Prova al buio

http://www.costruirehifi.net/forum/viewtopic.php?f=79&t=3978&p=96931#p96931
Ciao,Sebastiano.

Interessante; quando l'avete fatta faccelo sapere.

Ritengo che i test in cieco siano i soli degni di fede.
Purtroppo sono altamente rischiosi perchè tendono ad evidenziare due cose:

- la capacità di chi ascolta di saper riconoscere le differenze
- l'effettiva assenza di differenze

per questo motivo sono aborriti dagli audiofili.

Iniziativa quindi doppiamente meritoria.

P.S. il minicontest preliminare rischia di mandare a monte il test.

In che senso rischia di mandare a monte il test,Piro?
Comunque l'iniziativa non è mia,e no sò dove andremo a parare.
La mia idea sarebbe quella di fare un test in cieco come si deve,aggiungendo però qualche novità la cui validità sarà da giudicare in base ai risultati.
Aggiunte che non devono invalidare il test,ma semmai arricchirlo e/o renderlo per quanto possibile vicino ad una valutazione in chiaro,cioè meno stressante .
Non sembra ostare alla validità del test fare ascolti non brevi.
Si obietta in questo caso che c'è una memoria a breve termine etc...
Non ne sono convinto.
Poi si vuole invitare il tester a rilasciare una breve recensione.
Non è chiaro se queste brevi recensioni messe a confronto possano dare risultati interessanti,ma non dovrebbe essere motivo di invalidazione.
Lo scopo sarebbe quello di verificare se il test possa avere un valore qualitativo,oltre che quantitativo.
Ciao,Sebastiano.

iano ha scritto:In che senso rischia di mandare a monte il test,Piro?

nel senso che se già durante il pretest vi accorgete che non si sentono le differenze...

piroGallo ha scritto:

nel senso che se già durante il pretest vi accorgete che non si sentono le differenze...

Intravedo una certa qual malizia nei nei tuoi timori ,che comunque sono fondati.
Io però la vedo ancora peggio di te.
Cosa succede infatti se vengono fuori giudizi qualitativi,e se,coinvolgendo la prova anche cavi di marca,questi vengono pubblicati su una rivista?
Ci si potrebbe chiedere a questo punto perchè mai allora una rivista debba imbarcarsi in questa avventura?
Il motivo credo sia che,a fronte di un sano scetticismo di chi dirige certe serie riviste,come quella in oggetto,c'è un evidente interesse molto diffuso dei lettori verso i cavi che non sembra mostrare momenti di stanca.
Non una moda passeggera quindi,la quale le riviste,pur con un certo imbarazzo, non possono ignorare alla lunga.
Così che alla fine un qualche sospetto si insinua anche nei tecnici più duri è puri.
E iniziano a pensare:"E se ci fosse veramente qualcosa sotto,e alla fine della prova fossimo noi quelli a fare la brutta figura?".
Così che iniziano a mettersi sulla difensiva,e dicono:"Facciamola pure questa prova,ma che sia fatta con un ampli ben costruito,e per ampli ben costruito intendono un ampli insensibile ai cavi".
Ma questo problema è ben aggirabile,e quando glielo fai notare cambiano discorso.
Come si può aggirare?
Intanto limitandosi a provare cavi di segnale,lasciando fermo il cavo di potenza ad ogni tornata di prove.
Oppure,in alternativa,visto che loro sono così bravi a capire quando un ampli è OK,ne scelgano uno,ma ne scelgano uno anche non OK,e si facciano due prove diverse coi due ampli.
Detto ciò credo che l'ideale sarebbe che la prova venga organizzata da noi,e che non coinvolga marchi affermati sul mercato,ma quelli nostri autocostruiti.
Io ci ho provato,ma non ho visto molte adesioni.
Voglia di parlare di cavi tanta,che si sia a favore o contro,ma voglia di mettersi alla prova poca,come dici tu,ma su entrambi i fronti.
Nel caso qualcuno volesse aderire sono certo che il mio negozio di fiducia ci metterebbe a disposizione fior fiori di impianti.
A voi non resta che portare i vostri cavi,compresi costruttori affermati consapevoli del rischio,e che firmino una liberatoria.
Ciao,Sebastiano.