Esce il 5 marzo in tutto il mondo 'People, Hell & Angels' (Experience Hendrix LLC/Legacy Recordings - divisione di Sony Music Entertainment), nuovo e prezioso album di Jimi Hendrix con 12 registrazioni inedite del periodo 1968 -1970, che ci presentano il leggendario chitarrista impegnato in studio, al lavoro per creare la sua prossima grande “impronta” musicale, per la prima volta al di fuori della Jimi Hendrix Experience.
il nuovo Hendrix
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il nuovo Hendrix
davidgilmour- Senior Member
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Re: il nuovo Hendrix
lizard conosci anche gli altri album postumi di Hendrix? Ho visto sul web che ne sono usciti molti nel corso degli anni, che mi dici a riguardo?
Possibile che Hendrix abbia scritto così tanto materiale all'epoca da incidere tutti questi dischi, oppure sono farciti da pezzi inediti e classici già conosciuti?
Mi sto incuriosendo molto, devo procurarmi qualcosa!
Possibile che Hendrix abbia scritto così tanto materiale all'epoca da incidere tutti questi dischi, oppure sono farciti da pezzi inediti e classici già conosciuti?
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Re: il nuovo Hendrix
Gli album che ha fatto in vita sono questi:
1967 - Are You Experienced
1967 - Axis: Bold as Love
1968 - Electric Ladyland
1970 - Band of Gypsys
Poi il padre ha fondato la Hendrix Foundation, che sforna dischi come The Jimi Hendrix Experience un box di hit e inediti,poi nel 2010 viene pubblicato Valleys of Neptune con 12 inediti registrati nel '69, fossi in Te mi procurerei almeno i primi album citati
1967 - Are You Experienced
1967 - Axis: Bold as Love
1968 - Electric Ladyland
1970 - Band of Gypsys
Poi il padre ha fondato la Hendrix Foundation, che sforna dischi come The Jimi Hendrix Experience un box di hit e inediti,poi nel 2010 viene pubblicato Valleys of Neptune con 12 inediti registrati nel '69, fossi in Te mi procurerei almeno i primi album citati
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Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica. (Luciano Pavarotti)
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Non posso immaginare la mia vita o quella di chiunque altro senza la musica: è come una luce nel buio che non si spegne mai. (Martin Scorsese)
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Re: il nuovo Hendrix
desmoraf68 ha scritto:Gli album che ha fatto in vita sono questi:
1967 - Are You Experienced
1967 - Axis: Bold as Love
1968 - Electric Ladyland
1970 - Band of Gypsys
Poi il padre ha fondato la Hendrix Foundation, che sforna dischi come The Jimi Hendrix Experience un box di hit e inediti,poi nel 2010 viene pubblicato Valleys of Neptune con 12 inediti registrati nel '69, fossi in Te mi procurerei almeno i primi album citati
No aspetta conosco bene Hendrix ed ho i primi 3 album, non conosco Band of Gypsys in effetti (nome in cui esordì in quel di Woodstock nel 1969) dopodichè non so nulla, vedrò di procurarmi qualche album postumo di inediti, sicuramente prenderò il prossimo imminente album.. grazie per le info Raf
Ultima modifica di davidgilmour il Ven Mar 01 2013, 21:01 - modificato 1 volta.
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Re: il nuovo Hendrix
Molto bene, allora prendi Valleys of Neptune e l'ultimo
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Re: il nuovo Hendrix
Da aggiungere:davidgilmour ha scritto:
No aspetta conosco bene Hemdrix ed ho i primi 3 album, non conosco Band of Gypsys in effetti (nome in cui esordì in quel di Woodstock nel 1969) dopodichè non so nulla, vedrò di procurarmi qualche album postumo di inediti, sicuramente prenderò il prossimo imminente album.. grazie per le info Raf
First Rays of the New Rising Sun
Blue Wild Angel (LIve at The Isle of the Wight
e Live at Woodstock
Live at the Fillmore East (Consiglio)
Oltre a l'ultimo postumo.
