ema49 ha scritto:Nulla è mai stato concepito e mai sarà concepito in campo musicale che possa anche solo avvicinarsi ai concerti di Bach, di cui parleremo nei prossimi giorni, al ritorno di Vito. Sempre parere personale, ovviamente. Intanto un assaggino:
Minchia Commissario Montalbano, e lei mi spara una cosina così alle ore 1,30 in piena crisi d'insonnia? La mi prenda subito qualche goccia di valeriana....
Oistrach ed un giovane Menhuin??? Uaoo. Ma chi è il pinguino (x la marsina naturalmente) che dirige? Il mio riferimento è sempre stato il duo padre e figlio Oistrach. Puoi postare il disco di questo??
Certo che dopo quello che hai detto, Mozart e compagni potevano anche cambiare mestiere Ho come la sensazione che Bach non ti dispiaccia
Ragazzi piccolo OT Mi è appena arrivata la solita Newsletter di HD tracks (se volete ve la giro)
Nella classica inizia ad esserci qualche ns conoscenza
Andras Schiff con le Goldberg (ed ECM) il duo Podger-Cooper vol 3 sulle sonate di Mozart (ti ricorda qualcosa Vito?) 9a di Beethoven di Abbado e i Berliner Hillary Hann con i concerti di Bach
Ho paura che dovremo fare la registrazione quanto prima.....Qua la liquida inizia a diventare imbarazzante
1)Rostropovich (cantabilità, potenza dell'arcata, rispetto dello spartito)
2)Casals e Starker pari merito (più gelido e didattico Starker, più cantabile Casals)
3)Maisky (qualche abbellimento di troppo)
Dite la vostra, ché io ho detto la mia ...
La mia classifica, non molto difforme dalla tua
1. Starker (più che gelido un pò didascalico, è vero, ma agogicamente a mio gusto è quello che valorizza di più la "cantabilità" del brano, il suo valore melodico)
2. Rostropovich e Casals (Casals più cantabile, ma Rostropovich per pienezza di cavata, potenza, rigore è veramente impressionante)
non classificato: Maisky (sono un sostenitore dell'agogica libera, ma qui mi sembra che la libertà venga sfruttata a sproposito, più per frantumare la melodia che per valorizzarla; sono un sostenitore delle variazioni e degli abbellimenti, ma qui la linearità del testo e la purezza della melodia dovrebbero far propendere ad una esecuzione letterale o poco più. Dall'alto della mia ignoranza - non è retorica vi assicuro - non mi è gustato per nulla ).
Ciao .
Nella mia discoteca personale ne ho ben 5 versioni: Starker (Mercury), Tortelier (DG), Bylsma (Sony), Casals (Naxos), Rostropovich (EMI). Personalmente credo che Bylsma stia una spanna sopra gli altri.
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"La musica non deve offendere l'udito, ma risultare gradevole per chi l'ascolta: in altre parole, non deve mai cessare di essere musica". [W.A. Mozart]
Minchia Commissario Montalbano, e lei mi spara una cosina così alle ore 1,30 in piena crisi d'insonnia? La mi prenda subito qualche goccia di valeriana....
Certo che dopo quello che hai detto, Mozart e compagni potevano anche cambiare mestiere Ho come la sensazione che Bach non ti dispiaccia
Ciao Gian
Ps anch'io non scherzo: in piedi alle 6
No, Gian, non era insonnia. Siamo stati a cena a casa del mio amico pianista dilettante ma molto evoluto e dopo i soliti discorsi si è arrivati alla musica, perché il prossimo Maggio Fiorentino, cascasse il mondo, non ci sfuggirà..da lì si è passati alla ricerca delle motivazioni per cui ben quattro persone (su quattro..tanti eravamo) amassero in maniera tanto viscerale Bach. Le conclusioni le abbiamo tirate ma sono troppo lunghe da postare; ti prometto che ne parleremo; per ora ti posso dire soltanto che sono le stesse per cui molti considerano Palermo come la più bella città d'Italia, in quanto "summa" di culture eterogenee ineguagliabile e irripetibile, la cui espressione artistica, pur sommersa dalla spazzatura e dalla distruzione (anche fisica) mafiosa si manifesta in maniera talmente multiforme da essere spesso incomprensibile. Tornato a casa mi è venuta voglia di fare una cossighiana esternazione.. Stasera si fa musica, ma mi scontro con un titano... .. peraltro, quando suona, piuttosto intollerante. Spero di farlo rintronare con un buon vinello a cena, prima di iniziare..
