c64 ha scritto:
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Credo di aver capito che il tester (che ha un micro PIC16F876A) è del tipo 'a impulsi' forse con misurazione più accurata di quello 'ad emissione' presente sulla maggior parte dei provavalvole economici.
il tester si basa su un microcontroller che effettua una misura digitale della emissione ad impulsi, nel senso che la griglia viene portata alla Vg1 non in modo continuativo ma in modo impulsivo, stessa cosa per la Vg2, mentre l'anodo e' sempre posto alla Va in modo continuo. questo implica che la potenza media assorbita e' minima, e quindi basta usare un piccolo cap di scarica. un disegno semplice, elegante e molto efficente, ed e' una delle ragioni che mi hanno spinto all'acquisto (mi piacciono le soluzioni intelligenti ai problemi complessi).
c'e' una sola controindicazione, la misura dei diodi (ad esempio le raddrizzatrici) dove non essendoci la griglia si rischia di eccedere la pot max, ma il tester e' predisposto e basta usare un ali esterno. non sono un mega esperto di tube tester, ma a livello puramente elettronico a me pare una soluzione molto intelligente ad un problema non facile, senza dover ricorrere alla forza bruta. col vantagio di avere una misura digitale e che non richede manutenzione e caibrazione periodica come avviene in tutti i tube tester "d'annata"
c64 ha scritto:
Quello che mi frena 1 attimo all'acquisto di questo 'DuoVac' è l'aver letto un pò dappertutto in rete queste frasi:
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'Il test dell'emissione e' praticamente inutile; sostanzialmente la valvola viene collegata come un diodo e si verifica unicamente in che stato di salute e' il catodo. Non c'e' nulla di piu' lontano dalle condizioni di lavoro reali di una valvola inserita in un circuito di amplificazione/oscillazione: una valvola con emissione piena al test potrebbe poi non funzionare per nulla quando inserita nell'amplificatore. Per fare questo test fondamentalmente non serve nemmeno un provavalvole: un tester e un po' di batterie sono piu' che sufficienti'
guarda, come detto io non sono un esperto, aspettiamo che dice Mario, ma a me pare una enorme cavolata. a tutti gli effetti il tester puo' impostare (e variare, in modo da avere i grafici) sia la Vg1 che la Vg2, quindi il tubo e' esattamente nelle stesse condizioni d'uso di un circuito.
semmai quello che cambia e' il carico, cioe' il tubo e' misurato con un carico simulato puramente resistivo e quindi non si possono misurare le capacita' interne parassite e quindi la banda passante intrinseca del tubo, mentre si puo' ad esempio misurare la resistenza interna (e sul manuale e' spiegato come, bastano un paio di misure). ma queste msiure (cap interna, res interna) sono veramente cose che servono solo in specifiche applicazioni. non so se un tester a conduttanza mutua puo' fare misure piu' complete, ma sinceramente per quello che dovevo fare io, questo basta e avanza.
c64 ha scritto:
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E quindi:
'La conduttanza mutua e' l'unica misura che dia un riscontro realistico sullo stato di efficienza o meno di una valvola, che viene inserita nell'ambito di un circuito che ne simula una applicazione reale'.
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come detto aspetteri un commento di Mario, pero' a livello puramente teorico, usare un tubo in una condizione reale e' una cosa impossibile, visto che le condizioni reali di utilizzo sono infinite. anche volendo restringere il campo, un tester a induttanza mutua cosa avrebbe in piu'?? credo di capire solo il modo in cui l'emisisone viene misurata, ma in fondo effettua anche lui un test di emissione......
credo, dal basso della mia ignoranza, che sia solo un problema di interpretazione delle misure. se si e' consci di cosa si sta facendo e la misura e' correttamente interpretata e si conoscono i limiti della stessa, allora un tester a emissione va benissimo
c64 ha scritto:
Osservazione e domanda: come misura la valvola il 'lampemetre' in questione?
Saluti
non mi e' chiara la domanda... come (credo) in tutti i tester, viene impostata una Va e una Vg1/g2 e si misura la emissione, era questo che chiedevi??