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Re: il nuovo Hendrix
Esce domani “People, Hell & Angels” con 12 inediti composti tra il 1968
e il ’69, un anno prima della morte
piero negriFu il lunedì mattina, il 18 agosto 1969, mentre il sole saliva alto in cielo, che Jimi Hendrix salì sul palco di Woodstock: il festival più importante della storia della musica rock aveva accumulato quasi nove ore di ritardo sulla tabella di marcia, ma lui non aveva voluto rinunciare a chiudere quei tre giorni di «pace e musica», nel frattempo diventati quattro. Quando finì, erano passate le dieci della mattina, aveva suonato per due ore (fu il concerto più lungo della sua vita), aveva riscritto l’inno americano con la chitarra elettrica ed era entrato nella leggenda.
Da domani, quando in tutto il mondo uscirà People, Hell & Angels (Persone, inferno e angeli), un album che raccoglie dodici registrazioni inedite di Hendrix realizzate tra il 1968 e il 1969, sapremo meglio che cosa gli passava per la mente in quel momento. E sarà possibile comprendere quale direzione avrebbe preso la sua arte, se a settembre dell’anno seguente, a Londra, non fosse morto in circostanze mai del tutto chiarite, ucciso da un cocktail di droghe e da amicizie decisamente sbagliate.
Scambiato spesso per un artista tutto istinto, un talento mai del tutto domato, Jimi Hendrix era in realtà un gran lavoratore, un timido che non amava esibirsi in pubblico e un geloso custode della propria creatività. Tutte caratteristiche che spiegano come solo ora, a 43 anni dalla morte, possano uscire ancora album inediti di livello così alto: People, Hell & Angels, che abbiamo ascoltato in anteprima, è un insieme molto variegato di grande rock, poco cantato, molto suonato, molto moderno, quasi del tutto privo di virtuosismi, un’anticipazione del meglio di quegli Anni Settanta che Hendrix poté solo intravedere.
L’album è stato messo insieme dal suo tecnico del suono, Eddie Kramer, e da John McDermott, che insieme avevano già prodotto a un disco di inediti hendrixiani uscito nel 2010. La denominazione d’origine è garantita, insomma, tanto più che tutto avviene sotto l’egida della Experience Hendrix, la società guidata dalla figlia adottiva del padre di Jimi, Janie Hendrix, a cui una lunga battaglia legale ha assegnato l’eredità artistica del fratellastro. Per quanto non l’abbia praticamente conosciuto (aveva nove anni quando lui morì), Janie non sembra muoversi male nella gestione del patrimonio familiare: i prodotti pubblicati dopo il suo avvento sono realizzati con cura, rispetto e una certa coerenza, cioè con tutte le caratteristiche che i primi 25 anni di uscite postume avevano trascurato.
People, Hell & Angels racconta una storia che parte nel 1968, dopo che, con Electric Ladyland, destinato a essere il suo capolavoro, si chiude una fase dell’attività di Hendrix. A 25 anni, sta cercando di prendere in mano la propria carriera e di portare a termine il progetto che più l’appassiona, e cioè la fondazione di una studio nel quale lavorare senza fretta alle sue numerose idee (ci riuscirà solo nel 1970, lo studio si chiama Electric Lady, sta a New York ed esiste tuttora). Inoltre, Jimi vuole suonare con musicisti diversi, uscire dai limiti del pop, dedicarsi all’applicazione creativa delle nuove tecnologie, come la stereofonia, che stanno cambiando il modo in cui si crea e diffondeva il suono. Quando non suona dal vivo, Hendrix vive in sala di registrazione, in cerca di nuove sonorità, nuovi compagni di viaggio, nuove canzoni: ecco che cosa racconta People, Hell & Angels, che porta uno dei titoli che lo stesso Hendrix ha immaginato per il prossimo disco. Nessuno sa, in realtà, se proprio queste dodici canzoni ne avrebbero fatto parte: le diverse direzioni in cui si muovono le tracce, tra rhythm and blues, soul, blues, psichedelia, fanno pensare a un materiale ancora magmatico, in evoluzione, sono la base su cui avrebbero potuto poggiare diversi edifici musicali.
