Come suona il Maestro 200 SE? Essendo un felice possessore di questo integrato da oltre 2 mesi, questa è la domanda che più ricorre fra i mie conoscenti.
Il Maestro 200 SE in questione ha sostituito un Maestro 200, che ha sostituito un Puccini 70, che ha sostituito altre elettroniche inglesi.
Utilizzo AA ormai da qualche anno, ma non farò la classica recensione da giornalista hi-fi o da esperto audiofilo che decanta ad ogni costo il suo impianto, racconterò invece alcune esperienze d’ascolto e alcuni aneddoti e che ciascuno tragga le sue conclusioni.
Prima però vorrei raccontare perché ha cercato Audio Analogue.
In passato utilizzavo altre elettroniche perlopiù straniere, a volte marchi blasonati, altre volte oggetti un pò più consumer e sempre ho dovuto far conto con l’assistenza troppo spesso carente o approssimata. Dopo alcune vicende che mi hanno lasciato con una amara delusione mi sono ripromesso di rivolgermi solo a marchi italiani (e per la verità anche vicino a casa) e ho preso maggiori informazioni su AA che non conoscevo direttamente ma solo sulla carta.
Ho iniziato dalla base testando le elettroniche, l’assistenza e la preparazione del personale e sono rimasto sempre favorevolmente colpito. Non che l’elettroniche AA abbiano avuto bisogno di assistenza in questi anni, ma quando ho chiesto di cambiare la meccanica al CD Paganini (perché non mi piaceva quella con la vaschetta cd bianca) mi è stata cambiata velocemente e senza addebito; quando ho chiesto di cambiare l’illuminazione da verde a blu al lettore CD non solo me l’hanno cambiata gratis, ma si sono offerti di cambiarla anche all’amplificatore per uniformare l’effetto visivo dei due componenti. Meglio di così…
Il Maestro 200 SE è inserito fra un eccellente Maestro CD 192/24 e una splendida coppia di Sonus Faber Guarneri Memento e la domanda a questo punto è: ma come suona il Maestro 200 SE?
Anche qui non risponderò, anche perché non mi è mai riuscito sentire come suona un amplificatore, al massimo posso sentire come suonano dei diffusori
E’ proprio dall’ascolto di questi diffusori che si evincono le qualità dell’amplificazione. Le Guarneri Memento sono fra i diffusori più controversi degli ultimi anni, ambiti in tutto il mondo tanto che gli audiofili giapponesi ti guardano come se tu gli avessi appena comunicato che hai una Scaglietti in garage, altri le criticano “perché non hanno i bassi ed è solo estetica”, sono dei diffusori che li ami o li odi.
Per fortuna la mia fidanzata li ama tanto da farmeli lasciare praticamente in mezzo al salotto risolvendomi anche un problema di arredamento.
Le Guarneri Memento sono diffusori difficili da pilotare a dovere, 4 ohm nominali che scendono anche di molto, basso litraggio, midwoofer bonsai, bassa efficienza e posizionamento difficile che chiede molta aria attorno. Sembrerebbero pieni di difetti.
Io le ascoltai la prima volta pilotate da un mostruoso Viola con l’alimentatore separato e collocate in un ambiente fin troppo grande, ma come vanno nel mio salotto pilotate dal Maestro 200 SE? Vanno veramente molto bene! Mi colpisce sopra ogni cosa il soundstage che ho ritrovato solo in certi elettrostatici di alto livello se ottimamente pilotati.
L’accoppiata Maestro CD + Maestro 200 SE rende le Guarneri invisibili all’ascoltatore, i diffusori paiono spenti mentre il contrabbasso del quintetto di Miles Davis lo senti fin troppo dettagliato esattamente nel mezzo ad essi e in posizione arretrata tanto da lasciar posto a Miles che esegue un virtuosismo con la sua Harmon Mute proprio li davanti a me e senti la tromba collocata in una scena ampia e profonda in tutte le sue dimensioni. Il batterista da il ritmo con le spazzole esattamente dietro il diffusore destro mente il piano suona nella posizione opposta dietro la cassa sinistra.
