Le prove sono state effettuate con tre cuffie che, per motivi diversi, considero (ora, e vedremo perché) cuffie di alto livello complessivo: Sennheiser HD-600 con cavo custom, Grado RS-1 e HifiMan HE-500 (ebbene si, dopo averne parlato male, il contrappasso audiofilo ha colpito…).
Dico subito che la mia esperienza con gli amplificatori a stato solido non è amplissima nell’ultimo periodo, in quanto il mio personale gusto mi ha spinto sempre verso amplificazioni valvolari, per la capacità di questi ultimi di ricreare una sensazione di aria attorno agli strumenti e di tridimensionalità della scena riprodotta, sensazioni che non sono mai riuscito a percepire in amplificazioni a stato solido.
Tale desiderio personale mi ha consentito di superare quella sensazione di falsità, di ascolto “sbagliato” che tendo sempre ad attribuire alla riproduzione in cuffia.
Va anche detto, non per piaggeria ma per reale sensazione, che il VHF 1.2 bilanciato che ho avuto fino all’acquisto del Lightning, mi aveva rappacificato con le amplificazioni a s.s., per le sue caratteristiche di respiro e naturalezza di riproduzione, anche se associate ad una resa della gamma bassa per me non al livello del resto (anche se spettacolare in abbinata con l’esuberante Philips Fidelio X1).
AF Lightning
I mesi trascorsi in compagnia del Lightning mi hanno permesso di comprendere la grande qualità di questo eclettico amplificatore, capace di una resa davvero elevata in quasi tutti i parametri per me fondamentali.
Pur se equipaggiato con delle valvole 6N1P, l’amplificatore aveva mostrato subito notevoli potenzialità complessive, anche se potevo lamentare una certa chiusura della scena all’interno della testa ed un po’ di opacità in gamma medio-alta. La scena appariva non allineata alle aspettative che ho nei confronti di un amplificatore valvolare, ma la qualità musicale era comunque molto buona, anche in gamma bassa. Solo un piccolo gonfiore sul medio-basso un po’ fastidioso con le incisioni meno ben fatte…
Poi un amico ha la geniale idea di prestarmi una coppia di 6CG7 Mazda short body, spacciandomele come le migliori 6CG7 mai prodotte… Ricordando i discorsi fatti con Andrea in merito alla RCA Clear Base, avevo qualche dubbio, ma a caval donato, come si sa……..
Montate le Mazda e lasciato scaldare l’amplificatore, è tuttavia bastato molto poco per comprendere che le Mazda sono davvero delle valvole eccellenti, capaci di dare al Lightning tutto lo smalto che gli mancava per essere considerato un amplificatore di grandissimo livello. La scena si è aperta come non credevo possibile, la ricostruzione dei piani sonori fra gli strumenti (la dove è possibile percepirla) si è rivelata con prepotenza, rendendo l’ascolto una vera gioia per le orecchie.
Le voci femminili sono ad un livello qualitativo molto alto, piene e suadenti al tempo stesso, capaci di emozionare realmente. Il riascolto di Eva Cassidy è un brivido continuo, come provo solo con la 009… La gamma bassa è di una presenza inaspettata, veloce il giusto e senza sbavature (non comprendo appieno il concetto di bassi secchi e veloci, soprattutto con gli strumenti acustici), mantenendo solo un filo di gonfiore sul medio-basso, ma assolutamente sopportabile. Il realismo delle voci maschili è altissimo (da ascoltare Monti di Mola di De André…), così come le basi ritmiche della musica rock, senza che nulla si scomponga… La linea di basso di “Maestro della Voce” è bellissima, presente, come ad essere lì a suonare con Dijvas…. La gamma acuta, infine, è giusta, estesa e naturale come ci si aspetta da un amplificatore di classe, capace di rifinire adeguatamente la bellezza del resto. Se avete il disco “Forse le lucciole non si amano più” ascoltatevi “Non chiudere a chiave le stelle” per apprezzare l’eterea bellezza del brano. Fastidi d’ascolto??? Zero………….
Ma come si comporta il Lightning con le tre cuffie? Dico subito che suona in modo più gentile del Questyle, ma non vorrei che tale aggettivo venisse travisato dalle faine dei forum. Il Lightning non rimane indietro in termini di dinamica e velocità rispetto al Questyle, quanto piuttosto porge il messaggio sonoro in maniera più raffinata rispetto al Questyle. Non ha un carattere alla Marquez, quanto uno stile alla Agostini, se mi passate il paragone motociclistico. Tutto al posto giusto, senza necessità di strafare, con un equilibrio invidiabile. Ma sempre in prima fila!
Qualcuno, ovviamente, preferirà quel pelo di aggressività in più del Questyle, altri, invece, la grazia del Lightning. Io, personalmente, li amo entrambi!