Due di esse, Izabella e Villanova Junction Blues, furono suonate a Woodstock: la prima fu reincisa da Hendrix subito dopo il festival (è la versione presente in questo album), l’altra fu usata per chiudere il documentario che racconta il megaraduno. Migliaia di persone raccolgono ciò che rimane dopo tre giorni di musica e se ne vanno nel fango, mentre la chitarra di Hendrix suona un blues destinato a rimanere inconcluso, incompiuto, simbolo perfetto di una vita breve destinata a lasciare canzoni nuove (e molte domande) a 43 anni dalla morte.
'LA STAMPA'
e il ’69, un anno prima della morte
piero negriFu il lunedì mattina, il 18 agosto 1969, mentre il sole saliva alto in cielo, che Jimi Hendrix salì sul palco di Woodstock: il festival più importante della storia della musica rock aveva accumulato quasi nove ore di ritardo sulla tabella di marcia, ma lui non aveva voluto rinunciare a chiudere quei tre giorni di «pace e musica», nel frattempo diventati quattro. Quando finì, erano passate le dieci della mattina, aveva suonato per due ore (fu il concerto più lungo della sua vita), aveva riscritto l’inno americano con la chitarra elettrica ed era entrato nella leggenda.
Da domani, quando in tutto il mondo uscirà People, Hell & Angels (Persone, inferno e angeli), un album che raccoglie dodici registrazioni inedite di Hendrix realizzate tra il 1968 e il 1969, sapremo meglio che cosa gli passava per la mente in quel momento. E sarà possibile comprendere quale direzione avrebbe preso la sua arte, se a settembre dell’anno seguente, a Londra, non fosse morto in circostanze mai del tutto chiarite, ucciso da un cocktail di droghe e da amicizie decisamente sbagliate.
Scambiato spesso per un artista tutto istinto, un talento mai del tutto domato, Jimi Hendrix era in realtà un gran lavoratore, un timido che non amava esibirsi in pubblico e un geloso custode della propria creatività. Tutte caratteristiche che spiegano come solo ora, a 43 anni dalla morte, possano uscire ancora album inediti di livello così alto: People, Hell & Angels, che abbiamo ascoltato in anteprima, è un insieme molto variegato di grande rock, poco cantato, molto suonato, molto moderno, quasi del tutto privo di virtuosismi, un’anticipazione del meglio di quegli Anni Settanta che Hendrix poté solo intravedere.
L’album è stato messo insieme dal suo tecnico del suono, Eddie Kramer, e da John McDermott, che insieme avevano già prodotto a un disco di inediti hendrixiani uscito nel 2010. La denominazione d’origine è garantita, insomma, tanto più che tutto avviene sotto l’egida della Experience Hendrix, la società guidata dalla figlia adottiva del padre di Jimi, Janie Hendrix, a cui una lunga battaglia legale ha assegnato l’eredità artistica del fratellastro. Per quanto non l’abbia praticamente conosciuto (aveva nove anni quando lui morì), Janie non sembra muoversi male nella gestione del patrimonio familiare: i prodotti pubblicati dopo il suo avvento sono realizzati con cura, rispetto e una certa coerenza, cioè con tutte le caratteristiche che i primi 25 anni di uscite postume avevano trascurato.
