Grazie mille
Maria Callas
Rob- Senior Member
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- Messaggio n°1
Maria Callas
Qualcuno sa indicarmi quali sono i migliori cd in commercio per questa cantante dal punto di vista audiofilo, che siano opere intere o raccolte di arie celebri?
Grazie mille
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pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°2
Re: Maria Callas
Qua ci vorrebbe PPP...
Rob x quel che ne so io, di Audiophile nel senso che intendi tu, non c'è nulla a mio parere. Ho pure preso qualche ristampa a 180 gr in vinile ma miracoli pochi.
Se vai di vinile, qualche cofanetto Emi, altrimenti gli stessi ma in CD. Partendo dalla sua celebre Norma di Bellini con la celebre Aria della Casta Diva
Se vuoi un Cd con qualche assaggio e registrato non male io ho questo che è piuttosto buono e raccoglie molte arie celebri e può essere un punto di partenza. Certo ci sono incisioni migliori dell'opera oggi, ma consentimi:
La Callas, Caruso o Furthwangler non si ascoltano x la bontà d'incisione. La loro grandezza è nella loro arte
ALmeno questa è la mia verità da 2 cents
Rob x quel che ne so io, di Audiophile nel senso che intendi tu, non c'è nulla a mio parere. Ho pure preso qualche ristampa a 180 gr in vinile ma miracoli pochi.
Se vai di vinile, qualche cofanetto Emi, altrimenti gli stessi ma in CD. Partendo dalla sua celebre Norma di Bellini con la celebre Aria della Casta Diva
Se vuoi un Cd con qualche assaggio e registrato non male io ho questo che è piuttosto buono e raccoglie molte arie celebri e può essere un punto di partenza. Certo ci sono incisioni migliori dell'opera oggi, ma consentimi:
La Callas, Caruso o Furthwangler non si ascoltano x la bontà d'incisione. La loro grandezza è nella loro arte
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domenico pizzamiglio- JuniorMember
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- Messaggio n°3
Re: Maria Callas
Difficile rispondere. Veramente, al di là del fatto che io abbia una venerazione per la Callas. Forse gli ultimi EMI risentono della caduta di tono della voce, ma della Callas e della sua opera di distruzione dalle sovrastrutture e di ricostruzione di un gusto, sono testimoni tutte le sue registrazioni.
A proposito di Callas, segnalo che questa sera ad ore 23.10, su Rai5 verrà trasmesso un film/documentario, Callas Assoluta, già trasmesso ieri dalla stessa emittente. Consigliata la visione, che io ripeterò.
Buona giornata
Domenico
A proposito di Callas, segnalo che questa sera ad ore 23.10, su Rai5 verrà trasmesso un film/documentario, Callas Assoluta, già trasmesso ieri dalla stessa emittente. Consigliata la visione, che io ripeterò.
Buona giornata
Domenico
pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°4
Re: Maria Callas
Non so come ho fatto a non invocare anche il tuo intervento Domenico. Mea culpa e chiedo venia
Hai certamente ragione ma almeno questi Emi sono forse più decorosi dal punto di vista della registrazione. Sicuramente i dischi della Callas giovane ce la restituiscono vocalmente all'apice ma mi sembrano molto carenti come registrazione etc. Se ne hai da suggerire, fa come se fossi a casa tua..
A differenza dei dischi del Lucianone nazionale (mi perdonerai l'irriverente confronto) che invece fu ben servito dalla Decca anche in gioventù e ce lo restituiscono all'apice del suo fulgore vocale e con il solito grande Decca Sound che ha fatto sognare tutti noi x anni. Ovviamente Lucianone viene qualche decina di anni dopo rispetto alla Callas... aihmé
Grazie x la segnalazione - me la guarderò
Hai certamente ragione ma almeno questi Emi sono forse più decorosi dal punto di vista della registrazione. Sicuramente i dischi della Callas giovane ce la restituiscono vocalmente all'apice ma mi sembrano molto carenti come registrazione etc. Se ne hai da suggerire, fa come se fossi a casa tua..
A differenza dei dischi del Lucianone nazionale (mi perdonerai l'irriverente confronto) che invece fu ben servito dalla Decca anche in gioventù e ce lo restituiscono all'apice del suo fulgore vocale e con il solito grande Decca Sound che ha fatto sognare tutti noi x anni. Ovviamente Lucianone viene qualche decina di anni dopo rispetto alla Callas... aihmé
Grazie x la segnalazione - me la guarderò
domenico pizzamiglio- JuniorMember
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- Messaggio n°5
Re: Maria Callas
pluto ha scritto:Non so come ho fatto a non invocare anche il tuo intervento Domenico. Mea culpa e chiedo venia
Hai certamente ragione ma almeno questi Emi sono forse più decorosi dal punto di vista della registrazione. Sicuramente i dischi della Callas giovane ce la restituiscono vocalmente all'apice ma mi sembrano molto carenti come registrazione etc. Se ne hai da suggerire, fa come se fossi a casa tua..
A differenza dei dischi del Lucianone nazionale (mi perdonerai l'irriverente confronto) che invece fu ben servito dalla Decca anche in gioventù e ce lo restituiscono all'apice del suo fulgore vocale e con il solito grande Decca Sound che ha fatto sognare tutti noi x anni. Ovviamente Lucianone viene qualche decina di anni dopo rispetto alla Callas... aihmé
Grazie x la segnalazione - me la guarderò
Esagerato! Invocare il mio intervento ... Comunque se vedo Callas, non resisto.
