Cosa stiamo ascoltando in questo momento

PAT METHENY - MOONDIAL

Buongiorno Gazebo

per questa nuova fatica di METHENY alla chitarra solo, PAT ha commissionato alla sua liutaia di "fiducia" LINDA MANZER una chitarra baritono con le corde di NYLON anziché le consuete corde in ACCIAIO.
La richiesta era stata soddisfatta, ma non era stato possibile trovare corde che si potessero adattare alla particolare accordatura utilizzata dal chitarrista (una quarta o quinta sotto, con le due corde centrali innalzate di un'ottava) senza rompersi o senza suonare come un banjo.

Finalmente, lo scorso anno in seguito alla pubblicazione di DREAM BOX, METHENY è riuscito a trovare un set di corde di nylon con la giusta tensione, realizzato da una ditta Argentina, e ha potuto così sperimentare lo strumento durante il tour, provando nuovi brani durante le pause dai concerti e introducendoli progressivamente nella scaletta delle serate; prima solo uno, poi due, per finire con uno spazio di 20-25 minuti dedicato completamente alla nuova chitarra baritono. Al termine della prima parte del tour, nella pausa invernale, il chitarrista si è precipitato nel suo studio personale per catturare le esperienze fatte sul nuovo strumento mentre erano ancora fresche, scegliendo tra i numerosi brani provati durante il tour. Fissato il repertorio, costituito da brani nuovi scritti appositamente, rivisitazioni di vecchie composizioni originali e altre canzoni di altri compositori (tra i quali un omaggio a CHICK COREA), il disco è stato registrato nel corso di alcune sedute notturne.

Tra i brani da segnalare la bellissima YOU ARE EVERYTHING di CHICK COREA, incisa con i RETURN TO FOREVER, ma anche dei propri brani rivisitati tipo FALCON LOVE rielaborazione di temi dalla colonna sonora di THE FALCON AND THE SNOWMAN incisa col PAT METHENY GROUP

Alla soglia dei 70 anni, ma sempre con l'aspetto dell'eterno ragazzo americano, METHENY realizza un'altra prova di ottimo livello per me, frutto di una maturità che è andata sempre più affinandosi col tempo, dimostrandosi ancora una volta uno dei chitarristi piú importanti e influenti dell'ultimo mezzo secolo, grande musicista sia come compositore che come improvvisatore. Chi ama in particolare la sua dimensione in SOLO non dovrebbe lasciarsi sfuggire questa uscita

ALLAN HOLDSWORTH - METAL FATIGUE

<< A volte essere troppo avanti, vuol dire restare degli incompresi >>.

HOLDSWORTH è stato una delle menti chitarristiche viventi più evolute, un vero e proprio UFO, che gli è valsa, a volte, l’ingiusta accusa di eccessiva “freddezza” musicale, equivocando il distacco che le sue ardite concezioni armoniche creano con l’orecchio dell’ ascoltatore medio.
Per me tra i pochi in grado di "fraseggiare tecnicamente". Con questo intendo dire che, la maggioranza dei musicisti, anche blasonati e arcinoti, ogniqualvolta vuole sbalordire gli ascoltatori con passaggi complicati, perde il controllo del fraseggio, ossia il senso delle frasi suonate, in altre parole “non suona”.

È come se un abile parlatore fosse in grado di ripetere velocemente solamente parole senza senso. Allan Holdsworth, al contrario “fraseggia tecnicamente”, ossia espone frasi di senso compiuto, a velocità astronomiche, ed è tra i pochissimi, a suonare “logicamente e tecnicamente” allo stesso tempo.

A distanza di molti anni dalla sua uscita riascoltando METAL FATIGUE lo trovo ancora in grado di stupire soprattutto con l’attualità delle sue idee musicali. Con costanti riferimenti ad una tipologia di musica perfettamente a metà tra il JAZZ ed il ROCK dove dal primo mutua il linguaggio colto e le complesse armonie, mentre del secondo ha gli accenti ed il ritmo pulsante.

Un cenno alla band: WAKERMAN (batteria), WILLIS (basso) e WILLIAMS (voce), oltre al pianista ALAN PASQUA ai synths e a GARY HUSBAND tra i migliori batteristi fusion e non solo in circolazione presente in alcune tracce

Da ascoltare....

FRANCO AMBROSETTI & STRINGS - SWEET CARESS

dopo il bellissimo NORA del 2022, AMBROSETTI ritorna in studio con lo stesso ensemble diretto dal pianista ALAN BROADBENT e incide un album orchestrale di primordine

Tanti precedenti nel corso della storia: CHARLIE PARKER WITH STRINGS (Verve, 1950), seguito a breve da CHET BAKER WITH STRINGS (Columbia, 1953), CLIFFORD BROWN WITH STRINGS (Verve, 1955), per citarne alcuni. Una buona percentuale di artisti jazz di alto livello ha sentito l'attrazione gravitazionale dell'orchestra o di una sezione d'archi: per esempio i sassofonisti STAN GETZ, PAUL DESMOND e ART PEPPER

Bello il classico di apertura del disco SOUL EYES di MAL WALDRON, ma anche NIGHTFALL di HADEN
Grande album appena pubblicato

Eagle's Point.