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
Nella mia discoteca personale ne ho ben 5 versioni: Starker (Mercury), Tortelier (DG), Bylsma (Sony), Casals (Naxos), Rostropovich (EMI). Personalmente credo che Bylsma stia una spanna sopra gli altri.
Ciao "graant71" e benvenuto in quest'angolino.. Ci puoi dire il tuo nome? Quali le motivazioni (se ve ne sono, può essere solo istinto o gusto estetico..) per cui preferisci l'ottimo Bylsma? Posto il video del Preludio della prima Suite, nella esecuzione di Bylsma:
in modo che, chi non lo conosca possa farsene una idea
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graant71 ha scritto:Nella mia discoteca personale ne ho ben 5 versioni: Starker (Mercury), Tortelier (DG), Bylsma (Sony), Casals (Naxos), Rostropovich (EMI). Personalmente credo che Bylsma stia una spanna sopra gli altri.
Ciao e benvenuto.
La mia classifica comuqnue era inerente i video postati.... non so quale potrebbe essere la mia classifica assoluta, ammesso che fossi in grado di stilarla.... di solito con Bach riesco a preferire una rosa di interpreti, di rado un interprete in assoluto.
Visto che sono bloccato in casa dalla neve, vi posto altre due splendide arie dalle opere di Haendel, in due bellissime interpretazioni.
Cara Sposa, aria di Rinaldo dall'opera omonima, Ewa Podles.
Bell'Asteria, aria di Andronico dal Tamerlano, Sara Mingardo.
A mio parere, con buona pace di tutti, arie come queste sono tali da distruggere qualunque confronto tra Haendel e tutti gli operisti di ogni tempo. Di fronte a gemme come queste, pochi possono reggere il confronto.
Ciao!
Ultima modifica di Pazzoperilpianoforte il Sab Dic 18, 2010 6:13 pm - modificato 1 volta.
La mia classifica comuqnue era inerente i video postati.... non so quale potrebbe essere la mia classifica assoluta, ammesso che fossi in grado di stilarla.... di solito con Bach riesco a preferire una rosa di interpreti, di rado un interprete in assoluto.
...ohhhhh, riecco Vito... Ancora superlavoro? Domani ascolterò quanto hai postato, già la mia metà comincia ad agitarsi vedendomi al computer mentre si aspetta che da un momento all'altro arrivino ospiti. Buona serata a tutti
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:Visto che sono bloccato in casa dalla neve, vi posto altre due splendide arie dalle opere di Haendel, in due bellissime interpretazioni.
Cara Sposa, aria di Rinaldo dall'opera omonima, Ewa Podles.
Bell'Asteria, aria di Andronico dal Tamerlano, Sara Mingardo.
A mio parere, con buona pace di tutti, arie come queste sono tali da distruggere qualunque confronto tra Haendel e tutti gli operisti di ogni tempo. Di fronte a gemme come queste, pochi possono reggere il confronto.
Ciao!
Ascoltate le due arie..mi sono piaciute entrambe, di più la seconda.
Ieri sera tanta musica e tante imprecazioni, non riuscivo a star dietro al titano, andavo fuori tempo, steccavo..con l'età peggioro, ma è naturale
Ma anche così è sempre meglio del miglior concerto a cui si possa assistere..