Si, sono d'accordo con te. Ma nella Callas c'è qualcosa che passa anche attraverso la registrazione più scadente. E' il saper trasferire la sua emozione, cosa che a lei riusciva benissimo (a casa, Aida, nell'esecuzione con Serafin e Tuker, posso ascoltarla solo quando non c'è mia figlia. Come attacca il "Ritorna Vincitor", Sofia, mia figlia, inizia a sentirsi stringere al petto, cosa che accade anche a suo padre, peraltro; cioè a me) e diventa quindi una scelta un po' castrante il decidere per le registrazioni più recenti, con la voce un po' ammaccata piuttosto che quelle più anzianotte ma con lo strumento vocale perfetto. A meno di non andare a recuperare il concerto all'Arena di Verona del 1947 dove il risultato è veramente pessimo, direi che mediamente l'arte della Callas la si capisce comunque. Su Youtube ci sono tanti video della Divina che val la pena di guardare per scoprire la correlazione tra mimica, fonazione ed emissione (forse è un discorso un po' da specialisti, ma è utile per capire).
Quanto al paragone con Pavarotti, io non lo trovo blasfemo. Quando morì Pavarotti, fui contestato dal volgo perché ebbi l'ardire di avvicinarlo alla Callas. Non solo per la tecnica sicura che gli ha permesso di cantare sino a tarda età, ma perché, come la Callas, aveva un timbro diverso e forse non sempre bellissimo (a parte gli acuti con i quali, dal vivo, ti spostava dalla poltroncina), ed entrambi ebbero a rivedere la storia dell'interpretazione. Lei scevrando da ogni sovrastruttura e rispettando la partitura alla lettera, lui quando insegnò a tutti che quando si canta il pubblico deve capire le parole. E' una vecchia storia da cantore di chiesa, quanto ti dicono (come faceva Monsignor Migliavacca alla scuola del nostro Duomo) che ti deve sentire bene "anche quello che si mette al portale" e quindi tu devi declamare così che tutti capiscano.
In qualche modo, pur diversi - e non solo per questioni si sesso - ma due personaggi che hanno lasciato il segno e hanno insegnato qualcosa a chi canta.
Ciao
Domenico
Rob- Senior Member
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- Messaggio n°6
Re: Maria Callas
Ciao ragazzi, grazie per le risposte e le interessanti argomentazioni
In effetti ho chiesto appositamente se esistesse un cd con una bella registrazione ben sapendo che è molto difficile da trovare, comunque farò tesoro delle vostre segnalazioni partendo con il cd consigliato da Pluto
P.S. ho visto anch'io il documentario su Rai 5 molto, molto bello
In effetti ho chiesto appositamente se esistesse un cd con una bella registrazione ben sapendo che è molto difficile da trovare, comunque farò tesoro delle vostre segnalazioni partendo con il cd consigliato da Pluto
P.S. ho visto anch'io il documentario su Rai 5 molto, molto bello
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pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°7
Re: Maria Callas
Comunque Rob ci sono molte compilation della Regina. Poi se piace, uno approfondisce.
Se non piace, allora io e Domenico abbiamo i nr di telefono di alcuni bravi analisti cui rivolgersi x cure neurologiche
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- Messaggio n°8
Re: Maria Callas
Vai tranquillo è più facile che vi chieda altri titoli
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- Messaggio n°9
Re: Maria Callas
domenico pizzamiglio ha scritto:
A proposito di Callas, segnalo che questa sera ad ore 23.10, su Rai5 verrà trasmesso un film/documentario, Callas Assoluta, già trasmesso ieri dalla stessa emittente. Consigliata la visione, che io ripeterò.
Domenico
Grazie Domenico,
un documentario imperdibile.......semplicemente stupendo.
Grazie ancora per la segnalazione.
Carlo
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- Messaggio n°10
Re: Maria Callas
Ciao a tutti... ho letto questa discussione e non ho potuto impedirmi di intervenire.
Sostanzialmente sono d'accordo con molte cose dette: Molte registrazioni in studio monofoniche sono abbastanza buone e ben colgono la voce della Callas (pur non potendo certo essere audiophile). Spesso sono registrazioni (ormai tutte nel catalogo EMI) che colgono la cantante nella prima metà degli anni '50, quando il rendimento vocale era ai massimi livelli, ma ci sono anche registrazioni in studio della fine dello stesso decennio, con condizioni vocali molto peggiori anche se di rendimento complessivo molto alto (la Norma del '59 con Corelli, ad esempio). eppure non sempr ele registrazioni dei primi anni '50 in studio colgono i momenti migliori della carriera dlela cantante, anche a causa del fatto che spesso le migliori condizioni interpretative si verificarono per lei dal vivo.
Il discorso quindi sarebbe lungo, e dovrebbe riguardare una analisi veloce delle varie registrazioni, cosa che qui mi sembra improponibile. Però mi permetto di fare alcune osservazioni che forse non troveranno tutti consenzienti, ma che devono essere secondo me - per onore di obiettività - almeno accennate.