E i bassi? E chi l’ha detto che non ci sono? Non sono molti è vero, però quelli che ci sono vengono restituiti in maniera precisa, puntuale e controllata e riempiono perfettamente i 24 mq del salotto, quasi come li sento nei concerti dal vivo dove spesso noto che i bassi reali sono molti meno di quelli che normalmente cerco negli impianti domestici.
Un aneddoto interessante riguarda la visita di un mio caro amico che si diletta a progettare diffusori di alto livello, è una persona preparatissima è ha un orecchio veramente speciale. Entrato in sala guarda le Guarneri Memento con un po’ di diffidenza, conosce benissimo i progetti Sonus Faber e conosce molto bene le Minima e la sua discendenza e quindi immaginava già il suono che avrebbe ascoltato.
Ma inseriti i suoi cd test si alza dal divano per andare a guardare i diffusori da vicino, cerca di capire se nel capiente stand c’era una “proseguimento” del diffusore, guarda dietro le tende per cercare un sub e infine mi domanda: “ma suona solo quello che vedo?” Incredibile! Sono apparsi molti più bassi di quelli che le dimensioni del diffusore fanno credere e il merito è senz’altro del Maestro 200 SE che con la sua potenza e capacità di pilotaggio riesce a tirare fuori il meglio da questo raffinatissimo diffusore.
Quindi alla domanda posta all’inizio posso senz’altro rispondere: si, il Maestro suona veramente bene, arriva li dove altri amplificatori non sono riusciti e finalmente i miei diffusori hanno trovato un partner che riesce a spremerli a dovere e fargli tirare fuori il meglio di se, bassi compresi.
La domanda a questo punto potrebbe essere: ma potevo ottenere lo stesso risultato con altre amplificazioni? Può darsi, ma probabilmente avrei speso molto, molto di più.
Complimenti Audio Analogue!
Il Maestro 200 SE in questione ha sostituito un Maestro 200, che ha sostituito un Puccini 70, che ha sostituito altre elettroniche inglesi.
Utilizzo AA ormai da qualche anno, ma non farò la classica recensione da giornalista hi-fi o da esperto audiofilo che decanta ad ogni costo il suo impianto, racconterò invece alcune esperienze d’ascolto e alcuni aneddoti e che ciascuno tragga le sue conclusioni.
Prima però vorrei raccontare perché ha cercato Audio Analogue.
In passato utilizzavo altre elettroniche perlopiù straniere, a volte marchi blasonati, altre volte oggetti un pò più consumer e sempre ho dovuto far conto con l’assistenza troppo spesso carente o approssimata. Dopo alcune vicende che mi hanno lasciato con una amara delusione mi sono ripromesso di rivolgermi solo a marchi italiani (e per la verità anche vicino a casa) e ho preso maggiori informazioni su AA che non conoscevo direttamente ma solo sulla carta.
Ho iniziato dalla base testando le elettroniche, l’assistenza e la preparazione del personale e sono rimasto sempre favorevolmente colpito. Non che l’elettroniche AA abbiano avuto bisogno di assistenza in questi anni, ma quando ho chiesto di cambiare la meccanica al CD Paganini (perché non mi piaceva quella con la vaschetta cd bianca) mi è stata cambiata velocemente e senza addebito; quando ho chiesto di cambiare l’illuminazione da verde a blu al lettore CD non solo me l’hanno cambiata gratis, ma si sono offerti di cambiarla anche all’amplificatore per uniformare l’effetto visivo dei due componenti. Meglio di così…
Il Maestro 200 SE è inserito fra un eccellente Maestro CD 192/24 e una splendida coppia di Sonus Faber Guarneri Memento e la domanda a questo punto è: ma come suona il Maestro 200 SE?
