Queste casse montano un altoparlante tedesco AER MD 3B largabanda con efficienza dichiarata di 100dB/Watt/mt a 16 Ohm ed una risposta in frequenza particolarmente lineare ed avendo anche io un paio di case monovia sono sempre interessato all' ascolto di nuovi altoparlanti, magari compatibili nelle mie casse.
Naturalmente, dopo un po', con la mia solita faccia tosta ho "strappato" un invito a casa sua per potere ascoltare bene questi diffusori che avevo già ascoltato in precedenza nell' ambito di una manifestazione a Milano.
Così, dopo qualche settimana, eccomi in macchina in compagnia di un appassionato che vive vicino a me sulla strada per l' Emilia.
Viaggio sotto la pioggia fine e con poco traffico durante il quale si chiacchiera del più e del meno facendo si che le quasi 3 ore impiegate trascorrano velocemente.
All' arrivo veniamo accolti molto gentilmente ed il padrone di casa ci introduce nella sua curatissima stanza da musica. Fin dal primo colpo d' occhio è evidente la grande cura e passione che hanno guidato le scelte del possessore di questo sistema.
La stanza, di regolare forma rettangolare e che vedete nella successiva foto, è rettangolare e pur se senza evidenti trattamenti acustici (cosa che personalmente prediligo) decisamente ben suonante.
Per prima cosa, una vasta ed ordinatissima collezione di supporti (CD ed LP) ben disposta sulle pareti in scaffalature molto eleganti.
Al centro, di fronte a noi, due tavolini in legno porta elettroniche sui quali sono sistemati il giradischi, il lettore CD, il pre ed il finale.
Le due Pnoe, naturalmente, attirano subito l' occhio, sia per le dimensioni piuttosto importanti che per il design molto pulito e particolare, alleggerito dal colore bianco.
Approfittando della gentilezza del nostro anfitrione chiedo di iniziare gli ascolti con alcuni LP che ho portato con me (ed anche alcuni CD).
Mi siedo in pole position sul comodo divano e si da fuoco alle polveri.
Iniziamo subito con il brano Ain't no sunshine dal disco Plan b3. Questa interpretazione del un noto brano è a parer mio una delle più belle che conosca. Il sax accompagnato da Hammond, chitarra e percussioni offre un sound "esatto" ed al contempo struggente di cui la registrazione completamente analogica del 2007 ha saputo cogliere ogni sfumatura viene riprodotto con una concretezza "materica" ed una facilità della escursione dinamica e tonale che non può che emozionare.
L' inizio del brano Opening Montage dall' Lp "one from the heart" con T. Waits e C. Gayle è caratterizzato da una moneta che, al centro e in basso della scena, cade sul pavimento e ruota con una sonorità argentina prima di fermarsi. Le voci dei due grandi artistici si accompagnano con grande naturalezza e l' entrata del basso mi appare leggermente più "arrotondata" di come la vorrei.
Il successivo brano "blues for HG" dall' LP As You Like It di F. Gulda (e il seguente: I only have eys for you) sono una vera delizia per la coerenza geometricamente perfetta con cui il trio pianoforte, contrabbasso e batteria si esprime portandoti lì, davanti all' evento.
Intanto ci raggiunge Sandrino, amico del nostro ospite che ha pure collaborato con lui nella messa a punto e posizionamento fine di diffusori.
L' ultimo LP che ho portato "Musikalische Exequien" di Schutz (P. Herreweghe/la chapelle Royale/Harmonia Mundi) è uno di quei momenti musicali che personalmente adoro. Il rincorrersi delle voci sul tappeto strumentale è quanto di più bello, per me, possa esistere e di malavoglia devo distaccarmi dall' ascolto (abbiamo ancora alcuni miei CD e dischi portati dal mio amico che vorremmo poter ascoltare).
Comunque, da qui in avanti, una idea abbastanza definita di come "vivere" questo impianto credo di essermela già fatta. Un impianto fatto per ascoltare a lungo, con effetto live molto spinto, forse un pelo smussato in gamma alta ed arrotondato in basso (cosa che credo poter imputare essenzialmente allo SME V).
Dopo l' ascolto di alcuni altri LP (sia portati dal mio amico che di proprietà del padrone di casa), avendo avuto in passato lo SME V, mi viene il dubbio che il metodo utilizzato per "caricare" il peso della testina sia stato un po' troppo dal lato "dinamico/molla" e poco da quello statico/contrappeso. Siccome so quanto questo possa influire su questa leggera "rotondità" in gamma alta ed "arrotondamento" in gamma mediobassa (ed in particolar modo in un sistema monovia che a mio parere è molto sensibile ad ogni più piccolo intervento, chiedo e mi viene risposto che in effetti il peso è stato dato utilizzando esclusivamente la molla.
