Il Reference è un due telai, linea non facile da interfacciare, costruito molto bene e caratterizzato da una valvola azzurra dal suono preciso e neutro.
Settabile su vari valori tramite piccoli potenziometri posti in vista nella parte superiore (c'è un pannello trasparente) sul telaio pre.
Il Resurrection è più recente rispetto al Reference, a dispetto di un prezzo molto più contenuto ed al fatto che sta tutto in un unico telaio, ha il phono (MM).
Come anche l'altro, la costruzione (dal punto di vista estetico) è un po' "pesante" senza però eccedere nel pacchiano.
La costruzione meccanica per me è molto bella, usa sia selettori che levette (con sicura) e potenziometro, molto belli all' uso.
L'oggetto è piuttosto pesante (mai come il reference comunque) e sul pannello posteriore, gli ingressi e le uscite sono indicati in mod "garibaldino"
Passando al suono, anche questo pre ha la possibilità di intervento diretto da parte dell' utilizzatore che può variare diversi parametri per affinare il suono a proprio gusto.
Di suo, si parte da un pre prevalentemente di carattere neutro, con una impostazione tonale che dovrebbe piacere molto agli statosolidisti.
La gamma dove questo è maggiormente evidente è quella bassa che è proposta quasi sempre (salvo caso di abbinamenti molto sbagliati) controllata, frenata e potente.
La definizione su quegli archi (violoncelli e contrabbassi) insistenti su queste frequenze è molto buona, proprio come nell' ascolto live, l'amalgama dei due non è cancellazione, bensì accordatura, i due vanno a braccetto ma distintamente.
Questa pulizia della gamma bassa e medio bassa non è ottenuta a scapito della necessaria energia.
La gamma media ne risulta molto pulita e si sviluppa verso l'alto con grande facilità in un equilibrio tonale neutro.
Esente da difetti?
Forse, per certi gusti si.
Per me ha un difetto, è troppo neutro, tutto bello, tutto ben definito e preciso , tutto amalgamato come deve essere, dinamico e teso.
Però a, mio gusto e sia chiaro, a mio gusto, preferisco un suono un pelo + "umano", non vorrei esprimermi male, il concetto non è semplice.
Dissanayake ti porta l'orchestra in casa, a qualsiasi volume la si senta, si sente tutto e con un dettaglio assoluto, ma c'è quasi un silenzio innaturale, un silenzio che dal vivo non c'è mai.
Questo è l'effetto orchestra in casa, "costretta" nello spazio di casa mia.
Se cerco di ascoltare qualche nouance nascosta con Dissanayake me la porto riconoscibile in modo evidente e ben distinta (sforzandomi all'ascolto) e con lei porto la musica in casa.
Con altri pre, porto prima la musica, con altri ancora porto me a teatro, senza la "costrizione" della orchestra nel mio spazio ridotto.
In entrambi questi due casi, una cosa appare evidente, nel primo, ho la musica ma meno dettaglio evidente (cioè mi dovrei sforzare di + per riconoscerlo, ma mi viene meno spontaneo cercarlo), con le altre (quando sono io che vado in teatro) il dettaglio evidente scompare, c'è musica in sala e basta (con i vari difetti, tipo il "respiro" rumoroso del fondo della sala).
Per cui, secondo me, se si ha un sistema molto dettagliato di suo (o molto frenato/potente in gamma bassa), non metterei un pre Dissanayake.
Viceversa, se avessi un insieme in cui volessi aumentare il livello del dettaglio controllando nel contempo/evidenziando la gamma bassa, credo che Dissanayake Resurrection sia da prendere in considerazione seria.
A chi piace l'immagine, non è il suo forte.
Funziona benissimo il suo phono anche con MC a media uscita > 0,75 mV se correttamente interfacciato a valle, anche con meno.
Avendolo provato ad interfacciare con diversi finali, trovo che perde molto se l'impedenza di carico del finale non sia piuttosto elevata (tipo > di 20 KOhm, però vado molto a spanne perché non so quale sia la sua impedenza di uscita).
L'ingresso CD è davvero molto buono, non ho molti CDP, però fra quelli che ho mediamente mi è sembrato di sentirli tutti suonare mediamente in modo + equilibrati del solito.
Ovviamente, quando parlo anche delle differenze rispetto ad altri pre, non è che stia dicendo che fra uno e l'altro ci sia un abisso di risultato, c'è una differenza, ma per diversi parametri diventa sfumatura, tante volte ho provato ad ascoltare "in cieco" in quanto volevo verificare se la differenza la sentissi per davvero.
E' uno dei pre + universali che conosca, io lo ho abbinato volentieri ad un finale a SS (cosa che di solito non amo fare), l'unica raccomandazione che credo di poter dare, non si deve "smanettare" troppo e troppo presto con le regolazioni, meglio maturare le proprie valutazioni adagio adagio.
Ciao!
Pietro