Lasciando perdere la preferenza che giustamente ognuno di noi possa avere per un artista piuttosto che per un altro, occorre dire che la divinizzazione e la mitizzazione di alcuni personaggi è secondo me in qualche modo svisante la reale grandezza del mito. Nel senso che la Callas fu cantante di carne e ossa con pregi, difetti e caratteristiche vocali ben precise. Offrì quindi prove positive, prove valide, ma anche prove più criticabili o mediocri. Pur in grado di affrontare - cosa più unica che rara nel mondo dell'opera - una grande varietà di stili esecutivi e di scritture vocali, la Callas rese al meglio nei panni di alcuni personaggi, ed in manier amolto più ordinaria in altri. La grandezza della callas non fu quella di emettere ogni nota come fosse oro colato. la grandezza della Callas fu di ripristinare uno stile di canto ed una tecnica ormai perse per le voci femminili dell'epoca (poche eccezioni parziali a parte), di scatenare una vera e propria rivoluzione musicologica nella lettura del teatro protoromantico (Bellini, Donizetti) e Rossiniano, di raggiungere in taluni personaggi un livello interpretativo straordinario. Al punto che ancor oggi alcune sue prove sono rimaste insuperate.
Quindi non è detto che la Callas debba piacere sempre. La Callas può anche essere deludente in ruoli che pur cantò ma che erano poco calzanti alle sue caratteristiche vocali e d'attrice, pur riuscendo ad essere in ogni ruolo sempre personale e mai routinier. E non direi nemmeno che debba piacere per forza pena una esclusione dal mondo dei dotati di senno: come per ogni artista, ci sarà sempre chi possa, giustamente dal suo punto di vista, preferirle altre cantanti.
Anche Richter fu un mito: ma il suo Mozart ascoltato oggi non è così insuperabile. Anzi. La callas fu un mito: ma la sua Gilda nel Rigoletto è singolare, ma non certo unica o insuperabile/insuperata. Quindi io non avvolgerei tutto in questo alone confondente dell'approvazione assoluta ed incondizionata: nessun artista è perfetto in tutto e comunque, ognuno ha il suo territorio di elezione.
Un altro aspetto che vorrei toccare è quello del conoscere una voce attraverso dischi che propongono selezioni di arie da svariate opere. E' un modo molto affine alla fruizione che oggi noi abbiamo dei dischi di cantanti di musica pop, e ha radici nella tradizione del recital lirico. Nel caso della Callas è forse finanche un reato. Nel senso che la Callas fu superba soprattutto nel canto di conversazione e nel recitativo. Quindi si comprende appieno la sua grandezza solo ascoltando un'opera da capo a piedi, e solo ascoltandone tutti i recitativi. Per assurdo, la Callas privata del suo lavoro di interprete al di fuori dell'aria può anche sembrare interprete più ordinaria di quanto realmente fu. Ad esempio fu una grandissima Traviata. Ma chi ne ascolta le arie sole può pensare che in seguito ci furono cantanti non inferiori a lei in termini interpretativi. Proprio perché non può valutare quello che la Callas, in quel ruolo, otteneva nel canto di conversazione: e cioè cose uniche , mai più ripetute forse dal alcuna interprete (a parte forse la SCotto del 1981 diretta in studio da Riccardo Muti).
Se quindi io dovessi consigliare un disco, ad oggi io consiglierei un'opera integrale per ascoltare la Callas. Per vari motivi credo che la scelta cadrebbe - tenendo d'occhio soprattutto alla buona qualità della registrazione monofonic ain studio e al rendimento complessivo - molto probabilmente sulla Tosca di De Sabata. Credo che potrebbe trattarsi di un primo passo per chiunque voglia approfondire - e non solo sfiorare in superficie - da un lato non il mito, ma la straordinaria cantante attrice che fu Maria callas. Dall'altro, perché no, mettersi alla prova nei riguardi della conoscenza di quella particolare forma di spettacolo che è il teatro d'opera. Che è storia narrata e recitata, e non si esaurisce nelle sole arie. Arie che comunque hanno un senso espressivo decuplicato se inserite nella storia che dà loro senso espressivo.
dopo questa solo registrazioni dal vivo, forse. Mi vengono in mente, alla rinfusa: Sonnambula (dal vivo diretta da Bernstein, un grande capolavoro), Norma(dal vivo diretta da Votto, affianco a Del Monaco e Simionato), Il Turco in Italia (unica eccezione perché registrata in studio, purtroppo molto tagliuzzata), Traviata (dal vivo, diretta da Ghione e affianco ad uno straordinari Alfredo Kraus). Ma di tutte queste opere la Tosca suddetta è certo più adatta ai novizi dell'opera.
Mi fermo qui, ed auguro buoni ascolti a tutti.
Sostanzialmente sono d'accordo con molte cose dette: Molte registrazioni in studio monofoniche sono abbastanza buone e ben colgono la voce della Callas (pur non potendo certo essere audiophile). Spesso sono registrazioni (ormai tutte nel catalogo EMI) che colgono la cantante nella prima metà degli anni '50, quando il rendimento vocale era ai massimi livelli, ma ci sono anche registrazioni in studio della fine dello stesso decennio, con condizioni vocali molto peggiori anche se di rendimento complessivo molto alto (la Norma del '59 con Corelli, ad esempio). eppure non sempr ele registrazioni dei primi anni '50 in studio colgono i momenti migliori della carriera dlela cantante, anche a causa del fatto che spesso le migliori condizioni interpretative si verificarono per lei dal vivo.
