Qui lo sviluppo integrale del 3d:
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?ARCHIVE=&TOPIC_ID=129919
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Oggi si è deciso che il "suono" debba essere caratterizzato da bassi profondi ultraveloci, una discreta arretratezza del mediobasso, visto sempre e solo come nemico (i.e. abbandono di qualunque naturale morbidezza della gamma bassa) ed una ruffianissima coloritura-accentuazione della gamma medioalta, che viene portata avanti quel tot necessario a creare effetto presenza/rifinitura, esasperando sensazioni assolutamente impressive, ma molto lontane dalla realtà. Questo è il suono che vogliono proporci e che io, disconosco.
E ciò su cui punto soprattutto la mia attenzione è proprio la gamma bassa che nella realtà è SEMPRE all'opposto di ciò che questi diffusori ci vogliono imporre.
Ripeto: un contrabbasso, magari in pizzicato jazz, non fa "tunc, tunc" ma un molto più naturale "smump, smump".... e spero che l'onomatopea sia sufficientemente chiara.
Il respiro di una grande orchestra sinfonica è dato dalla ciccia in mediobassa frequenza; e di una grande sezione di 20 + 18 violini si apprezza il velluto lucente, non il crine raspato. Crine raspato che si apprezza invece nel violino solista. E attenzione: non si confonda il concetto di "velluto lucente" che il più banale "suono ambrato" di audiofila e pure deletweria memoria. Sì, insomma: dovete sentire un'orchestra sinfonica dal vivo per capire di cosa parlo...
Questi nuovi maitre-a-penser invece ci vorrebberro uniformare tutto e tutto nella medesima direzione. Non è così che funziona.
Certo, queste nuove tendenze, se vogliamo, risolvono spesso endemici problemi degli ambienti d'ascolto domestici, che guarda caso, risultano spesso critici nella gamma mediobassa e nella difficoltà nel riprodurre chiarezza del suono.
Ma chi l'ha detto che la via del bel suono debba essere facile? Preferiamo uccidere il suono per risolvere un problema, oppure non è forse meglio dare un senso compiuto alla parola "audiofilo"? O ancora, girando la prospettiva, è meglio spendere 150.000 euro di un sistema finto e ruffiano lontano dalla musica vera, oppure spenderne 15.000 di cui 5.000, se serve, in trattamenti acustici ambientali, sbattendosi per un po' di tempo per trovare l'assetto corretto del sistema impianto-ambiente?
E sia chiaro che queste mie sono domande retoriche.
Il re è nudo e bisogna dirlo. E dico anche che ne ho le palle piene di tutti i recensori conniventi, che sanno perfettamente come stanno le cose, ma a cui fa comodo assecondare i clienti di prestigio di gruppi edirtoriali che ormai sono fornitori di veline, piuttosto che organi di informazione... E nei casi peggiori si affidano alla penna di poveri grulli incompetenti. E sto parlando a livello mondiale, non solo italiano. Anzi, se possibile, all'estero stiamo messi ben peggio che in Italia e a guidare la classifica del peggio, sono, purtroppo, proprio gli Stati Uniti, la cui editoria di settore è devastata da incompetenti, corrotti e inclassificabili, pur molto noti, personaggi...
Qui si è perso di vista il suono reale, spesso in cattiva fede: PUNTO E CHIUSO.
Marco Lincetto
"Sono un operatore del settore musicale e sono molto inadeguato al settore in cui opero. Sono inadeguato tout-court"
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