realmassy ha scritto:
Questo tuo post mi da un po di speranza, e mi fa sentire meno a disagio e meno solo.
Logicamente non ho nessuna fretta di "crescere", alla fine la musica deve essere emozione, cervello, ma anche puro
piacere.
Certo, ci mancherebbe!
Se ripenso alla mia non più breve (ho un paio d'anni più di Ema) esperienza musicale, devo riconoscere che le più belle
emozioni le ho provate quando l'aspetto teorico era ancora ben poco presente. L'invaghimento provocato dall'Allegretto
della Settima o dal primo tempo del concerto per violino di Mendelssohn ascoltati a 18 anni con una fonovaligia Lesa è
irrepetibile.
La mia grossa lacuna, mi rendo conto, e' la mancanza di conoscenza "tecnica" della musica classica.
E' difficile per me capire cosa e' una forma sonata, o cosa non lo e', capire le architetture che stanno dietro una
composizione. Si e' sempre detto che la musica classica e' per musicisti o molto esperti, e io non cado in nessuna delle
due categorie.
E' normale che se una cosa ci piace, venga voglia di approfondirla sotto tutti gli aspetti. Vedere come è fatto il giocattolo
"dentro". Allora si inizia dalle storie della musica, poi si approfondisce con le biografie, poi si prendono in mano i manuali
dove si parla delle Forme Musicali, poi i trattati di Armonia e Contrappunto il uttto affiancato da ascolti su ascolti, con
diverse interpretazioni, ecc ... Alla fine di questo percorso ci si ritrova certamente più competenti ma anche con il
rammarico - lo dico per la mia esperienza - di aver perso quell'innocenza primordiale che ti permetteva di bearti
completamente della musica, senza farti distrarre dalle "sovrastrutture" (ecco il prmo tema.. ora il ponte modulante..
siamo allla Ripresa...).
Occorre anche dire che ci sono tanti brani che non richiedono conoscenze particolari per essere apprezzati (vedi alcuni
citati di recente come La Grande Pasqua Russa, Sherazade..), altri che, a chi fosse digiuno di teoria, rischiano di
comunicare ben poco (l'Offerta Musicale, l'Arte della Fuga).
Per es. l'ascolto della Ciaccona per violino di Bach può solo sconcertare l'ascoltatore impreparato: uno studio della sua
forma, magari approfondito come nello studio raccolto da Rattalino su questo brano (un libro intero!), permetterà di
cogliere la sovrumana perfezione non solo della struttura ma anche l'incredibile profondità della bellezza musicale
racchiusa lì dentro.
Volendo fare un passo indietro, chi mi consiglia qualche lettura? Un libro, che con esempi chiari, con riferimenti precisi a
composizioni e autori, mi faccia scoprire gli aspetti piu' profondi, meno superficiali di questa nostra grande passione.
L'ideale sarebbero delle sessioni di ascolto con voi, ma non e' possibile :-)
Per cominciare, ti consiglio caldamente questi due:
http://www.ibs.it/code/9788811674221/copland-aaron/come-ascoltare-musica.html
http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_weinstock+herbert-herbert_weinstock.htm
Il primo, scritto da un compositore, aiuta veramente a entrare "dentro" la musica, pur usando un liguaggio accessibilissimo.
Il secondo percorre la storia della musica con una scrittura agile (il classico Storia della Musica del Mila è meno pratico di questo)e presenta con chiarezza lo sviluppo delle forme.
ciao
Giacomo