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Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28
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    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)


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    Messaggio Da ema49 Mar Feb 07 2012, 11:33

    IL BACHIANO ha scritto:

    Ci provo: vado a memoria perchè se dovessi scorrere anche solo un po' le varie edizioni che mi ritrovo, comincerei a scivere dopo il disgelo...
    L'Arte della Fuga della MAK per me è stata una folgorazione. Provenivo da ascolti poco stimolanti. All'inizio ci fu Karl Ristenpart in una versione orchestrale curata da Winschermann. Registrazione del 1963. E ho detto tutto. Seguirono Walcha all'organo e poi, nell'edizione della Musica da Camera della Telefunken Tachezi, sempre all'organo. Si può immaginare la rivelazione che comportò l'interpretazione di Goebel: finalmente il contrappunto liberato dalla rigidità dinamica dell'organo e non solo. Ora il brano non appariva più quell'arido seppur magistrale saggio di fuga come quasi sempre è stato classificato. Era musica viva, musica che, contappunto dopo contrappunto metteva le ali. Già al secondo, l'inserimento del ritmo puntato alla francese, dona al brano un andamento quasi di danza, ripreso poi al VI.Goebel e compagni hanno tolto quella crosta di scolastico che per l'addietro mi aveva tenuto lontano dall'opera. Il contrapunctus IV è il mio preferito: così bello nel suo cromatismo e nei suoi rimandi a eco tra le varie parti. Ricordo che Goebel lo esegue a velocità molto sostenuta evidenziando le sincopi e dando al brano una compattezza che non trovo in altri.
    Sempre a Goebel devo la migliore versione dell'Offerta musicale e delle 6 sonate per violino e clavicembalo. La pur volonterosa Alice Harnoncourt affiancata dall'illustre marito non mi aveva entusiasmato nella già citata edizione dellla Kammmermusik della Telefunken. Tutto a posto, naturalmente, ma mancano quei guizzi geniali che spesso ci dispensa Goebel.Nel tempo si sono aggiunte molte altre interpretazioni (dell'AdF), ma due in particolare mi sembrano notevoli. Quella di Savall, in primis, il quale decide di affidare ora a un quartetto di fiati, ora agli archi i vari contrappunti. La scelta dei fiati (cornetto, oboe da caccia - un caro vecchio amico quale Paolo Grazzi, trombone e fagotto) conferisce ai brani un'atmosfera severa e calda, antica e duttile nel fraseggio. Altro momento di gran piacere sono i due contrappunti a 3 a
    specchio (XVI) dove prima l'inversus viene suonato dalgi archi mentre il rectus da cornetto, dall'oboe da caccia e dal fagotto. Ogni volta questo brano mi lascia esterrefatto per come si sia raggiunta una incredibile cantabilità nonostante i
    ferrei vincoli dovuti alla struttura rigidamente a specchio delle parti. Per chi avesse questa edizione dell'Astrée in CD, siamo alla traccia 4 del cd 2.
    Un accenno a una "molto" particolare versione dell'AdF. si tratta di una trascrizione per flauti dolci (e tte pareva! ) curata e suonata dal Loeki Strardust Quartet.
    http://inkpot.com/classical/bachfuguealsq.html
    Gli strumentisti potete vederli qui alla prese con Vivaldi
    https://www.youtube.com/watch?v=0Rccp8KcpyI
    Il primo a sinistra è Daniel Bruggen, nipote del grande Franz.
    E' una versione che si lascia apprezzare per la pulizia con cui vengono delineate le varie voci: la dinamica è quella che è ma, come per il clavicembalo, si sopperisce egregiamente con un fraseggio appropriato.