Anche qui non risponderò, anche perché non mi è mai riuscito sentire come suona un amplificatore, al massimo posso sentire come suonano dei diffusori
E’ proprio dall’ascolto di questi diffusori che si evincono le qualità dell’amplificazione. Le Guarneri Memento sono fra i diffusori più controversi degli ultimi anni, ambiti in tutto il mondo tanto che gli audiofili giapponesi ti guardano come se tu gli avessi appena comunicato che hai una Scaglietti in garage, altri le criticano “perché non hanno i bassi ed è solo estetica”, sono dei diffusori che li ami o li odi.
Per fortuna la mia fidanzata li ama tanto da farmeli lasciare praticamente in mezzo al salotto risolvendomi anche un problema di arredamento.
Le Guarneri Memento sono diffusori difficili da pilotare a dovere, 4 ohm nominali che scendono anche di molto, basso litraggio, midwoofer bonsai, bassa efficienza e posizionamento difficile che chiede molta aria attorno. Sembrerebbero pieni di difetti.
Io le ascoltai la prima volta pilotate da un mostruoso Viola con l’alimentatore separato e collocate in un ambiente fin troppo grande, ma come vanno nel mio salotto pilotate dal Maestro 200 SE? Vanno veramente molto bene! Mi colpisce sopra ogni cosa il soundstage che ho ritrovato solo in certi elettrostatici di alto livello se ottimamente pilotati.
L’accoppiata Maestro CD + Maestro 200 SE rende le Guarneri invisibili all’ascoltatore, i diffusori paiono spenti mentre il contrabbasso del quintetto di Miles Davis lo senti fin troppo dettagliato esattamente nel mezzo ad essi e in posizione arretrata tanto da lasciar posto a Miles che esegue un virtuosismo con la sua Harmon Mute proprio li davanti a me e senti la tromba collocata in una scena ampia e profonda in tutte le sue dimensioni. Il batterista da il ritmo con le spazzole esattamente dietro il diffusore destro mente il piano suona nella posizione opposta dietro la cassa sinistra.
E i bassi? E chi l’ha detto che non ci sono? Non sono molti è vero, però quelli che ci sono vengono restituiti in maniera precisa, puntuale e controllata e riempiono perfettamente i 24 mq del salotto, quasi come li sento nei concerti dal vivo dove spesso noto che i bassi reali sono molti meno di quelli che normalmente cerco negli impianti domestici.
Un aneddoto interessante riguarda la visita di un mio caro amico che si diletta a progettare diffusori di alto livello, è una persona preparatissima è ha un orecchio veramente speciale. Entrato in sala guarda le Guarneri Memento con un po’ di diffidenza, conosce benissimo i progetti Sonus Faber e conosce molto bene le Minima e la sua discendenza e quindi immaginava già il suono che avrebbe ascoltato.
Ma inseriti i suoi cd test si alza dal divano per andare a guardare i diffusori da vicino, cerca di capire se nel capiente stand c’era una “proseguimento” del diffusore, guarda dietro le tende per cercare un sub e infine mi domanda: “ma suona solo quello che vedo?” Incredibile! Sono apparsi molti più bassi di quelli che le dimensioni del diffusore fanno credere e il merito è senz’altro del Maestro 200 SE che con la sua potenza e capacità di pilotaggio riesce a tirare fuori il meglio da questo raffinatissimo diffusore.
Quindi alla domanda posta all’inizio posso senz’altro rispondere: si, il Maestro suona veramente bene, arriva li dove altri amplificatori non sono riusciti e finalmente i miei diffusori hanno trovato un partner che riesce a spremerli a dovere e fargli tirare fuori il meglio di se, bassi compresi.
La domanda a questo punto potrebbe essere: ma potevo ottenere lo stesso risultato con altre amplificazioni? Può darsi, ma probabilmente avrei speso molto, molto di più.
Complimenti Audio Analogue!