Ciao mercante, hai finito le ferie?????
Il volume dei vostri impianti....
Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°51
Re: Il volume dei vostri impianti....
Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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- Messaggio n°52
Re: Il volume dei vostri impianti....
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Secondo me si dovrebbe parlare del volume che sentiremmo dal vivo... o meglio, dei rapporti di volume....
Massimo ha scritto:con tutto il rispetto, purtoppo non avremo mai niente di uguale,comunque la registrazione dovrebbe essere ad un volume di non saturazione e senza compressioni come quelle di IsoMike,sono le elettroniche ed i diffusori che vanno in clipping.
Edmond ha scritto:
No, ma non è un elemento determinante. Se hai soddisfatto ai tre requisiti da me postati, potrai ascoltare al volume che vuoi ciò che vuoi, altrimenti no...
Rispondo ad entrambi.
Massimo, il problema dell'uguale o del diverso tra registrazioni e realtà registrata, nel nostro discorso si pone poco o nulla. Nel senso che io quando ascolto posso ascoltare al volume che voglio, come dice Edmond, ma nella musica acustica ascoltare a 120 db di pressione sonora media un violoncello che suona da solo è tutto fuorché realistico.
Tutto questo non ha niente a che vedere con la qualità della registrazione. E' possibilissimo registrare realisticamente un violoncello, anche in termini di dinamica, con la tecnologia attuale.
Poi si può fare qualunque cosa, coi nostri impianti. Ma se parlamo di HI-Fi, un violoncello capace di ottenere queste pressioni sonore non è realistico. Anzi, è IMPOSSIBILE, inascoltabile. Oltretutto diviene impossibile comprenderne il timbro, il fraseggio, il colore non torna con la pressione (uno strumento acustico man mano che viene suonato più forte dal musicista cambia timbro), e così via.
Ascoltare a 120 db medi di spl (si fa per dire>) un violoncello vuol dire fare audio creativo. Allora poi è inutile parlare di fedeltà, di dinamica, di qualità della registrazione. ecc. ecc.. E' fanta-audio.
Diverso il discorso con i generi moderni. Se mi va di spararmi a 120 db di SPL "Let it be" magari sto comunque riproducendo una situazione possibile al concerto: basterebbe essere affianco ad uno dei diffusori di sala per avere anche più pressione.
Per assurso ascoltare a 120 db SPL un violoncello per me ha la stessa valenza, in termini di fedeltà, che ascoltarlo a 40 db SPL, cioé con un volume da sottofondo. Possibile, ma tutt'altro che ideale. Perché non è il volume che un violoncello produce, né l'uno, né l'altro. E io scusate, dal mio impianto voglio il timbro, la dinamica ma anche una pressione sonora realistica, cioé che abbia attinenza al reale, sia riscontrabile in un concerto dal vivo. Altrimenti l'illusione dell'Hi-Fi viene meno, il godimento della musica pure, perché viene meno la verosimiglianza con l'evento reale.
Quando parliamo di queste cose, mi rendo sempre conto di una cosa: la differenza d'ascolto tra chi ascolta abitualmente generi acustici e chi ascolta generalmente generi moderni. Enorme differenza, perché con la musica amplificata il volume d'ascolto è un fenomeno soggettivo (lo decide il tecnico audio dal vivo, lo decido io col mio Hi-Fi), nel caso della musica acustica, non amplificata, è un fenomeno oggettivo, che nessuno decide ma è intrinseco allo strumento che suona.
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Vito Buono
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Massimo- Hi-End Member
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- Messaggio n°53
Re: Il volume dei vostri impianti....
Vito, chiaramente mi riferivo al volume di db in registrazione che certo non puo' essere ad un volume irraggiungibile dal vivo altrimenti decade tutto cio' che vorrebbe avvicinarsi all'hi-fi,come giustamente hai detto il discorso è diverso per la musica amplificata.Penso che neanche io che non capisco niente di registrazioni mi azzarderei a registrare un assolo di violoncello ad un valore talmente alto da non far percepire le differenze di timbrica tra un arpeggio ed un altro e tutte le sfumature.Pazzoperilpianoforte ha scritto:Pazzoperilpianoforte ha scritto:Secondo me si dovrebbe parlare del volume che sentiremmo dal vivo... o meglio, dei rapporti di volume....Massimo ha scritto:con tutto il rispetto, purtoppo non avremo mai niente di uguale,comunque la registrazione dovrebbe essere ad un volume di non saturazione e senza compressioni come quelle di IsoMike,sono le elettroniche ed i diffusori che vanno in clipping.Edmond ha scritto:
No, ma non è un elemento determinante. Se hai soddisfatto ai tre requisiti da me postati, potrai ascoltare al volume che vuoi ciò che vuoi, altrimenti no...