    Saluti
    Giacomo


    Anche il mio rapporto con L'Arte delle Fuga è stato piuttosto travagliato. Fino a 20 anni, pua avendola ascoltata, è stata da me praticamente ignorata, considerandola uno strumento didattico di un anomalo grande compositore. D'altra parte essa fu composta negli ultimi anni di vita, quando già Rousseau definiva atti di barbarie, perpetrate dentro le cattedrali, le fughe, le imitazioni, i doppi disegni e quando già Mattheson aveva da tempo teorizzato come dovesse essere realizzata una composizione per essere definita moderna: facile, accattivante, scevra da sovrastrutture quali il contrappunto. Per Mattheson, come per Telemann Bach semplicemente non avrebbe dovuto esistere. D'altro canto è certo che Bach conoscesse bene questi compositori, così come conosceva benissimo Haendel, Vivaldi.. per i quali nutriva forte ammirazione e che addirittura trascrisse (Vivaldi). Scrivere un trattato" su una forma, il contrappunto, quasi del tutto desueta poteva sembrare, e a me sembrò, un gesto "originale" di un compositore alla fine della sua vita e carriera. Poi venne Leonhardt (fine anni '60, inizi 70) a farmi comprendere la monumentale grandezza di
    quest'opera che non ha eguali e della quale, comunque, ancora non riuscivo a capire la profondità oltre che tecnica anche e soprattutto musicale. E poi venne Goebel. Io no so' se Goebel sia stato il primo ad intuire che separare le varie voci del contrappunto affidandole a strumenti diversi, pur nell'ambito della stessa famiglia, avrebbe portato a svelarne e renderne più comprensibile la tecnica e la musicalità. Di certo fu il primo per me. Da allora non ho voluto ascoltare altro. Non conosco la versione di Savall che tu indichi, ma ho già incaricato mia figlia per la ricerca e l'acquisto. Sarà sicuramnete una piacevole sorpresa scoprire quale effetto possa avere l'affidamento di una o più voci a strumenti appartenenti a famiglie diversi, oltre alla maggiore varietà timbrica e coloristica. E non avendo Bach lasciato indicazioni, non si commetterà eresia.

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    Messaggio Da IL BACHIANO Mar Feb 07 2012, 12:04

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:Giacomo, mi meraviglia che nella tua esperienza di ascoltatore manchi l'Arte della Fuga al clavicembalo... vari musicisti tra cui Leonhardt sostengono che - nonostante sullo spartito dell'opera non ci sia alcuna indicazione di strumento - il range di note richiesto e la scrittura faccia pensare ad un'opera scritta appunto per una tastiera domestica (clavicembalo, o meglio clavicordo, vista la predilezione di Bach).

    Fermo restando che la trascrizione e l'adattamento per varie compagini è più che lecito per le opere di Bach tutte (anche se magari non sempre ideale) e che oltretutto l'Arte della Fuga non ha uno strumento dedicatario esplicito, come mai non ti ha mai interessato l'ascolto dell'opera su tastiera, organo a parte?

    Caro Vito, quando all'inizio parlavo delle varie edizioni, non le ho citate per non allungare il brodo. In effetti non mi manca nè Leonhardt nè un paio al pianoforte (Zoltan Kocsis e Ramin Bahrami). Ma se devo essere sincero, un unico strumento, nonostante la grandezza della musica, confesso che mi annoia un po'.
    Sulla destinazione strumentale si sono versati fiumi d'inchiostro e ognuno ha tirato l'acqua al suo mulino (tanto per usare un po' di luoghi comuni).
    Non è per niente evidente che l'opera fosse pensata per un "klavir", tastiera nel più ampio senso. Solo pochi brani sono indicati per 2 klavir, mentre la maggior parte sono scritti a 4 parti separate (che non è certo l'usuale scrittura per una tastiera). Esistono poi alcuni passi del tutto ineseguibili in cui occorrerebbe una terza mano o ricorrere ad arpeggi.
    Mi son letto un libro intero sull'argomento l'estate scorsa: L'Arte della fuga di J. S. Bach di Hans-Eberhard Dentler - Ediz. SKIRA. Prima di giungere alla conclusione l'autore si diffonde ampiamente su Pitagora e irapporti tra Bach e il pensiero pitagorico. tira in ballo anche il famoso teorema e alla fine approda a una soluzione che, date le premesse, non ho ben capito. In pratica verrebbe affidata a violini. viola. violoncello e fagotto e contrabbasso. L'autore ha anche registrato l'opera con questo organico, ma non ne ho trovato traccia.
    Piuttosto, molto convincente, è la versione di Rinaldo Alessandrini (Opus 111) che alterna gruppi strumentali diversi (archi, flauto traverso, oboe d'amore e da caccia, fagotto). Riserva a se stesso al cembalo solamente i quattro canoni. L'esito per me è veramente bello: musica e niente altro che musica, come dice lo Stesso Alessandrini nelle note in cui descrive le sue scelte.
    ciao
    Giacomo


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    Messaggio Da pluto Mar Feb 07 2012, 14:01

    Penso tu ti riferisca a questo disco Giacomo:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 Unknow36

    l'altro non lo conosco..