Il discorso quindi sarebbe lungo, e dovrebbe riguardare una analisi veloce delle varie registrazioni, cosa che qui mi sembra improponibile. Però mi permetto di fare alcune osservazioni che forse non troveranno tutti consenzienti, ma che devono essere secondo me - per onore di obiettività - almeno accennate.
Lasciando perdere la preferenza che giustamente ognuno di noi possa avere per un artista piuttosto che per un altro, occorre dire che la divinizzazione e la mitizzazione di alcuni personaggi è secondo me in qualche modo svisante la reale grandezza del mito. Nel senso che la Callas fu cantante di carne e ossa con pregi, difetti e caratteristiche vocali ben precise. Offrì quindi prove positive, prove valide, ma anche prove più criticabili o mediocri. Pur in grado di affrontare - cosa più unica che rara nel mondo dell'opera - una grande varietà di stili esecutivi e di scritture vocali, la Callas rese al meglio nei panni di alcuni personaggi, ed in manier amolto più ordinaria in altri. La grandezza della callas non fu quella di emettere ogni nota come fosse oro colato. la grandezza della Callas fu di ripristinare uno stile di canto ed una tecnica ormai perse per le voci femminili dell'epoca (poche eccezioni parziali a parte), di scatenare una vera e propria rivoluzione musicologica nella lettura del teatro protoromantico (Bellini, Donizetti) e Rossiniano, di raggiungere in taluni personaggi un livello interpretativo straordinario. Al punto che ancor oggi alcune sue prove sono rimaste insuperate.
Quindi non è detto che la Callas debba piacere sempre. La Callas può anche essere deludente in ruoli che pur cantò ma che erano poco calzanti alle sue caratteristiche vocali e d'attrice, pur riuscendo ad essere in ogni ruolo sempre personale e mai routinier. E non direi nemmeno che debba piacere per forza pena una esclusione dal mondo dei dotati di senno: come per ogni artista, ci sarà sempre chi possa, giustamente dal suo punto di vista, preferirle altre cantanti.
Anche Richter fu un mito: ma il suo Mozart ascoltato oggi non è così insuperabile. Anzi. La callas fu un mito: ma la sua Gilda nel Rigoletto è singolare, ma non certo unica o insuperabile/insuperata. Quindi io non avvolgerei tutto in questo alone confondente dell'approvazione assoluta ed incondizionata: nessun artista è perfetto in tutto e comunque, ognuno ha il suo territorio di elezione.
Un altro aspetto che vorrei toccare è quello del conoscere una voce attraverso dischi che propongono selezioni di arie da svariate opere. E' un modo molto affine alla fruizione che oggi noi abbiamo dei dischi di cantanti di musica pop, e ha radici nella tradizione del recital lirico. Nel caso della Callas è forse finanche un reato. Nel senso che la Callas fu superba soprattutto nel canto di conversazione e nel recitativo. Quindi si comprende appieno la sua grandezza solo ascoltando un'opera da capo a piedi, e solo ascoltandone tutti i recitativi. Per assurdo, la Callas privata del suo lavoro di interprete al di fuori dell'aria può anche sembrare interprete più ordinaria di quanto realmente fu. Ad esempio fu una grandissima Traviata. Ma chi ne ascolta le arie sole può pensare che in seguito ci furono cantanti non inferiori a lei in termini interpretativi. Proprio perché non può valutare quello che la Callas, in quel ruolo, otteneva nel canto di conversazione: e cioè cose uniche , mai più ripetute forse dal alcuna interprete (a parte forse la SCotto del 1981 diretta in studio da Riccardo Muti).
Se quindi io dovessi consigliare un disco, ad oggi io consiglierei un'opera integrale per ascoltare la Callas. Per vari motivi credo che la scelta cadrebbe - tenendo d'occhio soprattutto alla buona qualità della registrazione monofonic ain studio e al rendimento complessivo - molto probabilmente sulla Tosca di De Sabata. Credo che potrebbe trattarsi di un primo passo per chiunque voglia approfondire - e non solo sfiorare in superficie - da un lato non il mito, ma la straordinaria cantante attrice che fu Maria callas. Dall'altro, perché no, mettersi alla prova nei riguardi della conoscenza di quella particolare forma di spettacolo che è il teatro d'opera. Che è storia narrata e recitata, e non si esaurisce nelle sole arie. Arie che comunque hanno un senso espressivo decuplicato se inserite nella storia che dà loro senso espressivo.
dopo questa solo registrazioni dal vivo, forse. Mi vengono in mente, alla rinfusa: Sonnambula (dal vivo diretta da Bernstein, un grande capolavoro), Norma(dal vivo diretta da Votto, affianco a Del Monaco e Simionato), Il Turco in Italia (unica eccezione perché registrata in studio, purtroppo molto tagliuzzata), Traviata (dal vivo, diretta da Ghione e affianco ad uno straordinari Alfredo Kraus). Ma di tutte queste opere la Tosca suddetta è certo più adatta ai novizi dell'opera.
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pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°11
Re: Maria Callas
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Ciao a tutti... ho letto questa discussione e non ho potuto impedirmi di intervenire.
Ciao Vito
Eri praticamente stato evocato come in una seduta spiritica..
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Re: Maria Callas
In realtà in questi giorni ficcanaso poco sui forum.... ma ogni tanto una sbirciatina la dò...
