Da sempre molto appassionato di musica, da poco ho cambiato il mio impianto con soddisfazione.
Adesso, grazie anche alla scoperta del “Gazebo”, sto cercando di apportare quelle rifiniture che permettano di migliorare ulteriormente la qualità dell’ascolto.
E naturalmente ho letto molte discussioni sull’importanza (e sulla non importanza) di cavi e connettori.
Al di la della opinione personale di ciascuno, per definizione sempre da rispettare, credo che tutti o quasi siamo concordi che sia necessario cercare di ottenere una trasmissione del segnale da sorgente ad amplificazione il più lineare e neutra possibile, proprio per riprodurre più fedelmente possibile ciò che è stato prodotto in sala d’incisione o in una registrazione dal vivo.
E quindi tutti alla ricerca, compatibilmente con il budget a disposizione, del cavo migliore e dei connettori “meno influenti” sul segnale sonoro. Per quanto riguarda il cavo, non c’è molto da riflettere: è necessario, e quindi si deve trovare, a mio avviso rigorosamente con ascolto nel proprio impianto ed ambiente, quello che più soddisfa le proprie orecchie. Ma per quanto riguarda i connettori…. Sono sicuramente un potenziale “ostacolo” nel percorso del segnale, che dalla sorgente deve attraversare lo scoglio del primo connettore, della saldatura al cavo, del cavo stesso, e poi di un’altra saldatura e di un secondo connettore, prima di giungere all’amplificatore. In tutti questi passaggi tra elementi di materiali diversi è facile pensare che il segnale subisca un degrado più o meno importante ed udibile.
Ma questi connettori…. sono veramente necessari?
In teoria, connettendo il cavo di segnale direttamente all’uscita (RCA o XLR) della sorgente e all’ingresso dell’ampli, si semplificherebbe di molto la vita al segnale sonoro.
Certo, si dovrebbe accedere all’interno dei nostri beneamati apparecchi, magari praticare un’apertura per poter farvi passare il cavo ed avere un minimo di conoscenze tecniche per effettuare il collegamento. Ma se il risultato fosse quello di ottenere una qualità sonora che nemmeno il migliore e più costoso connettore al mondo può garantire (di questo siamo certi, essendo i connettori elementi passivi che non possono in alcun modo migliorare il segnale ma solo peggiorarlo), non varrebbe la pena di farlo?
Capisco benissimo che l’audiofilo, oltre al male al cuore al solo pensare di trafiggere con una punta di trapano il telaio del lettore cd e dell’ampli, non sia insensibile alla bellezza di un connettore di alto livello (io personalmente trovo cavi e connettori quasi… fisicamente attraenti ) ma se il rinunciarvi comportasse (fra l’altro a costo praticamente zero) quella miglioria che tutti cerchiamo e per cui siamo disposti anche a svenarci…. E ciò che si risparmierebbe in termini economici potrebbe essere investito nell’acquisto di un cavo di più alto livello e performance.
Un pensierino…. Anche solo a livello teorico? Che ne dite?
Adesso, grazie anche alla scoperta del “Gazebo”, sto cercando di apportare quelle rifiniture che permettano di migliorare ulteriormente la qualità dell’ascolto.
E naturalmente ho letto molte discussioni sull’importanza (e sulla non importanza) di cavi e connettori.
Al di la della opinione personale di ciascuno, per definizione sempre da rispettare, credo che tutti o quasi siamo concordi che sia necessario cercare di ottenere una trasmissione del segnale da sorgente ad amplificazione il più lineare e neutra possibile, proprio per riprodurre più fedelmente possibile ciò che è stato prodotto in sala d’incisione o in una registrazione dal vivo.
E quindi tutti alla ricerca, compatibilmente con il budget a disposizione, del cavo migliore e dei connettori “meno influenti” sul segnale sonoro. Per quanto riguarda il cavo, non c’è molto da riflettere: è necessario, e quindi si deve trovare, a mio avviso rigorosamente con ascolto nel proprio impianto ed ambiente, quello che più soddisfa le proprie orecchie. Ma per quanto riguarda i connettori…. Sono sicuramente un potenziale “ostacolo” nel percorso del segnale, che dalla sorgente deve attraversare lo scoglio del primo connettore, della saldatura al cavo, del cavo stesso, e poi di un’altra saldatura e di un secondo connettore, prima di giungere all’amplificatore. In tutti questi passaggi tra elementi di materiali diversi è facile pensare che il segnale subisca un degrado più o meno importante ed udibile.
Ma questi connettori…. sono veramente necessari?
In teoria, connettendo il cavo di segnale direttamente all’uscita (RCA o XLR) della sorgente e all’ingresso dell’ampli, si semplificherebbe di molto la vita al segnale sonoro.
Certo, si dovrebbe accedere all’interno dei nostri beneamati apparecchi, magari praticare un’apertura per poter farvi passare il cavo ed avere un minimo di conoscenze tecniche per effettuare il collegamento. Ma se il risultato fosse quello di ottenere una qualità sonora che nemmeno il migliore e più costoso connettore al mondo può garantire (di questo siamo certi, essendo i connettori elementi passivi che non possono in alcun modo migliorare il segnale ma solo peggiorarlo), non varrebbe la pena di farlo?
Capisco benissimo che l’audiofilo, oltre al male al cuore al solo pensare di trafiggere con una punta di trapano il telaio del lettore cd e dell’ampli, non sia insensibile alla bellezza di un connettore di alto livello (io personalmente trovo cavi e connettori quasi… fisicamente attraenti ) ma se il rinunciarvi comportasse (fra l’altro a costo praticamente zero) quella miglioria che tutti cerchiamo e per cui siamo disposti anche a svenarci…. E ciò che si risparmierebbe in termini economici potrebbe essere investito nell’acquisto di un cavo di più alto livello e performance.
Un pensierino…. Anche solo a livello teorico? Che ne dite?