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Messaggio n°835
Da ema49 Dom Dic 19, 2010 4:04 pm
L'interpretazione di Heifetz della Ciaccona bachiana:
..e nella trascrizione di un folle e mediocre direttore d'orchestra (Stokowski), che forse quella sera aveva anche mangiato peperonata e cozze, come dice Gian, o si era abbondantemente fatto, come dico io:
anche Casella trascrisse la Ciaccona per orchestra, con esiti sicuramente meno drammaticamente orribili:
..la trascrizione di Busoni per pianoforte, quì nella interpretazionbe di Michelangeli:
...anche Brahms si cimentò nella trascrizione, con esiti meno soddisfacenti di quelli ottenuti da Busoni, a mio parere..quì l'interpretazione di Wittgenstein
Conclusione: nessuno si azzardi a toccare questo assoluto capolavoro. Vorrei il vostro parere..
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Quasi quasi la trascrivo anch'io che non so riconoscere un do da un sol....
Però Stokowski aveva quelle mani così espressive (forse si dimenticava la bacchetta a casa.. ) Scherzi a parte, mi pareva di aver letto un'intervista di uno dei mostri sacri (mi sembrava Karajan ma non ci giurerei) dove lui diceva che se avesse avuto le mani di Stokowski, avrebbe diretto senza bacchetta anche lui. Comunque l'elogio (chiunque l'avesse detto) finiva li.
Forse Fantasia e l'adattamento dello straordinario film di Disney sono stati il suo apice. In effetti ho solo 3/4 dischi suoi che mi piacciono. Molto americano
****
Come recupero le cuffie dall'ingrato erede (che me le fotte x cazzeggiare su Facebook) ascolto le 2 arie di Vito e le tue proposte e poi vi dico.
Ho appena finito di cambiare l'alimentazione dell'impianto con ciabatta nuova e e filtro isolatore Mit. Mamma mia che mazzo... e Dulcis in fundo ho montato anche la puntina mono sulla canna del braccio. Per stasera basta altrimenti faccio qualche cassata.
Ciao Gian
Ps io ve l'avevo detto che mi spaventavate gli ospiti - come gli fate una domanda, mi spariscono tutti
pluto ha scritto:Quasi quasi la trascrivo anch'io che non so riconoscere un do da un sol....
Non ha importanza. Ascoltate questa meravigliosa aria per tenore, flauto trasverso e b.c., ma soprattutto il seguente Recitativo ed arioso per voce bianca, solo per capire il ruolo che nelle Cantate di Bach aveva la voce: quello di uno strumento, si importante per mandare un messaggio della bibbia ai fedeli-ossessivamente ripetuto-, ma sempre uno strumento. In molte Cantate si trovano, parodiati, brani di musica strumentale con l'aggiunta della/e voci... (Ho notato che ascoltando direttamente il video postato, ci sono spesso interruzioni: una volta avviato, cliccateci sopra e andate direttamente su you tube, si ascolta molto meglio!)
Se poi vogliamo misurare la grandezza di questo ineguagliabile maestro nella musica strumentale anche nelle Cantate, ascoltate la sonata iniziale della 182, seguita dal Coro e dal recitativo per basso. Ma soprattutto ascoltate attentamente la sonata...
E della Cantata 183 ascoltate sempre con lo stesso spirito la stupenda aria per tenore, preceduta dal recitativo per basso, purtroppo in una deludente interpretazione di Harnoncourt (molto meglio Leonhardt e Kuijken, a mio parere).
In tutte le Cantate (o quasi) la voce si inserisce in una complessa tessitura polifonica e contrappuntistica unica ed inimitabile, facendone parte integrante ma quasi sempre non preminente, assolvendo un ruolo per così dire predicante. In questo, a mio parere (ma non solo mio, ovviamente) consiste la differenza tra Bach e tutti gli altri Compositori barocchi. Diverso il discorso sulla musica strumentale, dove, sempre a mio parere, Bach rimane irraggiungibile.
Ultima modifica di ema49 il Lun Dic 20, 2010 10:44 pm - modificato 3 volte.
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1)Bylsma: ottimo ma mi lascia un pochino interdetto. E' il più lento di tutti. Non l'avevo mai ascoltato così questo 1° mov della suite, poi ca a metà accelera per poi rallentare nuovamente nel finale. Dovrei ascoltarlo più volte. Non è che al primo ascolto a volte.... Ma è così lento anche nelle altre Suites rispetto agli altri?
