ATOLL IN 100.
Ho avuto modo di giocare a lungo con questo oggetto, dal prezzo pressoché (1000 euro) irrisorio ma che dal punto di vista audiofilo a ben poco da invidiare ad apparecchi di gran lunga più blasonati e di ben altre fasce di prezzo (parlo anche di prezzi di 4/5 volte superiori).
Queste le specifiche:
Puissance efficace Wrms/canal/8 Ω 100 W
Puissance efficace Wrms/canal/4 Ω 140 W
Puissance impulsionnelle 180 W
Alimentation (VA) 660
Total capacitif (µF) 30 000
Nombre d'entrées 4 + 1 monitor
Impédance d'entrée (kΩ) 47
Sensibilité (mV) 100
Temps de montée (µs) 2,5
Bande passante 5 Hz - 100 kHz
Niveau de sortie (0dB) -
Rapport Signal/Bruit (dBA) 100
Poids (kg) 10
Dimension 440x90x270
L’apparecchio in questione, per gli amanti dei palmares….ha vinto anche alcuni premi come miglior prodotto dell’anno 2003. Esteticamente si presenta in un ottica abbastanza spartana, ridotta proprio all’osso, ma del resto in quel budget non ci si poteva certo aspettare delle mirabolanti rifiniture…..Oltre la manopola centrale del volume e 6 led sulla sua destra ed un attacco per le cuffie…credo di aver esaurito il commento. Nella parte posteriore le classiche in-otu, pre-out, ed una appena dignitosa vaschetta IEC per il cavo di alimentazioni, c’è altrettanto poco di cui sollazzarsi…. Ma veniamo alla polpa, perché è da qui che arrivano le buone novelle. Collegato a delle Proac Studio 140 ed un alettore della stessa Atoll, ecco il resoconto. La prima impressione arriva ad unisono con le prime note del cd. Una immensa ariosità, davvero sembra che il suono anche a volumi molto modesti in ogni remoto angolo della stanza e ruoti a 360 gradi. Ovunque ci sono note e musica (un po meno musicalità…ma)…Timbrica abbastanza chiara, ed una riserva di potenza fuori dal comune (non lasciate da parte nemmeno per un attimo il fattore prezzo di questo oggetto durante la lettura della disamina).Un apparecchio davvero versatile e di facilissima intromissione in qualunque catena. Non pretendete miracoli però… L’impatto al primo ascolto è comunque di quelli che fanno sgranare orecchie ed occhi. Classico suono made in France, dove viene lievemente sottolineata la “presenza” comunque mai invasiva, degli strumenti nella sala. Ovviamente e per fortuna aggiungerei io, tale predisposizione non è affiancata da un iperdettaglio che nel caso fosse stato invece presente, avrebbe rischiato di affaticare l’ascolto per la brillantezza e la lieve metallicità dell’emissione del suono. Ma ciò non accade. La gamma bassa e la gamma alta vengono ottimamente ed onestamente riprodotte, pur non arrivando mai a toccare picchi eccelsi, sia in basso che ovviamente in alto. La gamma media si allinea al generale equilibrio con una lieve tendenza, a “trasformarsi” facilmente nell’accompagnamento delle note di gamma alta, nella sede di loro appartenenza. Risulta sempre presente questa predisposizione verso le tinte chiare della musica. Il che non per forza deve essere visto come un limite o una pecca. A me personalmente questa impostazione non dispiace affato. O comunque si fa da me preferire ad una tinta tendente allo scuro. Per gli amanti dell’equilibrio, ed avendone l’opportunità, mi sarebbe piaciuto collegare l’Atoll a dei diffusori appena più impegnativi (ha corrente da vendere e quindi non avrebbe nessunissimo tipo di problema in tal senso), e magari mettere civetteria tutta Cardas, e provare a sentire cosa succede in questa configurazione. La musicalità dell’Atoll è comunque presente, non propendendo mai per una scena “piatta”, ma anzi, tiene ben viva la rappresentazione degli strumenti ed il loro posizionamento. Si nota una punta di brillantezza nelle esecuzioni dello xilofono….ma il limite ci sta abbondantemente tutto. Con la riproduzioni di pianoforte e strumenti a fiato, va già molto meglio. La ricostruzione dell’intero stage sonoro è ben in rilievo. Profondità e larghezza sono abbondantemente sopra la sufficienza, e a mio avviso questo è proprio il punto di forza di questo ampli. Alcuni strumenti sono comunque predisposti a proporsi leggermente in avanti rispetto ad altri, ma ripeto….forse con dei partners più “mosci” questa nota di chiarezza potrebbe se non scomparire almeno celarsi tra le ombre. Con la musica Rock e metal, ovviamente questo aspetto viene ancor più evidenziato ma a tutto questo si antepone tutta l’energia e l’esplosività che questo integrato sembra proprio possedere nel suo dna. Direi in definitiva un apparecchio un po per tutte le tasche e per tutte le orecchie, dalle buone caratteristiche e dalla costruzione interna di rispetto. L’enorme potenziale di corrente gli consente poi di essere posto anche in ambienti molto estesi, e nei piccoli riproduce al meglio questa energia che spesso risulta meglio averla li a disposizione qualora ce ne fosse bisogno….piuttosto che non possederla. Apparecchio enormemente versatile consente anche varie configurazioni non avendo a mio avviso un carattere preponderante ed invasivo.
