pluto ha scritto:La trama è così così - ma che ti hanno fatto da piccolo x farti appassionare a questa roba???
Sto scherzando - non è male dai. Alcune arie mi rammentano molto il Messiah
... comunque a mio gusto direttore noiosetto e oratorio non proprio tra i più sensazionali... io inoltre preferisco l'Handel operista in stile italiano (a parte alcuni capolavori come Semele, o l'Hercules)...
Insomma, se ti devo dire la mia, considerando che riesci ad ascoltare questo Haendel in questa edizione, se ne senti una veramente bella salti di gioia!
ema49 ha scritto: No, dai, qualcosa di Haendel operistico sarebbe da criminali non conoscerla. Le due che hai postato le conosco bene (lascia ch'io pianga la cruda soorte..stupenda) e l'altra che, dopo l'assolo di violino, è parodiata per due-tre battute (ad orecchio..) dalla stupenda Alexander's Feast...
Qualcosa?
Dopo la martellata di Gian, ora anche la tua.....
Vi odio tutti.........
Ecco perché vi continuerò quinci e quivi a perseguitare con altri estratti
P.S.: legenda: badate bene, sto scherzando, niente incidenti, ok?
Non preoccuparti. Ero io che conoscevo solo l'oratorio. Peraltro il Messiah lo considero molto bello. Questo
Però dalle arie che hai postato ho già capito che le sue opere in Italiano sono tutt'altra cosa. Prima o poi mi ci dedicherò con più attenzione.
E comunque dopo le 3 pizze di Matley, possiamo anche comprare l'integrale di Stockhausen (Matley ma è il tipo di musica che facevano sentire ai degenti dell'ospedale psichiatrico di Jack Nicholson in Qualcuno volò sul nido del cuculo????) Bello, davvero bello
Per punizione proporrei di inibire Ema dal poter invitare altri forumers se non dopo un'adeguata selezione preventiva. Qua va sostenuto un minimo di esame di idoneità musicale ALtrimenti ci rovinano il 3D
Continua, continua, solo un cuore di cane non può commuoversi ascoltando "lascia ch'io pianga". Ti prego, continua..
Se permetti, una mano maldestra te la do' io:
"Ombra mai fu" dal "Serse", in una certo non esaltante interpretazione, ma è talmente bella che la sentirei cantata anche da Matley.. Se trovi qualcosa di meglio di questa interpretazione, postala.
L'avevo già trovata...cose da pazzi, nel bosco con gli uccellini che cantano assieme alla Bartoli. Il massimo del cattivo gusto, a mio parere Ti faccio sentire lo stesso brano suonato con organo e violoncello:
Ragazzi, mi avete passato una enorme patata bollente.
Aria che nel secolo scorso è stata cantata da tutti: baritoni, tenori, soprani, mezzosoprani, alti, bassi coi baffi, senza, ecc. ecc. Anche troppo, in verità....
Si tratta di un'aria tecnicamente sostenibile da una qualunque cantante di buona tecnica vocale, giacché non presenta difficoltà vocali insuperabili. Occorrerebbe buon legato, buona liquidità di vocalizzazione, leggerezza nel trillo. Inoltre però - e qui nasce il dramma - richiederebbe grandi doti di interprete.
Vi dico subito: nessuna delle edizioni che ho mai ascoltato ha mai centrato appieno secondo me tutti gli aspetti (vocali, interpretativi) di quest'aria semplicissima ed al contempo difficilissima.
Di quelle che mi avete postato voi, Fleming che non è proprio in stile e oltretutto sembra presa in serata no, con voce poco ferma e priva della bellezza di timbro che le è più solita e spesso la salva (insomma, decente e poco più, come giustamente ha detto con altri termini Emanuele); la Larmore a mio parere è cantante mediocre: a differenza della Fleming (che è soprano) è un mezzosoprano, quindi voce adatta al ruolo, ma aldilà di una tal quale generica svenevolezza dell'accento (statica e per questo generica) la Larmore qui e là ha la voce ingolata e poco smalto (cioé poco timbro, conseguente appunto all'ingolatura) non entusiasma, pur non essendo affatto disprezzabile. La Bartoli vocalmente sarebbe sicuramente la meglio delle tre, ma tra ambientazione veramente kitch del video e una certa cervelloticità esecutiva (che toglie naturalezza e immediatezza a quest'aria a mio parere) non è che mi faccia impazzire. Anche lei per giunta un pò svenevole, un pò rileccatina.