Rispondo ad entrambi.
Massimo, il problema dell'uguale o del diverso tra registrazioni e realtà registrata, nel nostro discorso si pone poco o nulla. Nel senso che io quando ascolto posso ascoltare al volume che voglio, come dice Edmond, ma nella musica acustica ascoltare a 120 db di pressione sonora media un violoncello che suona da solo è tutto fuorché realistico.
Tutto questo non ha niente a che vedere con la qualità della registrazione. E' possibilissimo registrare realisticamente un violoncello, anche in termini di dinamica, con la tecnologia attuale.
Poi si può fare qualunque cosa, coi nostri impianti. Ma se parlamo di HI-Fi, un violoncello capace di ottenere queste pressioni sonore non è realistico. Anzi, è IMPOSSIBILE, inascoltabile. Oltretutto diviene impossibile comprenderne il timbro, il fraseggio, il colore non torna con la pressione (uno strumento acustico man mano che viene suonato più forte dal musicista cambia timbro), e così via.
Ascoltare a 120 db medi di spl (si fa per dire>) un violoncello vuol dire fare audio creativo. Allora poi è inutile parlare di fedeltà, di dinamica, di qualità della registrazione. ecc. ecc.. E' fanta-audio.
Diverso il discorso con i generi moderni. Se mi va di spararmi a 120 db di SPL "Let it be" magari sto comunque riproducendo una situazione possibile al concerto: basterebbe essere affianco ad uno dei diffusori di sala per avere anche più pressione.
Per assurso ascoltare a 120 db SPL un violoncello per me ha la stessa valenza, in termini di fedeltà, che ascoltarlo a 40 db SPL, cioé con un volume da sottofondo. Possibile, ma tutt'altro che ideale. Perché non è il volume che un violoncello produce, né l'uno, né l'altro. E io scusate, dal mio impianto voglio il timbro, la dinamica ma anche una pressione sonora realistica, cioé che abbia attinenza al reale, sia riscontrabile in un concerto dal vivo. Altrimenti l'illusione dell'Hi-Fi viene meno, il godimento della musica pure, perché viene meno la verosimiglianza con l'evento reale.
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Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°54
Re: Il volume dei vostri impianti....
Vito, ciò che dici è del tutto corretto, ma non è attinente con il contenuto della mia affermazione.
Ti spiego meglio il perchè, cercando di essere più chiaro:
1. l'impianto DEVE poter riprodurre senza alcun tipo di distorsione udibile (affermazione di una ovvietà bestiale, ma non così scontata...) il messaggio musicale, qualsiasi esso sia e per l'intera gamma udibile di frequenze;
2. l'ambiente DEVE poter consentire all'impianto di poter esprimere le sue potenzialità, senza castrarlo dal punto di vista delle risonanze, delle vibrazioni e delle cancellazioni di frequenze. Ovviamente le dimensioni proprie della stanza imporranno un limite al massimo livello riproducibile in condizioni ottimali. Ma troppe sono le sale d'ascolto che "non ce la fanno" proprio..........;
3. il set-up dell'impianto DEVE essere perfetto sotto ogni punto di vista. Tralasciando le pippe da analogista, occorre ricordare che anche i lettori digitali debbono essere messi in condizioni ottimali di utilizzo. Affermo, infine, che anche i crossover dei diffusori devono essere in grado di fornire una prestazione ottimale, senza rotazioni di fase, distorsioni d'incrocio e quant'altro siamo abbastanza spesso usi ad ascoltare anche in diffusori di pregio.
Questo intendo....... Sul tuo ragionamento in termini di livello d'ascolto in funzione della strumentazione acustica riprodotta, nulla da dire, condivido pienamente.
Ti spiego meglio il perchè, cercando di essere più chiaro:
1. l'impianto DEVE poter riprodurre senza alcun tipo di distorsione udibile (affermazione di una ovvietà bestiale, ma non così scontata...) il messaggio musicale, qualsiasi esso sia e per l'intera gamma udibile di frequenze;
2. l'ambiente DEVE poter consentire all'impianto di poter esprimere le sue potenzialità, senza castrarlo dal punto di vista delle risonanze, delle vibrazioni e delle cancellazioni di frequenze. Ovviamente le dimensioni proprie della stanza imporranno un limite al massimo livello riproducibile in condizioni ottimali. Ma troppe sono le sale d'ascolto che "non ce la fanno" proprio..........;
3. il set-up dell'impianto DEVE essere perfetto sotto ogni punto di vista. Tralasciando le pippe da analogista, occorre ricordare che anche i lettori digitali debbono essere messi in condizioni ottimali di utilizzo. Affermo, infine, che anche i crossover dei diffusori devono essere in grado di fornire una prestazione ottimale, senza rotazioni di fase, distorsioni d'incrocio e quant'altro siamo abbastanza spesso usi ad ascoltare anche in diffusori di pregio.
