Sempre in compagnia dell' amico Renato, ci siamo ritrovati presso questo amico appassionato (anche lui a un paio di km di distanza da me).
Il nostro ospite è una di quelle persone che oltre ad essere capaci di "fare" oggetti con una manualità che gli invidio totalmente ed apertamente (il tavolino ad esempio se lo è realizzato lui) tendono a conservare gli oggetti significativi che gli sono passati fra le mani.
Entrando nel soggiorno, locale dedicato anche agli ascolti in coabitazione con l' uso più tradizionale che si fa di un soggiorno, si vede a destra la scaffalatura con i dischi(sui ripiani alti) ed una collezione di automobiline e altri oggetti ed un mobile (compattone d' epoca) comprendente giradischi e radio di origine Francese nascosti da ante e cassetto, pre seconda guerra mondiale.
L' ambiente è arredato con gusto e il locale, a pianta rettangolare a spanne misura 6 x 4,5.
L' impianto è posizionato lungo la parete lunga che si trova sul lato sinistro, il divanone a più posti per l'a scolto sulla parete lunga di fronte.
Per cui, essendo l' accesso alla stanza posto abbastanza vicino all' angolo sinistro del lato corto, entrando la prima cosa che si vede è il tavolino su cui sono poggiati vari componenti ed in primo luogo il giradischi, un Michell Girodeck MKI.
di fronte al quale, posizionato trasversalmente alla stanza si trova un divano due posti (sul cui retro sta la scaffalatura dei dischi) che ovviamente, data la posizione laterale non è quello predisposto all' ascolto
Oltre il tavolino porta elettroniche, sempre allineate lungo la parete lunga si trovano le casse, una coppia perfetta di Sonus Faber Extrema Amator fra le quali è posizionato un Jeff Rowland Model 5.
' unico difetto della stanza, a mio parere, è la parete posta di fronte all' entrata (sulla destra di quando seduti si ascolta) che è tutta una grande porta a vetri che accede su un balcone e che temo rifletta un po'.
Ci accomodiamo sul divano per ascoltare e notiamo che è un altro "impiantino" che sta funzionando in sottofondo:
Si tratta in effetti di un insieme Marantz 7T + Fiftheen + Rogers LS3A/5
collegati come sorgente ad un lettore CD Advance Acoustic MCD 204 (che sta sul tavolino porta elettroniche principale).
Le casse sono a terra, quando il nostro ospite vuole fare un ascolto più "serio" con le Rogers, le mette sui piedistalli delle Extrema.
Il nostro ospite ci racconta che si è avvicinato molto tempo fa all' hifi e che il suo primo impianto HiFi "serio" era composto da pre/finale Quad 34/405, giradischi Ariston Audio con braccio Ultracraft e testina Dynavector e casse Maggies MG1.
Passiamo qualche minuto chiacchierando ancora lasciando per l' appunto il CD e le Rogers a farci da sottofondo e poi si passa all' impianto principale.
Sul Girodeck è montato uno SME IV con una Benz LP.
Sul ripiano sottostante si trova il pre Audio Research SP11 su quello sottostante il CDP ed ancora più sotto, l' alimentatore dell' SP11.
Il tavolino, a mio parere è bellissimo e non sembrerebbe proprio autocostruito, la scelta del legno dei ripiani poi mi pare azzeccatissima con il resto.
Iniziamo la solita serie di domande:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: La corretta riproduzione della dimensione dello strumento
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R: L' emozione che mi dà
D: Quello meno importante?
R: La sua capacità di produrre alti livelli di pressione sonora, in effetti io ascolto quasi sempre a volumi medi o medio bassi
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Aggiungerei un pre fono separato
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina peer la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Andare ad ascoltare concerti dal vivo
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Rock/pop, The Wall dei PF, cantautori italiani: Lucio Dalla Cambio, Classica: Horowitz in Moscow e anche se non proprio esattamente classificabile con classica, la Missa Criolla/Carreras
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: Centrale fra 1/4 ed 1/2 della sala.
Terminate le domande ci mettiamo ad ascoltare.
