Buon pomeriggio a tutti,
inserisco questo nuovo argomento per ringraziare tutti coloro che hanno fornito preziosi consigli in merito ad una discussione precedente riguardante la scelta di un amplificatore italiano integrato; avendo infine acquistato e testato da qualche giorno la macchina in oggetto vorrei offrire, sperando siano gradite, delle personali considerazioni anche se sarebbe più corretto parlare unicamente di L O D I!
Innanzitutto devo dire che ho avuto il piacere di conoscere personalmente i due soci della ditta Audia Flight, persone a dir poco squisite: altamente professionali ma al tempo stesso umili e molto disponibili a conversare di musica con chi, come me, la musica la fa ogni giorno sul palco di un teatro; credo che la bontà costruttiva di un apparecchio in grado di riprodurre il sono nel modo più fedele parta proprio da qui.
Dopo aver ascoltato nella loro sede di Civitavecchia un Flight Three S per una buona oretta, ed averlo messo a confronto con un altro integrato portato da me, ho deciso di acquistare un apparecchio ex demo.
Una volta aperta la scatola (principale, e già, perchè non è la sola! ) mi sono trovato davanti ad una sorta di bambolina matrioska russa; al fine di garantirne la massima protezione, l'ampli si trova all'interno di una seconda scatola più piccola.
L'imballo è curato in ogni minimo dettaglio.
Il telecomando, bellissimo, solido ed in puro alluminio, viene fornito con la batteria disconnessa; è presente un foglio che mostra come montarla, utilizzando il cacciavitino fornito in dotazione.
Dopo aver connesso le mie Opera Quinta SE in modalità bi-wiring mi sono messo comodo sul divano ed ho iniziato l'ascolto.
La prima cosa che ho notato è stata che già a bassissimo volume ogni strumento previsto nella Sinfonia n. 2 (Resurrezione) di G. Mahler emergeva senza alcun problema e con una naturalezza sconvolgente.
Alzando il volume sono stato accarezzato, come un tessuto in velluto, dall'aria che si muove tra le singole sezioni d'orchestra e genera un suono aperto e corposo; stesse caratteristiche che ho ritrovato nel Norma Ipa 100, avuto in prova per dieci giorni. A differenza di quest'ultimo, però, nel prodotto Audia la pastosità della musica è molto più ampia e malleabile ed i suoni mai duri e spigolosi.
La gamma bassa si fa sentire molto bene e, pur essendo generosa, si sviluppa in maniera analitica e M A I fastidiosamente ridondante.
Ho successivamente ascoltato una registrazione di Cecilia Bartoli nell'album dedicato alle composizioni di Antonio Vivaldi con l'orchestra Il giardino armonico. Ho scelto questo disco in quanto, sebbene sia stato prodotto dalla etichetta DECCA, le mie considerazioni da violinista portano a pensare che la qualità dell'incisione non sia eccellente; difatti la voce del mezzosoprano, ascoltata con diversi amplificatori, risultava avere sempre una specie di velo che non ne faceva emergere appieno le notevoli qualità. Con il Flight Three S sono rimasto senza parole nel godere dell'agilità tecnica ed espressiva della cantante.
In seguito, da amante dei Led Zeppelin, ho ascoltato Since I've been loving you presente nella raccolta Mothership; sono rimasto stupito nell'ascoltare quanto l'organo hammond di John Paul Jones possa suonare con tanta morbidezza. Inoltre il solo di Jimmy Page è da gustare in un solo sorso e quando finisce se ne vorrebbe ancora, come una bibita ghiacciata in piena estate.
La versione dell'amplificatore acquistata da me prevede l'inserimento interno dello stadio phono.
Audia Flight ha predisposto un raffinato sistema di regolazione a 16 cursori su due canali nascosto dietro una piccola linquetta di alluminio asportabile per mezzo del cacciavitino di cui sopra. La regolazione viene mostrata nelle ultime pagine del manuale di istruzioni. Dopo aver selezionato il controllo migliore per la mia Shure M97XE montata su un Pro-Ject X1 sono passato all'ascolto di diversi LP. Sono stato investito da tanto, ma tanto dettaglio e ampiezza della scena sonora; da Lucio Dalla ai Pink Floyd, da Franz Schubert a Richard Strauss.
E pensare che volevo cambiare testina.
Sono fiero di aver comprato Audia Flight.