Ho avuto modo di giocare a lungo con questo oggetto, dal prezzo pressoché (1000 euro) irrisorio ma che dal punto di vista audiofilo a ben poco da invidiare ad apparecchi di gran lunga più blasonati e di ben altre fasce di prezzo (parlo anche di prezzi di 4/5 volte superiori).
Queste le specifiche:
Puissance efficace Wrms/canal/8 Ω 100 W
Puissance efficace Wrms/canal/4 Ω 140 W
Puissance impulsionnelle 180 W
Alimentation (VA) 660
Total capacitif (µF) 30 000
Nombre d'entrées 4 + 1 monitor
Impédance d'entrée (kΩ) 47
Sensibilité (mV) 100
Temps de montée (µs) 2,5
Bande passante 5 Hz - 100 kHz
Niveau de sortie (0dB) -
Rapport Signal/Bruit (dBA) 100
Poids (kg) 10
Dimension 440x90x270
L’apparecchio in questione, per gli amanti dei palmares….ha vinto anche alcuni premi come miglior prodotto dell’anno 2003. Esteticamente si presenta in un ottica abbastanza spartana, ridotta proprio all’osso, ma del resto in quel budget non ci si poteva certo aspettare delle mirabolanti rifiniture…..Oltre la manopola centrale del volume e 6 led sulla sua destra ed un attacco per le cuffie…credo di aver esaurito il commento. Nella parte posteriore le classiche in-otu, pre-out, ed una appena dignitosa vaschetta IEC per il cavo di alimentazioni, c’è altrettanto poco di cui sollazzarsi…. Ma veniamo alla polpa, perché è da qui che arrivano le buone novelle. Collegato a delle Proac Studio 140 ed un alettore della stessa Atoll, ecco il resoconto. La prima impressione arriva ad unisono con le prime note del cd. Una immensa ariosità, davvero sembra che il suono anche a volumi molto modesti in ogni remoto angolo della stanza e ruoti a 360 gradi. Ovunque ci sono note e musica (un po meno musicalità…ma)…Timbrica abbastanza chiara, ed una riserva di potenza fuori dal comune (non lasciate da parte nemmeno per un attimo il fattore prezzo di questo oggetto durante la lettura della disamina).Un apparecchio davvero versatile e di facilissima intromissione in qualunque catena. Non pretendete miracoli però… L’impatto al primo ascolto è comunque di quelli che fanno sgranare orecchie ed occhi. Classico suono made in France, dove viene lievemente sottolineata la “presenza” comunque mai invasiva, degli strumenti nella sala. Ovviamente e per fortuna aggiungerei io, tale predisposizione non è affiancata da un iperdettaglio che nel caso fosse stato invece presente, avrebbe rischiato di affaticare l’ascolto per la brillantezza e la lieve metallicità dell’emissione del suono. Ma ciò non accade. La gamma bassa e la gamma alta vengono ottimamente ed onestamente riprodotte, pur non arrivando mai a toccare picchi eccelsi, sia in basso che ovviamente in alto. La gamma media si allinea al generale equilibrio con una lieve tendenza, a “trasformarsi” facilmente nell’accompagnamento delle note di gamma alta, nella sede di loro appartenenza. Risulta sempre presente questa predisposizione verso le tinte chiare della musica. Il che non per forza deve essere visto come un limite o una pecca. A me personalmente questa impostazione non dispiace affato. O comunque si fa da me preferire ad una tinta tendente allo scuro. Per gli amanti dell’equilibrio, ed avendone l’opportunità, mi sarebbe piaciuto collegare l’Atoll a dei diffusori appena più impegnativi (ha corrente da vendere e quindi non avrebbe nessunissimo tipo di problema in tal senso), e magari mettere civetteria tutta Cardas, e provare a sentire cosa succede in questa configurazione. La musicalità dell’Atoll è comunque presente, non propendendo mai per una scena “piatta”, ma anzi, tiene ben viva la rappresentazione degli strumenti ed il loro posizionamento. Si nota una punta di brillantezza nelle esecuzioni dello xilofono….ma il limite ci sta abbondantemente tutto. Con la riproduzioni di pianoforte e strumenti a fiato, va già molto meglio. La ricostruzione dell’intero stage sonoro è ben in rilievo. Profondità e larghezza sono abbondantemente sopra la sufficienza, e a mio avviso questo è proprio il punto di forza di questo ampli. Alcuni strumenti sono comunque predisposti a proporsi leggermente in avanti rispetto ad altri, ma ripeto….forse con dei partners più “mosci” questa nota di chiarezza potrebbe se non scomparire almeno celarsi tra le ombre. Con la musica Rock e metal, ovviamente questo aspetto viene ancor più evidenziato ma a tutto questo si antepone tutta l’energia e l’esplosività che questo integrato sembra proprio possedere nel suo dna. Direi in definitiva un apparecchio un po per tutte le tasche e per tutte le orecchie, dalle buone caratteristiche e dalla costruzione interna di rispetto. L’enorme potenziale di corrente gli consente poi di essere posto anche in ambienti molto estesi, e nei piccoli riproduce al meglio questa energia che spesso risulta meglio averla li a disposizione qualora ce ne fosse bisogno….piuttosto che non possederla. Apparecchio enormemente versatile consente anche varie configurazioni non avendo a mio avviso un carattere preponderante ed invasivo.