2) 2 Arie di Vito: molto belle entrambe. Non saprei dare una preferenza al 1° ascolto, forse anch'io la seconda ma non è detto. Mi piace molto anche la prima.
3) Bach: inizio a dirvi che quella che preferisco è la versione di Michelangeli/Busoni. L'ultima di Brahms meno Entrambe trascritte x mano sinistra??? Ma sbaglio o la mano sinistra suona anche le note più alte?? Scusate la mia stupidaggine. Ovviamente non essendoci il filmato non riesco a capire ma se suonano entrambi solo con la sinistra allora suonano anche le note alte. Funziona così?? Un pò come il concerto di Ravel?
Heifetz lo devo riascoltare - devo metabolizzarlo meglio. Trovo più ostico il violino rispetto al piano.
Stokowsky: easy listening? Abbastanza piacevole comunque
pluto ha scritto: Entrambe trascritte x mano sinistra??? Ma sbaglio o la mano sinistra suona anche le note più alte?? Scusate la mia stupidaggine. Ovviamente non essendoci il filmato non riesco a capire ma se suonano entrambi solo con la sinistra allora suonano anche le note alte. Funziona così?? Un pò come il concerto di Ravel?
Si, Gian, proprio così, ed è parecchio più complicata la polifonia con un violino solo...o con un violoncello solo..
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pluto ha scritto:Dunque ho fatto i compiti e ascoltato tutto
1)Bylsma: ottimo ma mi lascia un pochino interdetto. E' il più lento di tutti. Non l'avevo mai ascoltato così questo 1° mov della suite, poi ca a metà accelera per poi rallentare nuovamente nel finale. Dovrei ascoltarlo più volte. Non è che al primo ascolto a volte.... Ma è così lento anche nelle altre Suites rispetto agli altri?
2) 2 Arie di Vito: molto belle entrambe. Non saprei dare una preferenza al 1° ascolto, forse anch'io la seconda ma non è detto. Mi piace molto anche la prima. ...
Ciao a tutti! Sono vicino - quasi - ad essere di nuovo un uomo libero!
Per ora, ogni tanto mi limito a riemergere!
Prendo spunto dalle osservazioni di Gian.
1. Bylsma: si, in generale è più lento della media. Ed è molto vario come agogica, con continue accelerazioni e rallentamenti (come scuola filologica permette). IO non ho ancora deciso se in Bach preferisco la velocità o la lentezza, e questo vale per qualunque composizione. Lapalissianamente si potrebbe dire che il meglio sarebbe la giusta via di mezzo, ma mai come in J. S. a volte la velocità sembra un fatto di opinione personale più che oggettivo, nel senso che è meno facile che in altri compositori a volte stabilire la velocità ideale per un determinato brano. Più facile la soluzione al quesito mi sembra nel caso della musica per orchestra o insiemi strumentali, meno nel caso di strumento solo senza accompagnamento di basso continuo. Comunque Bylsma a tratti è veramente poetico, come nel caso del video in questione accade nella chiusa del Preludio della prima suite, a mio parere. Non so se lo preferisco sempre ad altri, ma a tratti è notevole, ed è sempre su un ottimo livello esecutivo.
2. Nel caso di queste due arie temo che in parte la colpa del minore "effetto" della prima rispetto alla seconda sia dovuto alla scelta agogica del direttore del primo brano, un pò estrema come lentezza e che quindi toglie un pò di percepibilità al disegno melodico. Comunque come sempre è un fatto di gusto...
Ciaccona di Bach: le trascrizioni all'epoca di J. S. erano cosa normale.... ma realizzate oggi.... la trascrizione orchestrale mi sembra pletorica (niente aggiunge all'originale e qualcosa toglie in termini di linearità e leggerezza, e quindi efficacia), quella tastieristica è inadeguata come quasi sempre le trascrizioni per tastiera di brani per archi... il pianoforte può molto, ma non può legare e sostenere il suono come uno strumento ad arco, quindi.... o violino solo o nulla, per me...
