Peccato per tutti quelli che perderanno il lavoro.
D' altra parte mi pareva scaduta, per quel poco che ho visto da amici che la comprano, e la chiusura del forum poteva essere la premessa di qualcosa.
Chissà se qualcuno la rileva.
Pietro
aircooled ha scritto:i concordati fallimentari servono per far ripartire la cosa, piuttosto sarebbe da chiedersi a cosa serva oggi una rivista cartacea, popolata poi da gente stantia che doveva essere rottamata da anni e anni e anni e ......
Rob ha scritto:
Concordo, riviste e quotidiani in futuro esisteranno solo in formato digitale, d' altronde gli stessi quotidiani più venduti in Italia hanno bilanci in passivo mitigati solo dalle sovvenzioni all' editoria da parte dello Stato e parliamo di milioni di euro bruciati per tenerli in piedi.
In Inghilterra se non sbaglio il Guardian e qualche altra rivistra o giornale hanno già annunciato che usciranno solo on-line...
criMan ha scritto:Puo' essere una rivista con tutti i difetti del mondo io l'ho comprata a periodi pero'
una cosa buona ce l'hanno e che secondo me andra' persa ovvero le misurazioni
pubblicate su diffusori e amplificazioni.
Secondo me in questo senso si rischia di perdere qualcosa di importante.
Non so' che ne pensate voi.
Testini Ugo ha scritto:Io A.R. l'ho sempre acquistata, fin da quando ho cominciato ad interessarmi d'audio. Non ne perdo un uscita da almeno cinque anni. Per evitare di cercarla me ne faccio mettere da parte sempre un numero dalla mia edicola sotto casa e questo vale anche per Suono e Fedeltà del Suono ed il vero motivo non è per l'oggettiva mia necessita di leggere le prove, sulla cui validità, imparzialità, veridicità ce ne sarebbe da discutere; ma per sentirmi comunque parte di un mondo, il nostro, quello dell'audiofilia. Chiaro che per la condivisione esistono i Forum, come questo, ove tutto è più immediato, istantaneo ma l'effetto di una rivista cartacea da collezionare, toccare; per me vale ancora molto. Il poter discutere con gli amici del mio gruppo d'ascolto sui prodotti, più o meno nuovi, proposti sull'ultimo numero di A.R. era comunque un rituale piacevole e consolidato, quindi gli spunti di questa rivista ci mancheranno. Mi dispiace per i dipendenti e non credo che la gran parte della colpa sia imputabile alla poca trasparenza delle prove, le quali oggettivamente non dicono mai esplicitamente se un prodotto merita o no ma questo è un usanza diffusa tra tutte le rivista di settore, di passione del nostro paese, dalle barche alle moto e così via; io credo che la colpa sia delle enormi dinamiche economiche-commerciali che stanno dietro ad un ambiente complesso come quello dell'editoria. E comunque la poca esplicatezza sulla bontà di un prodotto non faceva che acuire il nostro senso di valutazione oggettiva sul dato prodotto in prova, diciamo che la rivista suggeriva e stava a noi tirare le conclusioni, dopo tutto anche questo è un bell'esercizio audiofilo. In fine non credo che un edizione solo multimediale sarà la soluzione, soprattutto per la tutela di tutti i posti di lavoro. Peccato.
colombo riccardo ha scritto:dopo avere letto l'editoriale mi sorge spontanea la seguente domanda
a cosa è servito nel settembre 2009 il ritorno di Nuti come editore se poi a poca distanza decide di chiudere Audioreview ?