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Re: Maria Callas
ciao Vito, è un piacere rileggerti.
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Re: Maria Callas
Pazzoperilpianoforte ha scritto:In realtà in questi giorni ficcanaso poco sui forum.... ma ogni tanto una sbirciatina la dò...
Scusami mi rendo conto solo adesso che la mia battuta si prestava ad una duplice interpretazione
a) quella voluta era: ti avevo invocato fin dall'inizio, quindi dovevi rispondere x forza, altro che storie
b) eri scomparso, dove sei finito: che è sicuramente meno simpatica della prima ovviamente... e che non era quella che intendevo
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Re: Maria Callas
Ma non ti preoccupare Gian, non avevo visto alcuna dietrologia nella tua affermazione, non c'è motivo di equivoco alcuno...
Ciao Massimo!
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Ultima modifica di Pazzoperilpianoforte il Mer Set 12, 2012 1:20 pm - modificato 2 volte.
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Re: Maria Callas
Rob ha scritto:Qualcuno sa indicarmi quali sono i migliori cd in commercio per questa cantante dal punto di vista audiofilo, che siano opere intere o raccolte di arie celebri?
Grazie mille
Cerchero' di rispondere prima alla domanda sull'aspetto audiofilo.
Secondo me i CD della Callas non sono incisi molto bene, o almeno non proporzionalmente agli Lp; evidentemente c'e' stato il tentativo di migliorare la resa con la masterizzazione, non sempre riuscito. Ti indico quindi gli Lp e poi vai di conseguenza sui CD con il limite che ti ho detto.
La serie che si era diffusa di piu' erano i cofanetti gialli della EMI, "trattati elettricamente per avere un effetto stereo"; non vanno male. MOLTO meglio la successiva serie nera che credo sia stata presentata come una specie di "Callas Edition" e che conserva il suo aspetto esterno anche in CD (in CD c'e' una serie molto economica che replica la serie nera, ma visto il prezzo non so come suonino; a volte le serie economiche mantengono le qualita' originali come la Eloquence, altre volte no).
Questa serie nera in Lp era stata ripresentata in mono e trattata digitalmente; nonostante questo la resa e' incredibile soprattutto per la presenza delle voci: se non vi fa questo effetto date una controllata al vostro sistema analogico. Ottima la resa dell'unica incisione Ricordi della Traviata in studio, anche se gli altri interpreti cantano in modo molto datato e francamente noioso. Scadenti le incisioni della sua Traviata dal vivo inclusa quella famosa di Giulini/Visconti alla Scala, ma quella di Lisbona del, credo, 1958 (anch'essa appartenente alla serie nera EMI) ti fa venire le lacrime agli occhi tra il rumore di un passo e l'altro.
Dal punto di vista artistico, a parte l'innovazione ben spiegata da ppp, la Callas ha reso interpretazioni memorabili. Anche il solo accostarla a quel grezzo di Pavarotti (Rigoletto escluso) e' secondo me peccato mortale.
Premetto che non amo particolarmente Bellini e Donizetti; reputo straordinarie la sua Gilda (lo so che non e' quotata dai critici...), la sua Norma, la sua Tosca, la sua Mimi' e la sua Violetta.
Non che le altre interpretazioni non siano eccellenti, ma in discografia si trova di meglio e non sempre per colpa sua.
Ad esempio preferisco di gran lunga altre Cavalleria Rusticana, Aida e Trovatore. Prova, ad esempio, ad ascoltare questa Aida e poi mi dici:
L'incisione, altre all'interpretazione, e' entusiasmante; se poi trovi la versione London in Lp trovi un tesoro.
O', e' solo la mia opinione e non mi attaccate polemiche in base a "ma tutto il mondo dice che..."...
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- Messaggio n°17
Re: Maria Callas
Secondo me il parallelo tra la Callas e Pavarotti non è completamente centrato, ma non è nemmeno fuori luogo. Solo che per le caratteristiche mitiche del successo della Callas, forse il tenore più indicato al confronto potrebbe essere Caruso.
Va però detto che ad oggi, come popolarità universale anche al di fuori dell'ambito lirico, forse Pavarotti e la Callas battono tutti, ed oggi Pavarotti non è un mito come la Callas e Caruso, ma è certo più noto, anche tra i giovanissimi, di Caruso.
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi. La Callas sviscerava il contenuto di ogni parola di ogni frase, virgole e punti compresi. Pavarotti ne rivelava il senso generale soprattutto basandosi sulle attrattive timbriche e sull'accento generale. Il fraseggio della Callas era quindi ricchissimo di piani e pianissimi, quello di Pavarotti ne è stato solitamente piuttosto avaro. Però almeno una grande prestazione di Pavarotti ha presentato un magnifico fraseggio analitico: il Rodolfo della Luisa Miller di Verdi (quello con Maag e la Caballé inciso da Decca).
In Bellini e Donizetti, in certo Verdi (Luisa Miller, Ballo in maschera- ma non in disco) in Certo Puccini (Rodolfo della Boheme) Pavarotti è certo stato tra la metà degli anni '60 e la metà degli anni '70 uno dei più grandi tenori della storia dell'opera. Anche per la rarità del suo timbro e della sua tipologia vocale (tenore contraltino, acutissimo). Come tutti gli artisti, ovvio, può piacere e non piacere, ma questo è un altro discorso.