Vito è appena arrivata una telefonata dalla Direzione generale dove ti chiedono di lavorare tutti i sabati e domeniche fino a fine Febbraio. Io e Ema sapendo di farti un favore abbiamo già accettato a tuo nome (sapendo di farti cosa graditissima)
Dai tieni duro - io mi sono appena preso una contestazione sulle pelli, che alla vigilia di Natale è sempre un bel mal di testa. Cribbio
Pazzoperilpianoforte ha scritto: Ciao a tutti! Sono vicino - quasi - ad essere di nuovo un uomo libero!
Per ora, ogni tanto mi limito a riemergere!
Prendo spunto dalle osservazioni di Gian. Ciaccona di Bach: le trascrizioni all'epoca di J. S. erano cosa normale.... ma realizzate oggi.... la trascrizione orchestrale mi sembra pletorica (niente aggiunge all'originale e qualcosa toglie in termini di linearità e leggerezza, e quindi efficacia), quella tastieristica è inadeguata come quasi sempre le trascrizioni per tastiera di brani per archi... il pianoforte può molto, ma non può legare e sostenere il suono come uno strumento ad arco, quindi.... o violino solo o nulla, per me...
Ciao
Ovviamente straquoto...
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E' il mio settore Ema - sono nei pellami. Un cliente ha appena pensato di chiedere un'ispezione preventiva alla vigilia di Natale basandosi su 2 pllts non tanto buoni ricevuti da un altro fornitore. E quindi ho dovuto prendere la mia macchinina e venire nella ridente Campania a dare un'occhiata facendomi 1700KM anda e rianda in 2 gg sotto la pioggia.
Una cosa simpatica che sicuramente farà incazzare tutti i soggetti che fanno parte di questo contratto. Evviva
Ragazzi vi prego di perdonare la mia ignoranza in materia, sono ai primi ascolti con la classica, praticamente piuttosto ignorante sull'argomento. Per adesso so solo dirvi che ho ascoltato ed apprezzato diverse cose. Ho cominciato con un paio di cose di Rachmaninov e Tchaikovsky (concerti per piano ed orchestra: Tchaikovsky No 1 & Rachmaninov No 2), poi sto scoprendo ed apprezzando Mendelssohn, Shubert e Beethoven.
Avevo una domanda riguardo alla variabilità di interpretazione delle varie sinfonie. Ad esempio, io sto cominciando ad ascoltare quelle di Mendelssohn ed ho sentito due versioni diverse:
una di Claudio Abbado ed una di Thomas Fey e sto notando enormi differenze fra le due, con la prima che insiste soprattutto sugli archi, mentre la seconda dà più risalto a fiati e percussioni. Riguardo alle incisioni, quella di Abbado di sente molto meglio, ma questo è un discorso secondario rispetto a quello interpretativo.
Domanda: è normale una così ampia differenza interpretativa fra due incisioni entrambe degli anni 2000?
E come sono considerati questi due maestri fra gli appassionati del genere? Devo dire che a me piacciono entrambe le interpretazioni, quella soave di Abbado e quella più viscerale di Fey (alla fine sono sempre un rockettaro ).
Finalmente ci prendiamo una pausa da Bach e Haendel
Ciao Archigius e benvenuto Provo a risponderti io che sono il più scarso della banda
Beh è evidente che ci siano enormi differenze interpretative tra vari direttori d'orchestra a partire dai tempi che sono forse la cosa che si nota per prima etc. Ma non solo evidentemente. Dei 2 direttori che segnali, Abbado non ha bisogno di presentazioni: è ormai una star mondiale specie dopo l'esperienza di diversi anni alla guida dei Berliner (e li non ci si arriva se si dirige la banda del paese). Poi può piacere o meno...
Le sue sinfonie di Mendelssohn sono assai famose (specie l'Italiana) dove nell'ultimo movimento, mi pare si chiami saltarello-presto, fa correre parecchio l'orchestra. Un'ottima lettura Sulla Scozzese mi piace meno.