L' ascolto è solo vinilico (ovviamente... )
Per prima cosa potrei dire che a mio gusto, pur avendo effettuato l' ascolto a livello medio, si sente subito che questo insieme possiede un valido timbro generale corredato da una buona estensione tonale che all' inizio pare un po' limitata verso il basso.
Ma questo fenomeno, come previsto, man mano che la testina si scalda, si attenua e nell' arco di pochi minuti è quasi del tutto scomparso.
Il J Rowland si rivela (già lo si sapeva) un ottimo compagno di viaggio per le Extrema, personalmente forse preferisco l' abbinamento con lo Swiss Physics 6A (che usa ancora) in quanto la gamma medio alta ed estrema bassa la trovo più coerente anche al variare di volume, ma de gustibus non si discutono ed effettivamente la parte media con il JR risulta più sciolta.
Ascoltando infatti Brothers in arms dei Dire Straits infatti mi sembra scarseggiare un po' del "punch" cui ero abituato.
Però poco dopo con Flutes, Reed and Whistles (Hyperion) si apprezza la freschezza e la compostezza dell' esecuzione e del timbro strumentale.
proseguendo con gli ascolti ci accoriamo di quanto l' impianto restituisca correttamente la qualità delle incisioni, una bellissima Collina dei ciliegi di L Battisti chiude gli ascolti.
Prima di uscire, gironzolo un po' per la stanza e mi fotografo alcuni dei "pezzi" che il nostro ospite conserva con cura:
Il "compattone" anni '30 con un Marantz 1030
La "radiolina" Mivar
I 45 giri...
Mentre scordo di fotografare le Rogers LS7 ed il Dynaco St70.
Proprio prima di uscire, con il chiaro intento di farci schiattare dall' invidia
mi fa vedere un' altra vecchissima realizzazione che ha fatto da giovane... i box (non ancora incerati) per un paio di casse piccole in bass reflex che conserva ancora oggi, non è detto che un domani le voglia completare...
E' un po' dubbioso in merito in quanto ormai è un po' ingombrato da tutti i vari oggetti...ma davanti alla passione...
Pietro
Il nostro ospite è una di quelle persone che oltre ad essere capaci di "fare" oggetti con una manualità che gli invidio totalmente ed apertamente (il tavolino ad esempio se lo è realizzato lui) tendono a conservare gli oggetti significativi che gli sono passati fra le mani.
Entrando nel soggiorno, locale dedicato anche agli ascolti in coabitazione con l' uso più tradizionale che si fa di un soggiorno, si vede a destra la scaffalatura con i dischi(sui ripiani alti) ed una collezione di automobiline e altri oggetti ed un mobile (compattone d' epoca) comprendente giradischi e radio di origine Francese nascosti da ante e cassetto, pre seconda guerra mondiale.
L' ambiente è arredato con gusto e il locale, a pianta rettangolare a spanne misura 6 x 4,5.
L' impianto è posizionato lungo la parete lunga che si trova sul lato sinistro, il divanone a più posti per l'a scolto sulla parete lunga di fronte.
Per cui, essendo l' accesso alla stanza posto abbastanza vicino all' angolo sinistro del lato corto, entrando la prima cosa che si vede è il tavolino su cui sono poggiati vari componenti ed in primo luogo il giradischi, un Michell Girodeck MKI.
di fronte al quale, posizionato trasversalmente alla stanza si trova un divano due posti (sul cui retro sta la scaffalatura dei dischi) che ovviamente, data la posizione laterale non è quello predisposto all' ascolto
Oltre il tavolino porta elettroniche, sempre allineate lungo la parete lunga si trovano le casse, una coppia perfetta di Sonus Faber Extrema Amator fra le quali è posizionato un Jeff Rowland Model 5.
' unico difetto della stanza, a mio parere, è la parete posta di fronte all' entrata (sulla destra di quando seduti si ascolta) che è tutta una grande porta a vetri che accede su un balcone e che temo rifletta un po'.