Date le caratteristiche della testina osservo che mi parrebbe possibile ottenere un risultato più "preciso" utilizzando un mix fra carico a molla e contrappeso.
L' ascolto dei successivi CD (fra cui il solito e già utilizzato in altri "giri di ascolti" Michel Jonasz "La fabuleuse historia de Mr. Swing") mi da parziale conferma di questa idea in quanto la definizione negli strumenti che sono particolarmente insistenti su queste frequenze mi appare perfino migliore (dura per un analogista come me dire una cosa del genere) di quanto ascoltato prima in LP.
A questo punto ci viene offerto un caffè e noi ben volentieri accettiamo, si chiacchiera del più e del meno e il padrone di casa decide di fare la prova e settare il peso della testina utilizzando per metà la molla e metà il contrappeso.
All' ascolto mi pare (e credo anche agli altri presenti) che l' Lp ha preso un altro piglio grazie ad un piccolo ma importante miglioramento proprio nella precisione e nella capacità di "definire" ancor meglio gli strumenti singoli (come le voci) nella massa strumentale (nel coro).
Una prova di cambio del cavo phono era anche intervenuta durante gli ascolti (indipendentemente da quella del tipo di impostazione del peso) ma un ritorno al cavo precedentemente montato ci è parso auspicabile in quanto, io credo a tutti i presenti, ci è parso più andare nella direzione di un suono coerente e definito.
Quello che mi meraviglierà maggiormente (in fondo, alcune delle caratteristiche che sto ascoltando sono comuni a quelle che mi offrono anche i monovia che ho a casa) sarà il momento in cui il padrone di casa ci farà sentire una parte di "Night in Tunisia" a volume ben più elevato di quello cui sono abituato io. Anche durante questi momenti non si avverte alcun senso di difficoltà o compressione da parte dell' impianto e l' ascolto prosegue fluido, coinvolgente a tratti impegnativo ma mai affaticante.
Come dice l' amico venuto con me:" c'è tutto quello che si può desiderare".
Nessun limite quindi? Come sempre, a mio parere, c'è il rovescio della medaglia per cui a fronte di tanta naturale dinamica e coerenza timbrica l' estensione tonale non mi pare raggiungere la prima e l' ultima ottava e l' SPL, pur se buono, non è quello che potrebbe offrire un sistema multivia di alta o media efficienza ma multi amplificato attivamente con finali iper potenti a SS. Se uno desiderasse queste cose come elementi irrinunciabili, allora dovrebbe scegliere altro, ma valutando i desiderata espressi qui di seguito del proprietario delle PNOE, direi che l' impianto che ha, lo rispecchia molto bene.
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: La fluidità del suono e la ricchezza armonica
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R: Non un singolo parametro, ma quella magia che crea suggestione ed emozione all'ascolto, come accade dal vivo
D: Quello meno importante?
R: La ricerca dell'iperdettaglio fine a se stesso
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Ora non penso di cambiare, vorrei implementare il sistema analogico con un'altra testina da montare su un braccio Jelco, che già possiedo
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Poter ascoltare la musica con qualche sistema ben settato e provare quello che provai io tanti anni fa, innamorandomi di questo bellissimo hobby.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Esecuzioni di piano solo (Chopin, Mozart e Beethoven per la classica o jazz fruibile) e trio jazz (i migliori standards)
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: Se posso, cerco di stare in posizione centrale non oltre la metà sala; con concerti solisti, mi sono disposto dietro a pochissimi metri dall'esecutore.
Sono trascorse quasi 5 ore e sebbene a malincuore dobbiamo riprendere la strada verso casa portando con noi il bel ricordo di un pomeriggio ad ascoltare musica presso un altro grande appassionato.
L' impianto è così composto:
Giradischi Michell Odyssey 2004
Braccio SME V con testina Lyra Delos
Pre phono Grandinote Celio mk2
Lettore cd/sacd Esoteric X01 LE
Pre Grandinote Proemio
Ampli KR Audio Kronzilla SX
Diffusori Arcadian Audio Pnoe
Cavi Faber's Cables, Shunyata Anaconda e PS Audio
Ciabatta Faber's Cables
Trattamento d'ambiente Stein Acoustic Harmonizer
Tavolini Yamamoto in massello di ciliegio
Ultima modifica di pepe57 il Ven Gen 27 2017, 22:36 - modificato 2 volte.