    Stimolato dai tuoi commenti me lo sto riascoltando. Oltre al contrappunto nr 4 , a me piace molto anche la traccia successiva (violino e basso) cioè il Canone 17

    E che mi dici di questo? Qua non sembra essere amato moltissimo.... anche se qualche bel merito lo ha pure lui. Ha diviso il pubblico in fans scatenati e detrattori

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    Messaggio Da IL BACHIANO Mar Feb 07 2012, 14:18

    pluto ha scritto:Penso tu ti riferisca a questo disco Giacomo:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 Unknow36

    La copertina non è la stessa, ma penso sia la medesima registrazione
    http://www.amazon.com/gp/customer-media/product-gallery/B00005NTKF/ref=cm_ciu_pdp_images_1?ie=UTF8&index=1



    E che mi dici di questo? Qua non sembra essere amato moltissimo.... anche se qualche bel merito lo ha pure lui. Ha diviso il pubblico in fans scatenati e detrattori


    Per me Glenn Gould è un genio, discutibile su alcune scelte, ma comunque un genio.
    La mia formazione "filologica" non mi ha impedito di apprezzare il suo modo di accostarsi a Bach (di GG ho quasi tutto sia in cd che in video che la produzione libraria).
    Vedere le sue ultime Godberg è un'esperienza quasi mistica!
    Lasciamo stare il suo Mozart e parte di Beethoven (L'Appassionata è pura provocazione mentre le prime sonate o le Bagatelle mi sembrano notevoli); per il resto bisogna prendere o lasciare. Chiaro che il Bach di Leonhardt è assolutamente più attendibile ma con Gould non si deve andare a cercare la restituzione filologica.
    GG si è impossessato di Bach e quello che suona ormai è musica che è diventata sua.
    ciao
    Giacomo



    Ultima modifica di IL BACHIANO il Mar Feb 07 2012, 14:23 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Mar Feb 07 2012, 14:19

    IL BACHIANO ha scritto:
    Caro Vito, quando all'inizio parlavo delle varie edizioni, non le ho citate per non allungare il brodo. In effetti non mi manca nè Leonhardt nè un paio al pianoforte (Zoltan Kocsis e Ramin Bahrami). Ma se devo essere sincero, un unico strumento, nonostante la grandezza della musica, confesso che mi annoia un po'.
    Sulla destinazione strumentale si sono versati fiumi d'inchiostro e ognuno ha tirato l'acqua al suo mulino (tanto per usare un po' di luoghi comuni).
    Non è per niente evidente che l'opera fosse pensata per un "klavir", tastiera nel più ampio senso. Solo pochi brani sono indicati per 2 klavir, mentre la maggior parte sono scritti a 4 parti separate (che non è certo l'usuale scrittura per una tastiera). Esistono poi alcuni passi del tutto ineseguibili in cui occorrerebbe una terza mano o ricorrere ad arpeggi.
    Mi son letto un libro intero sull'argomento l'estate scorsa: L'Arte della fuga di J. S. Bach di Hans-Eberhard Dentler - Ediz. SKIRA. Prima di giungere alla conclusione l'autore si diffonde ampiamente su Pitagora e irapporti tra Bach e il pensiero pitagorico. tira in ballo anche il famoso teorema e alla fine approda a una soluzione che, date le premesse, non ho ben capito. In pratica verrebbe affidata a violini. viola. violoncello e fagotto e contrabbasso. L'autore ha anche registrato l'opera con questo organico, ma non ne ho trovato traccia.
    Piuttosto, molto convincente, è la versione di Rinaldo Alessandrini (Opus 111) che alterna gruppi strumentali diversi (archi, flauto traverso, oboe d'amore e da caccia, fagotto). Riserva a se stesso al cembalo solamente i quattro canoni. L'esito per me è veramente bello: musica e niente altro che musica, come dice lo Stesso Alessandrini nelle note in cui descrive le sue scelte.
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    Non sarebbe affatto strano che in un'opera "teorica" Bach abbia pensato ogni volta ad una compagine/strumento diversi. Comunque l'uso dell'arpeggio su strumento a tastiera era considerato più che lecito all'epoca. Meno discutibile, invece, l'anomalia della scrittura a quattro parti distinte, qualora si trattasse di opera per tastiera.

