Del Roma hi-end , qui non se n'è parlato , giustamente direi , perché oltre l'encomiabile impegno per organizzarlo , mi è parso che dal punto di vista audiofilo ci fosse veramente troppo poco da vedere e soprattutto da ascoltare.
La cosa più imbarazzante però è stata quello di leggere , su altri forum per fortuna, di persone che ne sono rimaste positivamente impressionati.
Tra amplificazioni Norma che mortificavano completamente i MINI di Di Prinzio con una poverta di armoniche a dir poco imbarazzante , le Giussani che strillavano come aquile giulive sia pure se collegate ad elettroniche piaciose come le Mcintosh, forse solo un po' meno della sala Capecci , le Klipsch che rimbombavano anch'esse pilotate con elettroniche Mcintosh tanto che ne fui attratto solo perché pensavo che si fosse rotto qualcosa, e le Nightingale che suonavano come una buona buona filodiffusione anni 70 , senza verve con un pizzico di dinamica appena percepibile sulle voci , ma solo se non si superavano volumi d'ascolto degni di una sala da tè.
Imbarazzante !
O penoso , per dir meglio.
Se poi ci aggiungiamo che non c'era neppura la fotografia di un Accuphase , Audio Research, Mark Levinson , , Sonus Faber , Avalon Wilson Audio , Audio Note, Gryphon, Yba, Nad, Musical Fidelity, Spendor, ProAc , Lector, , Kharma, Reimyo, Snell,Diapason,Sme , Vpi,, Project, Koetsu, ecc ecc senza arrivare a Montagna, Allnic, Shindo, Teknè,Kondo ecc ecc,,,,,,,,verrebbe da domandarsi se i "Romani" si meritano tanta pochezza o se invece non sia il mondo audiofilo che ormai è arrivato alla frutta.
Si poteva solo acquistare tra una discreta scelta di vinili , di valvole , ciabatte e piedini in grafite,,,,,,,,perché anche i normali cd/sacd latitavano.
,,,,,,,non mi resta che sperare nel futuro,,,,,ma si sa ,,,,chi di speranza vive , disperato muore !