Da Ospite Mar Mag 11, 2010 6:22 am
Ooooooohhhhhhhhhhhhhhhhh.....................che celestiale e solenne tintinnio son per me i tuoi scritti
Il rieccheggiar di cotanta grazia, purezza e veritier pensiero, mi riportan a nefasti tempi e infausti luoghi dove il concetto da te esplicato, fu brutalmente messo al bando e tacciato della peggior peste pandemica.......Ma l'Ippocrate indirizzo, non trovò antidoto che sapesse sottacier il tumultuoso e giacobin pensiero...
Col tornar delle rondini e del sole (a Roma viè giù l'acqua a secchi...)....dicevo....nuova linfa si respira di nuovo nell'aire, e col rifiorir dei mille colori della natura, rinasce cotanto celeste pensiero ,mai sopito, mai vilmente
ucciso ma solo dormiente in un soporifero leggere ed ascoltare, che si avvita come un mulinello su un estasiante NULLA.
Il mio dono per te...prode Edmund, cavaliere errante sprezzante del pericolo e portator di
sogni proibiti....A te il mio omaggio. Bianco,come il candore delle tue parole, come la purezza del tuo nobil pensiero, come la grazia ammaliante di un gesto sognato...
Forse s'avess'io l'ale
da volar su le nubi,
e noverar le stelle ad una ad una,
o come il tuono errar di giogo in giogo,
piú felice sarei, dolce mia greggia,
piú felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
forse in qual forma, in quale
stato che sia, dentro covile o cuna,
è funesto a chi nasce il dí natale.