Questo intendo....... Sul tuo ragionamento in termini di livello d'ascolto in funzione della strumentazione acustica riprodotta, nulla da dire, condivido pienamente.
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Giorgio
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matley- Pulcioso
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- Messaggio n°55
Re: Il volume dei vostri impianti....
Edmond ha scritto:Ciao mercante, hai finito le ferie?????
Ciao..
Sono rientrato alla base....
non ti dico dopo 20 giorni che cosa ho trovato al rientro...
mi ci vorrà 2 giorni per riordinare un po' le cose...oggi e domani!
ma il 1 settembre...
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Non seguire una strada...."CREALA!
………. …………
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Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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- Messaggio n°56
Re: Il volume dei vostri impianti....
Massimo ha scritto:Vito, chiaramente mi riferivo al volume di db in registrazione che certo non puo' essere ad un volume irraggiungibile dal vivo altrimenti decade tutto cio' che vorrebbe avvicinarsi all'hi-fi,come giustamente hai detto il discorso è diverso per la musica amplificata.Penso che neanche io che non capisco niente di registrazioni mi azzarderei a registrare un assolo di violoncello ad un valore talmente alto da non far percepire le differenze di timbrica tra un arpeggio ed un altro e tutte le sfumature.
Sottolineando che non sono in polemica con te, Massimo, vorrei spiegarti cosa avviene ascoltando le registrazioni di classica, e perché la questione della regolazione del volume si pone in maniera diversa da quello che accade con la musica rock.
In un disco di musica rock il tecnico farà in modo che i picchi massimi del segnale siano il più possibile prossimi allo 0db digitale con i brani che ci "danno più dentro". All'interno del disco, però, ci saranno dei brani più "tranquilli", lirici, meno sparati come volume, che si alterneranno a quelli che vengono dai musicisti suonati con maggiore intensità.
Quando ascolteremo un disco di questo tipo, regoleremo il volume sulla base del livello del segnale quando "picchia". SEnza che noi dovremo fare altro, quando arriveremo ad un brano più tranquillo il livello di registrazione sul disco stesso sarà più basso. Si abbasserà anche automaticamente il volume d'ascolto in ambiente.
Passando da disco a disco, da band rock a band rock, dovremo fare piccole modifiche della posizione della manopola di volume, che per dirla grossolanamente dipendono anche da quanto il disco che ascoltiamo sarà compresso dinamicamente (meno sarà compresso più avremo la tendenza ad alzare il volume).
Nel caso della classica il discorso è diverso. Ad esempio, avrò un dischi con registrati duo per violoncello e pianoforte. Oppure avrò dischi di musica orchestrale.
Se ascolto un disco di musica orchestrale, il tecnico audio avrà fatto come il tecnico di musica rock (magari avrà compresso molto meno la dinamica ), ed io ascoltatore mi sarò regolato come un appassionato fa con il suo rock.
SE tolgo il disco di sinfonica, non tocco il volume e metto il disco con il duo di violoncello e pianoforte, probabilmente sentirò il violoncello suonare forte come mezza filarmonica di Berlino. Perché nel disco del duo per piano e violoncello il tecnico audio avrà comunque regolato il livello di registrazione per sfruttare tutta la dinamica disponibile, ed i picchi arriveranno comunque prossimi allo zero db digitale, in maniera identica al disco orchestrale. Sarò io che dovrò abbassare la manopola del volume in modo che il suono del violoncello e del pianoforte non sia intenso nel mio ambiente come quello della FIlarmonica di Berlino.
Ecco perché dico che le abitudini di ascolto con i programmi di musica acustica sono diverse da quelle con i programmi di musica rock. Si tratta di musica incisa con metodologie diverse sul supporto, con conseguenti diverse abitudini e necessità d'uso.
Per Edmond: io avevo inteso che quanto tu affermavi era da te inteso in opposizione ad un discorso di realismo del volume reale (quello che affermo io). Se così non è non posso che essere d'accordo su quanto da te affermato per il resto!
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Edmond- Sordologo
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- Messaggio n°57
Re: Il volume dei vostri impianti....