People, Hell & Angels racconta una storia che parte nel 1968, dopo che, con Electric Ladyland, destinato a essere il suo capolavoro, si chiude una fase dell’attività di Hendrix. A 25 anni, sta cercando di prendere in mano la propria carriera e di portare a termine il progetto che più l’appassiona, e cioè la fondazione di una studio nel quale lavorare senza fretta alle sue numerose idee (ci riuscirà solo nel 1970, lo studio si chiama Electric Lady, sta a New York ed esiste tuttora). Inoltre, Jimi vuole suonare con musicisti diversi, uscire dai limiti del pop, dedicarsi all’applicazione creativa delle nuove tecnologie, come la stereofonia, che stanno cambiando il modo in cui si crea e diffondeva il suono. Quando non suona dal vivo, Hendrix vive in sala di registrazione, in cerca di nuove sonorità, nuovi compagni di viaggio, nuove canzoni: ecco che cosa racconta People, Hell & Angels, che porta uno dei titoli che lo stesso Hendrix ha immaginato per il prossimo disco. Nessuno sa, in realtà, se proprio queste dodici canzoni ne avrebbero fatto parte: le diverse direzioni in cui si muovono le tracce, tra rhythm and blues, soul, blues, psichedelia, fanno pensare a un materiale ancora magmatico, in evoluzione, sono la base su cui avrebbero potuto poggiare diversi edifici musicali.
Due di esse, Izabella e Villanova Junction Blues, furono suonate a Woodstock: la prima fu reincisa da Hendrix subito dopo il festival (è la versione presente in questo album), l’altra fu usata per chiudere il documentario che racconta il megaraduno. Migliaia di persone raccolgono ciò che rimane dopo tre giorni di musica e se ne vanno nel fango, mentre la chitarra di Hendrix suona un blues destinato a rimanere inconcluso, incompiuto, simbolo perfetto di una vita breve destinata a lasciare canzoni nuove (e molte domande) a 43 anni dalla morte.
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Re: il nuovo Hendrix
Arrivato questa sera già stà andando in cuffia!
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Re: il nuovo Hendrix
Oggi ho fatto un salto da Fnac ma neanche l'ombra del disco, anche se oggi fnac era davvero spoglia riguardo ai dischi.. mamma mia
Sapete se uscirà anche in vinile?
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Re: il nuovo Hendrix
no,pero' sappiamo che fra un po' chiude!davidgilmour ha scritto:Oggi ho fatto un salto da Fnac ma neanche l'ombra del disco, anche se oggi fnac era davvero spoglia riguardo ai dischi.. mamma mia
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Re: il nuovo Hendrix
Si esce anzi c'è già, anche in vinile Hendrix!lizard ha scritto:
no,pero' sappiamo che fra un po' chiude!
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Re: il nuovo Hendrix
BLACKCIRCLE ha scritto:
Si esce anzi c'è già, anche in vinile Hendrix!
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Re: il nuovo Hendrix
lizard ha scritto:
no,pero' sappiamo che fra un po' chiude!
Già.. E' da tempo che sento che Fnac chiude ma quando non l'ho ancora capito, forse è per quello che ho trovato il negozio mezzo vuoto in ambito musicale.. evidentemente hanno bloccato i rifornimenti. Che tristezza, e quanti pomeriggi passati li dentro.
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Re: il nuovo Hendrix
appena comperato la qualità artistica è molto elevata mentre la registrazione è appena sufficiente
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Re: il nuovo Hendrix
Sono perfettamente d'accordo con te, l'ho trovata asciutta come registrazione, come suono, ai limiti del piatto.mc 73 ha scritto:appena comperato la qualità artistica è molto elevata mentre la registrazione è appena sufficiente
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Re: il nuovo Hendrix
diciamo che anche nel caso del figlio del voodoo il meglio l'abbiamo già avuto..per vendere di più dovrebbe morire una seconda volta..
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Re: il nuovo Hendrix
ma se pensi alla qualità dei dischi ( cose nuove )presenti sul mercato questo è notevolmente superiore
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Re: il nuovo Hendrix
mc 73 ha scritto: ma se pensi alla qualità dei dischi ( cose nuove )presenti sul mercato questo è notevolmente superiore
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