Per ritornare alle opinioni, secondo me la Gilda della Callas è molto inferiore e vocalmente e interpretativamente sia a quella della giovane Scotto con Kubelik, sia a quella cantata in un paio di edizioni da Johan Sutherland. Temo che l'inferiorità vocale sia oggettiva ed evidente, su quella interpretativa ognuno può lecitamente avere le sue preferenze.
Per la mia esperienza di ascolto, i CD della EMI della Callas Edition rispettano la monofonia delle registrazioni originali (non sono mai in falso stereo) e quando remasterizzati col sistema ARTS degli Abbey Road Studios di Londra suonano benone. Ovviamente meglio se le registrazioni originali sono in studio e non dal vivo.
D'accordo con Luca sull'Aida, che sicuramente non era il personaggio migliore per Maria Callas. Le sue caratteristiche vocali ed interpretative non erano troppo adatte al repertorio dal tardo Verdi ai veristi e Puccini....
Va però detto che ad oggi, come popolarità universale anche al di fuori dell'ambito lirico, forse Pavarotti e la Callas battono tutti, ed oggi Pavarotti non è un mito come la Callas e Caruso, ma è certo più noto, anche tra i giovanissimi, di Caruso.
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi. La Callas sviscerava il contenuto di ogni parola di ogni frase, virgole e punti compresi. Pavarotti ne rivelava il senso generale soprattutto basandosi sulle attrattive timbriche e sull'accento generale. Il fraseggio della Callas era quindi ricchissimo di piani e pianissimi, quello di Pavarotti ne è stato solitamente piuttosto avaro. Però almeno una grande prestazione di Pavarotti ha presentato un magnifico fraseggio analitico: il Rodolfo della Luisa Miller di Verdi (quello con Maag e la Caballé inciso da Decca).
In Bellini e Donizetti, in certo Verdi (Luisa Miller, Ballo in maschera- ma non in disco) in Certo Puccini (Rodolfo della Boheme) Pavarotti è certo stato tra la metà degli anni '60 e la metà degli anni '70 uno dei più grandi tenori della storia dell'opera. Anche per la rarità del suo timbro e della sua tipologia vocale (tenore contraltino, acutissimo). Come tutti gli artisti, ovvio, può piacere e non piacere, ma questo è un altro discorso.
Per ritornare alle opinioni, secondo me la Gilda della Callas è molto inferiore e vocalmente e interpretativamente sia a quella della giovane Scotto con Kubelik, sia a quella cantata in un paio di edizioni da Johan Sutherland. Temo che l'inferiorità vocale sia oggettiva ed evidente, su quella interpretativa ognuno può lecitamente avere le sue preferenze.
Per la mia esperienza di ascolto, i CD della EMI della Callas Edition rispettano la monofonia delle registrazioni originali (non sono mai in falso stereo) e quando remasterizzati col sistema ARTS degli Abbey Road Studios di Londra suonano benone. Ovviamente meglio se le registrazioni originali sono in studio e non dal vivo.
D'accordo con Luca sull'Aida, che sicuramente non era il personaggio migliore per Maria Callas. Le sue caratteristiche vocali ed interpretative non erano troppo adatte al repertorio dal tardo Verdi ai veristi e Puccini....
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Re: Maria Callas
Rob
se vai di liquida, sta passando in questi giorni un'opera di 24 CD con molte delle opere qua citate. Questa x es è la copertina del Rigoletto che è fonte di divergenza d'opinioni ma ci sono tutte le altre ovviamente
se vai di liquida, sta passando in questi giorni un'opera di 24 CD con molte delle opere qua citate. Questa x es è la copertina del Rigoletto che è fonte di divergenza d'opinioni ma ci sono tutte le altre ovviamente
Luca58- Hi-End Member
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- Messaggio n°19
Re: Maria Callas
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Secondo me il parallelo tra la Callas e Pavarotti non è completamente centrato, ma non è nemmeno fuori luogo. Solo che per le caratteristiche mitiche del successo della Callas, forse il tenore più indicato al confronto potrebbe essere Caruso.
Va però detto che ad oggi, come popolarità universale anche al di fuori dell'ambito lirico, forse Pavarotti e la Callas battono tutti, ed oggi Pavarotti non è un mito come la Callas e Caruso, ma è certo più noto, anche tra i giovanissimi, di Caruso.
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi. La Callas sviscerava il contenuto di ogni parola di ogni frase, virgole e punti compresi. Pavarotti ne rivelava il senso generale soprattutto basandosi sulle attrattive timbriche e sull'accento generale. Il fraseggio della Callas era quindi ricchissimo di piani e pianissimi, quello di Pavarotti ne è stato solitamente piuttosto avaro. Però almeno una grande prestazione di Pavarotti ha presentato un magnifico fraseggio analitico: il Rodolfo della Luisa Miller di Verdi (quello con Maag e la Caballé inciso da Decca).
In Bellini e Donizetti, in certo Verdi (Luisa Miller, Ballo in maschera- ma non in disco) in Certo Puccini (Rodolfo della Boheme) Pavarotti è certo stato tra la metà degli anni '60 e la metà degli anni '70 uno dei più grandi tenori della storia dell'opera. Anche per la rarità del suo timbro e della sua tipologia vocale (tenore contraltino, acutissimo). Come tutti gli artisti, ovvio, può piacere e non piacere, ma questo è un altro discorso.
