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The Beatles : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
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    The Beatles : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band

    lizard
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    The Beatles : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band Empty The Beatles : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band

    Messaggio Da lizard Gio Giu 01 2017, 16:42

    "Quando la luna, regina della notte,
    diffonde sulla terra la sua dolce luce argentea,
    le ostriche dai fondali marini salgono in superficie
    ed aprono le valve lasciandosi cullare dalle onde del mare.
    All'interno delle valve i raggi lunari in un atto d'amore,
    si fondono con le gocce di rugiada notturna dando origine
    alle perle…"










    THE BEATLES : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band - 1967

    The Beatles : Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band Sergen10



    Fa caldo,
    molto caldo e non ho voglia di scrivere.
    Ma ci sono momenti in cui bisogna scrollarsi di dosso il torpore.
    Perchè la Nostra è una missione.
    Ci sono cose per cui vale assolutamente la pena discutere,riflettere ed elaborare.
    La musica è una di queste.
    Sono trascorsi esattamente 50 anni,ed è doveroso ricordare.
    Per chi è cresciuto a pane e Beatles come me,dalla colazione alla cena,con frequentissime impreviste incursioni notturne,la musica resta ancora uno dei motivi per cui vivere,prima del il cinema e dei libri.
    Potremmo discutere per ore ed ore sul significato della parola 'masterpiece'.
    Ma non ci sono parole per descrivere un capolavoro.
    Ed i Beatles 'sono' un capolavoro.
    I Beatles mi hanno fatto sognare,mi hanno fatto sperare,mi hanno aiutato ad essere migliore.
    Spero possano aiutare anche Voi,
    un giorno.