Con la HD-600 la prestazione è splendida, corposa, completa. La gamma bassa è, per me, praticamente perfetta, senza sbavature, solo con un lievissimo accenno di gonfiore del medio-basso nelle peggiori incisioni. La gamma media non ha alcuna asprezza, anche in presenza di incisioni ricche di sibilanti (La Cassidy, su tutte, da lacrime agli occhi). Chitarre magiche, con una ricchezza armonica ed un dettaglio incredibile. Le dita di De Lucia sulle corde sono assolutamente reali. Gamma acuta più presente che non con il Questyle, a completamento di un arazzo di grande valore. Scena più ampia, mi vien quasi da dire ovviamente…, rispetto al fratellino a s.s. Eccellente!
La RS-1 si trova bene con il Lightning, che le dona uno spolvero di ottimo livello. L’americana non ha il basso profondo della HD-600, ma mostra un controllo da prima della classe. La scena è buona, ma non così bella come quella della 600, cui, però, dà dei punti in gamma acuta, per l’ottima estensione e la grande naturalezza. La gamma media appare meno fluida di quanto lo sia con il Questyle, soprattutto con le voci maschili, che appaiono appena nasali e meno naturali. Molto naturali ariosità e scena, belle e senza eccessi. A differenza della 600, con la quale non riesco a percepire alcuna differenza, la RS-1 appare sensibile al controllo dell’impedenza presente sull’amplificatore, preferendo il settaggio per basse impedenze (che però le fa captare un lievissimo ronzio circuitale). Prestazione complessiva, in ogni caso, di ottimo livello.
Infine la HE-500, che mi ha fatto ricredere in merito alle sue qualità… Cose da matti… Il brutto anatroccolo che si trasforma… Collegata al Lightning la HE-500 appare una cuffia completamente diversa da quanto ascoltato con il VHF. La cuffia acquista immediatamente una gamma bassa come si deve e raggiunge un equilibrio timbrico prima sconosciuto. La gamma bassa è profonda e molto controllata, non presentissima, ma assolutamente allineata al resto dell’emissione, senza squilibri. La gamma medio-alta è sempre molto bella, liquida, fluida e senza nessun tipo di alterazione timbrica. La gamma acuta è, come già rilevato, piuttosto estesa e più presente che non con la HD-600 e la RS-1. La scena è ampia e profonda, fortunatamente non tanto come con il Questyle, e non presenta alcuna sensazione di buco sul fronte percepito. Si attenua anche quel senso di ascolto da fondo sala, che porta in certi casi alla perdita di qualche dettaglio, rendendo la resa complessiva molto omogenea e realistica. Fra le tre cuffie resta quella con la maggior sensibilità alle sibilanti. Che dire? Mi piace davvero tanto!
Questyle CMA800R
E veniamo al Questyle, gentilmente prestato dall’amico Turo insieme al DAC exaSound E20 ed al superalimentatore Teddy Pardo, con il quale ho svolto tutto il confronto fra gli amplificatori (DAC eccellente!!!).
Non sto a descrivere amplificatore, se non per dire che si tratta di un apparecchio con ingressi RCA e XLR (selezionabili con interruttore) e con uscita RCA per fungere da preamplificatore, con doppia uscita per cuffia in formato jack 6,3 mm. Il test è stato svolto sia in sbilanciato che in bilanciato.
L’apparecchio ha da subito sconvolto abbastanza profondamente le mie convinzioni in materia di amplificatori a stato solido. Per chi ha fretta dico subito che si tratta del miglior amplificatore a stato solido da me ascoltato in 40 anni….. Posso dire con assoluta tranquillità che può essere senz’altro per molti l’amplificatore definitivo, con grande gioia per il nostro portafoglio e per le nostre orecchie!!!
Ma cos’è che lo rende alle mie orecchie un amplificatore eccellente? Semplice, è il primo s.s. che non mi fa rimpiangere un amplificazione valvolare…
L’energia e la dinamica che è in grado di donare al programma musicale, unitamente alla contemporanea capacità di raffinatezza e delicatezza, lo rendono unico per i miei gusti. Alle caratteristiche di neutralità, capacità d’analisi del contenuto musicale, fermezza e concretezza che mi aspetto da un amplificatore a s.s., unisce ampiezza di scena, respiro, armoniche, decadimento temporale delle note proprie di un’eccellente amplificazione valvolare.
La gamma bassa è piena, dinamica, concreta e, soprattutto, naturale…. Ascoltando questo ampli con la RS-1 e ricordandomi com’era il suono del VHF 1.2, è come tornare a casa dopo un ascolto con dei bei diffusori con woofer da 25 cm e riascoltare lo stesso brano con i miei 4 38 cm…….. Un’altra cosa, pur avendo ascoltato ottima musica anche con i 25 cm….. Ed il Questyle è capace, come nessun’altro, di rendere finalmente giustizia alla gamma bassa.
Sorvolo sull’eccellenza della gamma medio-alta, perché è esattamente come dovrebbe essere per le mie orecchie foderate di bresaola…. Liquida, fluida, priva di qualsiasi asprezza e dotata di una estensione in alto che sembra non fermarsi mai. Insomma, bella come quella del Lightning!!!!!