L'altro direttore non lo conosco e pertanto non ti so dire. Ma non l'ho neanche mai sentito.
Ti consiglio un cofanetto DECCA in CD in vendita a ca 24/25 euro con Von Dohananyi alla direzione. Lo trovi alla FNAC e Feltrinelli. Le incisioni Decca sono sempre ottime e questo direttore pur non essendo una Star, da un'eccellente lettura di questi lavori, molto belli ed orecchiabili. Consigliatissimi x chi si avvicina alla classica.
Però ti raccomando anche altri 2 lavori imperdibili e famosissimi di questo autore:
- il concerto x violino (celeberrimo) di cui ti raccomando 2 edizioni in una discografia sterminata. quella con il grande Jasha Heifetz datata ma sempre straordinaria e disponibile in ogni mezzo essendo uno dei dischi più venduti di classica (CD/SACD/XRCD, Vinili a 180/200gr) un evergreen
e un disco Decca solo CD con una stupenda violinista coreana la Chung e Solti. Una delle migliori registrazioni di questo lavoro. Assaggino musicale:
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La seconda opera è il Sogno di una notte di mezza estate o A Midsummer night's dream. Anche questo con discografia sterminata. Ma partirei dall'edizione di Peter Maag con la London Symphony. Un Decca serie 2000. Anzi una delle più grandi incisioni di tutti i tempi. Se hai il gira, obbligatorio comprare una ristampa 180 gr, altrimenti trovi un'economica ristampa in CD Per capirci è l'opera contenente la celebre marcia nuziale ma anche una splendida Overture ed altri brani
archigius ha scritto:Ragazzi vi prego di perdonare la mia ignoranza in materia, sono ai primi ascolti con la classica, praticamente piuttosto ignorante sull'argomento. Per adesso so solo dirvi che ho ascoltato ed apprezzato diverse cose. Ho cominciato con un paio di cose di Rachmaninov e Tchaikovsky (concerti per piano ed orchestra: Tchaikovsky No 1 & Rachmaninov No 2), poi sto scoprendo ed apprezzando Mendelssohn, Shubert e Beethoven.
Avevo una domanda riguardo alla variabilità di interpretazione delle varie sinfonie. Ad esempio, io sto cominciando ad ascoltare quelle di Mendelssohn ed ho sentito due versioni diverse:
una di Claudio Abbado ed una di Thomas Fey e sto notando enormi differenze fra le due, con la prima che insiste soprattutto sugli archi, mentre la seconda dà più risalto a fiati e percussioni. Riguardo alle incisioni, quella di Abbado di sente molto meglio, ma questo è un discorso secondario rispetto a quello interpretativo.
Domanda: è normale una così ampia differenza interpretativa fra due incisioni entrambe degli anni 2000?
E come sono considerati questi due maestri fra gli appassionati del genere? Devo dire che a me piacciono entrambe le interpretazioni, quella soave di Abbado e quella più viscerale di Fey (alla fine sono sempre un rockettaro ).
Spero mi togliate queste curiosità.