    Da molti considerato il disco pop più influente mai pubblicato. Molto più oggettivamente si può definire "Sgt. Pepper's" uno dei dischi più importanti ed influenti della storia del pop-rock. I Beatles avevano già varcato la soglia della sperimentazione nel precedente disco "Revolver". Non esibendosi più in pubblico crearono negli studi di registrazione veri e propri laboratori della ricerca del suono. L'era psichedelica era alle porte e mai manifesto fu più caratteristico della famosissima copertina ideata da McCartney. Un autentico plotone di star e divi di ogni campo: dall'arte, alla musica, al cinema, alla storia, letteratura... Il tutto comandato dal quartetto con indosso geniali uniformi variopinte dell'Esercito della Salvezza. "Sgt. Pepper's" fu uno dei primi dischi-concept (molti lo proclamano come il primo disco-concept mai pubblicato ma in verità almeno i "Pretty Things" possono vantare con "S.F. Sorrow" questo primato). Indubbiamente il disco, dedicato allo show mitica banda dei cuori solitari del sergente Pepe, è stato il primo concept dal successo mondiale. Inizialmente il concetto del disco doveva presentare la storia dell'infanzia del gruppo di Liverpool, l'idea fu accantonata in parte. Osservando attentamente i solchi del vinile ci si accorge che i brani sono tutti sequenziali e che non c'è spazio tra una canzone e l'altra, cosa che creò molteplici curiosità nel mondo della musica ed anche imbarazzo tra chi era abituato a mettere la puntina del giradischi sul solco del brano preferito. Era una sfida in tutto e per tutto. Ed i Beatles la vinsero con grande merito. L'ironica valutazione di Lennon sulla statura quasi divina del gruppo, se fosse ancora discutibile dopo "Revolver", apparve abbastanza rispondente al vero dopo l'uscita di "Sgt. Peppers". L'inventiva sonora dell'album era così imperiosa che parve, alla gioventù occidentale, che i Beatles possedessero la chiave interpretativa degli eventi correnti e fossero in qualche modo loro stessi a orchestrarli per mezzo dei loro dischi. Fu il primo LP apribile e con i testi dei brani stampati sul retro e che comprendeva dei gadgets da ritagliare e conservare per gioco. . A spingere a tutta questa fantasia fu anche la rivalità che creò l'uscita ed il successo dello stupendo "Pet Sounds" dei "Beach Boys". Lennon e McCartney riconobbero la beltà del suddetto disco e decisero di creare quindi qualcosa di più, di unico. Il lavoro per produrre "Sgt Pepper's" fu molto più lungo del previsto (cinque mesi di registrazione ed oltre 700 ore di studio), cosa che provocò la rapida uscita di un singolo apripista con due brani altrimenti destinati nel LP: "Penny Lane/Strawberry Fileds Forever", due tra le più belle ed importanti creazioni del gruppo che non compaiono nel disco ma che ne fanno parte idealmente. In Gran Bretagna il disco vendetta 250.000 copie solo la prima settimana e 500.000 nel primo mese. In America uscì il 2 giugno 1967 (il giorno dopo) e solo di prenotazioni giunse ad un milione di copie, vendendo poi due milioni e mezzo di copie nei primi tre mesi e restando in classifica per ben 113 settimane L' album ricevette 4 Grammy Awards (Miglior Album, Miglior Album Contemporaneo, Miglior Copertina, Miglior Produzione Tecnica). Nel 1977 fu insignito del premio di Milgior Album di Musica Pop Britannica di tutti i tempi. Si pensi che ne 1987 alla ristampa su CD del disco in Inghilterra ne furono prenotate 75.000 copie che fecero balzare il disco al terzo posto in classifica. Un disco dal successo strepitoso. Nell'analisi tecnica del disco è doveroso iniziare dai due brani che per un vizio discografico non ne hanno fatto parte ma che erano nelle intenzioni del gruppo due colonne portanti del disco "Penny Lane" e "Strawberry Fields Forever". Chissà cosa sarebbe successo con l'inserimento di questi due brani nel LP. Probabilmente è il singolo più bello tra quelli pubblicati dal gruppo (si tenga conto del valore anche del Lato B ). "Strawberry" è un capolavoro di allucinazione psichedelica. E' di John Lennon e descrive il suo attuale e personale stato di incomprensione nella società. E' la descrizione del rifugio interiore che John cerca con fatica per la sua visione della vita. E' un viaggio tra il mondo reale e quello immaginario ed i sogni forse creati dall'uso di LSD. Misteriosa ed oscura anche nella fantastica base strumentale è di diritto uno dei pezzi icona del gruppo di Liverpool. L'uso smisurato del varispeed creò una sensazione di ondosità musicale tra due intonazioni ben definite. Anche il resto del gruppo ebbe modo di portare un contributo determinante al pezzo, McCartney grazie alla profondità del Mellotron, Harrison all'uso della cetra indiana Svarmandal e Starr all'indispensabile lavoro di costruzione alla batteria. Il brano vide la luce dopo ben 55 ore di studio di registrazione dedicate che ampliarono ancor di più il concetto che la musica poteva e doveva essere una forma d'arte di meticolosità e precisione estrema. Pezzo icona "Strawberry Fileds Forever" così come lo è "Penny Lane". Un saluto ed un omaggio alla loro città natale. Scritta principalmente da McCartney, è strutturata nel melodico e geniale stile cui Paul è maestro. Descrive con preciso dettaglio e verità il popolo e la vita di Penny Lane, la gente di Liverpool, con felicità ed armonia, proprio come i ragazzi l'avevano vissuta da bambini. Penny Lane rappresenta l'unica prova dell'idea embrionale che il gruppo ebbe nel