Sul numero 446 di Suono ,(446? ammazza oh), del trascorso novembre,c'è una recensione dell'ultimo disco di Mina "Caramella",molto interessante in quanto si analizza la registrazione dal punto di vista tecnico,e se ne verifica in particolare l'alto grado di compressione dinamica (sic!).
Praticamente sembra che,maggiore sia il successo previsto nelle vendite,più disparati saranno i sistemi che dovranno riprodurre il disco, cioè quindi fino ai sistemi più infimi,maggiore sarà la compressione dinamica applicata,e peggiore sarà il risultato sonico quanto più il sistema che la riprodurrà sarà hi end.
Pur con qualche riserva su quest'ultimo punto,non mi resta che chiedermi come mai la stessa analisi tecnica non sia stata applicata a tutta la totalità dei dischi recensiti nel famigerato numero 446 (ammazza oh 446,la cariatide dell'hi fi,mi ricordo anche un periodo in cui Suono cercava di nascondersi i "numeri").
Perchè anche se siamo una ridotta schiera,un piccolo numero,anche un piccolissimo ,ma non nullo, orientamento al mercato potremmo darlo anche noi,se le recensioni,dal punto di vista tecnico, fossero fatte tutte così.
E invece siamo ogni giorno a cercare di capire se la la colpa è del disco o è dell'impianto se il tutto non và.
Magrai mi risponderete che lo possiamo anche fare noi quel lavoro di determinare la compressione dinamica di un disco.
Ma questo significherebbe che le riviste vogliono davvero abdicare al loro compito e io non voglio fare anche il lavoro degli altri.
Il fatto che ogni tanto su Suono appaiono articoli coraggiosi,di taglio molto giornalistico cioè (cosa non scontata nelle riviste di hi fi),non fà altro che mettere all'evidenza dei miei occhi,quanto le riviste,che io magari per abitudine continuo comunque ad amare, facciano sempre davvero meno il loro dovere.
Se penso poi a quegli anni in cui si aspettava con ansia e trepidazione l'avvento del SACD,temendone gli effetti nefasti sui nostri impianti che non avrebbero retto l'impatto di tanta qualità e si mettevano in cantiere super super tweeter,mah...
Pefino io inizio ad arrabbiarmi adesso ,e col senno di adesso di poi e di quando volete voi.
Ciao,Sebastiano.
Praticamente sembra che,maggiore sia il successo previsto nelle vendite,più disparati saranno i sistemi che dovranno riprodurre il disco, cioè quindi fino ai sistemi più infimi,maggiore sarà la compressione dinamica applicata,e peggiore sarà il risultato sonico quanto più il sistema che la riprodurrà sarà hi end.
Pur con qualche riserva su quest'ultimo punto,non mi resta che chiedermi come mai la stessa analisi tecnica non sia stata applicata a tutta la totalità dei dischi recensiti nel famigerato numero 446 (ammazza oh 446,la cariatide dell'hi fi,mi ricordo anche un periodo in cui Suono cercava di nascondersi i "numeri").
Perchè anche se siamo una ridotta schiera,un piccolo numero,anche un piccolissimo ,ma non nullo, orientamento al mercato potremmo darlo anche noi,se le recensioni,dal punto di vista tecnico, fossero fatte tutte così.
E invece siamo ogni giorno a cercare di capire se la la colpa è del disco o è dell'impianto se il tutto non và.
Magrai mi risponderete che lo possiamo anche fare noi quel lavoro di determinare la compressione dinamica di un disco.
Ma questo significherebbe che le riviste vogliono davvero abdicare al loro compito e io non voglio fare anche il lavoro degli altri.
Il fatto che ogni tanto su Suono appaiono articoli coraggiosi,di taglio molto giornalistico cioè (cosa non scontata nelle riviste di hi fi),non fà altro che mettere all'evidenza dei miei occhi,quanto le riviste,che io magari per abitudine continuo comunque ad amare, facciano sempre davvero meno il loro dovere.
Se penso poi a quegli anni in cui si aspettava con ansia e trepidazione l'avvento del SACD,temendone gli effetti nefasti sui nostri impianti che non avrebbero retto l'impatto di tanta qualità e si mettevano in cantiere super super tweeter,mah...
Pefino io inizio ad arrabbiarmi adesso ,e col senno di adesso di poi e di quando volete voi.
Ciao,Sebastiano.