    Da quello che mi racconti molto belle sembrano le edizioni di Savall ed Alessandrini..... magari ci faccio un pensierino Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 999153 , peccato che Alessandrini mi sembra introvabile Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 917604


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    Messaggio Da IL BACHIANO Mar Feb 07 2012, 18:04

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:
    Da quello che mi racconti molto belle sembrano le edizioni di Savall ed Alessandrini..... magari ci faccio un pensierino Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 999153 , peccato che Alessandrini mi sembra introvabile Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 917604

    Il CD che ho io è questo
    https://www.youtube.com/watch?v=5K8i8u-KBf8&feature=related

    In rete vedo solo un doppio cd con anche i concerti per cembalo...

    ciao
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    Messaggio Da pluto Mer Feb 08 2012, 13:49

    Vi avevo accennato alla mia indigestione di vinili Doc e vista la presenza di Giacomo che mi sembra ferratissimo sull'argomento, approfitto x segnalare un cofanetto da 6 vinili (se qualcuno fosse interessato ne ho trovato un altro sulla baia a 16 dollari o euri boh) di Telemann - autore che non tocchiamo mai

    Cast stellare: vi leggo il retro

    Oboe : Ad Mater, Lilian Lagaay
    Tromba: Maurice Andre (mica pizza e fichi eh)
    Flauti: Frans Vester, Joost Tromp e ovviamente Frans Bruggen al Blockflote
    Al corno Hermann Baumann
    Violini: Jaap Schroder, Holtman e Marie Leonhardt XXX
    Violoncello: Anner Bylsma XXX

    Tralascio i fagotti, liuti che non conosco

    Cembalo: la ns cara mummia Gustavino Leonhardt
    Concerto Amsterdam con Jaap Schroder alla guida

    Direzione: Frans Bruggen

    Mica male i miei amici qui sopra eh? sunny sunny

    Se fossi andato io, avrebbero fatto fischiettare qualcosa pure a me Laughing Laughing Laughing

    Disco bellissimo! e Gran Prix du Disque ovviamente

    A 25 eurini in condizioni mint non potevo lasciarlo sulla bancarella. Però su ebay costa meno casso Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 917604 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 917604

    Eccolo:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 Sj8qzs12

    Se qualcuno mi consiglia poi qualcos'altro di Telemann......

    Già che c'ero ho pure preso la Wassermusik di Musica Antiqua Koln diretta da Goebel Laughing Laughing Laughing
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Mer Feb 08 2012, 14:35

    IL BACHIANO ha scritto:
    Per me Glenn Gould è un genio, discutibile su alcune scelte, ma comunque un genio.
    La mia formazione "filologica" non mi ha impedito di apprezzare il suo modo di accostarsi a Bach (di GG ho quasi tutto sia in cd che in video che la produzione libraria).
    Vedere le sue ultime Godberg è un'esperienza quasi mistica!
    Lasciamo stare il suo Mozart e parte di Beethoven (L'Appassionata è pura provocazione mentre le prime sonate o le Bagatelle mi sembrano notevoli); per il resto bisogna prendere o lasciare. Chiaro che il Bach di Leonhardt è assolutamente più attendibile ma con Gould non si deve andare a cercare la restituzione filologica.
    GG si è impossessato di Bach e quello che suona ormai è musica che è diventata sua.
    ciao
    Giacomo


    Sembra che la posizione di Giacomo sia intermedia tra quella di me ed Emanuele da un lato, e quella di Carlo dall'altro, anche se forse decisamente più prossima a quella di Carlo.

    Il problema, in fondo, sta nell'accettare quello che giustamente dice Giacomo e che ho evidenziato in neretto: se accettiamo dall'interprete un apporto alla composizione suonata rilevante ed indipendente - in parte - da quello che attribuiamo all'autore, allora prevarrà un giudizio positivo, magari fortemente positivo su Gould. In caso contrario faremo fatica, pur riconoscendone il genio, ad accettarne le prese di posizione....