Ma quello che mi fa impazzire è la tridimensionalità che questo amplificatore è in grado di restituire all’ascolto. Il famigerato cane di Amused To Death è proprio là dove deve essere, dietro la testa!!! E’ questa capacità di realismo che mi ha lasciato basito… Vi ricordo che sono un amante convinto (anche se non la possiedo più) della HD-800 e della sua capacità di ricostruire, a mio gusto, una scena credibile, a differenza della quasi totalità delle cuffie. Ebbene, il Questyle realizza questa magia anche con cuffie assolutamente non riconosciute come capaci di ricreare scena. Si attenua quella sgradevole sensazione di musica dentro le orecchie che le cuffie tendono naturalmente a restituire, e la musica prende forma e respiro.. Fantastico!!!
Riguardo alla resa delle cuffie del confronto, il Questyle offre prestazioni differenti al variare dell’impedenza, pur tenendo conto dell’ovvia diversa personalità delle cuffie stesse.
La cuffia che, a mio avviso, maggiormente cambia le sue caratteristiche rispetto al carattere medio che le viene attribuito e la HD-600. Il Questyle le dona una gamma bassa profonda e corposa, avvicinandone le caratteristiche a quella della HD-650 per carattere ed imponenza. Tuttavia non scompone la gamma medio-bassa, mantenendo quel bel carattere “fresco” che la distingue dalla 650, impedendo di poterla considerare scura. Anche la scena appare ampia, soprattutto in larghezza (meno in profondità). La gamma media è bella soprattutto con le voci maschili, in quanto con quelle femminili capita di percepire qualche asprezza che la 600 ha, per me, mostrato più d’una volta. Non quindi un problema dell’amplificazione. La gamma acuta mostra invece un pizzico di roll-off, che ne limita un poco l’ariosità. Forse un problema di interfacciamento legato all’impedenza? Comunque, resa assolutamente maiuscola.
La RS-1 acquista una bella scena (non certo un pregio delle Grado) pur con i flats, anche in profondità. La gamma bassa è piena, potente e presente, mai sbavata, a supporto di una gamma media particolare, ma per me molto piacevole, che si giova del respiro del Questyle. La gamma acuta non risente di cedimenti e completa in modo molto naturale la resa musicale della cuffia. Ottima!
E veniamo alla HE-500. Come detto sopra, la cuffia mi aveva abbastanza deluso con il VHF 1.2. Ad una più che discreta gamma medio-alta, abbinava una gamma bassa per i miei gusti non allineata al livello musicale del resto. Profonda quanto occorre, ma priva di ritmo, dinamica, corpo. Con il Questyle, anche se meno che con il Lightning, la cuffia risale in maniera sensibile la scala dei miei personalissimi valori di riferimento. L’emissione in gamma bassa si allinea alle prestazioni del medio-alto, fornendo una prestazione certamente convincente; fra le tre cuffie è quella che da la sensazione di maggior estensione in frequenza. L’ariosità propria della cuffia viene ribadita anche con il Questyle, anche se (e, stranamente, in connessione bilanciata in particolare) in maniera pure eccessiva. Provo a spiegarmi: la sensazione di dilatazione, soprattutto in orizzontale, tende a ridurre la coerenza (e l’intelleggibilità dei micro dettagli) su tale piano, lasciando uno spiacevole buco nero fra l’esterno ed il centro del palcoscenico, che alla lunga mi stanca. L’incisione di “Live At Carnegie Hall” di Belafonte appare abbastanza sconcertante, da questo punto di vista. La sensazione appare ben più modesta in connessione sbilanciata, che ritengo sia più “naturale” per questa cuffia, riducendo anche quel senso di “ascolto da fondo sala” che è più evidente in bilanciato.
Conclusioni
Ed eccoci alle, sudate, conclusioni! Cosa rimane da questi giorni di prove?
Il Questyle è realmente un amplificatore eccellente, dalle prestazioni estremamente convincenti anche per un fissato “valvolista” come il sottoscritto. Le prestazioni fornite con le diverse cuffie ne fanno una scelta concretamente definitiva, per tutti quelli che cercano il piacere d’ascolto e la correttezza timbrica, unita alla capacità di regalare emozioni. Certamente il miglior stato solido mai ascoltato dal sottoscritto.
Il Lightning è stato una vera sorpresa, un amplificatore multi-purpose (pre + ampli cuffia) dalle prestazioni assolutamente di prim’ordine, capace di rendere alcune cuffie (HD-600 e HE-500, in questo caso) delle vere regine del settore.
Capace di un suono preciso, equilibrato, senza sbavature, ma anche magico e coinvolgente come pochi. Anche il Lightning potrebbe essere senza alcun dubbio un amplificatore definitivo, soprattutto (udite, udite!!!!) con la HE-500.
Per chi è arrivato fin qui, grazie della pazienza…
Ultima modifica di Edmond il Sab Apr 26 2014, 12:32 - modificato 1 volta.