rivolgere verso la loro passata infanzia il concetto generale del disco. Musicalmente il brano presenta l'uso di accordi di pianoforte staccato (più piste di registrazioni al piano accodate ritmicamente) effetto il quale ebbe già grande successo in "Got To Get You Into My Life" ma che in questo pezzo risalta ancor meglio. A differenza di quanto possa sembrare il sottofondo musicale è fitto di idee quantomeno geniali: dall'uso della cornetta ai rumori dei negozianti di Penny Lane. Dopo questa lunga ma doverosa digressione sui brani di cui sopra il LP vero e proprio si apre con il pezzo che da il nome al disco. Una giocosa presentazione della banda di cuori solitari del Sergente Pepe (in pratica i Beatles camuffati) come ouverture del disco, nel mezzo tra fusione di orchestra e heavy rock contemporaneo. Il pezzo vide una Reprise nella seconda facciata ben più decisa e più dura, basata e guidata dalla veemente batteria di Starr e dalla chitarra di Harrison. "With A Little Help From My Friends" è l'unico pezzo del disco cantato da Starr (ed anche discretamente bene) ma realizzato da Lennon e McCartney. Con l'idea di creare un pezzo facile e lineare, i due finirono per dare al pezzo un significato ben più intrinseco e misterioso che lasciò spazio alle più disparate ideologie. Creato sotto forma di dialogo vide il lento e blando incedere della voce di Starr a completamento della stesura del pezzo. Joe Cocker ne registrò una cover che al famoso festival di Woodstock la proclamò come vero e proprio inno della controcultura. Di mistero in viaggio allucinato. "Lucy in The Sky with Diamonds" è una perla di rara e psichedelica bellezza. Famosissima anche per le voci che collegano l'acrostico del titolo con la nota sostanza allucinogena LSD. A dire il vero mai vi fu conferma ufficiale da parte del gruppo dei riferimenti menzionati, anzi nel corso degli anni fioccarono le smentite secondo le quali l'autore principale, Lennon, ebbe l'idea osservando un disegno dedicato dal filglio Julian all'amichetta di scuola Lucy O' Donnell. Proprio Julian si dice che alla domanda del padre su cosa rappresentasse tal disegno, rispose:"E' Lucy, nel cielo con dei diamanti". In verità i riferimenti all'LSD superano il possibile riferimento al disegno. Il testo è quanto di più psichedelico e fantasioso creò Lennon nella sua carriera. Prendendo in prestito l'atmosfera da un capitolo ampiamente allucinatorio de "Attraverso lo Specchio" di Lewis Carroll è inconfutabile che parti come "La ragazza dagli occhi caleidoscopio" oppure "I cieli di marmellata e i taxi di giornale" sono veri e propri simboli immaginari. Registrata, stranamente per il loro standard, con forse troppa velocità e frenesia, rimane un eccellente ed accattivante pezzo come produzione che come canzone nella sua interezza. In "Getting Better" è presente la comunione d'ingegno tra Lennon e McCartney. E' uno dei pochissimi brani composti realmente a quattro braccia e due menti, anche se a Paul deve essere insignita la corona di autore principale del pezzo. Brano semplice ed esuberante venne in mente a Paul portando a passeggio il suo cane Martha a Primose Hill. In fase di registrazione fu aggiunto tra gli altri il singolare Tamboura suonato da Harrison. "Fixing A Hole" è un pezzo agile ma introverso anche nella struttura musicale creato da McCartney ispirata nelle immagini alla fase di riparazione della fattoria dell'autore in Scozia. In verità il pezzo alimentò le solite, e questa volta poco credibili, dicerie secondo le quali si faceva riferimento all'uso di stupefacenti: "Fixing A Hole = Chiudendo un buco". "She's Leaving Home" fu in gran parte merito di McCartney che prendendo spunto da un articolo comparso sul Daily Mirror della fuga da casa di una ragazza, accompagnata dal triste commento del padre. Brano malinconico e di grande impatto emotivo, nel perfetto stile McCartney, è contrastato dal sarcasmo delle battute in seconda di Lennon. Rimane uno dei pezzi migliori del disco. "Being For The Benefit Of Mr. Kite" è un clamoroso pezzo di Lennon, documento della sua inarrivabile arte psichedelica e visionaria. Il brano è strutturato su un testo elaborato da una locandina di uno spettacolo circense dell'età vittoriana che Lennon aveva scovato da un prezioso rigattiere del Kent. Il testo annuncia lo spettacolo tenutosi il 14/2/1843 a Town Meadows, Rochdale, a favore di tale "Mr. Kite". La canzone regna di un arrangiamento musicale notevolissimo. Sono presenti Harmonium, Armonica a bocca, organetto a vapore e di una calliope di età vittoriana così da creare il giusto corollario all'impareggiabile esecuzione di Lennon. Molti critici descrivono questo pezzo come una delle più riuscite e innovative produzioni musicali di sempre. L'unico brano di Harrison di tutto il disco è "Within You, Without You". Brano di brusca deviazione dallo standard stilistico del gruppo fu creato dall'autore a casa di Klaus Voorman su accordi di Harmonium. E' permeata dal sound indiano, molto caro all'autore. Il testo è filosofico-meditativo ed imperniato sull'argomento del materialismo della stirpe umana, conscia e alla ricerca del solo successo economico e di potere. Suonata con l'ausilio di un gruppo di musicisti dell'Asian Music Circle di Londra , vede un mistico Harrison arricchire il già voluminoso impatto sonoro con l'inserimento di una convincente esibizione al sitar, strumento entrato ormai nel DNA del gruppo. Totalmente diversa è "When I'm Sixty Four" di