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    Messaggio Da carloc Mer Feb 08 2012, 19:29

    E' bello vedere come idee, anche opposte, su determinati esecutori possano convivere così.....nel rispetto assoluto dei gusti altri. PiroGallo scriveva che lui aveva iniziato ad ascoltare seguendo la partitura e che, poi, aveva smesso perché in quel modo non riusciva a godere della musica. Io la penso come lui....la musica deve avvincermi, deve essere il mio cibo per l'anima. Se l'ascolto avviene più alla ricerca dell'elemento filologico, a volte mi perdo e non godo appieno dell'ascolto.
    Gould mi emoziona, altri autori, più rispettosi magari della partitura, no.

    Ribadisco, per me è fondamentale poter cibare la mia anima di qualcosa che la faccia esaltare, godere, immergere nel piacere. Alcuni esecutori ci riescono più di altri.


    Buoni ascolti.

    Carlo


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    Messaggio Da realmassy Mer Feb 08 2012, 19:43

    A proposito di Leonhardt, ma lo sapevate che e' venuto a mancare a Gennaio?


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    Messaggio Da pluto Mer Feb 08 2012, 19:45

    realmassy ha scritto:A proposito di Leonhardt, ma lo sapevate che e' venuto a mancare a Gennaio?

    Minkia, non lo sapevo e ci scherzavo pure - mi spiace
    La mia celia si basava sul fatto che con Ema si è sempre scherzato sulla sua immobilità granitica quando suonava..

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    Messaggio Da IL BACHIANO Mer Feb 08 2012, 20:25

    pluto ha scritto:Vi avevo accennato alla mia indigestione di vinili Doc e vista la presenza di Giacomo che mi sembra
    ferratissimo sull'argomento, approfitto x segnalare un cofanetto da 6 vinili (se qualcuno fosse interessato ne ho trovato un
    altro sulla baia a 16 dollari o euri boh) di Telemann - autore che non tocchiamo mai
    ....
    Se qualcuno mi consiglia poi qualcos'altro di Telemann......

    Pensa che proprio oggi stavo menditando di proporre qualcosa di Telemann (legata all'interpretazione della Musica
    Antiqua Köln): si tratta di un cd vecchiotto ma che contiene alcune bellissime pagine del nostro.
    Ottimo acquisto la Tafelmusik che hai appena preso (e che io ho da quando è uscita): musica godibilissima da cima a
    fondo e magistralmente suonata.
    Nella mia graduatoria dei compositori barocchi, dopo Bach e Handel per me c'è subito Telemann, ben prima di Corelli o
    Vivaldi.
    La sua sfortuna è di essere stato contemporaneo di quei due giganti, ma basterebbe ascoltare qualche cantata o alcuni
    dei suoi innumerevoli concerti per rendersi conto che ci troviamo davanti a un compositore di prima grandezza.
    Quest'uomo, nella sua lunghissima vita, si è occupato di tutto: organizzatore della vita musicale nelle varie città dove
    prestava servizio, compositore per la Chiesa (1700 Cantate!!!) e per i nobili (una cinquantina di Opere)più un numero
    sterminato di concerti, sonate, quartetti, ouvertures. I suonatori di flauto dolce lo venerano: ben più di Bach e di Handel, si
    è occupato di questo strumento scrivendo concerti, triosonate, sonate e pezzi a solo. Non c'è esame di flauto dolce che
    non preveda una Fantasia o una sonata di Telemann. La sua musica affascina dal primo istante: melodie accattivanti,
    strutture ben congegnate ma non complicate, gli strumenti godono di una scrittura brillante e adattissima alle loro
    possibilità. Era il compositore alla moda, ben più di Bach (tant'è che il Consiglio di Lipsia, quando si trattò di nominare il
    nuovo Kantor, si rivolsero prima di tutti a lui. Bach fu solo una seconda scelta).
    Non voglio dilungarmi troppo (di materiale ce ne sarebbe, visto che è una vita che lo suono con gran piacere) per
    passare a 2 consigli. Il primo, di cui parlavo all'inizio, è un cd Archiv intitolato: Telemann - Bläserkonzerte - Musica
    Antiqua Köln
    http://www.amazon.com/Telemann-Bl%C3%A4serkonzerte-Concertos-Georg-Philipp/dp/B0000057D1
    Le caratteristiche di cui parlavo balzeranno subito all'orecchio fin dalle prime note del concerto in RE per flauto.
    Da godere per la timbrica poco usuale è il concerto per 2 Chalumeau: il suono pastoso di questi strumenti è una vera
    goduria. C'è poi un concerto che permette di individuare chiaramente la diversità del flauto traverso (ricordo che
    all'epoca erano di legno) da quello diritto: il concerto in MIm per Blockflöte und Traversflöte.
    Di tutt'altro spirito è abitata la Cantata Funebre "Du aber Daniel". Di solito si trova su cd affiancata all'Actus Tragicus di
    Bach. Se avrete voglia di provare l'ascolto, mi saprete dire se questo Telemann non ha niente da invidiare al Bach della
    BWV 106
    http://tinyurl.com/7o8tk7d