Ma non c'è molto da brindare nemmeno tra le altre che si trovano in rete. Forse su tutte preferirei da un lato la Horne, severa nell'accento e timbrata e netta a tutte le altezze, anche se un pizzico frigida, che praticamente interpreta addolcendo gli attacchi delle frasi più amorose, e la Di Donato, che è forse quella che più di tutte sottrae l'aria alla risaputa esecuzione ispirato-generica, ma che manca di ampiezza nelle note più basse della partitura.
Non inquietatevi all'appirizione coturnata della Horne all'inizio del video, e proseguite impavidi
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Ragazzi, mi avete passato una enorme patata bollente.
Aria che nel secolo scorso è stata cantata da tutti: baritoni, tenori, soprani, mezzosoprani, alti, bassi coi baffi, senza, ecc. ecc. Anche troppo, in verità....
Si tratta di un'aria tecnicamente sostenibile da una qualunque cantante di buona tecnica vocale, giacché non presenta difficoltà vocali insuperabili. Occorrerebbe buon legato, buona liquidità di vocalizzazione, leggerezza nel trillo. Inoltre però - e qui nasce il dramma - richiederebbe grandi doti di interprete.
Vi dico subito: nessuna delle edizioni che ho mai ascoltato ha mai centrato appieno secondo me tutti gli aspetti (vocali, interpretativi) di quest'aria semplicissima ed al contempo difficilissima.
Di quelle che mi avete postato voi, Fleming che non è proprio in stile e oltretutto sembra presa in serata no, con voce poco ferma e priva della bellezza di timbro che le è più solita e spesso la salva (insomma, decente e poco più, come giustamente ha detto con altri termini Emanuele); la Larmore a mio parere è cantante mediocre: a differenza della Fleming (che è soprano) è un mezzosoprano, quindi voce adatta al ruolo, ma aldilà di una tal quale generica svenevolezza dell'accento (statica e per questo generica) la Larmore qui e là ha la voce ingolata e poco smalto (cioé poco timbro, conseguente appunto all'ingolatura) non entusiasma, pur non essendo affatto disprezzabile. La Bartoli vocalmente sarebbe sicuramente la meglio delle tre, ma tra ambientazione veramente kitch del video e una certa cervelloticità esecutiva (che toglie naturalezza e immediatezza a quest'aria a mio parere) non è che mi faccia impazzire. Anche lei per giunta un pò svenevole, un pò rileccatina.
Ma non c'è molto da brindare nemmeno tra le altre che si trovano in rete. Forse su tutte preferirei da un lato la Horne, severa nell'accento e timbrata e netta a tutte le altezze, anche se un pizzico frigida, che praticamente interpreta addolcendo gli attacchi delle frasi più amorose, e la Di Donato, che è forse quella che più di tutte sottrae l'aria alla risaputa esecuzione ispirato-generica, ma che manca di ampiezza nelle note più basse della partitura.
Non inquietatevi all'appirizione coturnata della Horne all'inizio del video, e proseguite impavidi
... e la Di Donato
Ciao!
Preferisco senz'altro la Di Donato. Ma al di là di youtube, quale interpretazione è la tua preferita? Quale è il Serse di riferimento, secondo te?
L'Haendel vocale sta cominciando ad intrigarmi davvero.. e forse non è troppo tardi per cominciare a studiare e capire
ema49 ha scritto: L'Haendel vocale sta cominciando ad intrigarmi davvero.. e forse non è troppo tardi per cominciare a studiare e capire
Visto che Vito non ha possibilità di rispondere, torno a Bach. Ascoltate questa aria per soprano (voce bianca):
nella magistrale interpretazione di Leonhardt. Sul tappeto di pizzicati d'archi, l'oboe fa da controcanto alla voce bianca. Nessun commento è necessario.
