La mia passione per la musica è sempre stata a 360º. Più ascolti possibile ovviamente, ma anche musica dal vivo quando è (era...) possibile, suonata (ehm... diciamo strimpellata va....), riviste, collane in edicola, programmi TV e radiofonici e, least but not last, LIBRI! (cartacei, virtuali, pergamene, papiri, ecc....)
Ho pensato ad uno spazio dove inserire le nostre letture a tema musicale: saggi, biografie, discografie, ecc... magari con qualche commento o anche solo come consiglio.
Lo inauguro con 2 libri: quello appena terminato e quello appena cominciato.
Appena terminato:
So Many Roads: The Life and Times of the Grateful Dead
David Browne
Da Capo Press
Devo ammettere che i Grateful Dead occupano un posto speciale nel mio cuore musicofilo. Difficile da spiegare, ma una volta caduti nel loro incantesimo non si può più farne a meno, né tantomeno tornare indietro.
Comunque sia, Browne organizza la storia di questa band unica in modo particolare. Ogni capitolo è dedicato ad una data precisa della loro storia, che rappresenta secondo l'autore un momento importante. Partendo dall'evento al centro dell'attenzione di ogni capitolo l'autore allarga la scena sul contesto storico del momento, raccontando gli eventi recenti della band, le vicende dei musicisti, le dinamiche interne sia tra i musicisti che all'organizzazione che gestiva la "macchina" Grateful Dead (tour, produttori, manager, roadie, merchandising, ecc...) e ovviamente la musica, dischi prodotti, sessioni di registrazione, tour, ecc... Attraverso interviste e citazioni viene dato spazio sia alla voce dei protagonisti, ovvero i membri della band, che di tutti coloro che gli giravano attorno, amici, familiari, colleghi, manager, produttori, roadie, ecc... Libro ricchissimo di aneddoti, soprattutto sui loro vizi ed eccessi, che in puro stile USA sono usati come i condimenti e le salse per catturare facilmente l'attenzione e rendere "juicy" il racconto. Sebbene l'autore sia un fan della band, il libro non è affatto celebrativo. Browne non fa sconti e racconta con franchezza anche le pagine peggiori della storia, che dal mio punto di vista non sono tanto gli eccessi, i fallimenti o le morti, quanto piuttosto lo scendere a compromessi e le difficoltà nelle relazioni tra i membri. In altri termini, se Browne deve dire che in un momento particolare questi musicisti erano "only in it for the money", per citare Zappa, lo dice senza giri di parole. Il libro si legge abbastanza bene. Anche se i capitoli sono in ordine cronologico al loro interno l'autore salta continuamente avanti e indietro, con flash back, parentesi e richiami che a volte, complice anche la mole di nomi, luoghi e personaggi, può disorientare.
Lo consiglierei? Certamente a chi già conosce qualcosa dei Dead e vuole andare oltre la superficie. Per chi invece parte da zero potrebbe rivelarsi un passo più lungo della gamba.
Prossima lettura, appena cominciata:
Pensavo di leggere la loro biografia scritta sempre da David Browne (l'autore del libro sui Dead appena finito). Ma poi ho deciso di prendere una pausa e di alternare con questa, visto che sono entrambe uscite da poche settimane.
A voi la palla!