Ci accomodiamo sul divano per ascoltare e notiamo che è un altro "impiantino" che sta funzionando in sottofondo:
Si tratta in effetti di un insieme Marantz 7T + Fiftheen + Rogers LS3A/5
collegati come sorgente ad un lettore CD Advance Acoustic MCD 204 (che sta sul tavolino porta elettroniche principale).
Le casse sono a terra, quando il nostro ospite vuole fare un ascolto più "serio" con le Rogers, le mette sui piedistalli delle Extrema.
Il nostro ospite ci racconta che si è avvicinato molto tempo fa all' hifi e che il suo primo impianto HiFi "serio" era composto da pre/finale Quad 34/405, giradischi Ariston Audio con braccio Ultracraft e testina Dynavector e casse Maggies MG1.
Passiamo qualche minuto chiacchierando ancora lasciando per l' appunto il CD e le Rogers a farci da sottofondo e poi si passa all' impianto principale.
Sul Girodeck è montato uno SME IV con una Benz LP.
Sul ripiano sottostante si trova il pre Audio Research SP11 su quello sottostante il CDP ed ancora più sotto, l' alimentatore dell' SP11.
Il tavolino, a mio parere è bellissimo e non sembrerebbe proprio autocostruito, la scelta del legno dei ripiani poi mi pare azzeccatissima con il resto.
Iniziamo la solita serie di domande:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: La corretta riproduzione della dimensione dello strumento
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R: L' emozione che mi dà
D: Quello meno importante?
R: La sua capacità di produrre alti livelli di pressione sonora, in effetti io ascolto quasi sempre a volumi medi o medio bassi
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Aggiungerei un pre fono separato
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina peer la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Andare ad ascoltare concerti dal vivo
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Rock/pop, The Wall dei PF, cantautori italiani: Lucio Dalla Cambio, Classica: Horowitz in Moscow e anche se non proprio esattamente classificabile con classica, la Missa Criolla/Carreras
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: Centrale fra 1/4 ed 1/2 della sala.
Terminate le domande ci mettiamo ad ascoltare.
L' ascolto è solo vinilico (ovviamente... )
Per prima cosa potrei dire che a mio gusto, pur avendo effettuato l' ascolto a livello medio, si sente subito che questo insieme possiede un valido timbro generale corredato da una buona estensione tonale che all' inizio pare un po' limitata verso il basso.
Ma questo fenomeno, come previsto, man mano che la testina si scalda, si attenua e nell' arco di pochi minuti è quasi del tutto scomparso.
Il J Rowland si rivela (già lo si sapeva) un ottimo compagno di viaggio per le Extrema, personalmente forse preferisco l' abbinamento con lo Swiss Physics 6A (che usa ancora) in quanto la gamma medio alta ed estrema bassa la trovo più coerente anche al variare di volume, ma de gustibus non si discutono ed effettivamente la parte media con il JR risulta più sciolta.
Ascoltando infatti Brothers in arms dei Dire Straits infatti mi sembra scarseggiare un po' del "punch" cui ero abituato.
Però poco dopo con Flutes, Reed and Whistles (Hyperion) si apprezza la freschezza e la compostezza dell' esecuzione e del timbro strumentale.
proseguendo con gli ascolti ci accoriamo di quanto l' impianto restituisca correttamente la qualità delle incisioni, una bellissima Collina dei ciliegi di L Battisti chiude gli ascolti.
Prima di uscire, gironzolo un po' per la stanza e mi fotografo alcuni dei "pezzi" che il nostro ospite conserva con cura:
Il "compattone" anni '30 con un Marantz 1030
La "radiolina" Mivar
I 45 giri...
Mentre scordo di fotografare le Rogers LS7 ed il Dynaco St70.
Proprio prima di uscire, con il chiaro intento di farci schiattare dall' invidia
mi fa vedere un' altra vecchissima realizzazione che ha fatto da giovane... i box (non ancora incerati) per un paio di casse piccole in bass reflex che conserva ancora oggi, non è detto che un domani le voglia completare...
E' un po' dubbioso in merito in quanto ormai è un po' ingombrato da tutti i vari oggetti...ma davanti alla passione...
Pietro
Ultima modifica di pepe57 il Gio Nov 29, 2012 4:32 pm - modificato 1 volta.