    ciao
    Giacomo


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    Messaggio Da pluto Mer Feb 08 2012, 20:36

    Grazie Giacomo x i tuoi consigli

    Il disco Archiv con la Wassermusic peraltro è inciso in maniera stupenda - sono rimasto sorpreso dalla sua qualità.
    Mi sono letto la biografia di Telemann e mi pare di poter dire che comunque ha fatto una bella vita (lunga più di 80 anni) e soprattutto ha avuto un buon successo (anche economico), cosa che molti musicisti non sono riusciti ad avere...
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Mer Feb 08 2012, 21:07

    carloc ha scritto:...
    Se l'ascolto avviene più alla ricerca dell'elemento filologico, a volte mi perdo e non godo appieno dell'ascolto.
    Gould mi emoziona, altri autori, più rispettosi magari della partitura, no.
    ...
    Carlo

    Il bello Carlo è che anche per me il rispetto della prassi d'epoca, il filologico, non è la ragione d'essere della interpretazione, ma solo il suo presupposto. Quindi posso tranquillamente trovare gagliardamente noiosi molti musicisti di impostazione filologica. Inoltre anch'io credo che la partitura abbia una "direzione", una sua intima natura che può anche sfuggire al suo creatore, o non essere completamente compresa al tempo della sua prima/delle sue prime esecuzioni. E che magari possa portarla alla luce un singolo interprete in maniera fulminante.

    E' solo che, per me, esiste un equilibrio tra interprete ed opera. Quando in una esecuzione l'opera scompare (è minoritaria) rispetto all'apporto dell'interprete, allora io credo che stia succedendo qualche cosa che nella musica rock è naturale e magari auspicabile (anche perché è musica con meno struttura), ma nella musica classica per me è in parte deformazione. E quindi non mi convince.

    Badate bene: quando parlo della filologia non intendo un assoluto rispetto "archeologico" del testo, bensì anche approccio fantasioso e creativo riguardo l'opera (con tanto di variazioni e arbìtri), approccio che comunque non sradichi l'opera stessa dalla sua "verità" intrinseca.

    Insomma, per Gould l'opera è un mezzo per esprimersi. Io amo di più gli interpreti che pur esprimendo sé stessi si sentano anche mezzo d'espressione per l'opera stessa, quando interpretano.

    Però questo non toglie, e l'ho già detto in passato, che capisco perché possa piacere Gould, ed inoltre riconosco - al di là di varie gratuite provocazioni - a Gould un autentico genio, cosa che obiettivamente molti musicisti di impronta filologica (molti ma non certo tutti) magari non hanno mai posseduto.

    Scusate se ho voluto ulteriormente approfondire, ma volevo veramente riuscire a spiegare il mio modo di intendere il concetto di approccio filologico, secondo me a volte svilito da meri routinier dello strumento suonato all'antica.

