Da Francemare Lun Lug 10 2017, 11:30
Akai e Teac erano famosi per i loro registratori a bobine ...
Akai GX 636 dovrebbe essere un autoreverse (per cui a 4 piste: 2 in un senso e due nell'altro) con testine in "monocristallo di ferrite" estremamente resistenti all'usura: qualitativamente appena al di sotto dei mostri sacri (Studer, Revox et similia ...) e dalle prestazioni eccellenti: sono macchine che vale la pena di provare nell'impianto (ovviamente se ancora in buono stato, perché eventuali interventi di manutenzione non sono propriamente economici, ammesso e non concesso di trovare ancora i componenti rovinati).
Se andate sui siti "Soundfan" ed "Il nastrone" trovate alcuni cenni storici, descrizioni di modelli famosi (fra cui i vostri !!!!) e considerazioni tecniche su come funzionano, che nastri utilizzare, come suonano, ecc ecc ecc
Inserirli negli impianti moderni non è sempre facile perché hanno bisogno di un segnale in entrata a livello "linea" per la registrazione: sui vecchi amplificatori / pre c'era una uscita che si chiamava "rec out" e che portava il segnale all'ingresso del registratore (uscita che sui moderni apparecchi tende a scomparire ...) mentre per la riproduzione dei nastri registrati il segnale in uscita dal registratore va (andrebbe ...) collegato all'ingresso "monitor in" dell'ampli / pre (solo che ormai l'ingresso monitor non esiste più !!!!). Tecnicamente va bene qualsiasi ingresso di livello linea (non quello Phono destinato al giradischi analogico) ma va utilizzato con attenzione per evitare loop di segnale quando si è in fase di registrazione.
Sono apparecchi macchinosi da utilizzare, i nastri pre-registrati sono sempre più rari e costosi, nel settore ci sono alcuni "squali" che cavalcano la ripresa di interesse per questa tecnologia, ma .... estremamente affascinanti.
Se vi servono alcuni suggerimenti per collegamenti, utilizzo, nastri ecc fatevi sentire.
Buoni ascolti e ... buon divertimento ...