La musica ha la capacità di portarti indietro nel tempo.
Come una istantanea scattata di soppiatto, è capace di immortalare un momento.
Così mi ricordo di quell’istante..quel momento..durante le vacanze di Natale, in cui mi chiedesti cosa stavo ascoltando in cuffia sotto le coperte, mentre eri accanto a me, in quell’indimenticabile domenica mattina di dicembre.
Il ricordo di un momento.
Il ricordo di un’istantanea.
Il ricordo di un amore.
Che non tornerà più indietro.
Esiste un confine dove i sogni si materializzano, prendono forma e si scompongono in mille immagini senza volto, mille frammenti di note amalgamate senza tempo, senza limiti possibili, senza età, come magma inarrestabile, raffreddato, amorfo, indefinito e indefinibile.
Esiste un mondo senza dimensione, dove la musica regna sovrana, senza condizionamenti, scevra di compromessi e falsi compiacimenti, senza finti alibi alimentati da promesse non mantenute.
Un posto dove l’arcano, l’onirico sono raccontati con grazia e semplicità estrema, complici effimeri della durata di un disco, di suoni eterei legati alle sensazioni di un momento.
Voci che si accavallano, di una dolcezza infinita, di uno stile inconfondibilmente atemporale, scandite dalle note di un trombone in sottofondo, da un contrabbasso jazzato, dai piatti scintillanti di una batteria che non potrai più suonare, mai più.
Le note di un pianoforte che avrei da sempre voluto trovare.
Poi,30 secondi di cageano silenzio, come fosse esso stesso una canzone, a rimarcare una dicotomia latente:
'neither here...' e 'nor there...'.
Un lampo di genio, ancora.
Da qualche parte, cercavo questi suoni.
Da qualche parte, prima o poi sapevo si sarebbero materializzati.
E poi, una stupenda sommessa cover di Jobin, quella “Insensataez" che ti entra dritta al cuore, prima che te ne sia reso conto.
E’ questo quello che sto ascoltando,
è questo il tuo regalo per questo 2010.
E’ questo il CD che non riesco più a togliere dal lettore:
Cuckooland, Robert Wyatt.
Thanx Robert.
Come una istantanea scattata di soppiatto, è capace di immortalare un momento.
Così mi ricordo di quell’istante..quel momento..durante le vacanze di Natale, in cui mi chiedesti cosa stavo ascoltando in cuffia sotto le coperte, mentre eri accanto a me, in quell’indimenticabile domenica mattina di dicembre.
Il ricordo di un momento.
Il ricordo di un’istantanea.
Il ricordo di un amore.
Che non tornerà più indietro.
Esiste un confine dove i sogni si materializzano, prendono forma e si scompongono in mille immagini senza volto, mille frammenti di note amalgamate senza tempo, senza limiti possibili, senza età, come magma inarrestabile, raffreddato, amorfo, indefinito e indefinibile.
Esiste un mondo senza dimensione, dove la musica regna sovrana, senza condizionamenti, scevra di compromessi e falsi compiacimenti, senza finti alibi alimentati da promesse non mantenute.
Un posto dove l’arcano, l’onirico sono raccontati con grazia e semplicità estrema, complici effimeri della durata di un disco, di suoni eterei legati alle sensazioni di un momento.
Voci che si accavallano, di una dolcezza infinita, di uno stile inconfondibilmente atemporale, scandite dalle note di un trombone in sottofondo, da un contrabbasso jazzato, dai piatti scintillanti di una batteria che non potrai più suonare, mai più.
Le note di un pianoforte che avrei da sempre voluto trovare.
Poi,30 secondi di cageano silenzio, come fosse esso stesso una canzone, a rimarcare una dicotomia latente:
'neither here...' e 'nor there...'.
Un lampo di genio, ancora.
Da qualche parte, cercavo questi suoni.
Da qualche parte, prima o poi sapevo si sarebbero materializzati.
E poi, una stupenda sommessa cover di Jobin, quella “Insensataez" che ti entra dritta al cuore, prima che te ne sia reso conto.
E’ questo quello che sto ascoltando,
è questo il tuo regalo per questo 2010.
E’ questo il CD che non riesco più a togliere dal lettore:
Cuckooland, Robert Wyatt.
Thanx Robert.