    Volevo sapere se Giacomo (Pazienta Giacomo, ma abbiamo voglia di confrontarci con te su tutti i nostri autori preferiti!) ama Corelli, che io adoro alla follia, e quali sono le interpretazioni (e le opere) che ci consiglierebbe! Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 285880


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    Messaggio Da ema49 Mer Feb 08 2012, 21:40

    IL BACHIANO ha scritto:
    Di tutt'altro spirito è abitata la Cantata Funebre "Du aber Daniel". Di solito si trova su cd affiancata all'Actus Tragicus di
    Bach. Se avrete voglia di provare l'ascolto, mi saprete dire se questo Telemann non ha niente da invidiare al Bach della
    BWV 106
    http://tinyurl.com/7o8tk7d

    ciao
    Giacomo

    Nonostante qualche problema di salute in famiglia, sarà mia cura comprare ed ascoltare qualcosa che possa essere anche lontanamente paragonata alla 106, da molti definita il primo vero Requiem tedesco ed uno dei più grandi capolavori di Bach. Sono davvero incuriosito... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 999153


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    Messaggio Da carloc Mer Feb 08 2012, 22:10

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:Sapete che sta per uscire un cofanettone con tutti i Mercury (circa 50) in CD a cento euro? Vi lascio il link alla pagina di Amazon:

    http://www.amazon.it/dp/B005XBA9Y8/ref=pe_115211_28366471_pe_epc_dt6


    Nuntio vobis gaudium magnum habemus 50 (+1) CD.


    Arrivati oggi da Amazon per la modica cifra di 86 eurozzi.... sunny

    Carlo




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    Messaggio Da IL BACHIANO Mer Feb 08 2012, 22:13

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:

    Volevo sapere se Giacomo (Pazienta Giacomo, ma abbiamo voglia di confrontarci con te su tutti i nostri autori preferiti!) ama Corelli, che io adoro alla follia, e quali sono le interpretazioni (e le opere) che ci consiglierebbe! Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 285880

    Lo amo, eccome! E l'imprinting l'ho avuto proprio con la FOLLIA (nel senso dell'ultima sonata dell'OP.5) che però avevo sentito nella versione orchestrale di Geminiani. Sulla Follia ho passato anni di studio (dell'op. 5 esiste la trascrizione per flauto dolce) ammirando chi - Bruggen per primo - l'aveva affrontata con esiti favolosi. Per chi volessa approfondire il tema della follia, ecco un sito che più completo non potrebbe essere.
    http://www.folias.nl/
    Migliaia di autori se ne sono impadroniti. Anni fa l'amico Mario Martinoli, cembalista, mi ha rivelato una sua scoperta: la Follia si trova anche nella Quinta Sinfonia di Beethoven. Chi la trova?
    Le opere, lo sai meglio di me, sono poche (almeno quelle pervenute) e non è difficile procurarsi l'opera omnia. Nessun altro compositore, che io sappia, ha così ben curato la sua produzione, passando anni a limare e rivedere le sue opere fino a consegnarci un corpus praticamente perfetto.
    Per le sonate da Camera e da Chiesa suggerirei il London Baroque su CD Harmonia Mundi, per l'OP. Terza l'Ensemble Aurora con Enrico Gatti.
    L'op. Quinta mi sembra magistralmente interpretata da Montanari e Dantone, mentre per i Concerti Grossi, la mia preferenza, più che al bravo Fabio Biondi con L'Europa Galante, va incondizionatamente a quel genialaccio che risponde al nome di Federico Maria Sardelli. Ho avuto modo di conoscerlo di persona: spirito eclettico quant'altri mai. Esperto di Vivaldi (ha dato inizio alla riscoperta del teatro vivaldiano), ottimo concertista di flauto dolce, compositore in stile barocco, redattore di battute e vignette del foglio satirico IL VERNACOLIERE, ha curato una sua riedizione dei Concerti Grossi immettendovi anche i fiati (dal flauto dolce all'oboe, dal fagotto alle trombe). Il risultato è straordianrio, a mio parere, e rende bene quella solennità e potenza che ai tempi dovevano esprimere questi concerti se diamo credito alle cronache che ci parlano di centinaia di esecutori. Un doppio cd uscito per Amadeus che ascolto sempre con piacere.
    ciao
    Giacomo


    Ultima modifica di IL BACHIANO il Mer Feb 08 2012, 22:25 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da IL BACHIANO Mer Feb 08 2012, 22:20

    ema49 ha scritto:

    Nonostante qualche problema di salute in famiglia, sarà mia cura comprare ed ascoltare qualcosa che possa essere anche lontanamente paragonata alla 106, da molti definita il primo vero Requiem tedesco ed uno dei più grandi capolavori di Bach. Sono davvero incuriosito... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 999153

    Caro Emanuele, io adoro la 106 ma questa Trauer Kantate di Telemann la trovo meravigliosa. L'avevo in un LP DHM col Collegium Aureum. chissà se esiste una versione i cd? Quella da me indicata è meno intensa e le manca un po' di calore.
    ciao
    Giacomo
    PS Ma ci pensi che la 106 è stata scritta da un giovanotto di 22 anni? Si pensa sempre a quel parruccone dei ritratti, ma ogni tanto bisognerebbe guardare le date!