McCartney. Leggera, irriverente ed anche eseguita senza particolari fronzoli ed arrangiamenti entra in contrasto con le acide trame create dai brani di Lennon. Ma proprio questa fu una grande peculiarità del gruppo, non solo in questo disco. La canzone fu un doveroso omaggi odi Paul al padre Jim, musicista jazz dilettante e suo primo maestro che proprio in quei giorni compì 64 anni. "Lovely Rita" è ancora un pezzo di McCartney, ben più spumeggiante del precedente. E' basata sulla storia di una fantomatica Rita, vigilessa adibita alle contravvenzioni nei parcheggi a pagamento. Si dice che proprio McCartney ebbe tale avventura e che alla fine di una sana discussione con la ragazza parchimetro ("Meter-Maid") rivelò che della vicenda ne sarebbe potura venir fuori un'interessante canzone. Con questo brano è bene evidenziare una linea di tendenza che distinse i due autori principali del gruppo: mentre Lennon descrisse principalmente esperienze personali, spesso risultato di autentici viaggi mentali e fantasiosi del proprio ego, McCartney liberava la sua altrettanto sagace fantasia su ciò che lo circondava e che era portato a vivere nel suo quotidiano. Trascinante e sarcastica come da copione la lennoniana "Good Morning, Good Morning" è una brano ispirato da una pubblicità dei fiocchi di granoturco Kellog's e contiene una beffarda allusione ad una serie televisiva britannica chamata "Meet the Wife". Non troppo amata dall'autore, è in verità oggetto interessante per la decisa impressione d'arrangiamento che l'ha portata ad essere un rock impulsivo. Geniale l'utilizzo dei versi animali, che secondo la volontà del gruppo dovevano succedere gli uni agli altri dal più piccolo al più grosso, così da creare la sensazione del dominio dell'animale più potente su quello più debole. il disco si chiude con una delle opere immense del gruppo: "A Day In The Life". Da molti critici e semplici amanti della musica è considerata ancora oggi la canzone più bella del gruppo. Senza scendere in personali giudizi, è giusto ed oggettivo definirla come un capolavoro nel panorama musicale pop di tutti i tempi. La stesura del brano è da assegnare principalmente a Lennon, anche se possiamo inserirla nella categoria dei pezzi della coppia Lennon/McCartney. Il pezzo, che nella sua prima stesura ebbe il titolo provvisorio di "The Life Of", fu strutturato su un'insolita sequenza di nuclei narrativi posti in senso circolare. Lennon prese spunto dalla vicenda della morte dell'amico del gruppo Tara Brown e vedendo la sua foto su un giornale interpretò con il suo amaro senso dell'humour ed in chiave surreale, tale vicenda. Ancor più enigmatico fu il brano finale del pezzo, ancora ideato da Lennon che analizzò un articolo apparentemente poco importante, dal titolo "i buchi nelle nostre strade" e lo elaborò in chiave nonsense. La parte centrale del pezzo fu invece opera di McCartney che si rifaceva ai ricordi d'infanzia quando di corsa raggiungeva il bus che lo portava a scuola e sul quale avrebbe fumato un'innocente sigaretta Woodbine, immergendosi nei suoi sogni. Ma tali discorsi non poterono che accrescere nell'opinione pubblica la sensazione dei chiari riferimenti agli stupefacenti. Il gruppo più volte deliberò che la loro fu una chiara provocazione e voluta intenzione creare con questo brano lo shock di eventuali discorsi di questo tipo. In effetti, la fumata, le allusioni in slang "I'd love you turn on" - "Vorrei farti andare su du giri" e i quattromila buchi erano un chiaro riferimento a riguardo. Di contro la BBC non tergiversò nel bandire il brano da ogni trasmissione radiofonica. Originariamente, quando le parti scritte da John e da Paul vennero combinate insieme in sala d'incisione, rimaneva un buco di 24 battute. Durante le seduta del 10/2/1967, Paul disse a George Martin che il modo migliore per riempire l'intervallo era un glissando eseguito da 90 elementi. Martin si assunse il compito tecnico di allestire l'impegnativo organico e prese 40 musicisti della Royal Philarmonic e della London Simphony Orchestra. Tale brano di "A Day In The Life" è rimasto una pietra miliare inarrivabile di creazione musicale di ogni tempo. Da segnalare come la prima parte del brano (quella di Lennon) e la parte centrale (quella di McCartney) furono divise e temporizzate mediante il suono di una sveglia-timer udibile nella registrazione ufficiale.
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    Messaggio Da gianfranco65 Gio Giu 01 2017, 19:13


    Un piacere leggerti ed un piacere ascoltarlo.

    Gianfranco


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    Messaggio Da lizard Gio Giu 01 2017, 21:32

    Qualcuno disquisisce se sia meglio avere le versioni mono o stereo..io me porterei sull'isola deserta..
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    Messaggio Da Aqualung Ven Giu 02 2017, 22:47

    lizard ha scritto:Qualcuno disquisisce se sia meglio avere le versioni mono o stereo..io me porterei sull'isola deserta..


    Secondo voi quale la migliore edizione del Sergente? Conviene prendere questa del 50, il mono originale a prezzo folle o il mono recente del box Beatles in mono ?
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    Messaggio Da mau57 Sab Giu 03 2017, 14:25

    grazie lizard
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    Messaggio Da vicarious Sab Giu 03 2017, 15:00

    Bella lettura! Grazie

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