Per ritornare alle opinioni, secondo me la Gilda della Callas è molto inferiore e vocalmente e interpretativamente sia a quella della giovane Scotto con Kubelik, sia a quella cantata in un paio di edizioni da Johan Sutherland. Temo che l'inferiorità vocale sia oggettiva ed evidente, su quella interpretativa ognuno può lecitamente avere le sue preferenze.
Per la mia esperienza di ascolto, i CD della EMI della Callas Edition rispettano la monofonia delle registrazioni originali (non sono mai in falso stereo) e quando remasterizzati col sistema ARTS degli Abbey Road Studios di Londra suonano benone. Ovviamente meglio se le registrazioni originali sono in studio e non dal vivo.
D'accordo con Luca sull'Aida, che sicuramente non era il personaggio migliore per Maria Callas. Le sue caratteristiche vocali ed interpretative non erano troppo adatte al repertorio dal tardo Verdi ai veristi e Puccini....
E' che considero la voce di Pavarotti uno splendido strumento musicale, non una caratteristica umana... Tecnicamente niente da dire, ma anche interpretativamente...secondo me non dice niente. Per questo il suo Rodolfo, seppur cantato divinamente dal punto di vista tecnico, non mi piacera' mai in quanto sembra freddo e distante da quello che accade in scena: andrebbe bene se cantasse "La' ci darem la mano..." visto il ruolo di seduttore asettico di Don Giovanni.
Io trovo la Gilda della Callas (Serafin) eccellente, soprattutto negli acuti finali di "Caro nome", che fermano alcune note cristalline nello spazio e lasciano basiti. Certo, a me piace come e' condotta tutta l'opera con tutti gli interpreti, per cui sono anche condizionato dalla resa generale. Come ho gia' detto in altre occasioni, il celebratissimo Rigoletto di Kubelik per me e' un disatro da parecchi punti di vista e non lo prendo nemmeno in considerazione (opinione molto personale e in genere non condivisa ); trovo invece ottimo il Rigoletto di Bonynge, nel quale Pavarotti non ha bisogno di tentare di esprimere doti interpretative che non ha (ma che non ha nemmeno il Duca di Mantova) e la bellezza della sua voce viene fuori in modo prepotente. E' stato il primo cofanetto di Lp che acquistai, un po' al buio, ed che adesso ho riacquistato in CD.
Comunque l'opera lirica e' bella sia perche' da una rappresentazione all'altra della stessa opera si possono avere spettacoli opposti, sia perche' nella stessa rappresentazione della stessa opera due ascoltatori possono avere opinioni opposte.
domenico pizzamiglio- JuniorMember
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Re: Maria Callas
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
La mia opinione su Pavarotti comunque è affine a quella di Domenico, e lo dico per confortarlo almeno nella sua opinione. Uno dei pochissimi tenori del secolo scorso ad avere una ottima tecnica. Ma lo differiva dalla Callas il fatto di essere interprete di sintesi, non di analisi.
Infatti la mia notazione non era interpretativa o altro, ma solo del ruolo didattico avuto dai due; a parte il fatto che entrambi avessero una tecnica di raro livello per entrambi. Stravolgimento dell'interpretazione, portata nel profondo, da parte della Callas; insegnamento di Pavarotti a tutti che quando si canta si può e deve far capire cosa si canta, pronunciando ogni singola sillaba.
Semmai si potrebbe fare un discorso in quanto al ruolo da star dei due; ma giustamente penso anch'io che Caruso ai tempi suoi fosse molto più del Pavarotti dei giorni nostri, aiutati come si è oggi da televisione e media in generale. Ma poi, dei ruoli da star, a noi non interessa (a me, men che meno).
Due notazioni personali, tanto per rendere meno seriosa la discussione. Nel 2000 lo studio ove lavoravo trasferì la propria sede; andammo nella villa dove abitò la Callas (mi ricordo che entrai in studio cantando Casta Diva con la mia voce da basso-baritono). E mio padre riposa accanto alla De Hidalgo che fu insegnante della Callas. Quando la Callas morì, la sua amica pianista Vasso Devetzi incaricò lo studio ove lavoravo per la ricerca di alcuni beni di proprietà della Callas, qui in Italia e per il rintraccio del troppo materiale "pirata" che c'era in giro. Insomma, una vita con la Callas accanto. Combinazioni? Lo chiederò alla Maria quando partirò da qui.
Ciao
Domenico
Ultima modifica di domenico pizzamiglio il Mer Set 12, 2012 3:28 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : correzione errori di battitura)
pluto- Hi-End Member
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- Messaggio n°21
Re: Maria Callas
Però aspetta ancora un pò prima di chiederglielo!
Tieniti la curiosità x parecchio tempo ancora
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domenico pizzamiglio- JuniorMember
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- Messaggio n°22
Re: Maria Callas
Non ho fretta, Gian. Ma mica sono io a decidere :-) (mi spiace di usare i segni grafici, ma dal cellulare non vedo gli smiles!)
Ciao!
Domenico
Ciao!
Domenico
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- Messaggio n°23
Re: Maria Callas
Luca58 ha scritto:...