    Ultima modifica di IL BACHIANO il Mer Feb 08 2012, 22:40 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da carloc Mer Feb 08 2012, 22:22

    Ciao Giacomo,

    visto che siamo in tema, qualche pagina fa avevo parlato dell'ascolto di questo disco

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 Images?q=tbn:ANd9GcRSQvB4F2AgtTxH9ziKQ8wwMtZnLipxcw2uhEk1SvliGVgeBk1ffw

    Oiseau Lyre 2 LP, una splendida incisione del 1978 con i concerti registrati dal 1961 al 1965.

    Hai mai ascoltato Marriner dirigere Corelli, Torelli, Locatelli, Geminiani e compagnia?


    Carlo


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    Messaggio Da IL BACHIANO Mer Feb 08 2012, 22:33

    carloc ha scritto:Ciao Giacomo,

    visto che siamo in tema, qualche pagina fa avevo parlato dell'ascolto di questo disco
    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 Images?q=tbn:ANd9GcRSQvB4F2AgtTxH9ziKQ8wwMtZnLipxcw2uhEk1SvliGVgeBk1ffw
    Oiseau Lyre 2 LP, una splendida incisione del 1978 con i concerti registrati dal 1961 al 1965.
    Hai mai ascoltato Marriner dirigere Corelli, Torelli, Locatelli, Geminiani e compagnia?
    Carlo

    Ho poche cose di Marriner, qualcosa di Mozart, mi pare... Non posso dire che mi entusiasmi.
    Alle prese col repertorio barocco non posso pronunciarmi, ma, così a naso, penso che preferirei orchestre barocche con strumenti originali.
    ciao
    Giacomo
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    Messaggio Da ema49 Gio Feb 09 2012, 00:01

    IL BACHIANO ha scritto: la Follia si trova anche nella Quinta Sinfonia di Beethoven. Chi la trova?
    Giacomo

    al minuto 6,35..?




    una decina di misure?


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    Messaggio Da realmassy Gio Feb 09 2012, 00:32

    IL BACHIANO ha scritto:
    ...
    redattore di battute e vignette del foglio satirico IL VERNACOLIERE
    ...

    E io infatti da Livornese lo conoscevo per quello :-O


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    Messaggio Da realmassy Gio Feb 09 2012, 00:35

    ema49 ha scritto:

    al minuto 6,35..?




    una decina di misure?

    mi sa che ci hai preso sunny


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    Messaggio Da IL BACHIANO Gio Feb 09 2012, 09:13

    ema49 ha scritto:

    al minuto 6,35..?


    Ammazza che bravo!
    ciao
    giacomo
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    Messaggio Da realmassy Gio Feb 09 2012, 10:28

    Tornando a Telemann, di cui io ho ascoltato solo la Tafelmusik in questa versione:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 28 51PptHq-a8L._SL500_AA300_

    Mi consigliate qualche disco di cantate?

    E di Buxtehude che mi dite invece? Io sto collezionando l'opera omnia di Koopman (per ora chamber music e organ works), e mi piace veramente molto.


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    Messaggio Da pluto Gio Feb 09 2012, 10:47

    Visto che se ne è appena andato, mi va di consigliare un cofanetto di 21 CD imperdibile del ns Gustav Leonhardt (R.I.P.)
    Per chi si sa districare nei meandri della liquida posso dare qualche indicazione...

    Il cofanetto contiene ovviamente le pagine di Bach più celebri (Goldberg e concerti x Harpsichord) ma anche le sonate con i fratelli Kuijken e moltissimi autori che lui ha affrontato anche all'organo, non solo al cembalo

    Anche in questo caso il cast dei partecipanti è stellare (Bylsma, Bruggen, i 2 Kuijken etc) .....e l'opera costituisce senz'altro un bel testamento della sua arte

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