dunque, eccomi dopo due giorni di assiduo lavoro di messa a punto.
sostanzialmente si è trattato di sperimentare una delle funzionalità principali del software AVS 3d e cioè quello della riproduzione attraverso un sistema che comprende 2 coppie di casse: 2 anteriori e 2 posteriori.
Devo subito dire che se fossero state rispettate 2 condizioni tutta la faccenda si sarebbe ridotta a 1/2 ora di lavoro, + o -; le condizioni sono: 4 casse uguali e sistemi di amplificazione uguali x fronte e retro.
Queste condizioni si verificano automaticamente nel caso di 4 casse uguali amplificate, condizione definita ideale sia dal fornitore che dal sottoscritto, come già detto in passato.
Poichè però, per come è concepito il tutto, è perfettamente possibile operare diversamente, ho fatto con quello che attualmente passa il convento (e, come vedrete diametralmente opposto alla condizione ideali):
davanti
Infinity Renaissance 90
ampli vincent sp331
dietro
Infinity RS 2.5
ampli sonus faber amator power
mac book
echo AF4
il software AVS consente di parametrizzare le seguenti grandezze per ogni singolo diffusore:
volume
equalizzazione in ampiezza (no fase)
ritardo di gruppo
ed inoltre effettua, ovviamente sulla base di questi dati, una rielaborazione del suono ignota ai più.
problema: non avendo mai ascoltato un set-up correttamente dimensionato non avevo punti di riferimento sul potenziale risultato e sono stato obbligato ad andare avanti per tentativi, confrontandomi via internet con quei pochi che ho trovato, tentando di interpretare termini assolutamente esoterici.
risultato.
difficile da descrivere. è un'esperienza inconsueta per chi, come credo tutti noi, ha come riferimento i normali parametri di ascolto di un impianto hifi.
il parametro principale su cui incide è la costruzione della
bolla sonora nella quale sembra di essere immersi. attenzione, il palcoscenico resta sempre davanti e la collocazione degli strumenti non cambia, ma paiono disposti nello spazio ed il suono (armoniche, ambienza, echi, rumori, ecc.) è tutto intorno all'ascoltatore.
io sono contrario all'utilizzo di termini enfatici e magniloquenti e questa non è certo una cosa che faccia gridare al miracolo. assolutamente no. ma devo pur cercare di descrivere come si sente anche per dare conto delle motivazioni che mi faranno mantenere questo setup.
posso portare due esempi, tenendo conto che ascolto quasi esclusivamente musica classica.
1. ascolto dal vivo in auditorium
il fronte sonoro che giunge allo spettatore non è quello che normalmente si ascolta con l'impianto. ci sono ovvie differenze tra sale diverse ma, se ci concentriamo sulle caratteristiche olofoniche di una sala da concerto posso dire che questo set-up fa un passo avanti verso la riproposizione in questa direzione.
2 visione al cinema
per chi ci è stato: avete presente avatar? ecco, possiamo, per analogia, pensare ad una trasposizione in chiave olofonica della tridimensionalità con gli occhialini.
il tuning effettuato, a meno di una botta di culo stellare, è tutto fuorchè fine, ma tanto c'è tempo.
fate la tara su quel che ho detto e considerate che è il frutto del primo ascolto con il relativo effetto-novità. sono convinto che può anche non piacere. vedremo.
che vi devo dire? ognuno si diverte a modo suo...