Sicuramente la Di Donato è una delle cantanti haendeliane più attraenti del momento, ed una delle più brave dell'ultimo secolo.
Ma a parte questo: se mi chiedi quali sono due edizioni per ascoltare al meglio l'opera, ti dovrei segnalare una edizione in disco ed una in video. Con una preferenza artistica per quella video, che secondo me è la migliore oggi ascoltabile. Si tratta di questa:
Per chi volesse invece in tutti i modi una edizione in CD, dovremmo rivolgerci a questa:
Purtroppo la riscoperta dell'Haendel operistico, che ha coinciso con la riscoperta della prassi d'epoca, è cosa molto recente, ed il disco si è mosso ma per vari motivi non sono molte le registrazioni consigliabili. Inoltre cantanti completamente appropriati sono una realtà molto recente.
Siccome con il video è possibile vendere più copie, molte delle registrazioni operistiche degli ultimi anni sono in DVD, ed Haendel non fa eccezione in questo, anzi tira le fila degli operisti meglio rappresentati in video.
Il Serse è però opera di genere ibrido, con scene drammatiche e scene comiche, come già all'epoca di Haendel andava diventando sempre più raro. Un'opera non proprio tipica di G. F. Basta che pensiate al senso dell'aria Ombra mai fu: si apre il sipario e SErse sta cantando il suo amore al suo... platano! Quindi con un contrasto netto tra la scena (decisamente ilare) e la bellezza della musica. La parte poi del servo Elviro è del tutto comica, ma questo vale anche per il ruolo di Atalanta. Serse invece è un re di Persia tracotante ed autoritario che cerca di sottrarre Romilda dalle braccia del suo amato Arsamene. Scene di esili, travestimenti, arie di furore, quindi lieto fine e tutti vissero felici e contenti. Musica però sovente molto bella, soprattutto quella dei due innamorati Romilda ed Arsamene, e ovviamente del malvagio Serse. Forse la più "barocca" narrativamente(anche per la commistione di stili) tra le opere di Haendel, ma con un clima musicale più arcadico che barocco in senso stretto.
Qualche altra aria?
Crude furie degl'orridi abissi, Serse, atto III - Una veria grande aria in stile "grande agitato". Una ottima Di Donato come Serse (peccato non ci sia una registrazione con lei come protagonista!)
... e se la volete anche vedere mentre canta (direzione un pò troppo "strappata" ma vocalità emozionante):
Un cenno leggiadretto, Atalanta, Atto I - Aria brillante che conclude l'atto I, con una ottima Sandrine Piau, dal DVD che vi ho consigliato sopra.
Non so se sia la speme, Arsamene, Atto I - lamento Arsamene, solito DVD per la direzione di Rousset, una validissima Ann Hallenberg.
.
Non so se sia la migliore opera per cominciare ad approfondire Haendel ,perché non è una delle più rappresentative. Sicuramente una delle più singolari.
P.S.: scusatemi, ma i miei tempi attuali mi costringono a rispondere "in differita".... il tempo è tiranno e se resto troppo al computer la mia metà protesta (con ragione!).
Pazzoperilpianoforte ha scritto: P.S.: scusatemi, ma i miei tempi attuali mi costringono a rispondere "in differita".... il tempo è tiranno e se resto troppo al computer la mia metà protesta (con ragione!).
Ciao
Ovviamente nessun problema, ci mancherebbe, posta come e quando puoi. Intanto io e la mia metà abbiamo visto la partitura: è molto semplice e facilmente trascrivibile per pf e vc. Dato che alla mia metà è piaciuta moltissimo, prevedo del lavoro nei prossimi giorni..
Si, in effetti l'opera è una delle ultime scritte da Haendel (la prima rappresentazione è del 1738), che successivamente si dedicherà prevalentemente (se non esclusivamente) ad oratori. E persegue un clima di semplificazione strumentale e vocale, come richiedeva il pubblico operistico del periodo (arcadico, appunto).
