TORINO
Maniaci del web, compulsivi battitori su tastiera, videodipendenti cronici da social network: è nato alle Molinette il primo ambulatorio per malati patologici di Facebook. Ogni mercoledì mattina, su prenotazione, gli ambulatori del dipartimento di Psicologia clinica diretta dal professor Donato Munno aprono le porte di via Cherasco 11 a chi non riesce più a fare a meno di un computer. L’ambulatorio per «nuove» dipendenze si occupa - e si preoccupa - dei social network. Ma non solo: in ambulatorio seguiranno i casi di assuefazione in genere da Internet, di quella da videopoker, videogiochi e gioco d’azzardo. L’attenzione degli psichiatri è concentrata però in particolare sui network così tanto di moda, a iniziare da quello per antonomasia, il sito del giovane (e miliardario) Mark Zuckerberg. «Ambulatorio per “nuove” dipendenze», si legge sui volantini affissi un po’ ovunque in ospedale. «Le nuove dipendenze - spiega il professor Munno - sono quelle senza droga.
Maniaci del web, compulsivi battitori su tastiera, videodipendenti cronici da social network: è nato alle Molinette il primo ambulatorio per malati patologici di Facebook. Ogni mercoledì mattina, su prenotazione, gli ambulatori del dipartimento di Psicologia clinica diretta dal professor Donato Munno aprono le porte di via Cherasco 11 a chi non riesce più a fare a meno di un computer. L’ambulatorio per «nuove» dipendenze si occupa - e si preoccupa - dei social network. Ma non solo: in ambulatorio seguiranno i casi di assuefazione in genere da Internet, di quella da videopoker, videogiochi e gioco d’azzardo. L’attenzione degli psichiatri è concentrata però in particolare sui network così tanto di moda, a iniziare da quello per antonomasia, il sito del giovane (e miliardario) Mark Zuckerberg. «Ambulatorio per “nuove” dipendenze», si legge sui volantini affissi un po’ ovunque in ospedale. «Le nuove dipendenze - spiega il professor Munno - sono quelle senza droga.