E' che considero la voce di Pavarotti uno splendido strumento musicale, non una caratteristica umana... Tecnicamente niente da dire, ma anche interpretativamente...secondo me non dice niente. Per questo il suo Rodolfo, seppur cantato divinamente dal punto di vista tecnico, non mi piacera' mai in quanto sembra freddo e distante da quello che accade in scena: andrebbe bene se cantasse "La' ci darem la mano..." visto il ruolo di seduttore asettico di Don Giovanni.
...
Tenendo però ben presente che Pavarotti è tenore contraltino e Don Giovanni basso cantante...
Io penso sostanzialmente che esistano due modi di fruire dell'opera.
Uno eminentemente teatrale che dà poco peso ai rilievi tecnici e musicali dell'interpretazione e che è stato quello storicamente dominante tra gli anni '50 e gli anni '70 e che in parte è stato espresso dal verismo. Ed uno che non dimentica l'aspetto teatrale ma pesa come almeno paritario l'aspetto musicale/tecnico della esecuzione, e che ha preso piede soprattutto con il progressivo riaffermarsi del belcantismo rossiniano e precedente, massimamente con l'avvento della riscoperta del barocco.
Questi due approcci al fatto operistico sono inconciliabili e vedono le nostre opinioni giustamente rappresentative e dell'uno approccio e dell'altro.
Io per dirti considero proprio il Caro nome della Callas uno dei momenti di maggior sofferenza nella sua interpretazione proprio per l'evidente disagio vocale che le arreca la tessitura acuta, che su gli estremi acuti, ma tutti gli acuti emessi piano non sono bellissimi e un pò ballano, diventa suono alquanto brutto e fastidioso senza che questo si trasformi in espressione, anzi, rompendo proprio per questo difetto l'effetto sognante, ipnotico dell'aria. Oltretutto la Callas era superba nell'agilità di forza, ma nell'agilità di grazia otteneva risultati molto meno sensazionali dal punto di vista espressivo. Oltretutto il timbro non calza affatto con quello dell'ingenua che dovrebbe essere Gilda. Per me quando una esecuzione presenta qusti problemi non può essere considerata di riferimento (osservazione oggettivizzata) e neanche riesce ad essere emotiva (osservazione emotiva, legato all'effetto che su me ascoltatore ha questa esecuzione).
Ripeto due modi diversi di ascoltare e considerare l'opera, credo.
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- Messaggio n°24
Re: Maria Callas
Grazie a tutti per gli ulteriori consigli e l' interessante discussione sviluppata
@Luca: cercherò il cd dell'Aida che mi consigli, penso che non avrò difficoltà a trovarlo, in vinile la vedo un pò dura
@Pluto: ascolto liquida ma solo cd rippati non acquisto i file, comunque tengo sempre buono il primo che mi hai suggerito e ho messo nel carrello di amazon
@PPP: per quanto riguarda la serie ARTS ho trovato questo http://www.amazon.it/Lyric-Coloratura-Maria-Callas/dp/B000A5ESQW/ref=sr_1_25?s=music&ie=UTF8&qid=1347477205&sr=1-25
Si tratta di una raccolta di estratti. Per quanto mi riguarda preferisco sempre seguire l'opera intera attraverso il DVD perchè lo ritengo il mezzo più completo e soddisfacente per questo genere, infatti questo tipo di compilation potrebbe essere l' ideale per me che non amo ascoltare l'opera senza il supporto video e mi da la possibilità di godermi qualche brano cantato da una grande della lirica.
In ogni caso visto che la Callas, come dici tu, da il suo meglio nei recitativi e per comprendere a pieno il suo talento va ascoltata anche passando dall'ascolto completo di una sua opera, mi metterò alla ricerca
@Luca: cercherò il cd dell'Aida che mi consigli, penso che non avrò difficoltà a trovarlo, in vinile la vedo un pò dura
@Pluto: ascolto liquida ma solo cd rippati non acquisto i file, comunque tengo sempre buono il primo che mi hai suggerito e ho messo nel carrello di amazon
@PPP: per quanto riguarda la serie ARTS ho trovato questo http://www.amazon.it/Lyric-Coloratura-Maria-Callas/dp/B000A5ESQW/ref=sr_1_25?s=music&ie=UTF8&qid=1347477205&sr=1-25
Si tratta di una raccolta di estratti. Per quanto mi riguarda preferisco sempre seguire l'opera intera attraverso il DVD perchè lo ritengo il mezzo più completo e soddisfacente per questo genere, infatti questo tipo di compilation potrebbe essere l' ideale per me che non amo ascoltare l'opera senza il supporto video e mi da la possibilità di godermi qualche brano cantato da una grande della lirica.
In ogni caso visto che la Callas, come dici tu, da il suo meglio nei recitativi e per comprendere a pieno il suo talento va ascoltata anche passando dall'ascolto completo di una sua opera, mi metterò alla ricerca
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Luca58- Hi-End Member
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- Messaggio n°25
Re: Maria Callas
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Tenendo però ben presente che Pavarotti è tenore contraltino e Don Giovanni basso cantante...
Ripeto due modi diversi di ascoltare e considerare l'opera, credo.
Ovviamente mi riferivo all'atteggiamento del personaggio. Quanto agli acuti citati, io proprio questi problemi non li sento; per me il finale di Caro nome della Callas e' inarrivabile.
Sappiamo comunque bene che, competenze tecniche a parte nelle quali sei imbattibile, abbiamo due visioni dell'opera diametralmente opposte...