Mi ero probabilmente espresso male, Vito. Siamo in sintonia!
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Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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- Messaggio n°58
Re: Il volume dei vostri impianti....
matley ha scritto:
...
Sono rientrato alla base....
non ti dico dopo 20 giorni che cosa ho trovato al rientro...
mi ci vorrà 2 giorni per riordinare un po' le cose...oggi e domani!
ma il 1 settembre...
Sempre tosto il rientro! Ma... fatti forza e bentornato!!!!
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- Messaggio n°59
Re: Il volume dei vostri impianti....
Grazie Vito grazie.....
oggi ero in giardino con l'impiantone a Palla... che mi faceva compagnia...ma il rumore dell'HUSTLER 18HP era + forte...
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Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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- Messaggio n°60
Re: Il volume dei vostri impianti....
Infatti oggi in negozio sentivo una tal quale musica di sottofondo...
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Massimo- Hi-End Member
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- Messaggio n°61
Re: Il volume dei vostri impianti....
Vito ti ringrazio èer la tua spiegazione chiara e precisa ,da appassionato di Rock e semplice ascoltatore di qualche brano di classica che mi attizza piu' di altri non posso competere ne entrare in polemica con un esperto come te,cmq non era nelle mie intenzioni farlo.Pazzoperilpianoforte ha scritto:Massimo ha scritto:Vito, chiaramente mi riferivo al volume di db in registrazione che certo non puo' essere ad un volume irraggiungibile dal vivo altrimenti decade tutto cio' che vorrebbe avvicinarsi all'hi-fi,come giustamente hai detto il discorso è diverso per la musica amplificata.Penso che neanche io che non capisco niente di registrazioni mi azzarderei a registrare un assolo di violoncello ad un valore talmente alto da non far percepire le differenze di timbrica tra un arpeggio ed un altro e tutte le sfumature.
Sottolineando che non sono in polemica con te, Massimo, vorrei spiegarti cosa avviene ascoltando le registrazioni di classica, e perché la questione della regolazione del volume si pone in maniera diversa da quello che accade con la musica rock.
In un disco di musica rock il tecnico farà in modo che i picchi massimi del segnale siano il più possibile prossimi allo 0db digitale con i brani che ci "danno più dentro". All'interno del disco, però, ci saranno dei brani più "tranquilli", lirici, meno sparati come volume, che si alterneranno a quelli che vengono dai musicisti suonati con maggiore intensità.
Quando ascolteremo un disco di questo tipo, regoleremo il volume sulla base del livello del segnale quando "picchia". SEnza che noi dovremo fare altro, quando arriveremo ad un brano più tranquillo il livello di registrazione sul disco stesso sarà più basso. Si abbasserà anche automaticamente il volume d'ascolto in ambiente.
Passando da disco a disco, da band rock a band rock, dovremo fare piccole modifiche della posizione della manopola di volume, che per dirla grossolanamente dipendono anche da quanto il disco che ascoltiamo sarà compresso dinamicamente (meno sarà compresso più avremo la tendenza ad alzare il volume).
Nel caso della classica il discorso è diverso. Ad esempio, avrò un dischi con registrati duo per violoncello e pianoforte. Oppure avrò dischi di musica orchestrale.
Se ascolto un disco di musica orchestrale, il tecnico audio avrà fatto come il tecnico di musica rock (magari avrà compresso molto meno la dinamica ), ed io ascoltatore mi sarò regolato come un appassionato fa con il suo rock.
SE tolgo il disco di sinfonica, non tocco il volume e metto il disco con il duo di violoncello e pianoforte, probabilmente sentirò il violoncello suonare forte come mezza filarmonica di Berlino. Perché nel disco del duo per piano e violoncello il tecnico audio avrà comunque regolato il livello di registrazione per sfruttare tutta la dinamica disponibile, ed i picchi arriveranno comunque prossimi allo zero db digitale, in maniera identica al disco orchestrale. Sarò io che dovrò abbassare la manopola del volume in modo che il suono del violoncello e del pianoforte non sia intenso nel mio ambiente come quello della FIlarmonica di Berlino.
Ecco perché dico che le abitudini di ascolto con i programmi di musica acustica sono diverse da quelle con i programmi di musica rock. Si tratta di musica incisa con metodologie diverse sul supporto, con conseguenti diverse abitudini e necessità d'uso.
Per Edmond: io avevo inteso che quanto tu affermavi era da te inteso in opposizione ad un discorso di realismo del volume reale (quello che affermo io). Se così non è non posso che essere d'accordo su quanto da te affermato per il resto!
Grazie.
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