorrere su una rondella svasata in teflon, quindi l’antiskating sarà agganciato al perno dell’asse verticale ed andrà ad “affogarsi” nel blocco portante, quasi un vero e proprio risultato di perfezione assoluta.
Su questa foto si può vedere il piccolo peso con il foro in cui viene alloggiato, questo serve per evitare che lo stesso colpito da onde sonore si metta a vibrare e cosi facendo trasmetta il tutto all'articolazione del braccio con quello che ne consegue …….certo soluzione estrema, ma del resto il braccio è estremo.
Una buona caratteristica di un braccio è la possibilità di regolazione, sappiamo bene che le problematiche che spesso incontriamo derivano anche dal supporto che spesso risulta esser imperfetto, la possibilità di regolazione ci permette di personalizzare un braccio e regolarlo nel migliore dei modo, è per questo che il NANDO ha la possibilità di regolare il contrappeso in maniera disassata , dove si potrà muovere in orizzontare spostando il baricentro avanti ed in dietro, dando modo cosi di sostituire la puntina variando il peso in base ad essa, il sistema è mosso da una una vite con pomello che muove il perno e riesce ad agire nel più misurato dei movimenti, per la massima precisione di regolazione, questo a sua volta verrà bloccato da un ulteriore vite con pomello che bloccherà il peso nella posizione desiderata ed eviterà spiacevoli vibrazioni durante la riproduzione.
Ogni particolare è stato studiato accuratamente, un buon braccio di lettura è fondamentale per un’ottima riproduzione, pensiamo all’ipotesi che la sorgente rilevi errori e non sia coerente con quello che è inciso…beh a questo punto sarebbe inutile spendere decine di migliaia di Euro per ampli e casse. Proprio da questo l’Audio Analogue ha cercato con questo progetto di estremizzare le soluzioni, in maniera da “giocare” con essi ma con molta attenzione ai particolari.
Un buon braccio deve tracciare bene, ovvero deve muoversi in verticale ed orizzontale, in maniera perfetta senza impuntamenti o forzature, troppo facile a dirsi e difficilissimo a farsi soprattutto visto le grandezze in gioco. Questo è un braccio unico al mondo che mette in atto 3 sistemi diversi, ognuno di quei sistemi cerca di articolare il braccio con minime tolleranze per far si che non si creino nodi di risonanza ed anche perche ogni sistema ha una sua impedenza di circolo, infatti i cuscinetti hanno una loro impedenza che smorzeranno certe frequenze, mentre il pivot altre e le O-ring funzioneranno da filtro passabasso a largo spettro, tutti e 3 i sistemi insieme andranno a creare un bel filtro vibrazioni…insomma un mega filtro contro le vibrazioni.
Il sistema dell’alzabraccio è particolare, non potevamo chiedere di più in questo progetto, sfrutta il gioco delle leve, agendo con un perno disusati sulla parte posteriore del braccio, dov’è stata posta un’astina, quest’astina viene spinta verso il basso con il risultato di far salire la punta del nostro tonearm.
In questo progetto ogni piccolo particolare viene pensato per amalgamarsi al tutto in maniera neutra, senza essere invasivo. Nel Nando si cerca di unire più idee e sperimentare, il risultato è qualcosa di mai visto fino ad ora.