Solo poche settimane fa, sulla rete, era impazzata una polemica sull’elevato prezzo dei biglietti per il mini-tour di quattro date dei Rolling Stones, che si esibiranno a Londra (25 e 29 novembre) e Newark (13 e 15 dicembre) per i loro 50 anni di attività.
Nel corso di un’intervista a Billboard, è stato proprio Mick Jagger ad entrare nel merito della questione: “Potreste dire: ‘I biglietti sono troppo costosi’ – bé, è uno show molto costoso per essere solo di quattro date. Normalmente si potrebbero fare centinaia di show spendendo la stessa cifra“.
Ha poi aggiunto una considerazione sul cosiddetto bagarinaggio: “Quindi sì, è costoso – ha aggiunto - ma la maggior parte dei biglietti viene rivenduta ad un prezzo maggiorato rispetto a quello di vendita, quindi vi rendete conto che il mercato è tutto lì.
Noi non prendiamo parte a questo profitto.
Se un biglietto costa 250 sterline, supponiamo, e viene rivenduto a 1000 sterline, voglio che sia chiaro che a noi non viene nulla in tasca da questa differenza“.
“Non ci sentiamo in colpa” – I biglietti dei concerti a Londra, tanto per dare un’idea, costano dalle 90 sterline del biglietto base alle 950 sterline del pacchetto De Luxe. Prezzi non alla portata di tutti, che avevano portato molti fan a ironizzare sull’argomento, soprattutto su internet.
La band, però, sembra dissentire. Già un altro membro della band, Ronnie Wood, si era espresso senza mezzi termini ai microfoni del Telegraph, in merito alla vexata quaestio: “Abbiamo già speso milioni per fare le prove a Parigi. E il palco costerà un altro po’ di milioni. Senza contare le luci. Non ci sentiamo in colpa per il prezzo dei biglietti. Dovevamo pur fare qualcosa“. Secondo i rumours le vendite frutteranno alla band 16 milioni di dollari; cifra che Keith Richards, ai microfoni di Bbc Radio 6, aveva definito “più o meno accettabile” per la band.
Nel corso di un’intervista a Billboard, è stato proprio Mick Jagger ad entrare nel merito della questione: “Potreste dire: ‘I biglietti sono troppo costosi’ – bé, è uno show molto costoso per essere solo di quattro date. Normalmente si potrebbero fare centinaia di show spendendo la stessa cifra“.
Ha poi aggiunto una considerazione sul cosiddetto bagarinaggio: “Quindi sì, è costoso – ha aggiunto - ma la maggior parte dei biglietti viene rivenduta ad un prezzo maggiorato rispetto a quello di vendita, quindi vi rendete conto che il mercato è tutto lì.
Noi non prendiamo parte a questo profitto.
Se un biglietto costa 250 sterline, supponiamo, e viene rivenduto a 1000 sterline, voglio che sia chiaro che a noi non viene nulla in tasca da questa differenza“.
“Non ci sentiamo in colpa” – I biglietti dei concerti a Londra, tanto per dare un’idea, costano dalle 90 sterline del biglietto base alle 950 sterline del pacchetto De Luxe. Prezzi non alla portata di tutti, che avevano portato molti fan a ironizzare sull’argomento, soprattutto su internet.
La band, però, sembra dissentire. Già un altro membro della band, Ronnie Wood, si era espresso senza mezzi termini ai microfoni del Telegraph, in merito alla vexata quaestio: “Abbiamo già speso milioni per fare le prove a Parigi. E il palco costerà un altro po’ di milioni. Senza contare le luci. Non ci sentiamo in colpa per il prezzo dei biglietti. Dovevamo pur fare qualcosa“. Secondo i rumours le vendite frutteranno alla band 16 milioni di dollari; cifra che Keith Richards, ai microfoni di Bbc Radio 6, aveva definito “più o meno accettabile” per la band.