Ciao Archigius, ti ha già risposto Gian in maniera esaustiva. Aggiungerei solo un particolare: il compositore può dare indicazioni nella partitura (Mendelssohn le dà) sulla intensità sonora -chiamiamola così per capirci- delle singole sezioni orchestrali. Un fortissimo o un forte però può essere interpretato in maniera del tutto diversa dai vari direttori d'orchestra (spesso in maniera arbitraria...) Evidentemente Fey, che non conosco, forza la parte dei fiati per dare più "colore" all'orchestra e forse anche per motivi "effettistici". Se ascolti il famosissimo, ma anche bello e molto orecchiabile, concerto per violino di Bruch in diverse interpretazioni, ti accorgerai che a circa 7-8 minuti dall'inizio del I° movimento c'è un assolo di violino alla fine del quale segue un ripieno orchestrale in fortissimo: ebbene, è difficile che tu possa trovare due interpretazioni simili, dato che alcuni direttori (Jochum) danno preminenza alla parte dei timpani, altri (von Karajan) dei fiati, altri ancora degli archi..vado a memoria e potrei sbagliarmi sui nomi. Tutto alla fine si traduce in un ascolto "diverso": più drammatica la prevalenza dell'ingresso dei timpani, più coloristica quella dei fiati, più suadente quella degli archi. Personalmente preferisco sempre i direttori che si mantengono più fedeli alla partitura ma si tratta di gusti personali; tu goditi l'interpretazione che ti piace di più. Ho cercato di essere chiaro, spero di esserci riuscito. Ciao, Emanuele
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
archigius ha scritto:.... Avevo una domanda riguardo alla variabilità di interpretazione delle varie sinfonie. Ad esempio, io sto cominciando ad ascoltare quelle di Mendelssohn ed ho sentito due versioni diverse:
una di Claudio Abbado ed una di Thomas Fey e sto notando enormi differenze fra le due, con la prima che insiste soprattutto sugli archi, mentre la seconda dà più risalto a fiati e percussioni. Riguardo alle incisioni, quella di Abbado di sente molto meglio, ma questo è un discorso secondario rispetto a quello interpretativo.
Domanda: è normale una così ampia differenza interpretativa fra due incisioni entrambe degli anni 2000?
E come sono considerati questi due maestri fra gli appassionati del genere? Devo dire che a me piacciono entrambe le interpretazioni, quella soave di Abbado e quella più viscerale di Fey (alla fine sono sempre un rockettaro ).
Spero mi togliate queste curiosità.
Ciao!
Ti dico anche la mia opinione in merito.
Conoscendo Thomas Fey (sta realizzando oltretutto una pregevole integrale delle sinfonie di Haydn) posso risponderti con ragionevole sicurezza sulle differenze che senti rispetto ad Abbado nella sinfonia in questione. Tu stai ascoltando i rappresentanti di due scuole esecutive molto diverse fra loro. Abbado è un direttore di estrazione neoclassica (anche se in questi ultimi anni ha strambato verso l'utilizzo di orchestre di strumenti antichi e accordati all'antica), Fey uno dei più interessanti direttori di scuola filologica attuali.
In primo luogo: nella esecuzione di Fey tu senti con maggior risalto percussioni e fiati perché sicuramente Fey utilizza una orchestra a ranghi ridotti, con un numero d'archi molto più basso delle attuali orchestre sinfoniche. Con orchestre con un numero minore di archi è normale che l'esecuzione metta maggiormente in risalto percussioni e fiati. Fey come altri direttori di scuola filologica tende ad usare organici orchestrali numericamente analoghi a quelli usati nelle orchestre nel periodo di composizione dell'opera, che erano meno numerosi di quelli attuali. E questo vale anche per l'epoca di Mendehlssohn.
Altre differenze tra la scuola "filologica" e quella neoclassica è che la seconda tende all'unitarietà e all'equilibrio, quella filologica alla frammentazione e alla estremizzazione delle dinamiche e delle agogiche. Ecco quindi perché l'esecuzione di Fey può essere considerata più "rock" (si fa per dire) di quella di Abbado. Che è certo splendida, ma ovviamente diversa.
Anche all'interno della scuola filologica o della scuola neoclassica, però, tra direttore e direttore, tra musicista e musicista, si riscontrano differenze esecutive spesso non irrilevanti.
Comunque il bello della musica classica è questo: esiste uno spartito (nel caso di Mendelssohn con indicazioni chiare senza bisogno di ricorrere a qualunque conoscenza di prassi esecutiva d'epoca) ma nonostante le indicazioni date dal compositore la possibilità di varianti è sempre notevole tra un interprete e l'altro. Se bastasse azzeccare le indicazioni di velocità e le indicazioni di dinamica dello spartito per essere un grande direttore, e se le possibilità di scelta e soggettività in merito fossero nulle (cosa che non è), allora la direzione d'orchestra la farebbero i computer ed avremmo una sola esecuzione per ogni opera musicale.