Bravi, bravissimi!
inserisco questo nuovo argomento per ringraziare tutti coloro che hanno fornito preziosi consigli in merito ad una discussione precedente riguardante la scelta di un amplificatore italiano integrato; avendo infine acquistato e testato da qualche giorno la macchina in oggetto vorrei offrire, sperando siano gradite, delle personali considerazioni anche se sarebbe più corretto parlare unicamente di L O D I!
Innanzitutto devo dire che ho avuto il piacere di conoscere personalmente i due soci della ditta Audia Flight, persone a dir poco squisite: altamente professionali ma al tempo stesso umili e molto disponibili a conversare di musica con chi, come me, la musica la fa ogni giorno sul palco di un teatro; credo che la bontà costruttiva di un apparecchio in grado di riprodurre il sono nel modo più fedele parta proprio da qui.
Dopo aver ascoltato nella loro sede di Civitavecchia un Flight Three S per una buona oretta, ed averlo messo a confronto con un altro integrato portato da me, ho deciso di acquistare un apparecchio ex demo.
Una volta aperta la scatola (principale, e già, perchè non è la sola! ) mi sono trovato davanti ad una sorta di bambolina matrioska russa; al fine di garantirne la massima protezione, l'ampli si trova all'interno di una seconda scatola più piccola.
L'imballo è curato in ogni minimo dettaglio.
Il telecomando, bellissimo, solido ed in puro alluminio, viene fornito con la batteria disconnessa; è presente un foglio che mostra come montarla, utilizzando il cacciavitino fornito in dotazione.
Dopo aver connesso le mie Opera Quinta SE in modalità bi-wiring mi sono messo comodo sul divano ed ho iniziato l'ascolto.
La prima cosa che ho notato è stata che già a bassissimo volume ogni strumento previsto nella Sinfonia n. 2 (Resurrezione) di G. Mahler emergeva senza alcun problema e con una naturalezza sconvolgente.
Alzando il volume sono stato accarezzato, come un tessuto in velluto, dall'aria che si muove tra le singole sezioni d'orchestra e genera un suono aperto e corposo; stesse caratteristiche che ho ritrovato nel Norma Ipa 100, avuto in prova per dieci giorni. A differenza di quest'ultimo, però, nel prodotto Audia la pastosità della musica è molto più ampia e malleabile ed i suoni mai duri e spigolosi.
La gamma bassa si fa sentire molto bene e, pur essendo generosa, si sviluppa in maniera analitica e M A I fastidiosamente ridondante.
Ho successivamente ascoltato una registrazione di Cecilia Bartoli nell'album dedicato alle composizioni di Antonio Vivaldi con l'orchestra Il giardino armonico. Ho scelto questo disco in quanto, sebbene sia stato prodotto dalla etichetta DECCA, le mie considerazioni da violinista portano a pensare che la qualità dell'incisione non sia eccellente; difatti la voce del mezzosoprano, ascoltata con diversi amplificatori, risultava avere sempre una specie di velo che non ne faceva emergere appieno le notevoli qualità. Con il Flight Three S sono rimasto senza parole nel godere dell'agilità tecnica ed espressiva della cantante.
In seguito, da amante dei Led Zeppelin, ho ascoltato Since I've been loving you presente nella raccolta Mothership; sono rimasto stupito nell'ascoltare quanto l'organo hammond di John Paul Jones possa suonare con tanta morbidezza. Inoltre il solo di Jimmy Page è da gustare in un solo sorso e quando finisce se ne vorrebbe ancora, come una bibita ghiacciata in piena estate.
La versione dell'amplificatore acquistata da me prevede l'inserimento interno dello stadio phono.
Audia Flight ha predisposto un raffinato sistema di regolazione a 16 cursori su due canali nascosto dietro una piccola linquetta di alluminio asportabile per mezzo del cacciavitino di cui sopra. La regolazione viene mostrata nelle ultime pagine del manuale di istruzioni. Dopo aver selezionato il controllo migliore per la mia Shure M97XE montata su un Pro-Ject X1 sono passato all'ascolto di diversi LP. Sono stato investito da tanto, ma tanto dettaglio e ampiezza della scena sonora; da Lucio Dalla ai Pink Floyd, da Franz Schubert a Richard Strauss.
E pensare che volevo cambiare testina.
Sono fiero di aver comprato Audia Flight.
Bravi, bravissimi!
Ultima modifica di SorErico il Mar Set 01 2020, 17:38 - modificato 1 volta.