Mi sono reso conto che, parlando del Serse, ho detto una emerita corbellata!!!!
Non è affatto vero che la commistione di generi fosse ormai disusata all'epoca di Haendel. Alla base di tutto l'operismo seicentesco, la commistione di generi è frequentissima in tutto il settecento: basti pensare ad esempio alle opere di Vivaldi (che però scrive per Venezia, non per Londra). Quindi la mancanza di questo carattere è più una peculiarità di Haendel (e forse in parte della piazza teatrale londinese) che non una particolarità della prima metà del settecento.
Anzi, si può dire il contrario. Giacché anche la seconda parte del settecento continua la tradizione della commistione, ad esempio con i vari drammi giocosi di Mozart e di Haydn (per citare due soli autori), che sfoceranno nell'opera semiseria, di mezzo carattere, tipo La gazza ladra rossiniana, o già che ci siamo La Sonnambula belliniana (il genere larmoiant, che non è certo propriamente comico). Fino alla fine del genere comico in opera, con l'avvento del pieno romanticismo.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Mi sono reso conto che, parlando del Serse, ho detto una emerita corbellata!!!!
Non è affatto vero che la commistione di generi fosse ormai disusata all'epoca di Haendel. Alla base di tutto l'operismo seicentesco, la commistione di generi è frequentissima in tutto il settecento: basti pensare ad esempio alle opere di Vivaldi (che però scrive per Venezia, non per Londra). Quindi la mancanza di questo carattere è più una peculiarità di Haendel (e forse in parte della piazza teatrale londinese) che non una particolarità della prima metà del settecento.
Anzi, si può dire il contrario. Giacché anche la seconda parte del settecento continua la tradizione della commistione, ad esempio con i vari drammi giocosi di Mozart e di Haydn (per citare due soli autori), che sfoceranno nell'opera semiseria, di mezzo carattere, tipo La gazza ladra rossiniana, o già che ci siamo La Sonnambula belliniana (il genere larmoiant, che non è certo propriamente comico). Fino alla fine del genere comico in opera, con l'avvento del pieno romanticismo.
Ciao
Beh, non ho nemmeno fatto caso alla "corbellata" come la chiami tu, essendomi sempre disinteressato a questo genere. Ora che ho deciso di colmare questa lacuna, ho dato incarico a mia figlia, che si trova a Milano, di acquistare 3 libri su Haendel e sull'argomento in generale, ritenendo importante che, assieme all'ascolto, vi sia anche una comprensione storico-critica. Uno di questi libri, fuori commercio dal 1980, mia figlia l'ha trovato "di seconda mano" per 7 euro (!!!)...800 pagine. La trascrizione procede già da stanotte, salvo poi vedermi distrutto tutto il lavoro dalla mia metà che mi ha fatto notare, non senza ironia, che il piano può solo fare da accompagnamento, mentre la voce deve essere fatta dal violoncello. Io avevo proceduto al contrario ma mi è subito stato fatto notare che le note tenute del mezzosoprano non potevano essere rese dal pf se non troncandole o aggiungendo qualche abbellimento.. , mentre col vc il problema, ovviamente, non si pone.. ... Boh, l'età avanza...riprendiamo il lavoro.
1) Anch'io preferisco la Di Donato. (forse sono rimasto choccato dall'apparizione della Horne con l'elmo ed il piumazzo)
2) Nei miei scaffali mi sono ritrovato 2 cofanetti vinilici con uno Xerses di Malgoire ed un Jephta con Marriner. Confesso di aver fatto come Vito con i Trii di Schubert. accantonati. Non si fa . Inizierò da questi prima di avventurarmi negli acquisti. Edizioni mediocri Vito? Almeno serviranno x conoscere le 2 opere.
3) comunque siete 2 birbe indisciplinate : eravamo su Schubert, mi stavo preparando ai quartetti, piano etc e come mi sono distratto - uno mi ha sparato subito Bach (bellissima l'aria Herr Herr Ema - quella che non ti ha fatto dormire, e molto bella anche l'altra che hai postato successivamente - l'altro mi ha sparato10 arie di Haendel. Tutte molto belle, anche quella solo strumentale messa su da Ema. - ed in mezzo mi avete messo Matley !!!!!
*****
E ora notizia scoop: il pusher è arrivatooooo in anticipo. Ha appena ritirato 3000 discozzi. Mentre voi giocavate con U-tube, io ho passato tutta la mattinata a selezionare!! Ho portato a casa 140 viniliiiiiiii tutti Originals Tulip, Columbia 6 occhi, Decca e RCA USA Mi vergogno come un ladro: 5 euro l'uno - 50 euro sconto !!!!!!!!!!!! Valgono mediamente 30/40 € con qualche punta.
Però sono stato bravo: ho pensato anche a Voi - poi vi dirò. Ema hai appena trovato il tuo primo Tulip!!!!
pluto ha scritto:Scusatemi se non ho partecipato ma ero di corveè.
1) Anch'io preferisco la Di Donato. (forse sono rimasto choccato dall'apparizione della Horne con l'elmo ed il piumazzo)
2) Nei miei scaffali mi sono ritrovato 2 cofanetti vinilici con uno Xerses di Malgoire ed un Jephta con Marriner. Confesso di aver fatto come Vito con i Trii di Schubert. accantonati. Non si fa . Inizierò da questi prima di avventurarmi negli acquisti. Edizioni mediocri Vito? Almeno serviranno x conoscere le 2 opere.
3) comunque siete 2 birbe indisciplinate : eravamo su Schubert, mi stavo preparando ai quartetti, piano etc e come mi sono distratto - uno mi ha sparato subito Bach (bellissima l'aria Herr Herr Ema - quella che non ti ha fatto dormire, e molto bella anche l'altra che hai postato successivamente - l'altro mi ha sparato10 arie di Haendel. Tutte molto belle, anche quella solo strumentale messa su da Ema. - ed in mezzo mi avete messo Matley !!!!!
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E ora notizia scoop: il pusher è arrivatooooo in anticipo. Ha appena ritirato 3000 discozzi. Mentre voi giocavate con U-tube, io ho passato tutta la mattinata a selezionare!! Ho portato a casa 140 viniliiiiiiii tutti Originals Tulip, Columbia 6 occhi, Decca e RCA USA Mi vergogno come un ladro: 5 euro l'uno - 50 euro sconto !!!!!!!!!!!! Valgono mediamente 30/40 € con qualche punta.
Però sono stato bravo: ho pensato anche a Voi - poi vi dirò. Ema hai appena trovato il tuo primo Tulip!!!!
Domattina ci ritorno
Per ora ciao
5 Euro l'uno? Gian, per favore mi prendi tutto quello che trovi di Haendel operistico? Te ne sarei grato. Se poi costano di più non ha importanza, prendili lo stesso. Poi potresti farli spedire con pacco celere contrassegno o ti faccio un bonifico, come credi... So che ti chiedo molto.. ..ma faresti contento il vecchiuccio. Intanto ti posto un'altra aria per tenore di Bach, un monumento musicale di elevatissima difficoltà interpretativa ed esecutiva (molti interpreti ci hanno rimesso la faccia) e di bellezza senza tempo che davvero, a mio parere (ma anche di molti altri), rende Bach molto lontano da qualsiasi possibile catalogazione sostanziale (non formale) e che pertanto ne evidenzia l'anomala unicità. Tu hai la fortuna di possedere l'integrale di Harnoncourt e Leonhardt: ascoltala in LP
Fammi sapere che ne pensi...ho cercato anche l'aria "ich traue seiner Gnaden" e il duetto soprano basso "hat er es denn beschlossen" della 97, ma non ho trovato nulla in video. Ascoltali in LP.
Ultima modifica di ema49 il Sab Nov 27 2010, 14:46 - modificato 1 volta. (Motivazione : solito casino col computer)
Anch'io sono stato dal mio pusher.... duecento eurozzi in Schubert/Brendel, Haydn/Quatuor Mosaiques, Beethoven/Alban Berg Quartett, Lucchesini/SChubert, Bonitatibus/Rossini, ecc. ecc.
....
quando sono uscito dal mio negozio mi brillavano gli occhi
peccato che per ascoltare dovrò aspettare il 26 dicembre!!!
@Ema
Singolarissima e molto molto bella l'aria di Bach che hai appena postato. Difficoltà esecutiva pazzesca a livello di agilità, intonazione, estensione... a livello di arie operistiche coeve. E che leggerezza e brillantezza l'accompagnamento! Devo dire che Johann Sebastian sbalordisce sempre...
Avevo già guardato (haendel). Non mi sembrava che ci fosse niente Facciamo così: se domani mattina riesco ad andare, mi ripasso tutto e magari ti telefono sul cell, anche perchè c'era della roba di Bach. Es della Landowska al cembalo su dischi originals RCA che non avevo mai sentito. Ho comprato le Goldberg al buio. Poi stasera vi dico tutto. Che sapete di questa???? Ci sarebbero altri dischi da prendere????
Vi dico solo una cosa: Toscanini - Horowitz sul 1° di Tchaicovsky - original RCA USA Un Decca serie 2000 di Stravinsky - Petruscha con Ansermet !!!! questo da 300 euro!! Un RCA mono con i Trii di Mendelssohn e Ravel con 3 bischeri: Rubinstein, Heifetz, Piatigorsky e poi Milstein Bach L'edizione delle sinfonie di Karajan del 63 nel cofanetto original con 1 disco extra (serie limitatissima)
pluto ha scritto:... 2) Nei miei scaffali mi sono ritrovato 2 cofanetti vinilici con uno Xerses di Malgoire ed un Jephta con Marriner. Confesso di aver fatto come Vito con i Trii di Schubert. accantonati. Non si fa . Inizierò da questi prima di avventurarmi negli acquisti. Edizioni mediocri Vito? Almeno serviranno x conoscere le 2 opere. ...
Diciamo che se trovi lo Xerses e Jephta noiosi, non è per colpa di Handel .
A parte gli scherzi: c'è un motivo ben preciso se il boom dell'opera barocca è scoppiato in Europa ed USA negli ultimi 25 anni e poco più: precedentemente mancava la chiave di volta per venire a capo del senso di queste partiture (che è diverso dal venire a capo della lettera). Però non è detto che si tratti di esecuzioni pessime. E comunque: bisognava cominciare da qualche parte per indagare questo repertorio.
Credo che al momento sei troppo occupato comunque coi tuoi nuovi vinili!!! Bel colpo il Karajan/Beethoven '63 (fammi sapere che ne pensi, se ne era parlato a suo tempo!) ed il Milstein/Bach.... ma anche il Toscanini/Horowitz, se posso permettermi, con tutti i suoi pregi ed i suoi limiti...
Singolarissima e molto molto bella l'aria di Bach che hai appena postato. Difficoltà esecutiva pazzesca a livello di agilità, intonazione, estensione... a livello di arie operistiche coeve. E che leggerezza e brillantezza l'accompagnamento! Devo dire che Johann Sebastian sbalordisce sempre...
Quello che stranizza in questa aria, come in molte altre, è proprio la componente strumentale: anche il b.c. in pizzicato continuo. Gli attacchi ed i rilasci secchi e repentini di tutti gli strumentisti, compreso organo positivo con note non tenute, rendono l'esecuzione davvero difficoltosa, tanto che diversi interpreti preferiscono tempi più "abbordabili". W il Concentus musicus Wien!
A parte lo straordinario accompagnamento, bellissimo anche come colori, mi ha colpito il clima da Singspiel che riecheggia anche in varie arie buffe delle opere tedesche di Mozart, ed ancora in alcuni momenti dello Jaquino beethoveniano (Fidelio).
Mi domando: difficile che Mozart o Beethoven conoscessero direttamente quest'aria. Dovevano esistere dei modelli di questo genere di arie in area tedesca che io non conosco cui fanno riferimento e Bach, e Mozart e finanche Beethoven.
Certo che l'accompagnamento inventato da J.S. è veramente straordinario!